Kn2 - Il thread sull'arte astratta italiana

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Ciao Claudio, ti si stà accumulando il lavoro..Castellani, Bonalumi, Caccioni...:D..è il prezzo da pagare però per quello che è meritatamente diventato il punto di riferimento italiano dei forumisti a cui interessa l'Arte astratta italiana e aggiungo io internazionale !!!

Claudio è oramai così noto in ogni parte del Mondo
che comincia a stargli stretto anche il cognome (Borghi),
troppo 'circoscritto' e poco 'internazionale'... :D
 
buongiorno,é la prima volta che immetto qualcosa sul forum,posso chiedervi cosa ne pensate di licata 35x25 a 4.000 euro e una bella carta di santomaso anni 70 25x32 a 7.000 euro?grazie
 
buongiorno,é la prima volta che immetto qualcosa sul forum,posso chiedervi cosa ne pensate di licata 35x25 a 4.000 euro e una bella carta di santomaso anni 70 25x32 a 7.000 euro?grazie

Ammiro tantissimo il lavoro di Licata
ma un 35x25 recente (se anche fosse olio su tela) a 4000 euro
non è un prezzo di stra-occasione, considerando le aggiudicazioni in asta.

Va detto che non hai menzionato l'anno, l'autentica, l'eventuale pubblicazione
nè mostrato l'opera:
lì potrebbe cambiare tutto...

Stassa cosa (o simile) dicasi x Santomaso.
 
Alcuni ritengono Bonalumi
+ che un collega di Castellani
un suo F.E.C. (= furbo emulo contemporaneo)
e la differenza nelle quotazioni avallerebbe la teoria.

Io invece mi chiedo:
come è possibile che
l'Artista tra i due nettamente + seriale
sia parimenti nettamente + costoso?


Dunque, posto che le logiche di mercato a volte sono sfuggenti e limitandosi a quelle (non ci provo nemmeno ad addentrarmi in disamine critiche delle opere), la mia personalissima idea e' la seguente:

Innanzitutto non si puo' parlare di emulazione perche' i tre grandi di Azimuth (Manzoni, Castellani e Bonalumi) hanno proprio iniziato assieme e le idee di uno si passavano all'altro senza mediazione. La loro prima mostra "seria" infatti fu se non erro nel 1958 alla galleria Pater di Milano dove esposero tutti e tre.
Dato che si ha emulazione solo se uno dipinge in un modo, poi vede il quadro di un'altro esposto da qualche parte e ne copia lo stile, direi che il vocabolo qui non si applica perche' hanno proprio "cominciato nello stesso momento".
Ovvio che per tutti e tre vale il "peso" di Fontana che era un riferimento imprescindibile per la vita artistica di Milano in quegli anni, pero' hanno saputo subito trovare la loro strada da soli.

La mia idea e' che la minore fortuna iniziale di Bonalumi derivi semplicemente da una questione personale che molto poco ha a che fare con la sua arte. Del "terzetto" sicuramente Manzoni spiccava perche' era simpatico, istrione, sempre in movimento e pieno di trovate geniali. La sua morte prematura poi ha contribuito a creare il mito (e la scarsita' delle opere!) e quindi e' ovvio che i suoi lavori abbiano avuto da subito un prezzo maggiore.

Manzoni.jpg


(Manzoni nel '61 che faceva il fenomeno)

Castellani invece veniva bene come "contraltare" di Manzoni. Nell'ambiente artistico i due spiccavano perche' giravano sempre assieme ma erano totalmente opposti. Manzoni bassino, cicciotto, sempre sghignazzante e disordinato, mentre Castellani era alto, magro, sempre serio ed elegante.
Questa dicotomia ne creo' tutto sommato un personaggio, e i primi acquirenti probabilmente trovarono una rispondenza fra l'eleganza del pittore ed il rigore delle sue tele aiutandone la fortuna.

