Giovani "Bamboccioni" : ecco i numeri - Parte II

La caratteristica che dice bigmad sarebbe la pro-attività, ovvero la capacità di anticipare i problemi. E' vero che il magazziniere è un lavoro relativamente semplice però anche li è richiesta un minimo di attenzione. Non è un discorso di QI, basta solo essere presenti con la testa. Quando ho iniziato a lavorare pensavo che con l'intelligenza avessi aperte tutte le porte, salvo poi rendermi conto che forse è meglio avere una persona meno brillante ma che tiene a quello che fa. E' inutile essere intelligenti se poi questa intelligenza non viene utilizzata. E oltretutto credo che impegnarsi sia il modo migliore di passare le ore lavorative, alla fine è più divertente che cazzeggiare....

ma se ci sono tempi morti ci sono tempi morti
se fai sportello hai ressa, poi dieci minuti che non viene nessuno
se non hai niente da sistemare, e capita, capzo fai in dieci minuti? guardi un articolo online o fai mezza telefonata
capzo vorresti fare?
non credo che sto magazziniere abbai tempi morti di ore o di mezz'ore
ma dieci minuti poi lavora poi cinque minuti, poi un quarto d'ora
dipende anche da come sa organizzarsi e se si organizza bene ne ha di più
ma non sono tempi in cui puoi iniziare e finire qualcosa
 
che poi lavorare per uno che mi sta a guardare nei tempi morti invece di pensare che sono magari anche merito di come faccio il mio lavoro
mi vien proprio voglia di migliorare ..
 
che poi lavorare per uno che mi sta a guardare nei tempi morti invece di pensare che sono magari anche merito di come faccio il mio lavoro
mi vien proprio voglia di migliorare ..

Ma infatti, proprio il tipico capo che non vorresti avere. E neanche suggerisce che cosa devi fare nei tempi morti, no, te lo devi inventare tu :censored:
 
Ma infatti, proprio il tipico capo che non vorresti avere. E neanche suggerisce che cosa devi fare nei tempi morti, no, te lo devi inventare tu :censored:

ero d'accordo sulla maggior parte delle idee di bigmad ma questa diciamolo l'ha toppata di brutto!
 
perché in italia c'è la fissa sei pagato per fare tot ore
invece che sei pagato per fare quello che ti ho incaricato di fare
se per caso ci metto mezz'ora meno perché sono bravo e passo mezz'ora al telefono sono un furbetto
se sono più lento e ci impiego mezz'ora in più che non ti chiedo a straordinario son un fedele e bravo dipendente

ma siete sicuri che la volete gente migliore, che si impegna, proattiva, etc etc etc?
perché è gente che poi non si limita ad eseguire zitta, proprio perché ci ragiona su quel che fa e se l'ordine ha delle controindicazioni pratiche te lo viene a dire .. e contesta .. proponendo altre soluzioni
 
la segretaria è imprecisa? te ne devi fregare se sta su fb o dove le pare
te le chiedi di essere più precisa e basta
ci arriva da sola se è intelligente e risolve
se non ci arriva e continua ad essere sprecisa puoi arrivare a volerla sostituire
ma la motivazione deve essere esclusivamente la sua imprecisione
 
ma siete sicuri che la volete gente migliore, che si impegna, proattiva, etc etc etc?
perché è gente che poi non si limita ad eseguire zitta, proprio perché ci ragiona su quel che fa e se l'ordine ha delle controindicazioni pratiche te lo viene a dire .. e contesta .. proponendo altre soluzioni

questa è la gente che non vuole nessuno...magari questa gente vorrebbe migliorarsi e potrebbe anche, ma trova tutte le strade sbarrate, e gli passa la voglia...
 
