diagonale
onde in tempesta
- Registrato
- 14/1/14
- Messaggi
- 39.527
- Punti reazioni
- 3.838
.
“Schegge di R.” di Roberta Camerino, è la storia di una “figlia d’arte” di una madre geniale, potente e famosa, Giuliana Coen Camerino, stilista che ha segnato la storia della moda in tutto il mondo e prima donna italiana ad essere premiata con il Neiman Marcus Award, conosciuto ai più come l’Oscar della moda.
L’autrice, Roberta Camerino, oggi affermata imprenditrice, stilista e designer, è “ l’unica figlia che ha dato il nome alla mamma”, la quale aveva usato appunto quello della figlia inventando il famoso marchio.
"Quanto era difficile convivere con questo genio. La vita lavorativa procedeva tra dispetti, disappunti, tragedie greche, momenti belli e divertenti. Così continuava, trovando talvolta un certo equilibrio, questa mia vita di Roberta con Giuliana, Giuliana chiamata Roberta. Ogni giorno c'era sempre qualcuno che preso dalla curiosità si interrogava sul perché e per come mi chiamavo Roberta e quanto fossi fortunata a portare un nome così famoso. E pensare che avevo un semplice "di" per distinguermi da Roberta di Camerino, io sono invece Roberta Camerino. Quanto avrei voluto ogni tanto gridare al mondo: "Sono io Roberta, Roberta di Camerino non è una persona fisica".
Il libro è accompagnato da diverse foto d’epoca; ci accorgiamo, così, di tanti tasselli di una vita, quella di Giuliana Coen, che ha attraversato la storia del nostro paese. Le amicizie di Roberta di Camerino con tanti personaggi importanti del mondo della cultura, della politica, dello spettacolo, sono tantissimi. Tra queste c’è quella di Salvador Dalì che ha definito Arte la sua moda; di Grace Kelly che amava sfoggiare le sue borse nelle uscite pubbliche; dell’attrice hollywoodiana Joan Crawford; dell’americano Stanley Marcus che le ha conferito, nel 1956, il premio come miglior stilista; di Walter Matthau; di Madonna; di Alberto Sordi e di tanti altri.
Giuliana Coen viene anche ricordata per l’originalità delle sfilate: le sue erano musicate e ballate, originali e a volte strabilianti, interpretate da artisti di varia natura(ballerini, mimi) oltre che dalle classiche modelle. L’essenza della maison è sicuramente nella ricercatezza dei colori: blu, verdi, rossi come nei quadri dei grandi pittori veneti del 500. Per Giuliana Coen “Tutti i colori sono belli e stanno bene tutti insieme, perché-se due, messi vicini, magari sembrano stonare-basta che ne affianchi un terzo e nasce l’armonia” . Quei colori che diventano forma, tessuto, accessorio ed opera tangibile, da indossare per testimoniare che l’Arte è un tempo che non scorre, non vola via come la vita.
Ma fra le righe affiorano i ricordi e i sentimenti fra le due protagoniste. Se per Roberta l’ammirazione verso la stilista è sempre stata sconfinata ricordando per noi, nel suo libro, gran parte dei successi, invece è più tiepido il ricordo di Giuliana mamma che ha amato tantissimo i suoi figli, ma “a modo suo”. Per la figlia, c’era da scontare il prezzo di tanta genialità; annuire al volto di una mamma autoritaria, stare al passo anche nella quotidianità, in famiglia come nel lavoro svolto dietro le quinte, per oltre trenta anni, senza chiedere mai un riconoscimento. E offrire, al contrario, ogni giorno, dedizione e amore per l’azienda e l’artista veneziana.
Ultima modifica: