Banca Italease - Notizie sulla società (3)

da MF del 11/12/09 pagina 12

Italease, il tribunale dice no al patteggiamento di Calza e Montanari di Fabrizio Massaro

Saltano i patteggiamenti di due imputati nell’inchiesta Italease. Si tratta degli intermediari Claudio Calza e Gianluca Montanari, che secondo l’accusa facevano parte dell’associazione per delinquere messa in piedi dall’ex amministratore della banca, Massimo Faenza, ai danni dell’istituto del leasing. Il tribunale di Milano ieri ha respinto l’applicazione della pena su cui le difese dei due imputati e il pm Roberto Pellicano avevano trovato un accordo. Il giudice ha ritenuto di non poter considerate prevalenti le attenuanti generiche sulle aggravanti, considerando l’entità delle appropriazioni indebite commesse ai danni della banca: si parla di circa 14 milioni per Calza e di circa 7 milioni per Montanari su un totale di circa 40 milioni di appropriazioni indebite accertate da pm e Guardia di Finanza. Calza aveva patteggiato una condanna a un anno e 4 mesi e al risarcimento di 10 milioni a Italease, importo che il cda della banca aveva ritenuto congruo.
Già a gennaio una prima richiesta di patteggiamento di Calza era stata rigettata dal gup. I capitali sequestrati restano adesso bloccati, visto che la richiesta di dissequestro era collegata all’ok al patteggiamento per soddisfare la parte civile, cioè la banca stessa. Ora le posizioni di Calza e Montanari saranno riunite al processo principale, quello a carico di Faenza, che riprende il 15 gennaio.
Finora hanno patteggiato Roberto Fabbri e Massimo Sarandrea, entrambi ex manager Italease, con un risarcimento da 1 milione ciascuno, mentre sono stati condannati con rito abbreviato l’intermediario Antonio Benfenati e l’ex funzionario di Italease Francesco Trogu, per cui erano stati disposti sequestri preventivi per 7 e 15 milioni. Restano poi aperti altri tre filoni: quello sull’aggiotaggio e l’ostacolo alla vigilanza, per il quale si sono chiuse le indagini a novembre; l’inchiesta sul riciclaggio all’estero del denaro; nonché l’ultimo filone sui clienti occulti (rivelato ieri da MF-Milano Finanza), avviato poco tempo fa e partito anche dopo un esposto della stessa Italease, assistita dall’avvocato Giovanni Accinni.



Ps. io avrei accettato anche se non conosco le carte. Ma in questo casino era meglio incassare già qualcosa. il PM Pellicano aveva accettato. Speriamo quindi che si muovano ad arrivare almeno a sentenza di primo grado.
 
da MF del 11/12/09 pag. 15

LA TRATTATIVA RIGUARDA IL PORTAFOGLIO IN JV CON CORDEA
Mps, Italease e Sansedoni vogliono immobili Aedes di Andrea Montanari