1108979874.jpg


(castellani alla Biennale del '66)


Bonalumi forse era il piu' "normale" dei tre e quindi erroneamente forse venne percepito come il "terzo in classifica" e penalizzato dal mercato. Quello che accade pero' e' che man mano che il ricordo personale dell'artista scolora e rimangono solo le opere, appare evidente come il genio di Bonalumi fosse assolutamente equivalente a quello di Castellani e anzi, in molti casi piu' felice come intuizione e sperimentazione di colori e "tensioni" della tela. Ritengo probabile quindi che (mantenendo una doverosa differenza per gli "achromes" di Manzoni) le quotazioni di Castellani e Bonalumi (peraltro tutti e due ancora viventi) tendano sempre piu' a convergere. :yes:

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(Bonalumi)
 
Ultima modifica di un moderatore:
buongiorno,é la prima volta che immetto qualcosa sul forum,posso chiedervi cosa ne pensate di licata 35x25 a 4.000 euro e una bella carta di santomaso anni 70 25x32 a 7.000 euro?grazie

Innanzitutto benvenuto :clap:

Direi "a scatola chiusa" no e no... :no:

Licata sta bene anche piccolo, ma per quelle dimensioni forse si trova a meno (se vuoi ti vendo uno dei miei :p) invece per quanto riguarda Santomaso direi che ho visto molto raramente suoi lavori di dimensioni cosi' piccole degni di nota... il suo e' un astrattismo basato sulle ombre, sui contrasti nei diversi punti della tela e che quindi ha bisogno di uno spazio piu' importante per "parlare" meglio. OK!
 
intanto grazie 1000 direi che concordo per il licata(ne ho anche uno in ballo 70x70 del 2003 a 7.000)mentre per il santomaso(artista che non si vede molto in giro) direi che questa carta intelata con applicazioni in tecnica mista il discorso è diverso,se riesco vi invio una foto e sinceramente il prezzo di un buon olio per me è già out cmq grazie,questo forum mi piace molto
 
intanto grazie 1000 direi che concordo per il licata(ne ho anche uno in ballo 70x70 del 2003 a 7.000)mentre per il santomaso(artista che non si vede molto in giro) direi che questa carta intelata con applicazioni in tecnica mista il discorso è diverso,se riesco vi invio una foto e sinceramente il prezzo di un buon olio per me è già out cmq grazie,questo forum mi piace molto

G.F.C. (= giovani forumisti crescono)
e anch'io mi annovero, contento, tra questi !!!
 
Dunque, posto che le logiche di mercato a volte sono sfuggenti e limitandosi a quelle (non ci provo nemmeno ad addentrarmi in disamine critiche delle opere), la mia personalissima idea e' la seguente:

Innanzitutto non si puo' parlare di emulazione perche' i tre grandi di Azimuth (Manzoni, Castellani e Bonalumi) hanno proprio iniziato assieme e le idee di uno si passavano all'altro senza mediazione. La loro prima mostra "seria" infatti fu se non erro nel 1958 alla galleria Pater di Milano dove esposero tutti e tre.
Dato che si ha emulazione solo se uno dipinge in un modo, poi vede il quadro di un'altro esposto da qualche parte e ne copia lo stile, direi che il vocabolo qui non si applica perche' hanno proprio "cominciato nello stesso momento".
Ovvio che per tutti e tre vale il "peso" di Fontana che era un riferimento imprescindibile per la vita artistica di Milano in quegli anni, pero' hanno saputo subito trovare la loro strada da soli.

La mia idea e' che la minore fortuna iniziale di Bonalumi derivi semplicemente da una questione personale che molto poco ha a che fare con la sua arte. Del "terzetto" sicuramente Manzoni spiccava perche' era simpatico, istrione, sempre in movimento e pieno di trovate geniali. La sua morte prematura poi ha contribuito a creare il mito (e la scarsita' delle opere!) e quindi e' ovvio che i suoi lavori abbiano avuto da subito un prezzo maggiore.

Castellani invece veniva bene come "contraltare" di Manzoni. Nell'ambiente artistico i due spiccavano perche' giravano sempre assieme ma erano totalmente opposti. Manzoni bassino, cicciotto, sempre sghignazzante e disordinato, mentre Castellani era alto, magro, sempre serio ed elegante.
Questa dicotomia ne creo' tutto sommato un personaggio, e i primi acquirenti probabilmente trovarono una rispondenza fra l'eleganza del pittore ed il rigore delle sue tele aiutandone la fortuna.

Bonalumi forse era il piu' "normale" dei tre e quindi erroneamente forse venne percepito come il "terzo in classifica" e penalizzato dal mercato. Quello che accade pero' e' che man mano che il ricordo personale dell'artista scolora e rimangono solo le opere, appare evidente come il genio di Bonalumi fosse assolutamente equivalente a quello di Castellani e anzi, in molti casi piu' felice come intuizione e sperimentazione di colori e "tensioni" della tela. Ritengo probabile quindi che (mantenendo una doverosa differenza per gli "achromes" di Manzoni) le quotazioni di Castellani e Bonalumi (peraltro tutti e due ancora viventi) tendano sempre piu' a convergere. :yes:

Sebbene nascano tutti e tre da Azimuth
e sebbene siano tre Grandissimi
ho la sensazione che navigheranno sempre su tre piani diversi
di valore e reputazione.

