The indipendet: L'arte moderna è stata un'arma della CIA

Mah, avrei assegnato peso e rilevanza maggiore in termini di supremazia culturale espropriare l'Europa di centralità e delle implicite ricadute anche in chiave antisovietica.

Sulla "CIA anticomunista" forse non mi sono spiegata bene. Se è del tutto evidente l'azione a livello esterno, mi domando se non viene sottovalutato l'impatto sul fronte "anticomunista" interno. Sposare la causa di artisti istintivi, libertari e modertamente di sinistra poteva servire a smorzare fermenti, estremismi ed a "normalizzare" il dissenso dando l'immagine di un Paese aperto e libero. In realtà si tengono saldamente le redini della situazione vista la dipendenza anche economica degli stessi artisti dal foraggiatore.

Certo che anche senza il denaro della CIA la Guggenheim almeno inizialmente i quadri di Pollock se li poteva ampiamente permettere visto che non riusciva a venderli nemmeno a cifre piuttosto esigue e quando venne via dall'America fece fatica a trovargli spazio ed opportunità presso qualche galleria. Poi la situazione cambiò ed anzi si rammaricò di non aver conservato più opere dell'artista soprattutto quando si rese conto di aver fatto le fortune della Krasner, per la quale non provò mai particolare simpatia nè stima come pittrice, confermando quanto spesso la "solidarietà femminile" sia leggenda metropolitana ;)

P.S. Di collezionisti o estimatori che hanno una vera e propria avversione per gli artisti poco inclini alla vita austera e monacale ne conoscerei pure un altro. :fiufiu:
 
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P.S. Di collezionisti o estimatori che hanno una vera e propria avversione per gli artisti poco inclini alla vita austera e monacale ne conoscerei pure un altro. :fiufiu:[/QUOTE]

Ma è tremendo! :-)
 
Consiglio la lettura del libro "Il bello, il buono e il cattivo. Come la politica ha condizionato l'arte negli ultimi cento anni" scritto da Demetrio Paparoni e edito da Ponte alle Grazie nel 2014 in cui si parla tra l'altro dei finanziamenti segreti della CIA per l'Espressionismo astratto nei musei.

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Consiglio la lettura del libro "Il bello, il buono e il cattivo. Come la politica ha condizionato l'arte negli ultimi cento anni" scritto da Demetrio Paparoni e edito da Ponte alle Grazie nel 2014 in cui si parla tra l'altro dei finanziamenti segreti della CIA per l'Espressionismo astratto nei musei.


Ma certo che è stato (anche) così. Il problema, a mio avviso, è quando l'amministrazione pubblica o suoi apparati finanziano l'ascesa e l'affermazione delle porcherie.
 
Caro NonOmnisMoriar,

anche io avevo dubbi di strumentalizzazioni, mai poi agli inizi del 2018 ....
la tesi fu sostenuta da una mostra inaugurata a Berlino (fine mese dicembre 2017 e conlcusione gennaio 2018 appunto) alla Haus der Kulturen der Welt, la Casa delle culture del mondo.
L' edificio era certamente il più appropriato. Fu inaugurato nel 1956 da Eleanor Dulles, la sorella del capo della Cia, che l' aveva finanziato e fatto disegnare dall' architetto americano Hugh Stubbins. Le sue linee moderne, con il tetto curvo e le grandi vetrate, erano la miglior risposta allo Stalinalee Boulevard che i sovietici avevano appena realizzato a Berlino Est.
La mostra, intitolata Parapolitica: la libertà culturale e la Guerra fredda, indagò su come la Cia abbia fortemente influenzato negli Anni 50 l' arte occidentale, promuovendo gli artisti americani in ogni campo.

buon fine settimana.


Embè, che differenza mai passa tra la Cia che influenza il mercato e i galleristi, mercanti, ecc ecc? Non vedo cosa ci sia di così eclatante.Forse che la Cia ci obbliga a comprare come ci può obbligare un certo Boni, (per dirne uno a caso molto amato qui dentro)? Anche Hitler provò a distruggere un certo tipo di arte, ma ci riusci?
Se vengono portati al mondo certi movimenti artistici e per nulla evidenziati altri non credo sia una guerra fredda all'arte :-))) piuttosto è sempre stato così, cambiano solo i nomi di chi propone arte e chi la fa, almeno agli occhi dei collezionisti ma scoprire il sottobosco artistico spetta poi sempre a chi ama l'arte e non a chi ci specula sopra o a chi ha interesse a far emergere questo al posto di un altro. Abbiamo una testa, un cervello ...usiamolo, l'arte è ovunque.
 

Una sezione è stata dedicata interamente all'Italia e in particolar modo al Lavoro di Sarah Charlesworth icentrato sull'uccisione di Aldo Moro.

