FIR over 35/100 k che documentazione fornire II

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
FIR e residuo 500 mln, Zanettin: Mef frena, Giorgetti può sbloccare

FIR e 500 mln di euro residui per soci azzerati delle sei banche fallite, Zanettin (FI) in video: “Il Mef frena, solo Giorgetti può sbloccarli!”
Di Giovanni Coviello - Direttore responsabile -18 Dicembre 2022, 20:24496


Se non possiamo non concordare con chi come Patrizio Miatello sul FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori) sostiene che “è un dovere sbloccare riparto di circa 500 mln di € rimanenti dalla dotazione di € 1,575 miliardi dai conti dormienti”, il senatore di FI, Pierantonio Zanettin, ha la stessa nostra posizione.


Ma non nutre troppe speranza il decano vicentino del parlamento con i suoi 5 mandati tra Camera e Senato nell’intervista video esclusiva a ViPiu.it proprio al Senato (in copertina), dopo le varie battaglie condotte da lui e da, pochi, altri parlamentari, tra cui brillano per presenza alcuni del M5S, nel rispetto delle promesse dell’ex Luigi Di Maio, e per assenza quelli della Lega.

Eppure il suo leader Matteo Salvini su vari palchi (solo elettorali?) aveva sempre sbandierato la volontà di tutelare chi ha perso i suoi risparmi investiti in titoli delle 6 banche a cui il Fir si applica (BPVi, Veneto Banca, Banca Etruria, Banca Marche, CariChieri e Carife) e su cui, a prescindere da ogni altra valutazione giudiziaria e mediatica, le Istituzioni preposte a vigilare (in primis Banca d’Italia e Consob) di certo non hanno fatto sempre tutto quello che era nel loro potere (e dovere) di fare perché non fallissero.

Zanettin non molla la presa ma, ci dice di fatto nell’intervista, “quei soldi, i 500 milioni di euro residui da distribuire, fanno gola a qualcuno (per raccogliere gli ultimi spiccioli per i vari provvedimenti della finanziaria, ndr); la struttura del Mef è rigida nella sua posizione; solo il ministro Giancarlo Giorgetti potrebbe cercare di convincere il governo Meloni a smuoverla dalla sua posizione inflessibile…“.

Questa posizione, non esitiamo a commentare noi di ViPiu.it, che le vicende di gran parte di quelle banche le abbiamo seguite ben prima che altri le denunciassero a cose fatte, ignora colpevolmente le possibilità (per le associazioni, e per noi, “doverose”) offerte dalla legge istitutiva del Fir, che per giunta attinge a fondi non statali ma ai conti dormienti, di integrare di una decina di punti percentuali il 30% elargito a oltre 130.000 persone (e, quindi, famiglie) rimaste con le tasche vuote al 100% per aver creduto in quelle banche e in quelli che, al loro interno e negli organi di controllo, non hanno fatto compiutamente quanto dovevano.

La dead line per le speranze residue dei risparmiatori-soci azzerati da quelle 6 banche è legata alla data di approvazione alla Camera della Finanziaria, che al Senato arriverà blindata, legge che potrà comprendere uno degli emendamenti presentati da Zanettin e M5S o uno proposto dal Governo per non tradire anche alla fine la fiducia di quelle 130.000 famiglie in cui papà e, soprattutto, nonni, la gran parte dei soci azzerati, hanno creduto nelle nostre Istituzioni finanziarie.
 
Sarebbe da inviare anche agli onorevoli che hanno presentato i due emendamenti Cattaneo, Cannizzaro, D'Attis e Rosato
Si in effetti mi ero dimenticato di chiederti quale altro indirizzo/parlamentare potesse essere sensibile alla nostra causa.grazie e diffondo gli altri indirizzi al nostro gruppo
 
FIR e residuo 500 mln, Zanettin: Mef frena, Giorgetti può sbloccare

FIR e 500 mln di euro residui per soci azzerati delle sei banche fallite, Zanettin (FI) in video: “Il Mef frena, solo Giorgetti può sbloccarli!”
Di Giovanni Coviello - Direttore responsabile -18 Dicembre 2022, 20:24496


Se non possiamo non concordare con chi come Patrizio Miatello sul FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori) sostiene che “è un dovere sbloccare riparto di circa 500 mln di € rimanenti dalla dotazione di € 1,575 miliardi dai conti dormienti”, il senatore di FI, Pierantonio Zanettin, ha la stessa nostra posizione.