E poi dicono a me che ho una visione del mondo del lavoro "datata".
I compiti saranno pure chiari e definiti, ma il modo in cui si svolgono è diverso da persona a persona. L'entusiasmo nell'affrontare il proprio lavoro, qualunque esso sia, unito alla voglia di professionalizzarsi sempre più, fanno la differenza tra un "automa" -sempre intercambiabile- e una "persona" che lascia il segno nell'ambiente in cui vive

---> spezzo una lancia pro-bigmad.
Sulla sua schiena xò...:D
 
Qui invece sono in favore di Bigmad. Ha ragione quando parla di versatilità ed elasticità mentale, oltre che capacità di occupare il tempo lavorativo in altre attività - sempre affini alle proprie mansioni - che servano ad ottimizzare la qualità dei propri servizi. Noto che il tempo perso dai dipendenti su chat, forum e social network è direttamente proporzionale alla scarsa motivazione lavorativa. Svolgere il proprio lavoro non è riempire un tempo morto : è essere parte integrante di un processo aziendale. Senza contare che esiste la web-addiction, una vera e propria malattia, dove le interazioni sociali materiali sono considerevolmente deteriorate da quelle c.d. virtuali. Ci sono dipendenti con la testa persa dietro web intercourses e web quarrels. C'è chi è finito in psicoanalisi. Chi si è suicidato. Chi ha ucciso. Per carità, questo è proprio un uso deviato ed errato della Rete.
 
Per me assolutamente un difetto!
Se fai due cose insieme non puoi essere necessariamente concentrato al 100% su ciascuna.
Quando la nostra segretaria, che deve copiare e inviare le offerte, è contemporaneamente impegnata in chat di what's up, chat di facebook (sempre aperto i background sul suo pc) e sms vari + l'oneroso compito di battere un'offerta... stai pur certo che l'offerta esce fuori sempre con qualche errore oppure, se non è qualcosa di standard, ma abbisogna di un minimo di "PENSIERO" in più, spesso è un disastro...
Il nostro magazziniere passerà 2 ore al giorno al telefono con gli amici e la fidanzata: ora mi direte, ma se non c'è nulla da fare (magari non entra merce) il magazziniere può anche distrarsi! Manco per idea, percè siccome uno viene pagato per almeno 8 ore di lavoro, quando apparentemente non c'è nulla da fare, ci si inventa qualcosa, tipo, spolverare, riordinare, magari studiare qualche manuale per capire meglio quello che uno immagazzina e vende...


Sulla prima frase che ho evidenziato in grassetto, invece, dissento : esistono mansioni che presumono la capacità di svolgere efficientemente due o tre mansioni contemporaneamente. Difficile e non per tutti, sicuramente. Occorre avere una predisposizione personale, un'attitudine mentale.

Spesso è proprio il microimprenditore, nella fase di avvio aziendale, che è un lavoratore multi-tasking per eccellenza : deve contemporaneamente acquisire clientela, sponsorizzare la propria microazienda neonata, curare la contabilità, interagire con fornitori, clienti, rappresentanti/procacciatori d'affari, rispondere al telefono e quindi svolgendo anche compiti segretariali. Ma ci sono anche dipendenti con mansioni differenti e contestuali.

La versatilità è una dose molto richiesta ed apprezzata in tutte le aziende. Per contro, il candidato che aspira ad un'assuzione piatta, monofunzionale, è proprio quello meno idoneo perchè non ama il lavoro in sè, considera il lavoro solo una noia necessaria per avere denaro.
 
Qui invece sono in favore di Bigmad. Ha ragione quando parla di versatilità ed elasticità mentale, oltre che capacità di occupare il tempo lavorativo in altre attività - sempre affini alle proprie mansioni - che servano ad ottimizzare la qualità dei propri servizi.

E come puoi pretendere ciò da un magazziniere? Ma che vuoi che ne sappia di preciso delle componenti meccaniche? Come fa a sapere da dove iniziare? Come potete pretendere che, da solo, si inizi a leggere un libro di meccanica, quando anche un ingegnere deve normalmente andare all'università? Si dovrebbe imparare una nuova lingua da zero, magari in due mesi (è un genio), e poi il commerciale mi diventa geloso e non ci parla più?