Guarda che ti ho trovato, Roberto!
Officially, Ms. Charlesworth was a member of the Pictures Generation, a nebulous label referring to various photo-based artists who culled their imagery from the media. The main concept was appropriation, and its partisans included Barbara Kruger, Louise Lawler, Richard Prince and Sherrie Levine. It was, incredibly, the first major art movement in this country to be dominated by women ...
In 1990, when Sarah Charlesworth characterized her interest in photography as “an engagement with a problem rather than a medium,”she spoke for many photo-based artists.
Her first mature effort, a series called “Modern History” begun in 1977, approached pure Conceptual Art in its deconstructive focus on the way newspapers use photographs, except that it lacked the texts typical of that style. For this series she photographed, at actual size, the front pages of different newspapers and blanked out everything except for their photographs and mastheads.
One piece in the series, titled “April 21, 1978,” followed a now-famous photograph of the Italian prime minister Aldo Moro — shown as a hostage being held by the radical paramilitary group Red Brigades — across the fronts of 45 newspapers as it varied in size and prominence.
Deborah Solomon
June 26, 2015
Roberta Smith June 30, 2013
 

Allegati

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"... ostaggio detenuto dal gruppo paramilitare radicale delle Brigate rosse ..."

si potrebbe spiegarle ben altro alla cara signora Charlesworth :rolleyes:
 
"... ostaggio detenuto dal gruppo paramilitare radicale delle Brigate rosse ..."

si potrebbe spiegarle ben altro alla cara signora Charlesworth :rolleyes:

Quello l'ha scritto la giornalista ad essere precisi.
In realtà, la cronaca del sequestro Moro fatta dal NYT è molto interessante.
Dopo solo pochi giorni, l'inviato scrive che è matematicamente impossibile che polizia e servizi italiani riusciranno a scoprire il covo.
Due esempi vengono portati per descrivere le condizioni dei nostri servizi (infiltrati, disorganizzati e da riformare): poco tempo prima del sequestro un commando palestinese dirotta un aereo lufthansa e atterra a Fiumicino, il ministro dell'interno tedesco implora Cossiga di trattenerlo, a Fiumicino, invece, gli fanno il pieno di carburante e lo lasciano ripartire (Cossiga darà la colpa alla linea telefonica difettosa); in un altro caso i servizi israeliani informano i nostri che una cellula palestinese sta preparando un ordigno per un attentato, gli italiani scoprono il covo ma invece di disinnescare la bomba la fanno esplodere (perdendo informazioni importanti sul commando).
Dopo la morte dello statista, il giornale deve ammettere che la situazione politica è migliorata: le BR sono isolate, il PCI ha mantenuto una posizione intransigente, in parlamento si procede a riformare servizi e forze di polizia.
P.S. Le parole di Moro oggi suonano ancora più forti e chiare : "The scarifice of innocent persons in the name of an abstract principle of legality, while an unquestionable state of necessity should induce to save them, is inadmissible"
 
Caro Investart...in merito a Cingolani, ammetto che non ho mai trovato nessun quadro che mi abbia entusiasmato, ma quello in asta da Meeting, con provenienza Mazzoli, che ne dici? Io ci ho fatto un pensiero...scusate l' off topic
 
Caro Investart...in merito a Cingolani, ammetto che non ho mai trovato nessun quadro che mi abbia entusiasmato, ma quello in asta da Meeting, con provenienza Mazzoli, che ne dici? Io ci ho fatto un pensiero...scusate l' off topic

Carissimo Cento Arte,

Personalmente non mi entusiasma:(.

Qui l'ho recentemente visto particolarmente ispirato e ha realizzato Opere a mio avviso molto belle:yes::

Si moltiplicano a Palermo le mostre sia in spazi pubblici che privati aperte in concomitanza con:

Manifesta 12 a Palermo dal 16/6 al 4/11

LUPERCALIA AUJOURD’HUI MOSTRA PERSONALE DI MARCO CINGOLANI A CURA DI GIULIA CALÌ

19 luglio – 31 agosto 2018

Villa Cattolica – Museo Guttuso, Sala dell’Edicola, Bagheria (PA)

LUPERCALIA AUJOURD’HUI mostra personale di MARCO CINGOLANI a cura di Giulia Cali – Citta di Bagheria

Vedi l'allegato 2524097

Vedi l'allegato 2524098
 
Libro: Patto di omertà di Sergio Flamigni

Libro consigliatissimo che ho appena terminato:

20181006_194809.jpg

in cui si legge in apertura:

20181006_194849.jpg

Carissimi Andrea & artebrixia,

C.I.A. a parte io mi tengo ben stretto il nostro italianissimo Marco Cingolani. Tra Aldo Moro e l'attentato al Papa ci ha raccontato/descritto con l'Arte una pagina d'Italia:

 
Libro consigliatissimo che ho appena terminato:

Vedi l'allegato 2542618

in cui si legge in apertura:

Vedi l'allegato 2542619

Caro Roberto,
In Italia succede che le verità non dimostrate per via giudiziaria poi diventano libri con “verità” complottiste extragiudiziarie.
Flamigni non è il primo e non sarà l'ultimo.
Forse l'unico libro che fornisce una spiegazione plausibile sul caso Moro è quello che Sciascia scrisse a pochi mesi dagli eventi.
Come scrive Massimo Bordin: “Sciascia già allora fu capace di prevedere quel che sarebbe successo, la confusione che si sarebbe creata a partire da quello che chiama ‘pregiudizio autodenigratorio’ che sostiene la tesi della eterodirezione dall'estero delle Br. Nel libro Sciascia per confutarlo fa ricorso a una forma amara di ironia: ‘Le Br sono italiane ma funzionano perfettamente’. Eppure non si tratta di una analisi minimizzatrice, anzi le conclusioni sullo stato del paese sono più inquietanti delle apocalittiche tesi complottiste”.
 