Ma non nutre troppe speranza il decano vicentino del parlamento con i suoi 5 mandati tra Camera e Senato nell’intervista video esclusiva a ViPiu.it proprio al Senato (in copertina), dopo le varie battaglie condotte da lui e da, pochi, altri parlamentari, tra cui brillano per presenza alcuni del M5S, nel rispetto delle promesse dell’ex Luigi Di Maio, e per assenza quelli della Lega.

Eppure il suo leader Matteo Salvini su vari palchi (solo elettorali?) aveva sempre sbandierato la volontà di tutelare chi ha perso i suoi risparmi investiti in titoli delle 6 banche a cui il Fir si applica (BPVi, Veneto Banca, Banca Etruria, Banca Marche, CariChieri e Carife) e su cui, a prescindere da ogni altra valutazione giudiziaria e mediatica, le Istituzioni preposte a vigilare (in primis Banca d’Italia e Consob) di certo non hanno fatto sempre tutto quello che era nel loro potere (e dovere) di fare perché non fallissero.

Zanettin non molla la presa ma, ci dice di fatto nell’intervista, “quei soldi, i 500 milioni di euro residui da distribuire, fanno gola a qualcuno (per raccogliere gli ultimi spiccioli per i vari provvedimenti della finanziaria, ndr); la struttura del Mef è rigida nella sua posizione; solo il ministro Giancarlo Giorgetti potrebbe cercare di convincere il governo Meloni a smuoverla dalla sua posizione inflessibile…“.

Questa posizione, non esitiamo a commentare noi di ViPiu.it, che le vicende di gran parte di quelle banche le abbiamo seguite ben prima che altri le denunciassero a cose fatte, ignora colpevolmente le possibilità (per le associazioni, e per noi, “doverose”) offerte dalla legge istitutiva del Fir, che per giunta attinge a fondi non statali ma ai conti dormienti, di integrare di una decina di punti percentuali il 30% elargito a oltre 130.000 persone (e, quindi, famiglie) rimaste con le tasche vuote al 100% per aver creduto in quelle banche e in quelli che, al loro interno e negli organi di controllo, non hanno fatto compiutamente quanto dovevano.

La dead line per le speranze residue dei risparmiatori-soci azzerati da quelle 6 banche è legata alla data di approvazione alla Camera della Finanziaria, che al Senato arriverà blindata, legge che potrà comprendere uno degli emendamenti presentati da Zanettin e M5S o uno proposto dal Governo per non tradire anche alla fine la fiducia di quelle 130.000 famiglie in cui papà e, soprattutto, nonni, la gran parte dei soci azzerati, hanno creduto nelle nostre Istituzioni finanziarie.
infatti all'indomani della LCA, in piazza i Veneti recriminavano se si può dire "poco interesse "da quella parte politica,che poi contribuì comunque alla creazione del Fir;poi alla caduta del Governo giallo/verde sembra che ci sia stato un inasprimento delle istituzioni nei nostri confronti..con le varie restrizioni al rimborso che ben conosciamo
 
Secondo me i ristori dovrebbero essere dati a tutti e al 100%... senza troppe macchinazioni. Punto. Chi ha redditi bassi con bonifico, chi ha redditi più alti... parte in bonifico e parte con credito d'imposta sulla dichiarazione dei redditi per i prossimi 10 anni. Così dovrebbe essere.

Esempio... un pensionato al minimo che ha perso 100.000 Euro... gli liquidi 100.000 Euro.

Chi ha un reddito lordo molto alto con magari 30.000 euro di IRPEF e ha perso 100.000 Euro... gli dai 30.000 Euro con bonifico e 7.000 Euro/anno per 10 anni di sconto IRPEF.
 
