Superspazzola
Tiremm innanz!
- Registrato
- 11/5/07
- Messaggi
- 36.653
- Punti reazioni
- 2.292
Il report di MF:
Enel, impatto mini da extraprofitti
di Angela Zoppo
Pubblicato il 04/05/2022 17:58
Con l'aumento del prelievo al 25% deciso dal governo, il gruppo stima un esborso di circa 100 milioni di euro. Nel primo trimestre raddoppiano i ricavi, crescita più contenuta per margini e utili
Raddoppio dei ricavi per Enel nel primo trimestre a 35 miliardi di euro (+89,1%), spinto dai prezzi dell'energia. La variazione positiva viene attribuita a tutti i settori di business, per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte e vendute a prezzi medi crescenti.
L'exploit a due cifre dei ricavi, però, resta isolato. Gli altri indicatori sono sì cresciuti, ma in maniera più contenuta e in linea con le attese. L'ebitda, per esempio, è salito del 6,8% a 4,486 milardi, sia per le maggiori quantità prodotte da fonte convenzionale, che per gli effetti positivi della nuova capacità installata rinnovabile. Effetto positivo anche dai risultati della gestione del rischio prezzo su commodity, che hanno più che compensato gli effetti negativi della generazione da fonte idroelettrica e i maggiori costi di approvvigionamento sui mercati finali. Ed è quest'ultimo passaggio che spiega perché Enel non tema più di tanto l'aumento del prelievo sui cosiddetti extraprofitti, salito dal 10 al 25% dopo l'approvazione del Decreto aiuti da 14 milairdi di euro. "Stimiamo un impatto di circa 100 milioni di euro", calcola il cfo Alberto De Paoli.
Incremento del 4,4% per il risultato operativo a 2,679 miliardi. La variazione, spiegano da Enel, riflette principalmente l’andamento positivo della gestione operativa, solo parzialmente compensata dai maggiori ammortamenti e svalutazioni dei crediti.
Il risultato netto ordinario del gruppo è salito a 1,443 miliardi (+18,9%). L’incremento è riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa, che include il provento realizzato dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet, alla minore incidenza delle interessenze di terzi, agli effetti positivi derivanti dalla gestione finanziaria netta e ai risultati delle società valutate con il metodo del patrimonio netto.
Cresciuto anche l'indebitamento finanziario netto, che supera i 59 miliardi dai circa 52 miliardi di fine 2021, (+13,8%). Oltre agli investimenti del periodo (2,5 miliardi, + 24,5%) hanno pesato l’acquisizione di Erg Hydro (ora Enel Hydro Appennino Centrale), l'andamento negativo dei flussi di cassa operativi e l’effetto cambi.
“Nel primo trimestre del 2022, la validità del nostro modello di business ci ha consentito di realizzare solidi risultati in linea con le attese, minimizzando i rischi derivanti dal difficile contesto geopolitico ed economico, anche a tutela dei nostri stakeholder", è il commento dell'ad Francesco Starace. “Grazie all’integrazione del gruppo lungo la catena del valore, alla sua diversificazione geografica e tecnologica, nonché all’accelerazione degli investimenti nella transizione energetica, siamo in grado di consolidare l’implementazione della nostra strategia nel breve, medio e lungo periodo, confermando le guidance su ebitda e utile netto ordinario per l'anno in corso". Le previsioni collocano l'utile tra i5,6 e i 5,8 miliardi, e l'ebitda tra i 19 e i 19,6 miliardi.
Allargando l'orizzonte temporale, le stime di Enel prevedono, tra il 2020 e il 2030 un ebitda ordinario del gruppo previsto in aumento del 5-6% in termini di tasso annuo di crescita composto, a fronte di un utile netto ordinario atteso in aumento del 6-7%. Con riferimento invece al periodo del Piano 2022-2024, si prevede che nel 2024 l’ebitda ordinario raggiunga i 21-21,6 miliardi rispetto ai 19,2 miliardi del 2021. L’utile netto ordinario di gruppo è atteso in crescita a 6,7-6,9 miliardi nel 2024, rispetto ai 5,6 miliardi del 2021.