Il portafoglio immobiliare di Aedes fa gola alle banche creditrici e ad altri operatori del settore. In particolare, nel mirino del Monte dei Paschi di Siena e di Italease sono finite le proprietà dei cinque veicoli che il gruppo presieduto da Tommaso Cartone aveva sviluppato in tandem con Cordea Savills e che rientravano nel cosiddetto progetto Jv Housing. L’intero patrimonio nei mesi scorsi era stato messo in liquidazione dall’amministratore unico dei veicoli societari (espressione di Cordea), il professionista Giovanni La Croce, chiamato dal gruppo internazionale a gestire la cessione dell’intero portafoglio.
Per superare l’impasse rappresentata dalla messa in liquidazione, gli istituti di credito esposti, in particolare Mps e Italease secondo indiscrezioni di fonte bancaria raccolte da MF-Milano Finanza, starebbero per rilevare l’intero patrimonio (che attualmente, complice la discesa del mercato di riferimento vale tra 250 e 280 milioni). Il portafoglio verrebbe poi apportato a un nuovo veicolo immobiliare controllato alla pari dalle due banche e da Sansedoni. Proprio quest’ultima, società di gestione immobiliare che fa capo alla Fondazione Bmps e alla stessa Rocca Salimbeni, sarà il gestore operativo della società il cui obiettivo è la cessione degli immobili concentrati soprattutto a Milano. Si tratta dei progetti denominati Corti di Baires (ha cumulato un debito di 164 milioni), Duse (esposizione di 67 milioni), Crocetta, Olona e Cusani; si tratta di business immobiliari di pregio in zone in fase di forte sviluppo nel capoluogo lombardo.
Una volta definita la trattativa tra Mps, Italease e Sansedoni da una parte e Aedes e Cordea Savills dall’altra, toccherà alla stessa Sansedoni procedere alla dismissione degli asset. Il piano prevede uno spezzatino del portafoglio che permetterebbe la vendita di singoli lotti con introiti maggiori.
L’operazione, che dovrebbe andare in porto nelle prossime settimane, rappresenta uno dei primi esempi di collaborazione sul fronte dei distressed asset tra banche e società di gestione immobiliare. Va inoltre ricordato che, con la conquista di Jv Housing, Sansedoni riuscirà a centrare almeno in parte uno degli obiettivi del recente passato: l’acquisizione e gestione di parte del patrimonio di Aedes. Il gruppo che fa riferimento a Rocca Salimbeni, infatti, era stato uno dei primi a scendere in campo per la ristrutturazione della società milanese che ora fa riferimento alla famiglia Amenduni.


PS. e anche questa partita la sistemano ovviamente dopo aver dormito per 2 anni. Bravi Mazzega e Benassi. Cosi farete anche con tutte le altre posizioni dei furbetti... ovviamente dopo averci infinocchiato per bene con svalutazioni pompateeee.
 
LA TRATTATIVA RIGUARDA IL PORTAFOGLIO IN JV CON CORDEA
Mps, Italease e Sansedoni vogliono immobili Aedes di Andrea Montanari

Il portafoglio immobiliare di Aedes fa gola alle banche creditrici e ad altri operatori del settore. In particolare, nel mirino del Monte dei Paschi di Siena e di Italease sono finite le proprietà dei cinque veicoli che il gruppo presieduto da Tommaso Cartone aveva sviluppato in tandem con Cordea Savills e che rientravano nel cosiddetto progetto Jv Housing. L’intero patrimonio nei mesi scorsi era stato messo in liquidazione dall’amministratore unico dei veicoli societari (espressione di Cordea), il professionista Giovanni La Croce, chiamato dal gruppo internazionale a gestire la cessione dell’intero portafoglio.
Per superare l’impasse rappresentata dalla messa in liquidazione, gli istituti di credito esposti, in particolare Mps e Italease secondo indiscrezioni di fonte bancaria raccolte da MF-Milano Finanza, starebbero per rilevare l’intero patrimonio (che attualmente, complice la discesa del mercato di riferimento vale tra 250 e 280 milioni). Il portafoglio verrebbe poi apportato a un nuovo veicolo immobiliare controllato alla pari dalle due banche e da Sansedoni. Proprio quest’ultima, società di gestione immobiliare che fa capo alla Fondazione Bmps e alla stessa Rocca Salimbeni, sarà il gestore operativo della società il cui obiettivo è la cessione degli immobili concentrati soprattutto a Milano. Si tratta dei progetti denominati Corti di Baires (ha cumulato un debito di 164 milioni), Duse (esposizione di 67 milioni), Crocetta, Olona e Cusani; si tratta di business immobiliari di pregio in zone in fase di forte sviluppo nel capoluogo lombardo.
Una volta definita la trattativa tra Mps, Italease e Sansedoni da una parte e Aedes e Cordea Savills dall’altra, toccherà alla stessa Sansedoni procedere alla dismissione degli asset. Il piano prevede uno spezzatino del portafoglio che permetterebbe la vendita di singoli lotti con introiti maggiori.
L’operazione, che dovrebbe andare in porto nelle prossime settimane, rappresenta uno dei primi esempi di collaborazione sul fronte dei distressed asset tra banche e società di gestione immobiliare. Va inoltre ricordato che, con la conquista di Jv Housing, Sansedoni riuscirà a centrare almeno in parte uno degli obiettivi del recente passato: l’acquisizione e gestione di parte del patrimonio di Aedes. Il gruppo che fa riferimento a Rocca Salimbeni, infatti, era stato uno dei primi a scendere in campo per la ristrutturazione della società milanese che ora fa riferimento alla famiglia Amenduni.


