Biennale di Venezia 2017 - Padiglione "Internazionale" + Pad. Nazionali anche Italia

Ci sta ovviamente anche il Guggenheim...:doh::doh:
Tre giorni per vedere tutto sarà tosta....:wall::wall:

Ciao br!iz,

Purtroppo quest'anno quella che da tante edizioni avevo personalmente eletto miglior guida alla Biennale di Venezia, ovvero quella de "Il Giornale dell'Arte" non è a mio avviso stata all'altezza delle edizioni precedenti:'( quanto scrivevo qui sulle pagine del forum:

Riporto "pari pari" da "Vernissage" allegato al "Giornale dell'Arte" di luglio-agosto 2013

....

N.B.: anche quest'anno dò personalmente il premio come migliore guida alla "Biennale di Venezia" a "Vernissage" allegato al "Giornale dell'Arte". Come è promesso nel sottotitolo "Fotografata dal vivo tutta la Biennale". Imperdibile, davvero indispensabile. Come ho già scritto "Il Giornale dell'Arte" merita l'abbonamento anche solo x questo utilissimo allegato/guida che ogni due anni ci racconta la Biennale di Venezia.

Sbagliata, sempre a mio avviso, anche la formula di inserire lo "Speciale Biennale" all'interno del giornale e non più come "allegato in carta plastificata" che era più pratico/comodo da portare con se e più resistente "all'usura".


Se ti può essere d'aiuto qui Biennale di Venezia 2017 - Padiglione "Internazionale" + Pad. Nazionali anche Italia nei post 76 e 77 potrai trovare il mio fotoreportage de "La mia Biennale di Venezia 2017".



Comunque anche il mio consiglio è di stare tranquillo e di goderti la bellezza di Venezia (città) ancor prima della Biennale (edizione a mio avviso tra le "meno appetibili" degli ultimi anni:(....), da neofita "la magia di Venezia" ti farà comunque risultare unica e stupenda questa tua prima Biennale, vedi quanto ha scritto soli pochi giorni fa un neo iscritto al FOL:

...ho da pochi giorni visitato, per la prima volta nella mia vita, la Biennale di Venezia che ho trovato meravigliosa.
...

e la bellissima (:yes:) risposta dell'AdA batteristasinest :

...
Condivido la tua idea sulla biennale😀anche a me è piaciuta tantissimo.Anche alla sera con quella brezza...seduto sull argine a guardare la madonna della salute e a pensare alle motivazioni per cui venne costruita, ai suoi fantasmi...è intanto vicino a me, a notte inoltrata, son passati bambini giocosi (strano) e un grosso cane mi si è avvicinato per svanire nella profondità della notte veneziana.La vita va come vuole.
 
Esprimo un ulteriore mio parere personale sulla biennale di quest'anno.Mi è piaciuta per tanti motivi. Il motivo principale, secondo il mio gusto estetico/artistico sta nell'allargamento dedicato non solo alle opere "oliosutelaoqualcosadisimile" (alcune opere eseguite con metodi tradizionali erano comunque eccelse, come nel padiglione dislocato mi sembra del Mozambico) ma bensì a quell'apertura dell'arte creata dal suo artefice il quale ha pensato bene di far entrare nell'opera il visitatore.Così opere come quella in cui vedevi la tua immagine specchiata all'improvviso, spiazzandoti sul fatto che ti fossi improvvisamente duplicato:), o quella in cui entravi dentro una tenda costruita in modo artistico tanto da suggestionarti l'immagine di un guaritore all'interno (che a volte entrava davvero), oppure quella specie di Las Vegas che ti poneva dubbi e domande su tante cose (se ci riflettevi su e non ti fermavi solo al lato estetico) oppure la stanza buia, o la sala di registrazione del francese Xavier (fantastica sia nella costruzione che nell'acustica) i monoliti, le esibizioni sotto vetro in cui chiunque poteva esprimersi e tu non sapevi se era un passante o l'artista creatore dell'opera, poi quelle mani gigantesche di fronte alle Pescherie (suggestive è dir poco) e tantissimo altro ancora.Si, mi è piaciuta e spero che continuino su questa strada e non si ripeta il dramma dell'ammasso di artisti chiamati da un certo Sgarbi, dove sembrava di essere ad una televendita.
Poi c'è Venezia...la città che è essa stessa una grande opera vivente e piena di storia ...e per i più coraggiosi c'è Poveglia, a un oretta di taxi (200 euro andata e ritorno, se non vi prende un colpo prima:D:D:D ma non certo per la spesa che se si va in quattro diventa poi non così alta, quanto per la pressione che sale all'interno di quello stabile maledetto).Ma è un altra storia.:yes:
 