Il dovere di un dirigente o capo che pensa che un dipendente possa fare qualcosa in più è DIRIGERLO verso questo "di più". Comprare un libro di meccanica di base e dirgli di leggerlo nei tempi morti, e che fra 3-4 mesi lo "interrogherai". Fargli vedere i depliant dei fornitori e chiedergli di memorizzare i dettagli durante i tempi morti. Pensare ad una nuova organizzazione più efficiente del magazzino, che potrà essere lentamente implementata durante i tempi morti.
No "sperare" che lo faccia da solo. Come può lui sapere cosa è esattamente necessario??
 
E come puoi pretendere ciò da un magazziniere? Ma che vuoi che ne sappia di preciso delle componenti meccaniche? Come fa a sapere da dove iniziare? Come potete pretendere che, da solo, si inizi a leggere un libro di meccanica, quando anche un ingegnere deve normalmente andare all'università? Si dovrebbe imparare una nuova lingua da zero, magari in due mesi (è un genio), e poi il commerciale mi diventa geloso e non ci parla più?

Il dovere di un dirigente o capo che pensa che un dipendente possa fare qualcosa in più è DIRIGERLO verso questo "di più". Comprare un libro di meccanica di base e dirgli di leggerlo nei tempi morti, e che fra 3-4 mesi lo "interrogherai". Fargli vedere i depliant dei fornitori e chiedergli di memorizzare i dettagli durante i tempi morti. Pensare ad una nuova organizzazione più efficiente del magazzino, che potrà essere lentamente implementata durante i tempi morti.
No "sperare" che lo faccia da solo. Come può lui sapere cosa è esattamente necessario??


Nelle aziende in cui ho lavorato (informatica, elettronica), il magazziniere doveva anche avere una testa pensante, non essere una specie di robot.
Doveva essere in grado di gestire tutto il parco ricambi in modo velocissimo ed efficiente. Certo, la direzione è necessaria. Ma è necessaria anche una buona dose di autonomia, il dirigente (ma forse intendi direttore del reparto) non può mica stare lì ad imboccare i dipendenti come bambini dell'asilo. Il dipendente passivo è necessario solo in mansioni veramente molto ristrette, come ad esempio l'addetto alle pulizie.
 
Vedo che ho alzato un polverone! :D
Per inciso:
tutti i miei colleghi, magazzinieri e me compreso, frequentiamo abitualmente corsi di formazione e aggiornamento. Abbiamo nel particolare svolto
corso di inglese, corso di informatica, corso di meccanica di base
Periodicamente i nostri fornitori ci istruiscono sui prodotti.
Il punto non è tanto "dare gli input", ma trovare qualcuno che li recepisca, che faccia proprie le informazioni che riceve, che eventualmente le integri con aggiunte da parte sua e che alla fine ne faccia tesoro.

Quando vanno in consegna dei matriali verso i nostri clienti, ancora imballati nella confezione di un fornitore, la cosa non va bene, perchè:
1) non è evidentemente stato fatto un controllo del materiale in ricezione
2) si lasciano gli estremi del fornitore cosicchè, nel caso si tratti di un nostro concorrente, o di un fornitore occasionale il cliente finale viene a conoscenza della fonte diretta

Quando succede questo, succede il più delle volte, anzi quasi sempre, perchè chi fa la spedizione NON CI PENSA e non ci pensa perchè non è attento e concentrato a pensare alle conseguenze della sua dimenticanza. Fa una cosa in modo superficiale.

Non si tratta di essere geni per capire una cosa del genere, basterebbe non avere le cuffiette nelle orecchie quando si lavora e non pensare alla serata con gli amici, almeno fino alle 17,30.
 
Sulla prima frase che ho evidenziato in grassetto, invece, dissento : esistono mansioni che presumono la capacità di svolgere efficientemente due o tre mansioni contemporaneamente. Difficile e non per tutti, sicuramente. Occorre avere una predisposizione personale, un'attitudine mentale.