Enel, impatto mini da extraprofitti
di Angela Zoppo
Pubblicato il 04/05/2022 17:58
Con l'aumento del prelievo al 25% deciso dal governo, il gruppo stima un esborso di circa 100 milioni di euro. Nel primo trimestre raddoppiano i ricavi, crescita più contenuta per margini e utili
Raddoppio dei ricavi per Enel nel primo trimestre a 35 miliardi di euro (+89,1%), spinto dai prezzi dell'energia. La variazione positiva viene attribuita a tutti i settori di business, per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte e vendute a prezzi medi crescenti.
L'exploit a due cifre dei ricavi, però, resta isolato. Gli altri indicatori sono sì cresciuti, ma in maniera più contenuta e in linea con le attese. L'ebitda, per esempio, è salito del 6,8% a 4,486 milardi, sia per le maggiori quantità prodotte da fonte convenzionale, che per gli effetti positivi della nuova capacità installata rinnovabile. Effetto positivo anche dai risultati della gestione del rischio prezzo su commodity, che hanno più che compensato gli effetti negativi della generazione da fonte idroelettrica e i maggiori costi di approvvigionamento sui mercati finali. Ed è quest'ultimo passaggio che spiega perché Enel non tema più di tanto l'aumento del prelievo sui cosiddetti extraprofitti, salito dal 10 al 25% dopo l'approvazione del Decreto aiuti da 14 milairdi di euro. "Stimiamo un impatto di circa 100 milioni di euro", calcola il cfo Alberto De Paoli.
Incremento del 4,4% per il risultato operativo a 2,679 miliardi. La variazione, spiegano da Enel, riflette principalmente l’andamento positivo della gestione operativa, solo parzialmente compensata dai maggiori ammortamenti e svalutazioni dei crediti.
Il risultato netto ordinario del gruppo è salito a 1,443 miliardi (+18,9%). L’incremento è riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa, che include il provento realizzato dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet, alla minore incidenza delle interessenze di terzi, agli effetti positivi derivanti dalla gestione finanziaria netta e ai risultati delle società valutate con il metodo del patrimonio netto.
Cresciuto anche l'indebitamento finanziario netto, che supera i 59 miliardi dai circa 52 miliardi di fine 2021, (+13,8%). Oltre agli investimenti del periodo (2,5 miliardi, + 24,5%) hanno pesato l’acquisizione di Erg Hydro (ora Enel Hydro Appennino Centrale), l'andamento negativo dei flussi di cassa operativi e l’effetto cambi.
“Nel primo trimestre del 2022, la validità del nostro modello di business ci ha consentito di realizzare solidi risultati in linea con le attese, minimizzando i rischi derivanti dal difficile contesto geopolitico ed economico, anche a tutela dei nostri stakeholder", è il commento dell'ad Francesco Starace. “Grazie all’integrazione del gruppo lungo la catena del valore, alla sua diversificazione geografica e tecnologica, nonché all’accelerazione degli investimenti nella transizione energetica, siamo in grado di consolidare l’implementazione della nostra strategia nel breve, medio e lungo periodo, confermando le guidance su ebitda e utile netto ordinario per l'anno in corso". Le previsioni collocano l'utile tra i5,6 e i 5,8 miliardi, e l'ebitda tra i 19 e i 19,6 miliardi.
Allargando l'orizzonte temporale, le stime di Enel prevedono, tra il 2020 e il 2030 un ebitda ordinario del gruppo previsto in aumento del 5-6% in termini di tasso annuo di crescita composto, a fronte di un utile netto ordinario atteso in aumento del 6-7%. Con riferimento invece al periodo del Piano 2022-2024, si prevede che nel 2024 l’ebitda ordinario raggiunga i 21-21,6 miliardi rispetto ai 19,2 miliardi del 2021. L’utile netto ordinario di gruppo è atteso in crescita a 6,7-6,9 miliardi nel 2024, rispetto ai 5,6 miliardi del 2021.