PS. e anche questa partita la sistemano ovviamente dopo aver dormito per 2 anni. Bravi Mazzega e Benassi. Cosi farete anche con tutte le altre posizioni dei furbetti... ovviamente dopo averci infinocchiato per bene con svalutazioni pompateeee.

Ciao Indo, forse Mazzaga e Benassi, non dormivano, ma erano impegnati a cercare di capire, chi fossero i titolari effettivi, delle società che intanto stavano finanziando. Questo perchè se in una banca normale, il funzionario prima cerca di capire con chi ha a che fare, e poi si parla di importi, loro hanno fatto il contrario, prima hanno finanziato, poi hanno impiegato anni per capire a chi c...o avevano dato palate di milioni di euro, ed ora mazzega ( Gesù ) sente il bisogno di mandare un esposto al P.M. Pellicano ...
Se qualcuno per sbaglio gli dovesse credere, la prossima volta manderà un esposto, con dentro la favola di cappuccetto rosso... ma vaf......lo ! ! !:cool: :cool:
 
Oggi bisogna stare molto attenti alle azioni secondo me..
Buona giornata a tutti
 
Aedes: B.Mps, B.Italease e Sansedoni vogliono immobili (MF)

MILANO (MF-DJ)--Mps, Italease e Sansedoni sarebbero interessate al portafoglio
immobiliare di Aedes, sviluppato in tandem con Cordea Savillis nel progetto Jv
Housing. Mps e Italease, secondo indiscrezioni riportate in un articolo di
MF, starebbero per rilevare gli immobili che verrebbero poi apportati ad un
nuovo veicolo, controllato alla pari dalle due banche e da Sansedoni.
L'operazione rappresenterebbe uno dei primi esempi di collaborazione sul fronte
dei distressed asset tra banche e societa' di gestione immobiliare. Red/sm
(END) Dow Jones Newswires December 11, 2009 03:35 ET (08:35 GMT) Copyright
(c) 2009 MF-Dow Jones News Srl.
 
Ciao Ettore, spero che ti sia passato quel terribile raffreddore di metà ottobre, come pensi di agire con questo aumento ? Auguroni per tutto, salute, lavoro, aumento e chitarra blu, ciao...:cool::cool:
Buongiornoa a tutti.

Come ho già detto da ottobre possiedo solo 100 azioni.

Nella speranza di ottimizzare la poca liquidità rimasta, il mio piano era (ed è tuttora) di vendere prima dell'aumento e comprare dopo.
Dunque eserciterò solo quei pohissimi diritti che possiedo (quelli delle 100 azioni) ma comprerò una quantità equivalente di nuove azioni non appena saranno disponibili sul mercato.
 
non hanno ancora capito la lezione sti codardi!!!!!! Prima le colpe erano di innocenzi...e ora?????' mi sa che i danni li fa solo e sempre fracchia la belva umana..........ad aprile rraaaussssssss
 
Italease, il tribunale dice no al patteggiamento di Calza e Montanari di Fabrizio Massaro