Esprimo un ulteriore mio parere personale sulla biennale di quest'anno.Mi è piaciuta per tanti motivi. Il motivo principale, secondo il mio gusto estetico/artistico sta nell'allargamento dedicato non solo alle opere "oliosutelaoqualcosadisimile" (alcune opere eseguite con metodi tradizionali erano comunque eccelse, come nel padiglione dislocato mi sembra del Mozambico) ma bensì a quell'apertura dell'arte creata dal suo artefice il quale ha pensato bene di far entrare nell'opera il visitatore.Così opere come quella in cui vedevi la tua immagine specchiata all'improvviso, spiazzandoti sul fatto che ti fossi improvvisamente duplicato:), o quella in cui entravi dentro una tenda costruita in modo artistico tanto da suggestionarti l'immagine di un guaritore all'interno (che a volte entrava davvero), oppure quella specie di Las Vegas che ti poneva dubbi e domande su tante cose (se ci riflettevi su e non ti fermavi solo al lato estetico) oppure la stanza buia, o la sala di registrazione del francese Xavier (fantastica sia nella costruzione che nell'acustica) i monoliti, le esibizioni sotto vetro in cui chiunque poteva esprimersi e tu non sapevi se era un passante o l'artista creatore dell'opera, poi quelle mani gigantesche di fronte alle Pescherie (suggestive è dir poco) e tantissimo altro ancora.Si, mi è piaciuta e spero che continuino su questa strada e non si ripeta il dramma dell'ammasso di artisti chiamati da un certo Sgarbi, dove sembrava di essere ad una televendita.
Poi c'è Venezia...la città che è essa stessa una grande opera vivente e piena di storia ...e per i più coraggiosi c'è Poveglia, a un oretta di taxi (200 euro andata e ritorno, se non vi prende un colpo prima:D:D:D ma non certo per la spesa che se si va in quattro diventa poi non così alta, quanto per la pressione che sale all'interno di quello stabile maledetto).Ma è un altra storia.:yes:

Carissimo "Amico dell'Arte" (la forma abbreviata AdA proprio non piace e mi sa che l'abbandono:D) batteristasinest,

Probabilmente era impossibile per l’artista serba MARINA ABRAMOVIC riproporre per tutta la durata della Biennale di Veenzia 1997 la sua performance "Balkan Baroque" che le valse il "Leone d'Oro" e che invece ebbero il beneficio di vedere solo i presenti alla preview a inviti e pochi di più:yes:.

low-BALKAN-BAROQUE.jpg

Ma nonostante la bella idea dello streaming ( un programma di una ventina di performance si è svolta nei giorni dell’inaugurazione. Esse sono disponibili in streaming sul sito della Biennale, e poi visibili nella Mostra, in una sala multimediale dell’Arsenale espressamente creata ), mi sarei aspettato un pò più di rispetto:yes: da Susanne Pfeffer cutatrice e autrice Anne Imhof del Padiglione della Germania vincitore del Leone d'Oro 2017 verso i tanti visitatori che in fila (gli ho visti io con i miei occhi ) aspettano/aspettavano di entrare per visitare il Padiglione nei giorni post inaugurazione. Non dico che la performance andava riproposta quotidianamente, ma almeno, quello sì, tutte le domeniche o almeno la prima domenica di ogni mese per tutta la durata della Biennale.

Inoltre mi piace rimarcare per l'ennesima volta l'assurdità di fare pagare il biglietto ridotto già a partire dai 6 anni:mad: Come ho scritto qui Le gallerie e i giovani artisti italiani: un rapporto da ripensare? : "... La crisi economica che imperversa da diversi anni sta sempre più creando un solco tra chi economicamente può un giorno non solo collezionare ma essere almeno iniziato all’arte e al bello, basti pensare l’assurdità di chiedere a una famiglia con bambini che si reca a Venezia per visitare la Biennale di dover pagare un biglietto, seppur ridotto, già dai 6 anni in su...".
 