Manzoni è decisamente un'altra categoria
(x me fa parte di quella triade, con Fontana e Burri,
che tra cent'anni obbligherà tutti critici intelligenti e disinteressati
a riscrivere la storia dell'arte mondiale del Novecento
a 'danno' di tanti stranieri super-mega-attualmente-stravalutati...).

De Estroflessionibus:
premettendo che Castellani e Bonalumi
a mio parere sono partiti dal concetto dei Gobbi di Burri,
trovo il primo + seriale,
il secondo + appagante la retina, quasi + intrigante.
Ma è come se ci fosse una regola non scritta
che tanto coloro che conoscono bene l'evoluzione del lavoro dei due
quanto il mercato
rispettano:
Castellani ha il copyright
e per questo starà sempre un gradino sopra.
 
p.s.ho inserito la foto del licata 70x70 in un forum a parte...scusate ma sto imparando......
 
Innanzitutto benvenuto :clap:

Direi "a scatola chiusa" no e no... :no:

Licata sta bene anche piccolo, ma per quelle dimensioni forse si trova a meno (se vuoi ti vendo uno dei miei :p) invece per quanto riguarda Santomaso direi che ho visto molto raramente suoi lavori di dimensioni cosi' piccole degni di nota... il suo e' un astrattismo basato sulle ombre, sui contrasti nei diversi punti della tela e che quindi ha bisogno di uno spazio piu' importante per "parlare" meglio. OK!

ok appena possibile ti invio una foto,questa carta telata mi piace perchè molto materica
 
Sebbene nascano tutti e tre da Azimuth
e sebbene siano tre Grandissimi
ho la sensazione che navigheranno sempre su tre piani diversi
di valore e reputazione.

Manzoni è decisamente un'altra categoria
(x me fa parte di quella triade, con Fontana e Burri,
che tra cent'anni obbligherà tutti critici intelligenti e disinteressati
a riscrivere la storia dell'arte mondiale del Novecento
a 'danno' di tanti stranieri super-mega-attualmente-stravalutati...).

De Estroflessionibus:
premettendo che Castellani e Bonalumi
a mio parere sono partiti dal concetto dei Gobbi di Burri,
trovo il primo + seriale,
il secondo + appagante la retina, quasi + intrigante.
Ma è come se ci fosse una regola non scritta
che tanto coloro che conoscono bene l'evoluzione del lavoro dei due
quanto il mercato
rispettano:
Castellani ha il copyright
e per questo starà sempre un gradino sopra.

Ho dato un occhio su artprice. I lavori storici di Castellani (anni '60 e '70) si prendevano nel 2003/2004 a 15-20k in asta, per misure 80x100, 70x70. Può succedere lo stesso a Bonalumi...
 
Ho dato un occhio su artprice. I lavori storici di Castellani (anni '60 e '70) si prendevano nel 2003/2004 a 15-20k in asta, per misure 80x100, 70x70. Può succedere lo stesso a Bonalumi...

Mi sembra che abbia gia' alte quotazioni, certo magari piu' in la' saliranno ancora, e' una bella scommessa:rolleyes::rolleyes:
 
Ho dato un occhio su artprice. I lavori storici di Castellani (anni '60 e '70) si prendevano nel 2003/2004 a 15-20k in asta, per misure 80x100, 70x70. Può succedere lo stesso a Bonalumi...

Ma il punto x me è un altro:
non è che Bonalumi sia stato allievo di (o venuto dopo) Castellani.
I due sono contemporanei e colleghi.
E' chiaro e giusto che Bonalumi cresca economicamente rispetto al passato
ma il fatto che rimane sempre un gradino dietro a Castellani
come si spiega se non con i motivi di cui sopra?
 
Ma il punto x me è un altro:
non è che Bonalumi sia stato allievo di (o venuto dopo) Castellani.
I due sono contemporanei e colleghi.
E' chiaro e giusto che Bonalumi cresca economicamente rispetto al passato
ma il fatto che rimane sempre un gradino dietro a Castellani
come si spiega se non con i motivi di cui sopra?

