Ecco una buona descrizione di cosa sono le cartolarizzazioni e il warehousing.
Post dedicato agli ignorantelli e soprattutto a me.
Da Milano Finanza, 13.07.2006
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La cartolarizzazione, tecnica finanziaria con la quale attività di bilancio di qualsiasi tipo (mutui, crediti al consumo, canoni leasing, crediti commerciali, ecc.) vengono trasformate in valori mobiliari negoziabili, è un efficace strumento di finanziamento sia per entità finanziarie che per realtà corporate, caratterizzato da un alto grado di flessibilità ed efficienza di costo. Tale strumento, alternativo rispetto al tradizionale prestito obbligazionario, permette all’Originator di raggiungere una differente tipologia di investitori, ampliando il tal modo i propri canali di raccolta sul mercato dei capitali. Questo discorso però non è sempre vero se si tratta di aziende di piccole e medie dimensioni, per le quali può risultare difficile, da una parte, alimentare la crescita del portafoglio degli attivi da cedere fino a raggiungere una dimensione dell’operazione tale da assicurare un collocamento efficiente delle ABS (Asset Backed Securities); dall’altra, disporre di risorse adeguate affinché i processi interni da porre in essere siano valutati positivamente dagli investitori e dalle Agenzie di Rating. In questi casi, infatti, mettere in piedi una cartolarizzazione può risultare costoso per l’emittente e rischioso per gli investitori, soprattutto a causa dell’illiquidità dei titoli emessi.
Allo scopo di superare tali ostacoli, negli ultimi anni si é fatto ricorso all’uso di soluzioni quali le cartolarizzazioni multioriginator o la tecnica del warehousing.
In particolare, il warehousing permette all’Originator di costruire progressivamente, in un arco temporale consono alle proprie esigenze (mediamente 2 o 3 anni), un portafoglio di attivi cartolarizzabili avente dimensioni di mercato, in modo da poter successivamente procedere all’emissione pubblica di ABS con ammontari consistenti (mediamente pari a 300 milioni di euro), quindi una liquidità adeguata, e livelli di pricing convenienti rispetto al livello medio del costo fondi sostenuto. Ma come è possibile tutto questo? La tecnica é la seguente: con periodicità regolare, sotto-portafogli di asset presenti nel bilancio dell’Originator sono ceduti a una Società costituita ai sensi della Legge 130/99 (che regola le operazioni di cartolarizzazione in Italia), fino al raggiungimento di un ammontare ritenuto adeguato. Per finanziare tali acquisti progressivi, la Società emette titoli senior non quotati e spesso non dotati di rating ufficiale, a fronte dell’acquisto di ogni sotto-portafoglio. Normalmente, tali titoli risultano essere di ammontare pari a circa il 90-95% dell’ammontare sotto-portafogli, a seconda delle caratteristiche degli asset da cartolarizzare e del grado di rischiosità in essi insito. Lo scarto del 5-10% viene coperto mediante appositi strumenti posti a garanzia della performance dei titoli senior. Durante il periodo di warehousing i titoli senior sono solitamente sottoscritti dalle banche organizzatrici del warehousing, mentre la garanzia viene normalmente messa a disposizione dall’Originator.
Una volta che l’ammontare totale dei sotto-portafogli ceduti nel corso del warehousing ha raggiunto una dimensione ritenuta sufficiente, i titoli senior possono essere rifinanziati attraverso un’emissione pubblica di ABS destinata al pubblico degli investitori istituzionali e articolata in varie tranche dotate di rating ufficiale. Ed ecco raggiunto l’obiettivo: accedere al mercato dei capitali mediante un’operazione di cartolarizzazione costruita nel tempo per andare incontro alle necessità di crescita progressiva e di finanziamento efficiente da parte dell’Originator, nonché di liquidità della transazione e del mercato da parte degli investitori.
I vantaggi di un warehousing sono molteplici, soprattutto per l’Originator: dal punto di vista del funding, certo ed efficiente per quanto concerne ammontari, durata e costi; dal punto di vista della tempistica, in quanto la fase di warehousing permette di prepararsi al meglio per l’esame con i mercati da affrontare con la transazione pubblica; dal punto di vista dei costi di implementazione della struttura, che possono essere maggiormente dilazionati nel tempo ed avere un’incidenza minore se riferiti ad un’operazione di ammontare più consistente; dal punto di vista della “commerciabilità” dell’operazione, poichè i fornitori del warehousing sono normalmente anche collocatori dei titoli pubblici, ovvero soggetti che avviano/gestiscono il rapporto tra prenditore e mercato fin dal primo momento. Ciò incrementa la credibilità dell’operazione ed è un’ulteriore fonte di tranquillità per i potenziali investitori.
Dal punto di vista pratico i vantaggi sono dimostati da un gran proliferare di questo tipo di operazioni soprattutto per banche di piccole e medie dimensioni (Casse di Risparmio, Banche di Credito Cooperativo, Banche Popolari), corporate e società di credito al consumo le quali considerano questo come uno strumento di approvvigionamento finanziario e di crescita estremamente utile anche allo scopo di creare una brand recognition sempre maggiormente necessaria nel mercato dei capitali a livello internazionale.