Secondo me i ristori dovrebbero essere dati a tutti e al 100%... senza troppe macchinazioni. Punto. Chi ha redditi bassi con bonifico, chi ha redditi più alti... parte in bonifico e parte con credito d'imposta sulla dichiarazione dei redditi per i prossimi 10 anni. Così dovrebbe essere.

Esempio... un pensionato al minimo che ha perso 100.000 Euro... gli liquidi 100.000 Euro.

Chi ha un reddito lordo molto alto con magari 30.000 euro di IRPEF e ha perso 100.000 Euro... gli dai 30.000 Euro con bonifico e 7.000 Euro/anno per 10 anni di sconto IRPEF.
Speriamo che un giorno giustizia verrà fatta...con il governo Conte ci avevo creduto ..si era ripromesso di intervenire in modo che tutti sarebbero stati ristorati...poi sappiamo tutti come è andata...restrizioni e paletti immessi nei rimborsi che non hanno nessun senso,i soldi dei ristori provengono dai conti dormienti e maturano ogni anno,non creano deficit.
 
Secondo me i ristori dovrebbero essere dati a tutti e al 100%... senza troppe macchinazioni. Punto. Chi ha redditi bassi con bonifico, chi ha redditi più alti... parte in bonifico e parte con credito d'imposta sulla dichiarazione dei redditi per i prossimi 10 anni. Così dovrebbe essere.

Esempio... un pensionato al minimo che ha perso 100.000 Euro... gli liquidi 100.000 Euro.

Chi ha un reddito lordo molto alto con magari 30.000 euro di IRPEF e ha perso 100.000 Euro... gli dai 30.000 Euro con bonifico e 7.000 Euro/anno per 10 anni di sconto IRPEF.
purtroppo non sei tu che decidi
 
Banche, appesi a un filo gli ultimi 500 milioni Fir
Ex popolari, la Finanziaria non sblocca i fondi per aumentare i ristori
Corriere di Verona20 Dec 2022Gianni Favero © RIPRODUZIONE RISERVATA

Senza epilogo Una protesta a Vicenza subito dopo la liquidazione delle ex popolari
Ultimi frenetici tentativi di salvare le risorse non distribuite del Fondo indennizzo risparmiatori (Fir), ieri, a Roma, tra gruppi parlamentari e segreterie, per i rappresentanti delle principali associazioni di risparmiatori delle banche andate in liquidazione nel 2017. Ossia, per quanto ci riguarda direttamente, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Le speranze sono quasi azzerate, riconoscono un po’ tutti, e solo un intervento del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, attraverso un proprio decreto, potrebbe assegnare ai risparmiatori traditi una quota che, secondo la legge istitutiva del Fir del 2018, sarebbe espressamente dovuta.

E non si tratta di cifre marginali. Se, fino ad oggi, superando intoppi e complicazioni di diversa natura, la Commissione tecnica istituita dal ministero dell’Economia e la a Consap (la Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici, la società del Tesoro a cui era stato assegnato il compito di gestire la procedura di rimborso) ha consentito la distribuzione di 1.103 milioni di euro sulla dotazione di 1.575 del fondo, calcolando per ciascul’eventuale

no il 30% del valore di acquisto dei titoli azzerati, basta fare una proporzione per capire di quanto potrebbe essere integrato il budget spettante a ciascuno. Quasi un 15%, cioè, che porterebbe l’indennizzo vicino al 45% di quanto perso con il default delle banche, tra cui i soci delle ex popolari venete fanno la parte del leone, ma che in termini assoluti vale 562 milioni sui quali, in sede di definizione della Finanziaria, si stanno ovviamente posando molti sguardi.

L’orientamento del governo è di non procedere alla distribuzione fra i risparmiatori

ma, è l’altolà che giunge da Pierantonio Zanettin, senatore vicentino di Forza Italia, «se fossero utilizzati per altri scopi sarebbe un autentico scippo, dato che il Fir fu istituito finanziandolo con i conti dormienti delle banche, non con la fiscalità generale».