Esprimo un ulteriore mio parere personale sulla biennale di quest'anno.Mi è piaciuta per tanti motivi. Il motivo principale, secondo il mio gusto estetico/artistico sta nell'allargamento dedicato non solo alle opere "oliosutelaoqualcosadisimile" (alcune opere eseguite con metodi tradizionali erano comunque eccelse, come nel padiglione dislocato mi sembra del Mozambico) ma bensì a quell'apertura dell'arte creata dal suo artefice il quale ha pensato bene di far entrare nell'opera il visitatore.Così opere come quella in cui vedevi la tua immagine specchiata all'improvviso, spiazzandoti sul fatto che ti fossi improvvisamente duplicato:), o quella in cui entravi dentro una tenda costruita in modo artistico tanto da suggestionarti l'immagine di un guaritore all'interno (che a volte entrava davvero), oppure quella specie di Las Vegas che ti poneva dubbi e domande su tante cose (se ci riflettevi su e non ti fermavi solo al lato estetico) oppure la stanza buia, o la sala di registrazione del francese Xavier (fantastica sia nella costruzione che nell'acustica) i monoliti, le esibizioni sotto vetro in cui chiunque poteva esprimersi e tu non sapevi se era un passante o l'artista creatore dell'opera, poi quelle mani gigantesche di fronte alle Pescherie (suggestive è dir poco) e tantissimo altro ancora.Si, mi è piaciuta e spero che continuino su questa strada e non si ripeta il dramma dell'ammasso di artisti chiamati da un certo Sgarbi, dove sembrava di essere ad una televendita.
Poi c'è Venezia...la città che è essa stessa una grande opera vivente e piena di storia ...e per i più coraggiosi c'è Poveglia, a un oretta di taxi (200 euro andata e ritorno, se non vi prende un colpo prima:D:D:D ma non certo per la spesa che se si va in quattro diventa poi non così alta, quanto per la pressione che sale all'interno di quello stabile maledetto).Ma è un altra storia.:yes:

Per gli stessi motivi a me non è piaciuta, ad eccezione di 3/4 artisti visti all' Arsenale
 
Per gli stessi motivi a me non è piaciuta, ad eccezione di 3/4 artisti visti all' Arsenale

Trovo giusto che non ti sia piaciuta anche perchè forse è proprio la differenza (negativa/positiva)nel percepire le cose d'arte che denotano una soggettività tipica dell'arte in cui prevale l'estro e la riuscita stessa dell'opera. Credo anzi è innegabile che l'artista sia la cosa fondamentale nell'arte e che senza l'artista non ci sarebbe l'arte.L'arte è un mezzo in cui l'artista, nella sua essenza estetica, si svela al mondo.Se guardiamo solo l'arte in senso oggettivo e statico non credo si possa gustare pienamente il "fare" arte. E' quindi giustissimo che l'arte possa piacere o meno( proprio per gli stessi motivi, ma contrari) in modo tale da soggettivizzarla mentre l'artista rimane sempre il suo fautore nella bivalenza pubblica di un "mi piace" / "non mi piace", anche quando (accade spesso, purtroppo) non si sa cosa voleva dire artisticamente (non filosoficamente...spesso si fa confusione con i termini)quell'artista e ci si ferma al dato oggettivo che è l'opera in se.Quando però l'opera in se è aperta, ossia quando l'osservatore entra di fatto dentro l'opera, non si può evitare di guardare anche dentro se stessi ed ecco che può capitare di non piacersi e di trovare pertanto l'opera "non piacevole".Chissà, può darsi anche quello.
Quando l'opera fa nascere questi dubbi e ci si trova davanti a tanti si quanti no, secondo me l'opera è riuscita.Mi spaventa il bello oggettivo, riconoscibile da tutti quanto il brutto, brutto per tutti. Quindi va benissimo anche che non sia piaciuta a te così come è piaciuta a me.
Ok, ho scritto troppo;)
 
Visto che parliamo di piacere e non piacere posso aggiungere....

Padiglione Nazionale a mio avviso più bello/meritevole: EGITTO che ospita la favola video di Moataz Nasr, girata in un villaggio della campagna egiziana racconta la paura che inibisce l’azione, un sentimento comune a tutti gli esseri umani.

Padiglione che ho meno apprezzato: "Padiglione di Venezia" quando "il lusso" doveva essere un "biglietto da visita perla città" e invece si rivela solo "uno zibaldone", un accumulo insignificante (a mio avviso) di artigianato e non di arte.