Saltano i patteggiamenti di due imputati nell’inchiesta Italease. Si tratta degli intermediari Claudio Calza e Gianluca Montanari, che secondo l’accusa facevano parte dell’associazione per delinquere messa in piedi dall’ex amministratore della banca, Massimo Faenza, ai danni dell’istituto del leasing. Il tribunale di Milano ieri ha respinto l’applicazione della pena su cui le difese dei due imputati e il pm Roberto Pellicano avevano trovato un accordo. Il giudice ha ritenuto di non poter considerate prevalenti le attenuanti generiche sulle aggravanti, considerando l’entità delle appropriazioni indebite commesse ai danni della banca: si parla di circa 14 milioni per Calza e di circa 7 milioni per Montanari su un totale di circa 40 milioni di appropriazioni indebite accertate da pm e Guardia di Finanza. Calza aveva patteggiato una condanna a un anno e 4 mesi e al risarcimento di 10 milioni a Italease, importo che il cda della banca aveva ritenuto congruo.
Già a gennaio una prima richiesta di patteggiamento di Calza era stata rigettata dal gup. I capitali sequestrati restano adesso bloccati, visto che la richiesta di dissequestro era collegata all’ok al patteggiamento per soddisfare la parte civile, cioè la banca stessa. Ora le posizioni di Calza e Montanari saranno riunite al processo principale, quello a carico di Faenza, che riprende il 15 gennaio.
Finora hanno patteggiato Roberto Fabbri e Massimo Sarandrea, entrambi ex manager Italease, con un risarcimento da 1 milione ciascuno, mentre sono stati condannati con rito abbreviato l’intermediario Antonio Benfenati e l’ex funzionario di Italease Francesco Trogu, per cui erano stati disposti sequestri preventivi per 7 e 15 milioni. Restano poi aperti altri tre filoni: quello sull’aggiotaggio e l’ostacolo alla vigilanza, per il quale si sono chiuse le indagini a novembre; l’inchiesta sul riciclaggio all’estero del denaro; nonché l’ultimo filone sui clienti occulti (rivelato ieri da MF-Milano Finanza), avviato poco tempo fa e partito anche dopo un esposto della stessa Italease, assistita dall’avvocato Giovanni Accinni.



Ps. io avrei accettato anche se non conosco le carte. Ma in questo casino era meglio incassare già qualcosa. il PM Pellicano aveva accettato. Speriamo quindi che si muovano ad arrivare almeno a sentenza di primo grado.

Ciao Indo, per caso hai modo di postare il pdf di questo articolo, o in alternativa mandarmelo allegato ad una mail ? Anticipatamente grazie. Buona domenica, e buona lettura.
 
Dal FOL del BANCOMARCIO

Ringrazio A-KE (evidenziando in rosso le parti di BIL)

Siamo tornati a fare banca: la finanza non è il fine. Italease è finalmente sotto controllo
L'INTERVISTA. A un anno dal suo arrivo, il consigliere delegato Pier Francesco Saviotti fa il bilancio di quanto è stato fatto. «Dodici mesi in trincea, ma il rilancio è partito» «Perché Verona può contare sul Banco»
Il 2009 si chiuderà in utile. Il 2010 sarà difficile ma la crescita continuerà. Sostegno ad aziende e famiglie. Ecco le mosse future


13/12/2009


È passato un anno dal suo arrivo a Verona. Un anno difficile per l'economia e difficilissimo per il sistema creditizio italiano ed internazionale. Dodici mesi in cui in molti hanno «navigato a vista» con la Borsa in altalena e gli istituti di previsione e di analisi, anche autorevoli, che finivano per dare numeri spesso contraddittori quasi fossimo in una sala del bingo.
Un periodo particolarmente complesso anche per il Banco Popolare che, proprio lo scorso anno di questi tempi si dibatteva in una crisi da cui, in molti, non vedevano vie di uscita.


Inutile nasconderselo, dottor Saviotti, in quel momento c'era forte incertezza, il titolo in Borsa calava e si parlava di inevitabili aggregazioni. Eravamo davvero a questo punto? Che situazione ha trovato al suo arrivo?

«Intanto i problemi non erano certo solo nostri ma dell'intera economia mondiale - dice Pier Francesco Saviotti, consigliere delegato del Banco Popolare dal dicembre 2008 - e poi io preferisco parlare del futuro, di cosa siamo noi oggi. Inutile sprecare energie pensando a quello che si è fatto e non si poteva non fare...».

Sì, però lei oggi, a distanza di dodici mesi, è dipinto da molti media come un «salvatore»....