Dunque, casomai, sono soldi che spetterebbero al sistema del credito. «Quello che stiamo cercando di fare, anche con un ulteriore emendamento - aggiunge - è almeno di evitare che la Commissione Consap sia sciolta il 31 dicembre. Ci sono altre questioni non ancora risolte, come soluzione di errori formali o materiali nelle domande, e che rimarrebbero inevase se l’organismo terminasse definitivamente il suo lavoro. Farlo proseguire – chiude Zanettin – significherebbe almeno blindare il residuo del Fir». Matteo Moschini, avvocato di Treviso che rappresenta il Movimento di difesa del cittadino e che assiste vari ex clienti delle dissolte banche popolari venete, ritiene, senza mezzi termini, che la mancata ripartizione dei 562 milioni tra i 137 mila aventi diritto equivalga a «una sorta di tradimento, dato che il Presidente del consiglio, Giorgia Meloni, qualche settimana fa si era impegnata per iscritto a dar corso a quanto la norma sul Fir prevede. Fino a questo momento, tuttavia, nella legge di bilancio di questo non c’è traccia».

Dunque, cosa si può ancora percorrere, politicamente, in queste ultime ore? Secondo Patrizio Miatello, leader dell’associazione Ezzelino, una leva potrebbe solo essere un ordine del giorno congiunto dei partiti di maggioranza che impegnino il vertice del ministero dell’Economia. «Malgrado il chiaro disposto normativo – si legge in una lettera inviata a Giorgetti - pare che la Commissione per procedere al riparto voglia un input da parte del Ministero. Di conseguenza si invita a provvedere, poiché il mancato riparto darebbe, luogo a molteplici problemi, oltre ad un gigantesco contenzioso».
 
Posto questo articolo del sempre ottimo V+.

Nel merito sono un po' perplesso del contenuto. Forse perchè io sono cresciuto con la Prima Repubblica (e quindi ho fermo l'orologio al Giurassiano). Ma qui mi pare proprio che manchino le basi ("hai ragione! Assumiti le tue responsabilità e taglia il ramo sul quale sei seduto! Le cose si cambiano urlando e non lavorando da dentro!")

No chiusura FIR, Cappelletti d'accordo con Zanettin ma lo critica

Comunque saranno anche lacrime di coccodrillo ma alla fine chi ci rimette siamo sempre noi!

No a chiusura del FIR, Cappelletti (M5S) d’accordo con Zanettin ma lo critica: “Lacrime di coccodrillo”
Di Redazione ViPiù -20 Dicembre 2022, 17:00276


Anche il Movimento 5 stelle ribadisce il No alla Chiusura del Fir, d’accordo con il senatore vicentino di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, ma lo critica.

Quest’ultimo aveva espresso parole di disaccordo con il ministro dell’Economia e delle finanze del governo Meloni, Giancarlo Giorgetti. In particolare sulla posizione espressa in merito alla chiusura del fondo indennizzi senza distribuire ai correntisti le somme residuali della misura (ne abbiamo scritto qui).

“Sulla chiusura del Fir e le responsabilità di Giorgetti, il senatore Zanettin ha poco da piangere lacrime di coccodrillo, visto che Giorgetti sta lì grazie alla sua fiducia”, ha replicato il parlamentare e corregionale Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle, che ieri ha incontrato con il presidente Conte i rappresentanti dell’associazione dei truffati dalle banche per affrontare con loro gli aspetti che riguardano l’impiego del residuo del Fir.

“Le risorse del Fir non possono essere distratte per altri scopi – ha aggiunto Cappelletti -, ma vanno mantenute nella disponibilità per risarcire i cittadini truffati dalle banche.

Nel merito, presenteremo in aula nel corso dell’esame della manovra un ordine del giorno al governo e ci batteremo per farlo accogliere. Zanettin dimostri di non fare il doppio gioco: si impegni a far sostenere il nostro ordine del giorno dalla sua forza politica. Altrimenti, voti contro la fiducia che verrà posta in legge di bilancio.

È inutile dirsi preoccupati per un’indiscrezione: se realmente Giorgetti vuole chiudere il percorso del Fir, Zanettin ha tutto il modo di accertarsene. E di fare qualcosa, altrimenti sono solo chiacchiere, che di certo non risarciscono i risparmiatori traditi”, ha concluso l’onorevole pentastellato.
 
