Piero Manzoni

... spero ci ripensi
perché mi farebbe piacere leggere come si possano associare tre pilastri del genere:eek:
 

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... spero ci ripensi
perché mi farebbe piacere leggere come si possano associare tre pilastri del genere:eek:

Sono punte di eccellenza e genio assoluto nel lungo dipanarsi della Storia dell'arte.. paragonarli, stilare una classifica.. per me non ha senso. Anche gli ominidi autori dei graffiti rupestri erano dei grandi Artisti.. ma che senso avrebbe confrontarli con Monet o Gauguin?
 
Sono punte di eccellenza e genio assoluto nel lungo dipanarsi della Storia dell'arte.. paragonarli, stilare una classifica.. per me non ha senso. Anche gli ominidi autori dei graffiti rupestri erano dei grandi Artisti.. ma che senso avrebbe confrontarli con Monet o Gauguin?

Ha poco senso in generale un confronto in termini sia qualitativi e quantitativi. Sarebbe invece bello analizzarne la dialettica. Credo comunque che con le opere postate da Alessandro si stia a ragionare, in tutti i casi, dei massimi sistemi. Visto che è il 3D di Manzoni, porrei solo prima una riflessione sul senso che abbia mettere il fiato d'artista in un palloncino destinato a scoppiare, e la m.erda in una scatoletta sigillata. Prima ancora che pensare di fare dell'uomo - tramite l'Artista - un'opera d'arte. Per giungere al mondo appoggiato su un piedistallo ribaltato. Penso che il dialogo coi massimi sistemi degli altri possa anche partire - a ritroso - da qui. Concordo con te sulla inutilità di dire "chi viene prima". La Storia ha date :)
 
Bah ma chi sono questi rispetto a Mambor, ma per le opere anni 2000 però, quelle sono l’unico vero evento nella storia mondiale di tutti i secoli dei secoli....amen
 
Ha poco senso in generale un confronto in termini sia qualitativi e quantitativi. Sarebbe invece bello analizzarne la dialettica. Credo comunque che con le opere postate da Alessandro si stia a ragionare, in tutti i casi, dei massimi sistemi. Visto che è il 3D di Manzoni, porrei solo prima una riflessione sul senso che abbia mettere il fiato d'artista in un palloncino destinato a scoppiare, e la m.erda in una scatoletta sigillata. Prima ancora che pensare di fare dell'uomo - tramite l'Artista - un'opera d'arte. Per giungere al mondo appoggiato su un piedistallo ribaltato. Penso che il dialogo coi massimi sistemi degli altri possa anche partire - a ritroso - da qui. Concordo con te sulla inutilità di dire "chi viene prima". La Storia ha date :)

E aggiungo una domanda, che faccio io: il piedistallo è ribaltato, o è "solo" scritto al contrario? :)
 
E aggiungo una domanda, che faccio io: il piedistallo è ribaltato, o è "solo" scritto al contrario? :)

non c'è una definizione ufficiale ma qualche chiave di lettura.

Nell'esperienza fisica la scritta si legge capovolta, perché in quella mentale è la base a sorreggere la sfera terrestre e non viceversa. Un omaggio dichiarato a Galileo, che ha insegnato all’uomo a vedere in modo nuovo.;)

la lettura poi l'ha perfezionata meglio Luigi Bonfante :

= Questa è forse l'opera concettuale più intensamente poetica di Manzoni: è bastato il gesto semplicissimo di rovesciare il piedistallo per farci salire tutto il mondo e trasferire ad esso la “magia” dell'arte.

Capovolgere il punto di vista è il modo più semplice per intendere un cambio di paradigma, come quello di cui Galileo fu strenuo difensore: è la terra che gira attorno al sole, non viceversa. Analogamente, mettendo a testa in giù la Base magica, la terra non è più un mero appoggio, ma sale d'un sol colpo, tutt'intera, sul piedistallo: così si crea l'opera totale, che supera e rende inutili tutte le altre “magie”. =

e mi piace assai;);)
 
non c'è una definizione ufficiale ma qualche chiave di lettura.

Nell'esperienza fisica la scritta si legge capovolta, perché in quella mentale è la base a sorreggere la sfera terrestre e non viceversa. Un omaggio dichiarato a Galileo, che ha insegnato all’uomo a vedere in modo nuovo.;)

la lettura poi l'ha perfezionata meglio Luigi Bonfante :

= Questa è forse l'opera concettuale più intensamente poetica di Manzoni: è bastato il gesto semplicissimo di rovesciare il piedistallo per farci salire tutto il mondo e trasferire ad esso la “magia” dell'arte.

