A scala emisferica, ci sono alcuni segnali che, qualora dovessero permanere, ci proietterebbero in direzione di una estate non troppo calda e con fenomeni prevalentemente a sfondo temporalesco, derivanti soprattutto da attività convettiva pomeridiana nelle zone interne. Questa impostazione potrebbe avere luogo almeno nei mesi di giugno e luglio. Si stanno infatti manifestando alcune "anomalie" che orientano in questa direzione e che sono:
- la PDO che resta in territorio negativo, ovverosia le temperature oceaniche nel Pacifico nordorientale a sud dell'Alaska;
- un jet stream che scorre fortemente ad ovest del bacino mediterraneo;
- l'anticiclone delle azzorre che, dopo mesi se non anni nei quali arrancava e al massimo era capace di spanciare in direzione del mediterraneo spesso comandato ed ibridato da quello nordafricano, che finalmente sembra essere resuscitato. Tutto ciò per la forte spalla fornita dal jet stream che scorre come detto molto più ad ovest;
- temperature oceaniche atlantiche "calde" dalla Gran Bretagna sino alle azzorre;
- lo IOD non molto positivo che almeno per il prossimo futuro dovrebbe tener bassa la linea di convergenza intertropicale o quantomeno non dovrebbe favorirne l'estroflessione verso nord, scongiurando pertanto la risalita dell'anticiclone nordafricano verso nord.
Se tutti questi presupposti dovessero confermarsi nel tempo, potremmo ritrovarci con una estate meno calda e più dinamica. E questo a mio avviso sarebbe fondamentale anche per non ricadere in quello slittamento stagionale che finisce con l'estate che si mangia l'autunno, l'autunno l'inverno e l'inverno la primavera, con il rischio di esporci nuovamente ai disastri attuali che alla fine hanno molte correlazioni con la terribile e lunghissima estate dello scorso anno.