L'affaire Moro è un bel libro.
Chiaro, veloce e sottile (parlo del pensiero).
Flamigni è più di bandiera e enfatizza determinati aspetti e ne trascura volontariamente altri.
A mio parere, vanno letti entrambi per avere in ogni caso un'idea del clima del periodo storico.
OK!
 
Caro Roberto,
In Italia succede che le verità non dimostrate per via giudiziaria poi diventano libri con “verità” complottiste extragiudiziarie.
Flamigni non è il primo e non sarà l'ultimo.
Forse l'unico libro che fornisce una spiegazione plausibile sul caso Moro è quello che Sciascia scrisse a pochi mesi dagli eventi.
Come scrive Massimo Bordin: “Sciascia già allora fu capace di prevedere quel che sarebbe successo, la confusione che si sarebbe creata a partire da quello che chiama ‘pregiudizio autodenigratorio’ che sostiene la tesi della eterodirezione dall'estero delle Br. Nel libro Sciascia per confutarlo fa ricorso a una forma amara di ironia: ‘Le Br sono italiane ma funzionano perfettamente’. Eppure non si tratta di una analisi minimizzatrice, anzi le conclusioni sullo stato del paese sono più inquietanti delle apocalittiche tesi complottiste”.

"Sarebbe bello, eh?, se si potesse mettere assieme tutto, Cia, Kgb, Sisme, mafia, P2 eccetera per far rientrare tutti gli eventi di questi vent'anni nel grande complotto universale. Anche un movimento come il nostro sarebbe più tranquillizzante se lo si vedesse come manovra di forze oscure, simili a quelle che hanno manovrato le stragi, i servizi. Siamo invece condannati a distinguere le cose se vogliamo capirle e criticarle. La verità è che le Br non sono entrate in contatto con servizi segreti di qualunque tipo e nazionalità, né direttamente né di sponda. Questi sono i fatti e nessuno crede seriamente il contrario. Si può dire di noi di tutto, fuorché che siamo stati qualcosa di poco limpido."
Mario Moretti, Brigate rosse una storia italiana, Baldini&Castoldi.
Detto dal piu puro e ortodosso dei brigatisti...
 
Ho letto più libri di Flamigni sul caso Moro,
tutti molto documentati su dati di fatto oggettivi,
approfonditi, analizzati scrupolosamente,
non le abbasserei al livello di tesi complottistiche :no:

piuttosto, il problema è la complessità di tutto
il caso Moro
con la sua vastità di interessi coinvolti, tra cui
quelli CIA sono solo una parte,
il rischio, quindi, è quello di focalizzarsi su aspetti
particolari
, e da questi tentare, in buona fede,
di trarre conclusioni generali... (quindi concordo
solo in parte con @anti che mi pare dubiti della
buona fede)

anche Moretti può dire solo il suo punto di
vista, quello che sa lui...
io dubito che lui, anche nella sua posizione
formale di “capo” (solo però da un certo momento
storico) abbia avuto conoscenza di tutto
quello che è stato quel fenomeno denominato
BR :no:
per es., è un fatto storico ormai certo l’esistenza
della “colonna” romana di Morucci e Faranda con
posizioni ben diverse da Moretti, anche circa il
sequestro Moro...

ad oggi, la conclusione più seria mi sembra
che sia quella che riconosce che ci sono
aspetti su cui ancora le certezze sono poche,
senza che questo significhi dare valore a tesi
di eterodirezione,
a dirla tutta, io credo che siano oggi sottovalutati
aspetti di natura casuale,
o anche quelli di natura tipica della storia d’Italia,
che non saprei bene come definire,
ma, per rendere l’idea,
ricordiamoci che, per es., il nostro Re, nel pieno
della guerra mondiale, è scappato nottetempo
dalla capitale, dopo un armistizio che lasciava
tutto il nostro esercito nella più totale incertezza
su chi fossero i nemici e chi gli amici ! :eek:
in quale altra parte del mondo la storia istituzionale
ricorda fatti simili ? :wall:

fatti del genere, se non documentati in modo
chiaro, non verrebbero mai in mente a nessuno
storico, nemmeno come ipotesi di lavoro ! :eek:
 
Adriano, a me colpisce una cosa, gli stessi magistrati e componenti di commissioni parlamentari che non sono riusciti nelle sedi preposte a dimostrare responsabilità esterne, utilizzano le informazioni a cui hanno avuto accesso, per libri che avvalorano tesi non provate ma di facile presa.
È noto che uno scoop ha un fascino maggiore dell'eventuale smentita o correzione.
Come nel caso dei “no Vax”: una sola pubblicazione falsa (e fraudolenta in quel caso) ha avuto più forza mediatica di decine di ricerche serie.
 
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