«Guardi, di "salvatore" ce n'è uno solo e con la esse maiuscola. Il nostro è stato un gioco di squadra. Io sono stato chiamato qui dal presidente Fratta Pasini. È lui il nostro punto di riferimento; con lui e con altri collaboratori abbiamo messo in atto la nuova strategia».

Strategia che includeva anche, nella peggiore delle ipotesi, l'aggregazione con altre banche?

«No. L'ho detto sin dall'inizio. Sono venuto a Verona perchè credo in questo istituto e nel suo futuro in autonomia. E le assicuro, dopo tanto anni di esperienza, non avrei mai accettato un ruolo diverso: me lo imponeva, e me lo impone tutt'ora, la mia storia professionale».

Cosa le dava la certezza che la banca si sarebbe ripresa?

«Al mio arrivo ho guardato i numeri e constatato la forte presenza dell'istituto sul territorio. Certo per noi oltre alla crisi pesavano alcuni problemi derivanti dalla fusione con Lodi, scelte non ottimali e ovviamente Italease. Ma si trattava di eventi particolari, la struttura della banca era solida. Insomma c'era la sostanza per riprendersi. Ed io ci ho creduto da subito. Ho pensato, ce la faremo».

E da lì è iniziata la risalita... ma da cosa ha cominciato?

«Abbiamo cominciato col dire parole chiare. La banca deve fare la banca. Specialmente se si tratta di una Popolare così legata al territorio. Dunque finanziamento all'impresa e sostegno delle famiglie: le altre cose, via. La finanza è un valore aggiunto, non il fine.
Abbiamo chiamato nuovi manager accanto ai vecchi, abbiamo rinforzato l'organizzazione puntando su qualità e competenza dando nuove motivazioni».

E poi?

«Abbiamo risistemato i conti: dal punto di vista patrimoniale siamo ormai a posto, con l'emissione dei Tremonti bond e l'imminente lancio del prestito obbligazionario convertibile. Abbiamo passato mesi a fare grandi accantonamenti e abbiamo sistemato Lodi che quest'anno chiuderà in utile. Ora Italease è sotto controllo. Il tutto senza negare risorse all'economia reale, anzi siamo una delle banche - in un momento in cui il sistema bancario è sotto accusa - che stanno facendo crescere gli impieghi nonostante la crisi economica»

Difficile cambiare pelle?

«Non abbiamo cambiato pelle ma possiamo dire che abbiamo rimesso i nostri panni migliori. Il tutto, me lo lasci sottolineare, mantenendo i livelli occupazionali. Abbiamo difeso il lavoro, nessuno è stato mandato a casa».

Anche questa in fondo una missione di una banca legata al territorio...

«Certo, assolutamente. In questo momento di difficoltà economica, con molte famiglie che non arrivano alla fine del mese, sentivamo di dover dare un segnale forte e positivo».

Insomma tutto risolto...

«Un attimo, per carità. Abbiamo lavorato bene ma il percorso continua. I dati in ogni caso ci danno ragione.»

Come chiuderà il 2009?

«Intanto ci sono alcuni aspetti che vorrei sottolineare. Il Banco Popolare lancerà una offerta pubblica di scambio sulle polizze index linked con sottostanti titoli di banche islandesi nelle mani dei propri clienti. L'intenzione è consentire lo scambio con obbligazioni senior zero coupon che verranno emesse dal Banco Popolare, proprio per tutelare la propria clientela dal rischio Islanda, anche se non avremmo alcun obbligo in proposito, visto che il rischio è di chi acquista questo tipo di polizze. È un esempio concreto di come intendiamo e cosa significa per noi essere popolari».

Sì, ma i numeri?

«Quest'anno chiuderemo in utile nonostante forti accantonamenti sui crediti. Un dato significativo visto che nel 2008 avevamo chiuso in perdita per 333 milioni, e anche perchè il risultato 2009 ingloba, in base alle prescrizioni del principi contabili internazionali, l'impatto negativo sull'utile netto della valutazione al "fair value" delle passività di nostra emissione è pari a 226 milioni nei soli primi nove mesi.
Ma tutto ciò non dà evidenza del reale andamento del gruppo.

