Bubino451
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Questi sono discorsi privi di contenuto sostanziale, tipici di politicanti che devono raccattare voti o da economisti (non tutti) che devono giustificare il loro inutile lavoro da cortigiani dei politici.
La teoria dei costi comparati e gli studi di public choice hanno ampiamente spiegato la dannosità del protezionismo.
Qui qualche dato
https://www.heritage.org/index/pdf/2020/book/chapter3.pdf
Dannosità per chi? Per i produttori sicuramente,il problema è che queste persone non sono un campione rappresentativo della società in cui viviamo,ma hanno il grosso difetto di stare nei luoghi di potere dove avvengono le decisioni.Il benessere deve essere diffuso e interessare la parte più rappresentativa della popolazione,ovvero la classe media.Al di la di questo se per assurdo l'assenza di barriere portasse a un miglioramento generale delle condizioni di vita e benessere,le condizioni economiche generali sarebbero migliorate in modo diffuso anche solo all'interno dell'UE dove non esiste alcuna barriera nella circolazione di beni e servizi invece così non è.
L'apertura indiscriminata porta solo a un trasferimento di ricchezza,i dati lo dicono e certe posizioni sono indifendibili,poi possiamo dibattere sul fatto che alcuni settori devono per loro natura essere aperti senza barriere,ma se parliamo del grosso dell'economia ovvero merci e servizi senza molto valore aggiunto,aprire indiscriminatamente porta solo a danni,non solo economici ma soprattutto per l'ambiente visto che poi le merci le devi trasportare da un capo all'altro del pianeta.