Padiglione che ho rimpianto: Padiglione della Santa Sede, mi duole la scelta, immagino voluta direttamente da Papa Francesco di non prendere parte alla Biennale di Venezia forse dettata dal fatto che non voleva dare l'idea di una Chiesa che "getta soldi" che potrebbe spendere altrimenti a favore dei poveri e dei più bisognosi.
 
Visto che parliamo di piacere e non piacere posso aggiungere....

Padiglione Nazionale a mio avviso più bello/meritevole: EGITTO che ospita la favola video di Moataz Nasr, girata in un villaggio della campagna egiziana racconta la paura che inibisce l’azione, un sentimento comune a tutti gli esseri umani.

Padiglione che ho meno apprezzato: "Padiglione di Venezia" quando "il lusso" doveva essere un "biglietto da visita perla città" e invece si rivela solo "uno zibaldone", un accumulo insignificante (a mio avviso) di artigianato e non di arte.

Padiglione che ho rimpianto: Padiglione della Santa Sede, mi duole la scelta, immagino voluta direttamente da Papa Francesco di non prendere parte alla Biennale di Venezia forse dettata dal fatto che non voleva dare l'idea di una Chiesa che "getta soldi" che potrebbe spendere altrimenti a favore dei poveri e dei più bisognosi.

Veniamo al Padiglione Italia... Credo che se Cecilia Alemani avesse avuto l'enorme coraggio, coraggio dovuto alle dimensioni e alla struttura del nostro enorme ma a mio avviso brutto spazio espositivo con cui l'Artista deve andarsi a confrontare, di convocare un solo Artista, per quello che a mio avviso ha fatto vedere Roberto Cuoghi in questa edizione l'Italia avrebbe potuto ambire al Leone d'oro per la miglior Partecipazione Nazionale.

Un bravo anche a Andreotta Calo, sottotono invece Adelita Husni-Bey.
 
Leone d'oro strameritato al Padiglione Germania un atto performativo di immenso valore artistico, io credo che molti performers nostrani se avessero la possibilità di vedere questo immenso spettacolo, si dedicherebbero ad altro. :eek:

"Un’opera installativa corale di Anne Imhof, classe 1978, concepita e sviluppata insieme al team di performer con cui l’artista collabora.
Con Faust, questo il nome dell’opera, Imhof trasforma lo storico e imponente edificio del Padiglione tedesco in un luogo protetto, una casa, un’istituzione, uno Stato, difeso da un recinto di barriere d’acciaio da cui due doberman, longilinei e severi, monitorano l’accesso.
Protezione, addomesticamento, controllo, sospensione, violenza appaiono come le parole chiave enunciate già nella prima immagine su cui si struttura l’intervento artistico: un’opera scultorea e coreografica attraversata da cicli performativi di quattro ore."

Una dichiarazione d’amore alla giovinezza, alla devastazione, al potenziale creativo che in ogni atto di distruzione si genera.
 

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Ho ricevuto comunicazione dall' Ufficio Stampa della 57^ Biennale di Venezia che il mio articolo "Sul palcoscenico della Biennale" pubblicato sul numero di giugno 2017 del mensile "Collezionare" verrà inserito nella loro rassegna stampa.

Biennale di Venezia 2017.JPG

L'articolo è ora visibile anche online qui: Venezia. Sul palcoscenico della Biennale
 
Ma nonostante la bella idea dello streaming ( un programma di una ventina di performance si è svolta nei giorni dell’inaugurazione. Esse sono disponibili in streaming sul sito della Biennale, e poi visibili nella Mostra, in una sala multimediale dell’Arsenale espressamente creata ), mi sarei aspettato un pò più di rispetto:yes: da Susanne Pfeffer cutatrice e autrice Anne Imhof del Padiglione della Germania vincitore del Leone d'Oro 2017 verso i tanti visitatori che in fila (gli ho visti io con i miei occhi ) aspettano/aspettavano di entrare per visitare il Padiglione nei giorni post inaugurazione. Non dico che la performance andava riproposta quotidianamente, ma almeno, quello sì, tutte le domeniche o almeno la prima domenica di ogni mese per tutta la durata della Biennale.

in questo hai perfettamente ragioneOK!
 
in questo hai perfettamente ragioneOK!

Carissimo artebrixia,

Come mi ha detto batterstasinest dobbiamo anche tenere presente che le performances sono sempre soggette all estro del momento e questo può mancare e se manca la performance perderà di forza.

