La seconda vita di Bio-on, l’ex unicorno della bioplastica
Arriva l’omologa del tribunale di Bologna al progetto della piemontese Maip.Sul piatto 20 milioni e un piano quinquennale di rilancio.
Ritorna in pista anche il fondatore Astorri.
Al timone c’è Haruki spa, società controllata al 75% da Maip Compounding srl e al 25% da Plastotecnica srl (entrambe società appartenenti al Gruppo Maip). Si tratta quindi di un veicolo nato ad hoc per l’acquisizione di Bio-on. Haruki (nome giapponese che sta per rinascita ma è anche un omaggio allo scrittore Hakuri Murakami, amato dal fondatore di Maip, Eligio Martini) in pancia ha una dote di 20 milioni, che servono a realizzare le promesse del progetto concordatario. Ossia ripristinare gli impianti di Castel San Pietro e farli ripartire. Ora serviranno dei tempi tecnici per concludere le operazioni di acquisto e passaggio delle chiavi dal team dei curatori fallimentari Luca Mandrioli e Antonio Gaiani, a Maip. Tra questi, la notifica alla presidenza del Consiglio per l'esercizio del golden power (la disciplina sul controllo delle operazioni di acquisto di aziende ritenute critiche) dato che i biodigestori di Bio-on ne fanno un impianto strategico a livello nazionale.
Il gruppo MAIP, con sede a Settimo Torinese, ha chiuso il 2021 con un giro d'affari di 11,8 milioni e un utile di 877.858 euro, in aumento rispetto ai 706.648 euro del 2020, e questo nonostante un periodo nero a causa del lockdown e dei riflessi sull'industria dell'auto, principale cliente della società.
Tra le ragioni della crescita, i “prodotti speciali ad alto valore aggiunto, che meno risentono della competizione sul prezzo”, si legge a bilancio. I due bracci operativi sono Maip compounding srl e Plastotecnica srl (le due dietro la Hakuri che gestirà Bio-on), mentre sotto l'ombrello del gruppo ricade anche la Ciceri de Mondel, specializzata in lastre termoplastiche. In totale, il giro d'affari di queste tre società è di 60 milioni.
Per Maip l'operazione dovrebbe chiudere il cerchio dell'offerta di progetti più sostenibili. A dirlo è il presidente Martini: “Grazie a questa operazione e alla evidente sinergia ilGruppo Maip, con il riavvio di Bio-on, amplia la propria catena del valore implementando la produzione di prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico”. E aggiunge: “Il nostro obiettivo è di offrire al mercato un eccellente portafoglio di materiali unici e innovativi con pochi eguali a livello mondiale che conterà oltre 500 formulazioni a base di poliidrossialcanoati (Pha), in polvere e in granuli”.
Il ritorno di Marco Astorri
Torna in pista anche l'ex fondatore Marco Astorri.
A dirlo è Martini: “Per il successo dell’operazione abbiamo chiesto a Marco Astorri di collaborare con noi in quanto riteniamo che la sua esperienza e le sue competenze siano assolutamente necessarie per il rilancio di Bio-on”. Astorri, finito al centro dell'indagine su Bio-on, è accusato con altri ex vertici e manager dell'azienda a vario titolo di bancarotta fraudolenta, tentato ricorso abusivo al credito e manipolazione del mercato. Nell'ultima udienza del processo a fine gennaio i difensori hanno chiesto di annullarlo in riferimento alle ipotesi di bancarotta fraudolenta e di ricorso abusivo al credito, a causa della modifica dell'imputazione. Un'ipotesi che, se fosse accolte, farebbe ripartire il processo da zero.
Nel frattempo si pensa al futuro dell'azienda.