1) Non finisco mai di stupirmi di come il mondo riesca a stare ancora in piedi con l'umana capacità di cogitazione scesa a livelli neandertaliani, livelli mai raggiunti nemmeno nei medioevali "mille ma non più mille". Probabilmente si pensa di seguire il non-pensiero analfabeta di Fedez per capire e risolvere problemi di ordine macroeconomico, fisica quantistica, energia ecc.
Davo per scontato, ma mi devo ricredere, che chiunque decidesse di investire in Borsa avesse il buon senso di conoscere, approfondire, indagare sulle capacità di un titolo su cui si vuol investire di offrire una resa in termini di aumento di valore e perché no di un calibrato dividendo.
Mi sembra invece che gli investimenti siano ormai scaduti a scommessa da casinò del tipo "sento che la pallina si fermerà sul 32 e qui punto i miei risparmi.
Ecco spiegato perché non c'è nessun pesatore, pensatore, pescatore o peccatore che mi da le dritte: le mie sono conoscenze acquisite sul campo, con analisi personali che spero siano soppesate nel più corretto dei modi. Ecco spiegato perché non ritengo appropriata un entrata in Saipem in questo momento. Sarebbe come puntare alla roulette sul 32 non pensando che per ognuno che vince altri 36 lo prendono in quel posto.
2) il 30,54% ha un suo significato. Che troppe azioni sono simaste sul groppone a Eni. Fosse stato per Scaroni prima e Descalzi poi avrebbero voluto cedere l'intera società ma non ci sono proprio riusciti. Prova a immaginare quanto passivo di Saipem abbia depresso i bilanci di Eni dal 2015 in poi. Si tratta di miliardi. Altro che aumentare la percentuale azionaria. Secondo me questa è un'altra elucubrazione alla Fedez.
Perdonate lo sfogo ma proprio me lo avete chiesto voi.