La mia idea è che il disallineamento di mercato non significa nulla. Guarda Boetti, quando era in vita veniva trattato come il fratellino scemo dei "poveristi".
Oppure guarda Burri e Fontana. Negli anni '60 Burri vendeva i quadri già a prezzi altissimi, mentre Fontana faceva fatica ad arrivare alla fine del mese. Adesso Fontana ha sorpassato Burri.
Le quotazioni sono solo discorsi di mercanti. In quest'ottica vedo che Bonalumi inizia a posizionarsi bene.
Detto questo, non ho la più pallida idea di come si evolverà il mercato di Bonalumi e Castellani. Parliamo di due grandi maestri, che hanno egualmente contribuito alla storia dell'arte italiana.
 
Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di due Artisti
1- che hanno fatto parte del solito movimento
e
2- che adottano tecniche e tematiche comuni

(cosa differente dagli esempi di Boetti con l'arte povera
e di Fontana vs Burri - che a mio parere
è quello che ancora ha maggiori margini di miglioramento economico
rispetto a tutti gli altri Grandissimi... -)
 
Si, i Lenz hanno collezionato quasi solo opere di quello stile che io sappia. A dir la verita' preferisco parlare di "stile" piuttosto che di "gruppo zero" perche' in realta' di certo Fontana (ad esempio) non puo' certo essere considerato un seguace di un movimento nato nel 1958 o di Otto Piene :rolleyes: dato che il Nostro cominciava ad elaborare la sua arte nuova piu' di dieci anni prima :bow:

Diciamo che l'intento di fare piazza pulita con tutto, di dare una mano di bianco all'informale e all'eccesso di pastrugni sulla tela, di buttarsi sul minimal, sull'essenziale, sul puro e sul gioco di luce e' avvenuto un po' in contemporanea fra i '50 e i '60 in tanti luoghi, ma mettere tutto sotto l'etichetta "zero" e' una semplificazione, da noi per esempio e' meglio parlare di "azimuth".

Gli artisti validi di questo stile purtroppo costano gia' abbastanza (ma secondo me varranno sempre di piu' perche' e' stato un cambiamento troppo importante nell' "equilibrio" del '900).

Manzoni, Castellani, Bonalumi, Piene, Mack, Schoonhoven, Klein, Uecker... tutti piuttosto costosi.

In Italia purtroppo non ci sono molte "seconde scelte", perche' nonostante sia nella Lenz non considero Simeti un artista di livello sufficiente. Tuttavia e' possibile acquistare senza fare follie delle carte di Castellani che secondo me sono splendide cosi' come le tele di Bonalumi sono ancora nella zona che non necessita del mutuo. :yes:

Internazionalmente passo la mano, ma mi pare di aver visto ogni tanto qualche bella carta di Schoonhoven o qualche bruciatura di Otto Piene a prezzi non impossibili. Meno attraente secondo me (anche se fra i preferiti di Lenz) e' Jef Verheyen di cui, tra l'altro, fu venduta la collezione personale con molte piccole opere "zero" frutto soprattutto di regali fra artisti, a Milano due anni fa. Ero in sala da Sotheby's e mi ricordo che fu un grande successo.

Sono arrivato un pò lungo, grazie claudio per le risposte, vedrò di studiare un pò il gruppo z... "stile" :)
 
Bosch oramai
da un mese a questa parte
non dorme + x studiare FOL...
:eek:
che dire se non 'stiloso' !!!
 
Ricordiamoci sempre che stiamo parlando di due Artisti
1- che hanno fatto parte del solito movimento
e
2- che adottano tecniche e tematiche comuni

(cosa differente dagli esempi di Boetti con l'arte povera
e di Fontana vs Burri - che a mio parere
è quello che ancora ha maggiori margini di miglioramento economico
rispetto a tutti gli altri Grandissimi... -)

non ci capiamo:wall::D il senso del mio post era che le valutazioni di mercato sono estremamente mutevoli. Difficilmente i valori e le distanze (economiche) tra gli artisti si cristallizzano. Ad es adesso Cattelan vale (economicamente) 10/20 volte la Beecroft; non è detto che fra 10 anni il gap rimanga immutato.
 
Quello che hai detto (e poi ripetuto con altri esempi)
per me era chiaro e comprensibilissimo:
nulla da eccepire, tutto condivisibile.
:)
Dato x assodato ciò,
la mia intenzione allora e ora
è quella di 'avventurarmi' oltre, + nello specifico:
e così
anche il binomio Cattelan - Beecroft,
parimenti a quello Boetti - Arte Povera
e Fontana - Burri,
non ha minimanente le affinità e i dubbi sulle chiavi di lettura
circa gli 'ancora differenti' risultati tra Castellani e Bonalumi.
 
Stato
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