Mi piacerebbe sapere quali asset reputi più prevedibili e su che basi, non come le negozi, nemmeno gli strumenti, puro interesse culturale.
Mi riferivo ai certificati turbo a leva variabile sulle azioni del FTSE-MIB, sulle quali l'analisi tecnica e i grafici hanno più senso che sulle materie prime perchè sono in linea di massima meno sensibili alle turbolenze geopolitiche globali o di aree geografiche particolari, alle variazioni dei cambi e non hanno meccanismi micidiali che affliggono le loro quotazioni, come il decadimento da volatilità, la fissazione del prezzo del sottostante in orari diversi da quelli di apertura del mercato italiano e le paturnie dei market maker, che in passato erano andati al bar lasciando i book vuoti o con forbici fra denaro e lettera fino a oltre il 30% quando c'erano movimenti importanti sul sottostante...
Io non vedo alcun irresistibile fascino, almeno qui.
...e qui mi riferivo a chi persevera ad andare contro il mercato con ETC e simili strumenti del demonio, mediando posizioni già in pesante perdita perchè «Da questi livelli DEVE scendere per forza!», ma forse questa tigna nel voler mediare ripetutamente contro mercato che era frequente qualche anno fa, forse adesso si è spenta.
In fondo sono stato lontano dal thread per anni, se il messaggio è stato recepito e si è smesso di commettere quell'errore che portava a perdite rilevanti io non posso che esserne felice.
Il decadimento da volatilità è un problema che bisogna affrontare, non ho mai sentito di alcuno diventare "ricco" perché ha usato uno strumento a scadenza
(...)
Certo, se esiste un certificato sopravvissuto a tutti gli schizzi e con barriere ancora lontane, mi piacerebbe fare la sua conoscenza.
Altrimenti c'è la copertina di TIMES, ma quella dubito che ci vedremo mai qualcuno che posta qui
Come dicevo, i certificati turbo a leva variabile con le azioni del FTSE-MIB come sottostante sono più efficienti degli ETC.
Non si diventerà "ricchi", ma se si è dalla parte giusta del mercato non hanno decadimento da volatilità e possono dare soddisfazioni senza dover temere che il fixing dell'indice che sta sotto agli ETC, che avviene a mercati italiani chiusi, non dia origine a brutte sorprese alla riapertura del giorno dopo anche a parità di prezzo del sottostante, che continua a essere quotato per 23 ore e 15 minuti al giorno.
Chi mi conosce da molti anni sa che non ho mai nascosto di aver perso moltissimi soldi quando ancora non avevamo capito che gli ETC sono strumenti inefficienti creati appositamente per tendere allo zero, quindi non mi si può accusare di voler fare il fenomeno.
Adesso faccio operazioni solo con i certificati turbo a leva variabile. Ho preso una legnata sui denti per il crollo di Leonardo il 14 ottobre, un giorno in cui non ho potuto seguire la borsa, ma è stato un evento imprevedibile per la portata del crollo unito alla sfortuna di essere stato impegnato proprio nel giorno sbagliato.
Però con gli stessi strumenti in due mesi sto anche facendo +55% su Generali e in 20 giorni sto facendo +27% su Stellantis.
Sarà solo fortuna? È probabile, ma per come funzionano e per la loro efficienza io preferisco questi strumenti agli ETN sulle materie prime.