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Ovviamente vanno vendute solo le opere attribuite...
O trovate miracolosamente e archiviate con provenienza bancarella di Porta Portese...
Mah.... il punto è che son due piani differenti, almeno lo è quello di liceità che proponevo io. Non è stato recepito o si è preferito ragionare sulle "preferenze" per così dire contingentate. Peraltro ininfluenti dal mio punto di vista. Peccato
Mah.... il punto è che son due piani differenti, almeno lo è quello di liceità che proponevo io. Non è stato recepito o si è preferito ragionare sulle "preferenze" per così dire contingentate. Peraltro ininfluenti dal mio punto di vista. Peccato
Un piccolissimo passo avanti in senso logico lo abbiamo fatto:
B) biagio, techne, cris, io.....
A) ????? proprio nessuno? ma guarda!
Ovviamente vanno vendute solo le opere attribuite...
O trovate miracolosamente e archiviate con provenienza bancarella di Porta Portese...
Cos'è?
Racconta, grazie , non so se (dato il soggetto) se sia una roba seria ma.... mi piace leggere storie
Indubbiamente le aste online stanno prendendo sempre più piede (se solo pensiamo - come giustamente ha scritto @batteristasinest - a 'Instagram' che si sta rivelando uno strumento essenziale nell'espansione del mercato dell'arte) e - ovviamente in tempi di covid - stanno riscuotendo un successo crescente asta dopo asta. Ma personalmente ritengo che le opere importanti vadano inserite solo nelle aste tradizionali con catalogo cartaceo, non tanto per i vari vantaggi piuttosto scontati che offrono, ma perché sono ancora tanti i collezionisti che preferiscono partecipare direttamente alle aste nelle prestigiose sedi internazionali, ed è proprio perché in queste sedi che (oltre alle opere) entrano in gioco (anche) i fattori emotivi/comportamentali che molto spesso giocano un ruolo fondamentale nelle nostre scelte. Sicuramente per me (PER ME ) funziona (anche) così; come non ricordare un'asta ad Amsterdam di qualche anno fa (uno degli ultimi viaggi assieme a mio padre), ancora oggi rimane uno dei ricordi più belli ed emozionanti della mia vita (all'ultimo secondo mi ha dato la paletta in mano ... "Marco, fai quello che ti senti di fare" ..:zzz: ) e credo che sarà così per molti di noi che hanno avuto l'opportunità di essere lì, perché solo coloro che dicono non lasciarsi influenzare dalla componente emotiva nel (breve ma intenso) processo decisionale di una battuta d'asta e che affermano di essere razionali (mi viene in mente qualcuno ... ) sono quelli che negano anche di fronte ( una gallina smunta) all'evidenza (e questo non lo dico solo io, che non sono nessuno, ma i maggiori studiosi ... così come riporto di seguito che affermano che i loro acquisti siano ponderati e giungono solo al termine ( dopo molti anni di studio alle spalle) di un lungo processo decisionale assolutamente privo di qualsivoglia componente emozionale dell'acquisto.Sullo spunto dell'intervento di @Dvd, ossa aste tradizionali Vs aste online, mi farebbe piacere conoscere delle vostre riflessioni.
Personalmente, fino ad un anno fa - quando già sia Christie's che Sotheby's avevano iniziato a fare in parallelo rispetto alle aste "live" anche quelle online - le aste online delle Major le ritenevo delle situazioni minori, magari anche potenzialmente delle buone occasione per comperare ma se avessi considerato di vendere qualcosa non le avrei prese in considerazione. Ritenevo non fossero situazioni dove si poteva realizzare particolarmente bene.
Invece ora, dopo un anno di covid e un'accelerazione del mondo digitale, devo prendere atto che le aste online stanno prendendo sempre più piede e che i risultati possono essere di pari livello rispetto alle aste tradizionali.
Che ne pensate?
Comprereste allo stesso modo online come in asta classica?
Affidereste allo stesso modo una vostra opere per un'asta online o ritenete che l'asta classica dia potenzialmente risultati migliori?
In generale quali vantaggi/svantaggi vedete?
bravaDel resto anche rendere dichiarazioni non veritiere può integrare un atto di concorrenza sleale (cambio un pò prospettiva).
Si può fare (la faccio semplice apposta nella risposta)? No
Ma secondo te qualche casa d'asta, dalle altre major per finire a quelle "di quartiere", avrebbe qualcosa da ridire su (sempre eventuali eh ) comunicazioni di dati non realistiche?
Secondo me starebbero tutte muuuuuuuute.... come pesciolini. Perché son buone, ovvio
O ancora: è lecita una causa di un contratto che prevede un riacquisto da parte del venditore (sto astraendo eh, e lo specifico, dal comportamento particolare di una casa d'asta), per dare una "pompatina" all'opera o all'artista? No, e il contratto sarebbe nullo. Nessuna vendita, nessun pagamento SIAE. Però i dati si comunicano alle società di banche dati (ma è nullo o no sto contratto? )
Andrà bene così
@accipicchia scusa ma techne è stata chiarissima e molto concreta! „ E’ lecito che vengano trasmessi i soli dati riportanti aggiudicazioni? E’ lecito dichiarare di avere venduto tutto? Dipende dagli interessi in contrapposizione per la prima, mentre per la seconda direi che non è lecito.
Il fatto è che la reiterazione nel tempo di determinati comportamenti sicuramente distorsivi del mercato ha degli effetti per così dire lesivi sul mercato stesso. Se io compro un lavoro che ho pure messo in asta, sto inevitabilmente manipolando il mercato. E sto comunicando che quel bene vale quel prezzo, ad oggi. Ovviamente un’aggiudicazione “non fa” da sola il valore di altre opere assimilabili, ma sta di fatto che io sto comunicando AL MERCATO quel valore, attestato dal pagamento di un prezzo (fittizio) che – ceduto alle varie banche dati - diventa non solo di pubblico dominio oggi, ma per un tempo abbastanza ampio. Tutto questo influisce sul mercato. A tacere che se io compro una mia opera a prezzo decuplicato (rispetto a precedenti aggiudicazioni, o anche solo alla stima minima, per fare un esempio) sto realizzando un contratto con evidente causa illecita (quella di andare a dichiarare un valore invero mai raggiunto, alterando per evidenti motivi il mercato).
Techne, ti prego: concretezza! Stai pur certa che nessuno mette in asta un quadro per poi ricomprarlo esponendosi lui stesso. Basta incaricare qualcuno. Dai, ammetterai che non è così difficile. Ma questi sono altri aspetti dell'intricata questione, tutti interessanti sicuramente. Io però aspetto sempre un convinto sostenitore del'ipotesi A) sulla propria pelle. Tutti a far grandi discorsi ma nessuno che abbia detto: "Se mi viene data la possibilità che un MIO invenduto non risulti, IO protesto perchè voglio che rimanga agli atti, nel nome della massima trasparenza, costi quello che costi".
Ovviamente vanno vendute solo le opere attribuite...
O trovate miracolosamente e archiviate con provenienza bancarella di Porta Portese...