Comunque forse, e sottolineo forse in merito al Padiglione della Germania può avere inciso l' esposto degli animalisti in “difesa” dei due cani, Biennale di Venezia, esposto degli animalisti in “difesa” di due cani - Cronaca - La Nuova di Venezia
 
Sono a Venezia. Visto la biennale, ieri l'Arsenale ed oggi i Giardini. Oggi pomeriggio sono riuscito a visitare a palazzo Grassi la prima metà di mostra di Damien Hirst che concluderò domani in mattinata. Poi mi devo riposare e godere Venezia...:D
Volevo fare un veloce commento, magari il dettaglio con un paio di foto lo farò a casa mia una volta ritornato. Devo dire che sono assolutamente soddisfatto della fiera, l'ho trovata meravigliosa indipendentemente dalla qualità delle opere esposte perché è alla portata di tutti, anche ai non addetti ai lavori ed è quello che io vorrei da una biennale. Ho utilizzato questo metodo: sia all'Arsenale che ai Giardini abbiamo fatto la visita guidata di circa un'ora e mezza l'una. Mia moglie è stata molto contenta della guida e di poter capire le opere esposte che venivano spiegate.. successivamente siamo ritornati indietro e con calma l'abbiamo rifatta per fare qualche foto, vedere nel dettaglio alcuni lavori spiegati e per vedere alcune opere a cui ero interessato e che magari la guida non si era soffermata. Infine in maniera autonoma ci siamo visti alcuni padiglioni nazionali, prima quelli che mi ero segnato e poi alcuni a caso per il tempo rimasto (vederli tutti ci vuole troppo tempo e ovviamente mia moglie non avrebbe retto). Come avevate anticipato voi mia moglie ha così apprezzato la biennale anche se non è amante di arte come noi..:)
Concludo velocemente dicendo che andare a Venezia ad agosto in questo periodo è ottimale poiché è quasi bassa stagione, ci sono davvero pochi turisti e si può passeggiare con calma non solo per la Biennale ma anche per la città (nei limiti del turismo di Venezia ovviamente). Vi lascio con questo paio di foto della Biennale..la prima l'ho fatta per Accipicchia, che si sa, ha tutte le opere degli analitici a casa...:p
 

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Ho ricevuto comunicazione dall' Ufficio Stampa della 57^ Biennale di Venezia che il mio articolo "Sul palcoscenico della Biennale" pubblicato sul numero di giugno 2017 del mensile "Collezionare" verrà inserito nella loro rassegna stampa.


L'articolo è ora visibile anche online qui: Venezia. Sul palcoscenico della Biennale


«Al di là dei record e dei meriti della curatrice Christine Macel — dichiara il presidente Paolo Baratta — voglio ricordare che per ben 9 settimane abbiamo avuto più visitatori rispetto ai giorni del vernissage e che gli under 26, tra cui 35 mila studenti con gli insegnanti, rappresentano il 31 per cento degli ingressi».
 

Carissimo artebrixia,

Memore del recentissimo insuccesso della Nazionale Italiana di calcio che non è riuscita a classiificarsi ai Mondiali di Russia 2018 nella quale a mio personalissimo avviso non avrebbe comunque ben figurato, mi piacerebbe che per una volta nella vita anche il Padiglione Italia o meglio il suo Curatore e gli Artisti che intende convocare avessero ampio tempo per organizzare la propria partecipazione alla Biennale di Venezia 2019.

Anche il Curatore che si vorrà designare dovrebbe avere dal Governo (anche se si vota a Marzo abbiamo comunque un Governo ancora in carica e un Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo) quanto prima l'incarico in modo tale "da provare" gli Artisti che vuole convocare e/o iniziare fin da ora insieme a loro a PROGRAMMARE (il "problem solving" non vi dice niente?!?!?!) il Padiglione Italia 2019. Io da ITALIANO il Leone d'Oro per la migliore Partecipazione Nazionale (quanto non per il Migliore Artista) lo voglio vincere perchè so che (anche) gli Artisti italiani non sono secondi a nessuno.

Cordialmente.

Brunelli Roberto alias investart
 
Ma piuttosto: Paolo Baratta, preseidente del CDA della Biennale dai tempi di Marco Polo? :wall:
Eccolo lì, ancora lì, SEMPRE lì. :angry:
Veramente non è possibile, penso nel frattempo abbia fatto fuori una decina di Papi :eek:
NON NE POSSO PIU' di queste situazioni italiane.
 
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