Le banche centrali ultimamente stanno ripetendo una noiosa narrazione che sembra essere esclusivamente funzionale alla continuità del proprio ruolo privilegiato...
direi che dal punto di vista teorico, se si vuole che l'inflazione cali,
qualcuno deve pagare un prezzo.
In che senso? Immaginiamo un incremento del 10% l'anno di ogni prezzo, stipendio, costo, deposito ecc. Si proseguirebbe con inflazione annua al 10% e realmente nessuno perderebbe nulla. Se però si vuole che l'inflazione cali, allora necessariamente qualcuno deve pagare un prezzo, nel senso che per farla scendere si dovrà in qualche modo, partendo da qualche categoria, iniziare a ridurre potere d'acquisto e domanda (escludendo miracolose crescite della produttività tali da abbattere l'inflazione, irrealistiche in tempi medi e brevi). Da qui non si sfugge: qualcuno il prezzo lo paga se si vuole che l'inflazione cali, potranno poi essere i sauditi che iniziano a regalarci il petrolio a pagare un prezzo, oppure noi, ma non si può credere che l'inflazione possa calare in tempi brevi senza far pagare a qualcuno un prezzo.
Qualcuno dovrà avere uno stipendio che NON cresce quanto l'inflazione, altrimenti tutti continuano a comprare e vivere comprando le stesse quantità di beni...
Resta solo da valutare come scegliere chi deve pagare, come ed in quali tempi: ad esempio si può pensare di indicizzare pienamente all'inflazione ogni spesa pubblica ed in tal caso sarà il settore privato non sovvenzionato e lontano dagli affari col settore pubblico a pagare un prezzo; oppure si può pensare di favorire, quando possibile, una crescita in linea con l'inflazione solo per stipendi e pensioni sotto certi valori particolarmente bassi.
Naturalmente l'ideale sarebbe riconsiderare la spesa pubblica in generale limitando spese improduttive ed eccessivamente ed immeritatamente a favore di singole persone od aziende. Però è difficile trasformare queste parole in fatti in tempi brevi, tipicamente chi si esprime così fa quasi solo retorica. Difficile contenere l'inflazione in tempi brevi solamente contenendo "gli sprechi", però certamente si può tentare di non incrementarli.
Qualcuno deve pagare...e può essere che alla bce alcuni non vogliano esser trai pagatori del prezzo (taglio stipendi) per abbattere l'inflazione, però credo via sia altro, proprio qualche limite nell'analisi. Perlomeno per quanto riguarda la Lagarde credo si possa esser sostanzialmente certi del fatto che non mente ed è assolutamente in buona fede quando si dice sorpresa dell'inflazione e non sa bene esattamente da dove arrivi. (non ricordo le frasi precise)
L’intervento proposto del Panetta è assai utile e istruttivo, sia per confermare la sua onestà intellettuale di fondo e sia per esplicitare l’obiettivo di partecipazione alla guerra di classe da parte della banca centrale.
Se da un lato l’esponente della banca centrale riconosce il fatto che la causa principale dell’inflazione discende dalla guerra dichiarata alla Russia
ma fai riferimento a questo?:
https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2022/html/ecb.sp221114~23b213922c.en.html
"This has resulted in an extraordinary rise in energy and food prices, especially after Russia’s invasion of Ukraine"
Ho provato a cercare poichè mi sorprenderei di una posizione di quel tipo (inflazione causata da una guerra dichiarata alla Russia) da parte di un banchiere centrale europeo. Non credo passerebbe inosservata.
...dall’altro manifesta la preoccupazione concreta e principale della Ecb, di operare in modo che la contestuale e inevitabile riduzione di reddito sia assorbita in gran parte dalle classi inferiori e lavoratori.
Come dicevo, qualcuno deve pagare, se si vuol ridurre l'inflazione, si tratta solo di valutare chi, quando e come...sempre sia poi possibile trasformare gli intenti in realtà
Perciò se si creassero delle avvisaglie di conflitto sociale, con rivendicazioni di aumenti salariali, la banca centrale, esercitando un eminente ruolo politico, incrementerà i tassi d’interesse in modo da creare addizionale riduzione dei redditi e disoccupazione, da frustrare ogni tentativo di trasferire aumenti di prezzi al tasso di salario. (Ovviamente alcune categorie privilegiate e di pretoriani otterranno qualche cosetta in termini nominali, mentre la maggioranza quasi nulla).
Sì, seguendo questa strada attuale il prezzo può esser elevato per le fasce più povere e sfortunate. E' possibile che di fatto il contenimento dell'inflazione avvenga favorendo disoccupazione. Ma non è solo una questione di classi e conflitto sociale. E' che è viene percepita come la via più semplice, banale ed immediata per contenere l'inflazione: un po' di disoccupati in più e salari (in particolare quelli bassi, di chi non ha specializzazioni e rischia di perdere il lavoro o lo perde e deve ritrovarlo ed è messo in concorrenza con altri disoccupati) che non crescono nominalmente quanto l'inflazione.
Altre strade richiederebbero di rivalutare qualità, quantità ed indirizzamento della spesa pubblica e appunto come scrivo da tempo gli analisti della bce perlomeno dovrebbero, nelle loro analisi, mostrare che l'inflazione non è solo affar loro, ma è fortemente questione politica dipendente da scelte politiche di spesa pubblica.
Viceversa pare appunto sempre che per magia vi sia questa spirale prezzi-salari e che quindi anche dal punto di vista teorico non vi sia altra strada che favorire la disoccupazione, per limitarla