Capovolgere il punto di vista è il modo più semplice per intendere un cambio di paradigma, come quello di cui Galileo fu strenuo difensore: è la terra che gira attorno al sole, non viceversa. Analogamente, mettendo a testa in giù la Base magica, la terra non è più un mero appoggio, ma sale d'un sol colpo, tutt'intera, sul piedistallo: così si crea l'opera totale, che supera e rende inutili tutte le altre “magie”. =

e mi piace assai;);)


Caro Alessandro,

anzitutto grazie, perché spesso rifletto da sola, e invece su alcuni temi è bello il dialogo. Sia pure con tutti i limiti che - secondo me - impone una riflessione condivisa sui massimi sistemi, perché qui di questi e con tutti e tre - ma direi più in generale con l'Arte - stiamo a parlare. E quando si toccano i massimi sistemi, è inevitabile che si sia anche un pò gelosi del proprio, o almeno io lo sono :)
Detto ciò, oramai il dado è stato tratto.
Ti premetto (ma già lo sai) che io ho eliminato la parola "concettuale" dall'Arte, la vedo come una etichetta inutile, anche un pò assurda se vogliamo. Perché a parlar di concetti laddove il campo è quello della libertà mi prende male. E io sono una razionale, ma di quella razionalità che se non compensata diventa una killer (la notizia "buona" è che killerizzo me stessa :D). E il resto (vale a dire il "corpus" dell'opera quale limite alla libertà dell'Artista di creare, e di chi guarda di vedere, che molti vedono negli antichi), io non lo vedo, e sarà un mio limite :)

Detto questo partivo da una osservazione molto razionale: osserva la base del socle. Non so se sia una cosa voluta da Manzoni o meno. Ha come dei basamenti, sia pure minimi. Che mi hanno fatto fare un.... balzo? :) fino a Leonardo e alla sua scrittura che molti definiscono "a specchio", e a cosa lui stesso dichiara (soprattutto a questo). Ai modi della conoscenza, alle sue vie. E di qui finisco a Caraggio, ma potrei finire altrove. E' un abisso eh :)

Tornando a Manzoni, non riesco a non pensare alla sua visione per me grandemente antropocentrica, pensa un pò te come leggo il suo dialogo con Galileo :p. Ma si dialoga anche per antitesi. E per vie opposte. A me poi piace levare il Tempo in questi discorsi, e qui si finirebbe a parlare di quel grande "portale" che è la materia rappresentata anche dal Corpo.

Fine sproloquio, ogni tanto mi ci vuole, e se lo condivido almeno non mi ci perdo troppo :D
Sono appunto chiavi di lettura :)
 
ciao techne,

ed eccoti qui un altro "concettuale":D:p a manetta come Vincenzo Agnetti sul socle du monde, nei giardini dell'herming Kunstmuseum ad Hernng, Danimarca.

Probabile a 'sto punto che i danesi - non capendo una beata mazza di italiano, loro con la loro lingua assurda, abbiano capovolto l'opera :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

buona domenica ;)
 

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ciao techne,

ed eccoti qui un altro "concettuale":D:p a manetta come Vincenzo Agnetti sul socle du monde, nei giardini dell'herming Kunstmuseum ad Hernng, Danimarca.

Probabile a 'sto punto che i danesi - non capendo una beata mazza di italiano, loro con la loro lingua assurda, abbiano capovolto l'opera :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

buona domenica ;)

Quel dommage! :eek:
L'hanno messo tutto sbieco sui sassolini :rotfl::rotfl::rotfl:

Comunque c'è anche chi ci è salito à l'envers (oggi mi sento francese :D), ho visto prima un'immagine.

Buona domenica a Te :)
 
Segue dai messaggi precedenti.

Riassumiamo...
:):p Ciao!! a entrambi.

Nel 1961 presso la Galleria La Tartaruga, Piero Manzoni firma le Sculture viventi.

E’ il vero corpo umano ad essere presentato al pubblico, il corpo nudo delle modelle che si prestano all’artista affinché apponga la propria firma su di esso, è il corpo del fruitore che partecipa alla mostra ad essere autografato, l’opera è pronta, non c’è bisogno dell’utilizzo dello scalpello per dare una conformazione umana al preparato artistico.

Non basta la firma dell’artista a rendere quel corpo un’opera d’arte, Piero Manzoni accompagna le sue opere con degli attestati di autenticità apponendo un timbro di colore diverso su ogni documento, rosso se la persona è interamente un’opera d’arte e sarebbe rimasta per sempre tale, giallo se sono solo alcune parti del corpo ad essere classificate come opere d’arte, verde se vincolato ad attività quali dormire o correre, porpora se il carattere artistico del corpo era stata comprato.

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La prima delle tre versioni delle Basi Magiche: con sopra le sagome dei piedi a indicare dove si deve posizionare colui che salendovi sarà da considerare e potrà considerarsi un’opera d’arte per tutto il tempo che vi resterà.

La Base magica è un parallelepipedo, al contrario della scatola, espone invece di nascondere, ma solo sulla prima versione appaiono le sagome dei piedi, difatti già nella seconda (nell'immagine sotto) le impronte non vi sono più perché non saranno solo le persone invitate a salire ma anche tutto ciò che vi sarà posto sopra diventerà arte, in questo modo la base magica diventa la realizzazione della profezia duchampiana secondo cui ogni oggetto si trasformerà in un ready made.

La terza Base Magica è il Socle du monde, capovolto nel sostenere il mondo, la scritta, capovolta anch’essa.