Spesso è proprio il microimprenditore, nella fase di avvio aziendale, che è un lavoratore multi-tasking per eccellenza : deve contemporaneamente acquisire clientela, sponsorizzare la propria microazienda neonata, curare la contabilità, interagire con fornitori, clienti, rappresentanti/procacciatori d'affari, rispondere al telefono e quindi svolgendo anche compiti segretariali. Ma ci sono anche dipendenti con mansioni differenti e contestuali.

La versatilità è una dose molto richiesta ed apprezzata in tutte le aziende. Per contro, il candidato che aspira ad un'assuzione piatta, monofunzionale, è proprio quello meno idoneo perchè non ama il lavoro in sè, considera il lavoro solo una noia necessaria per avere denaro.

Esistono lavori, se è per questo, in cui il multitasking è obbligatorio, ma è un multitasking formato da tasking lavorativi, non da un solo impegno lavorativo e 10 impegni del piffero (what's up, sms, facebook, forum, mail private, telefonate private, ecc)

Ieri sono finito in una catena di botta e risposta di mail perchè una mia amica stava organizzando la festa del figlio e le rispondevano in diretta tutte le amiche: una raffica di decine di mail (tutte del piffero poi) in pochi minuti. Devo dire che il "plin" dell'arrivo della posta, mi distraeva non poco, perchè, trattandosi della mia casella del lavoro, ad ogni plin sobbalzavo pensando che arrivasse una richiesta di un cliente da processare. Fatto sta che in quell'oretta di botte e risposte io non ho concluso una cippa lippa, solo per i "plin" distraenti... figuriamoci se incappavo in una chat!

Un mio ex collega, che ora non lavora più con noi, aveva (e credo che ancora abbia) un serissimo problema con siti di poker on line: più della metà del tempo di lavoro lo passava giocando e chattando: per me è una cosa intollerabile al punto che, per non correre rischi io sarei favorevole ad oscurare tutti i siti "social" sui PC dell'ufficio
 
Quanto alle filippiche di Olly sulla motivazione e a chi mi rimproverava di aver sempre detto che non mi piace il lavoro, io, sarò un caso unico, ma pur non amando quello che faccio -cioè lavorare, e non il mio lavoro in particolare- trovo la "motivazione" per sostenere dei ritmi anche stakanovisti, se vogliamo, semplicemente per il senso del dovere che credo di avere: se si devono fare delle cose, bisogna farle e se bisogna farle, allora bisogna impegnarsi necessariamente al massimo per farle il meglio possibile. Senza aver bisogno di carezze, pacche sulla spalla, contentini, motivazioni, ecc: bisogna, punto e basta.
E se per fare una cosa, devo studiare qualcosa che non so... me la studio e vado avanti. Non dico sicuramente: "mica mi pagano per fare anche questo, che lo facesse uno che è esperto..."
Perchè mi piace? Macchè... fosse per me me ne andrei al mare! E' che sento la responsabilità del mio ruolo, del mio lavoro, del mio amor proprio e voglio che la gente pensi di me che sono uno affidabile, responsabile, competente e che pure se non sa qualcosa, ci mette del suo per dare una risposta.
 
Esistono lavori, se è per questo, in cui il multitasking è obbligatorio, ma è un multitasking formato da tasking lavorativi, non da un solo impegno lavorativo e 10 impegni del piffero (what's up, sms, facebook, forum, mail private, telefonate private, ecc)

Ieri sono finito in una catena di botta e risposta di mail perchè una mia amica stava organizzando la festa del figlio e le rispondevano in diretta tutte le amiche: una raffica di decine di mail (tutte del piffero poi) in pochi minuti. Devo dire che il "plin" dell'arrivo della posta, mi distraeva non poco, perchè, trattandosi della mia casella del lavoro, ad ogni plin sobbalzavo pensando che arrivasse una richiesta di un cliente da processare. Fatto sta che in quell'oretta di botte e risposte io non ho concluso una cippa lippa, solo per i "plin" distraenti... figuriamoci se incappavo in una chat!