Io continuo a fare riferimento ai dati cosiddetti ricorrenti. E questi dicono che nei primi nove mesi dell'anno, anche dopo il consolidamento di Banca Italease, abbiamo un utile netto pari a 382 milioni....».

E il rapporto col territorio?

«Abbiamo masse intermediate in crescita: con impieghi a +4%, di cui famiglie + 5% e Pmi + 3%. La raccolta diretta cresce dell'1%, con famiglie e piccole imprese a +5%. Infine la raccolta indiretta è a +4%, dove mi fa piacere segnalare la ripresa del risparmio gestito negli ultimi due trimestri, con un +5%».

Veniamo a Italease? A che punto siamo?

«Nel caso di Italease tutti i passi sono già stati fatti per metterla in sicurezza. Certo, inutile negarlo Italease pesa, ma ora è tutto davanti agli occhi, nostri e degli analisti. L'operazione trasparenza è conclusa.
Ci sono i crediti deteriorati ma sono principalmente rappresentati da contratti di leasing garantiti da immobili e sono in corso alcune iniziative che dovrebbero portare in tempi brevi una significativa riduzione del loro ammontare. Abbiamo la capacità finanziaria e patrimoniale per sostenere la posizione Italease E se la ripresa ci aiuta... ».


Ecco, la ripresa. Ci sarà, non ci sarà? Cosa prevede per il 2010?

«Non sarà un anno facile. Noi dobbiamo porci come obiettivo quello di mantenere la redditività e la capacità di stare bene sul mercato conquistata da tutte le banche del territorio. Proseguiremo nella riorganizzazione soprattutto nelle aree crediti, operations, e amministrazione e controllo. Nei primi mesi dell'anno presenteremo al mercato il piano industriale. Come ho detto non vi saranno tagli al personale.
Cercheremo di gestire bene lo sviluppo cercando di tutelare soci, clienti e dipendenti. Aspettando la ripresa che comunque dovrebbe arrivare. In ogni caso la previsione è di un risultato positivo. Ho un'idea precisa ma non mi faccia dire di più».


E l'evoluzione del titolo? A Verona uno dei maggiori rimpianti è quando lo si vedeva lassù, in alto in alto...


«Me ne rendo conto, ma quello era un altro mondo e non solo per le banche. Ho fiducia nel titolo ma bisogna parlare chiaro, i nostri conti sono a posto, anzi, quest'anno abbiamo avuto performace migliori del mercato, il risanamento è compiuto. Stiamo crescendo, ma...»

Ma...?

«Ma c'è quella voce, "Italease", che ancora in qualche misura blocca il decollo del titolo».


In ogni caso possiamo dire che Verona ha ritrovato la sua banca.

«Verona non ha mai rischiato di perdere la sua banca. Anzi, il nostro obiettivo è quello di essere sempre più motore di sviluppo di questo importante e bel territorio».

Un bel territorio: come si trova a Verona quando esce dall'ufficio?

«Le confesso che dall'ufficio non esco molto. Ma quelle rare volte che passeggio con mia moglie trovo la città bella ed accogliente. C'è cultura dell'ospitalità ed una gentilezza che in altre città si sognano. E poi ho trovato collaboratori straordinari».

Insomma, si torna ancora in banca...

«Che vuole, sono fatto così. A Verona mi trovo bene e questo mi aiuta anche nel lavoro. E mi sento di dire ai veronesi: abbiate fiducia nella vostra banca».
 
Ringrazio A-KE (evidenziando in rosso le parti di BIL)

Queste interviste, palesemente concordate, dimostrano quanto la stampa italiana sia lontana dal livello di approfondimento della stampa anglosassone.
Leggendo i passaggi di questo romantico duetto, ne esce un Saviotti, addirittura modesto nel rifiutare la definizione di " salvatore " quando sarebbe bastato che il giornalista/salumiere fosse andato a studiarsi il curriculum, e facilmente avrebbe potuto rendersi conto, che si tratta del classico personaggio già tramontato con la fine della prima repubblica, e riciclato per l'occasione, visto che serviva giusto un disperato a fine carriera, senza scrupoli. Per quel che riguarda i livelli occupazionali, preciso che solo per banca Italease, su 900 dipendenti ante opa, si parla di lasciarne a casa circa 300, alla faccia del buonismo all'italiana, e alla faccia del giornalista/pescivendolo... Quest'anno, alla mezzanotte del 24, ricordiamoci tutti di mettere nella culla, non Gesù, ma la foto di Saviotti... :cool: :cool:
 