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La prima delle tre versioni delle Basi Magiche: con sopra le sagome dei piedi a indicare dove si deve posizionare colui che salendovi sarà da considerare e potrà considerarsi un’opera d’arte per tutto il tempo che vi resterà.

La Base magica è un parallelepipedo, al contrario della scatola, espone invece di nascondere, ma solo sulla prima versione appaiono le sagome dei piedi, difatti già nella seconda (nell'immagine sotto) le impronte non vi sono più perché non saranno solo le persone invitate a salire ma anche tutto ciò che vi sarà posto sopra diventerà arte, in questo modo la base magica diventa la realizzazione della profezia duchampiana secondo cui ogni oggetto si trasformerà in un ready made.

La terza Base Magica è il Socle du monde, capovolto nel sostenere il mondo, la scritta, capovolta anch’essa.

Capovolto, ma (a quanto mi pare) sostenuto da quattro zoccolini alla base. Come te la spieghi questa cosa? :)
 
Il mondo è tondo, la base piatta...
Sono dei fermi per evitare che rotoli in giro...
:):p Ciao!!

Ps, probabilmente li hanno fatti per poter inserire delle barre sotto per facilitarne lo spostamento.
 
Il mondo è tondo, la base piatta...
Sono dei fermi per evitare che rotoli in giro...
:):p Ciao!!

Ps, probabilmente li hanno fatti per poter inserire delle barre sotto per facilitarne lo spostamento.

Il trionfo del senso pratico, insomma.... :)
 
Senza tante elucubrazioni cervellotiche che in fondo rappresentano soltanto delle sovrastrutture non pertinenti al personaggio, io sintetizzerei Piero Manzoni nell'immagine del "ragazzo che si è divertito tanto" nei pochi anni che la vita gli ha concesso.
Esattamente come l'altro italiano del XX secolo cui confrontarlo, Alighiero Boetti.

Di famiglia molto abbiente, quindi senza la "fame" che ha contraddistinto tanti artisti suoi coetanei, Piero ha avuto la fortuna di passare gli anni della formazione nella Milano del dopoguerra e proprio in quell'ambiente in cui giganteggiava Lucio Fontana che lo ha aperto ad un'arte nuova, insieme più tardi a Castellani, Bonalumi, Baj. Insomma al meglio che la produzione artistica dell'epoca consentiva, per di più in una atmosfera divertente, di caldo cameratismo con il gruppo di Brera che gli ha offerto proprio il destro per divertirsi creando.

Non sono divertissements i palloncini col fiato d'artista, le uova scultura, le basi magiche con le sculture viventi e il prodotto per cui è maggiormente conosciuto nel mondo, ossia le scatolette con i suoi escrementi?

Tutto questo in soli sette anni dal 1956 al 1963, quando è mancato ventinovenne.
 
Concordo sull'analisi e aggiungo un dato, sia il fiato d'artista e prima il corpo d'aria (nelle foto in ordine inverso) che la base magica che le uova (mangiate o con l'impronta) sono evoluzioni di una stessa idea iniziale...

Questo è indice di un'urgenza di comunicare (in alcuni casi l'urgenza é di arrivare prima degli altri nella realizzazione dell'opera :D) e sperimentare tipica dell'epoca.

Non si studiava tutto a tavolino ma le cose nascevano attorno al tavolino di un bar dalle discussioni e dal confronto e poi venivano rimodellare fino ad una struttura più matura e definitiva...
:) Ciao!!

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Senza tante elucubrazioni cervellotiche che in fondo rappresentano soltanto delle sovrastrutture non pertinenti al personaggio, io sintetizzerei Piero Manzoni nell'immagine del "ragazzo che si è divertito tanto" nei pochi anni che la vita gli ha concesso.
Esattamente come l'altro italiano del XX secolo cui confrontarlo, Alighiero Boetti.

Di famiglia molto abbiente, quindi senza la "fame" che ha contraddistinto tanti artisti suoi coetanei, Piero ha avuto la fortuna di passare gli anni della formazione nella Milano del dopoguerra e proprio in quell'ambiente in cui giganteggiava Lucio Fontana che lo ha aperto ad un'arte nuova, insieme più tardi a Castellani, Bonalumi, Baj. Insomma al meglio che la produzione artistica dell'epoca consentiva, per di più in una atmosfera divertente, di caldo cameratismo con il gruppo di Brera che gli ha offerto proprio il destro per divertirsi creando.

Non sono divertissements i palloncini col fiato d'artista, le uova scultura, le basi magiche con le sculture viventi e il prodotto per cui è maggiormente conosciuto nel mondo, ossia le scatolette con i suoi escrementi?

Tutto questo in soli sette anni dal 1956 al 1963, quando è mancato ventinovenne.

Dopo questo post, che so che trova l’approvazione di qualcuno, sei ancora in “vita”?!?!!??:p:p
 
Senza tante elucubrazioni cervellotiche che in fondo rappresentano soltanto delle sovrastrutture non pertinenti al personaggio, io sintetizzerei Piero Manzoni nell'immagine del "ragazzo che si è divertito tanto" nei pochi anni che la vita gli ha concesso.
.

OK!
 

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