Rien ne va plus!

Manovra giovedì in Aula alla Camera, venerdì il voto di fiducia. Non c'è scudo per i reati tributari

21:00 20 Dicembre

Stop ad attribuzione indennizzi da Fondo risparmiatori
L'attività di attribuzione degli indennizzi del Fondo indennizzo risparmiatori si conclude il 31 dicembre 2022. È quanto stabilisce un emendamento dei relatori alla manovra depositato in commissione bilancio della Camera. La norma stabilisce anche che la Commissione tecnica resti in carica fino al 30 giugno 2023 "esclusivamente per la gestione dei contenziosi concernenti le prestazione del Fondo ed il completamento delle attività del Fondo".
 
Cmqe, se non erro, si parla solo di aumentare il riparto residuo. Di persone escluse per i famosi "paletti" nemmeno una menzione, giusto? Quindi per noi nemmeno una residuale speranza.
 
Dalle notizie di stamattina sembra che ci sia proroga... Ma dei nostri problemi comunque nessuna menzione. Si parla solo di riparto.
 
Pubblicato il 23/12/2022
N. 17509/2022 REG.PROV.COLL.

N. 14472/2022 REG.RIC.



REPUBBLICA ITALIANA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

ORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 14472 del 2022, proposto da Alessandra Bacchiani, rappresentata e difesa dagli avvocati Salvatore Menditto, Carlo Canafoglia, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Salvatore Menditto in Roma, via Conca D'Oro 285;


contro

Ministero dell'Economia e delle Finanze, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Consap S.p.a. – Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, Commissione Tecnica del Fondo Indennizzo Risparmiatori, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, non costituti in giudizio;
per l'annullamento

del provvedimento reso dalla Commissione Tecnica comunicato da CONSAP s.p.a., Unità di Business 3-Servizi Finanziari, Servizio Fondo Indennizzo Risparmiatori in data 16.09.2022, con il quale la è stata integralmente rigettata la domanda/istanza di indennizzo ex L. n. 218/2015, limitatamente alla parte decisoria che riguarda le obbligazioni e per le quali è stata presentata ed esperita la c.d. procedura arbitrale presso l'ANAC.


Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli artt. 65, 66 e 67 cod. proc. amm.;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero dell'Economia e delle Finanze;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 21 dicembre 2022 il dott. Luca Iera e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;


Considerato che ai fini del decidere il Collegio ritiene necessario acquisire, ai sensi degli artt. 46, comma 2 e 63, comma 1, c.p.a., la documentazione istruttoria posta a fondamento del provvedimento impugnato ivi compreso il lodo arbitrale reso dall’ANAC in relazione al “ricorso n. 166” (citato nell’atto impugnato), nonché una relazione esplicativa dell’iter amministrativo che è stato in concreto seguito nel procedimento de quo;

Ritenuto che le amministrazioni intimante debbano provvedere a riscontrare il predetto incombente istruttorio, ognuna per quanto di competenza, entro il termine di trenta giorni dalla comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza;

Considerato, altresì, che è opportuno disporre, ai sensi dell’art. 28, comma 3, c.p.a., l’intervento in giudizio dell’ANAC che ha adottato il lodo arbitrale in relazione al “ricorso n. 166” affinché l’Autorità prenda posizione, per quanto di interesse, in relazione al contenzioso in esame;

Ritenuto che all’incombente istruttorio concernente l’intervento dell’ANAC debba provvedere parte ricorrente entro il termine perentorio di giorni 20 (venti) decorrente dalla comunicazione della Segreteria della Sezione del presente provvedimento e che la prova dell’avvenuta notificazione dell’atto di intervento dovrà essere depositata, con onere a carico di parte ricorrente, presso la Segreteria della Sezione entro il successivo termine perentorio di giorni 10 (dieci) decorrente dalla data di adempimento della notificazione, con l’avvertenza che i termini di notificazione e di deposito della prova dell’avvenuta notificazione sono stabiliti a pena di improcedibilità del gravame ai sensi dell’art. 35, comma 1, lett. c), c.p.a..