Queste interviste, palesemente concordate, dimostrano quanto la stampa italiana sia lontana dal livello di approfondimento della stampa anglosassone.
Leggendo i passaggi di questo romantico duetto, ne esce un Saviotti, addirittura modesto nel rifiutare la definizione di " salvatore " quando sarebbe bastato che il giornalista/salumiere fosse andato a studiarsi il curriculum, e facilmente avrebbe potuto rendersi conto, che si tratta del classico personaggio già tramontato con la fine della prima repubblica, e riciclato per l'occasione, visto che serviva giusto un disperato a fine carriera, senza scrupoli. Per quel che riguarda i livelli occupazionali, preciso che solo per banca Italease, su 900 dipendenti ante opa, si parla di lasciarne a casa circa 300, alla faccia del buonismo all'italiana, e alla faccia del giornalista/pescivendolo... Quest'anno, alla mezzanotte del 24, ricordiamoci tutti di mettere nella culla, non Gesù, ma la foto di Saviotti... :cool: :cool:

Vi furono altre due interviste dello stesso tenore, una nell'agosto del 2007 a Fratta, in cui il presidente rincuorava gli azionisti della città sul pronto recupero dai 17 euro allora toccati dall'azione (!!!!!!!!!!!); l'altra, mi sembra, nella primavera del 2008 ad Innocenzi, dove si ventilava il ritorno all'utile di Italease...........

Non aggiungo altro a quello che hai postato.........
 
Queste interviste, palesemente concordate, dimostrano quanto la stampa italiana sia lontana dal livello di approfondimento della stampa anglosassone.
Leggendo i passaggi di questo romantico duetto, ne esce un Saviotti, addirittura modesto nel rifiutare la definizione di " salvatore " quando sarebbe bastato che il giornalista/salumiere fosse andato a studiarsi il curriculum, e facilmente avrebbe potuto rendersi conto, che si tratta del classico personaggio già tramontato con la fine della prima repubblica, e riciclato per l'occasione, visto che serviva giusto un disperato a fine carriera, senza scrupoli. Per quel che riguarda i livelli occupazionali, preciso che solo per banca Italease, su 900 dipendenti ante opa, si parla di lasciarne a casa circa 300, alla faccia del buonismo all'italiana, e alla faccia del giornalista/pescivendolo... Quest'anno, alla mezzanotte del 24, ricordiamoci tutti di mettere nella culla, non Gesù, ma la foto di Saviotti... :cool: :cool:


chi era il giornalista??? UN DIPENDENTE-SOCIO-ZERBINO del BANCO??????:mad::mad::mad::wall::wall::wall::angry::angry:KO!KO!KO!
 
buongiorno

mi dite la quotazione delle azioni..
ho la piatt bloccata grazie
 
Aderite all'AdC ??

solo oggi sono venuto a sapere che lo stanno facendo .....certo sono un sacco di soldi.

Che fate ?

Sapete se ce ne saranno altre e piu' o meno quando ?

Grazie, ciao
dose.
 
aderite all'adc ??

Solo oggi sono venuto a sapere che lo stanno facendo .....certo sono un sacco di soldi.

Che fate ?

Sapete se ce ne saranno altre e piu' o meno quando ?

Grazie, ciao
dose.

noi aderiamo, ... Noi siamo quelli inseriti nell'elenco che trovi in :
Solo per i vecchi....ma e' anche per tutti gli altri che vogliono aderire
 
Io ho aderito ...ma c'e' il fatto che se la banca supera' il 90% ...si compra tutto ..

Questo credo che avverra' perche' non tutti aderiranno aime.

Io pero' ho aderito .....

ciao e buone feste a tutti.
dose.
 
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