Un mio ex collega, che ora non lavora più con noi, aveva (e credo che ancora abbia) un serissimo problema con siti di poker on line: più della metà del tempo di lavoro lo passava giocando e chattando: per me è una cosa intollerabile al punto che, per non correre rischi io sarei favorevole ad oscurare tutti i siti "social" sui PC dell'ufficio



Infatti non potrei assolutamente tollerare una cosa simile. Quando ero imprenditrice io, Facebook neanche esisteva e l'uso del cellulare e del web non era così pervasivo. Ovviamente, quando parlo di versatilità e multi-tasking aptitude, parlo di differenti mansioni lavorative congiunte, non di scrivere una mail di risposta ad un cliente e contemporaneamente chattare con l'amica o con il figlio! Comportamento assolutamente deplorevole. L'abuso di questi mezzi sul luogo di lavoro, comunque, in certi casi può giustificare il licenziamento. In favore di FB, posso solo dire che a volte è utile per "pescare" dipendenti infedeli o fannulloni con le mani nel sacco.
 
Quanto alle filippiche di Olly sulla motivazione e a chi mi rimproverava di aver sempre detto che non mi piace il lavoro, io, sarò un caso unico, ma pur non amando quello che faccio -cioè lavorare, e non il mio lavoro in particolare- trovo la "motivazione" per sostenere dei ritmi anche stakanovisti, se vogliamo, semplicemente per il senso del dovere che credo di avere: se si devono fare delle cose, bisogna farle e se bisogna farle, allora bisogna impegnarsi necessariamente al massimo per farle il meglio possibile. Senza aver bisogno di carezze, pacche sulla spalla, contentini, motivazioni, ecc: bisogna, punto e basta.
E se per fare una cosa, devo studiare qualcosa che non so... me la studio e vado avanti. Non dico sicuramente: "mica mi pagano per fare anche questo, che lo facesse uno che è esperto..."
Perchè mi piace? Macchè... fosse per me me ne andrei al mare! E' che sento la responsabilità del mio ruolo, del mio lavoro, del mio amor proprio e voglio che la gente pensi di me che sono uno affidabile, responsabile, competente e che pure se non sa qualcosa, ci mette del suo per dare una risposta.


Questo ti fa onore, Bigmad, bravo. Spero che nell'azienda in cui lavori tu sia preso nella giusta considerazione.
 
Quanto alle filippiche di Olly sulla motivazione e a chi mi rimproverava di aver sempre detto che non mi piace il lavoro, io, sarò un caso unico, ma pur non amando quello che faccio -cioè lavorare, e non il mio lavoro in particolare- trovo la "motivazione" per sostenere dei ritmi anche stakanovisti, se vogliamo, semplicemente per il senso del dovere che credo di avere: se si devono fare delle cose, bisogna farle e se bisogna farle, allora bisogna impegnarsi necessariamente al massimo per farle il meglio possibile. Senza aver bisogno di carezze, pacche sulla spalla, contentini, motivazioni, ecc: bisogna, punto e basta.
E se per fare una cosa, devo studiare qualcosa che non so... me la studio e vado avanti. Non dico sicuramente: "mica mi pagano per fare anche questo, che lo facesse uno che è esperto..."
Perchè mi piace? Macchè... fosse per me me ne andrei al mare! E' che sento la responsabilità del mio ruolo, del mio lavoro, del mio amor proprio e voglio che la gente pensi di me che sono uno affidabile, responsabile, competente e che pure se non sa qualcosa, ci mette del suo per dare una risposta.

Quando leggo i tuoi messaggi mi piange il cuore. Vedere una persona che soffre cosi' e che non fa nulla per uscirne. Anche io mi sono trovato nella tua condizione, ma ho preso provvedimenti e alla fine ho fatto quel che veramente mi ha permesso di dare un contributo.

Bigmad, hai 50 anni non 500. Puoi ancora cambiare. Non adagiarti alla tranquillita'.
 
Che dire, complimenti allora chantal e bigmad, due virtuosi straordinari stakanovisti e geniali, mentre tutti gli altri sono delle *****cce cellulare-dipendenti. Siete contenti così? Vi sentite meglio? Bon.
 
Indietro