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) dispone gli incombenti istruttori nei sensi e nei termini di cui in motivazione.

Fissa l’udienza pubblica in data 8 marzo 2023 per la trattazione nel merito della causa.

Ordina alla segreteria della Sezione di provvedere alla comunicazione della presente ordinanza.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 21 dicembre 2022 con l'intervento dei magistrati:

Francesco Riccio, Presidente

Eleonora Monica, Consigliere

Luca Iera, Referendario, Estensore



L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
Luca Iera Francesco Riccio



IL SEGRETARIO
 
Pubblicato il 23/12/2022
N. 17511/2022 REG.PROV.COLL.

N. 14429/2022 REG.RIC.

stemma.jpg


REPUBBLICA ITALIANA​

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente



ORDINANZA



sul ricorso numero di registro generale 14429 del 2022, proposto da Paolo Gennari, rappresentato e difeso dagli avvocati Salvatore Menditto, Carlo Canafoglia, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Salvatore Menditto in Roma, via Conca D'Oro 285;


contro

Ministero dell'Economia e delle Finanze, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Consap S.p.a. – Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici, Commissione Tecnica del Fondo Indennizzo Risparmiatori, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, non costituti in giudizio;

per l'annullamento

del provvedimento reso dalla Commissione Tecnica comunicato da Consap S.p.a., Unità di Business 3-Servizi Finanziari, Servizio Fondo Indennizzo Risparmiatori in data 09.09.2022, con il quale la è stata integralmente rigettata la domanda/istanza di indennizzo ex L. n. 218/2015, limitatamente alla parte decisoria che riguarda le obbligazioni e per le quali è stata presentata ed esperita la c.d. procedura arbitrale presso l'ANAC.




Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli artt. 65, 66 e 67 cod. proc. amm.;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero dell'Economia e delle Finanze;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 21 dicembre 2022 il dott. Luca Iera e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;




Considerato che ai fini del decidere il Collegio ritiene necessario acquisire, ai sensi degli artt. 46, comma 2 e 63, comma 1, c.p.a., la documentazione istruttoria posta a fondamento del provvedimento impugnato ivi compreso il lodo arbitrale reso dall’ANAC in relazione al “ricorso n. 464” (citato nell’atto impugnato), nonché una relazione esplicativa dell’iter amministrativo che è stato in concreto seguito nel procedimento de quo;

Ritenuto che le amministrazioni intimante debbano provvedere a riscontrare il predetto incombente istruttorio, ognuna per quanto di competenza, entro il termine di trenta giorni dalla comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza;

Considerato, altresì, che è opportuno disporre, ai sensi dell’art. 28, comma 3, c.p.a., l’intervento in giudizio dell’ANAC che ha adottato il lodo arbitrale in relazione al “ricorso n. 464” affinché l’Autorità prenda posizione, per quanto di interesse, in relazione al contenzioso in esame;

Ritenuto che all’incombente istruttorio concernente l’intervento dell’ANAC debba provvedere parte ricorrente entro il termine perentorio di giorni 20 (venti) decorrente dalla comunicazione della Segreteria della Sezione del presente provvedimento e che la prova dell’avvenuta notificazione dell’atto di intervento dovrà essere depositata, con onere a carico di parte ricorrente, presso la Segreteria della Sezione entro il successivo termine perentorio di giorni 10 (dieci) decorrente dalla data di adempimento della notificazione, con l’avvertenza che i termini di notificazione e di deposito della prova dell’avvenuta notificazione sono stabiliti a pena di improcedibilità del gravame ai sensi dell’art. 35, comma 1, lett. c), c.p.a..

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) dispone gli incombenti istruttori nei sensi e nei termini di cui in motivazione.

Fissa l’udienza pubblica in data 8 marzo 2023 per la trattazione nel merito della causa.

Ordina alla segreteria della Sezione di provvedere alla comunicazione della presente ordinanza.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 21 dicembre 2022 con l'intervento dei magistrati:




Francesco Riccio, Presidente

Eleonora Monica, Consigliere

Luca Iera, Refer
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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