Unipol : non ci accontenteremo di 10 miseri € !

Comprato a 8,77 un 10% del 50% venduto a 9,11 il venerdi' prima dello stacco. Avevo margine dello 0,28 dal quale stare sotto.

Attendo nuovi scrolloni, altrimenti va bene cosi'.
Hai fatto, secondo me, molto bene, in ottica di medio/lungo/dividendo. Io non ci avessi messo una pietra su rientrando dopo essere uscito avevo un target a 8.575, ma da 8.77ba 8 575, col rischio non ci arrivi, non cambia niente!
 
Forse non hai capito ho solo questo titolo e sono estremamente sbilanciato, sono un cassettista come ho sempre detto e se vendevo anche ai massimi 9,6 avrei pagato una cifra notevole di tasse che per ricomprare le stesse azioni, poiché non ho fatto mistero che miro al dividendo, Unipol doveva scendere e non superare gli 8 euro, forse non capisci la logica del cassettista rispetto allo speculatore, per il cassettista ha poca importanza che valga 10 o 8, per quanto mi riguarda spero in un notevole incremento di dividendo rispetto al prossimo anno.
Ho inoltre detto che la valuto non meno di 16 € ma venderò solo quando le coop venderanno, se non venderanno credo di non vendere meno di 16€
Il treno è una battuta che mi rifascerò alla canzoni di Cocciante.
Peccato qualche giorno prima del mio intervento avevi venduto, poi leggendomi sei rientrato.
E cosa centra con il"non scendete, il treno non si fermerà più" scritto a 9.645?
 
Qui lo dico qui lo nego, se e sottolineo il se, vince Le Pen alla grande e il mercato non ha prezzato in pieno l'eventualità, il listino potrebbe perdere ancora (un 10%?) e Unipol adeguarsi in proporzione ( un 5%?).

Secondo me ci vogliono munizioni se uno ha voglia di incrementare il cassetto.

2 settimane, forse 3, di passione.
 
Qui lo dico qui lo nego, se e sottolineo il se, vince Le Pen alla grande e il mercato non ha prezzato in pieno l'eventualità, il listino potrebbe perdere ancora (un 10%?) e Unipol adeguarsi in proporzione ( un 5%?).

Secondo me ci vogliono munizioni se uno ha voglia di incrementare il cassetto.

2 settimane, forse 3, di passione.
Possibile, il mio 8.575 non era campato per aria del tutto..
 
siamo ai saldi estivi
Con un po' di pazienza e attesa di certi livelli si può implementare un ptf azionario con rendimento lordo 10%...
Non solo Unipol, ma anche Sondrio, Intesa, BPM ...le prime che vedo.

Castagna ha detto che il Risiko bancario potrebbe iniziare tra 18 mesi. Quasi tutte le banche hanno prezzato le prossime trimestrali ( fino al giugno 2025) con, chi 150 chi 200 basis points di ribasso tassi = redditività ancora a questi livelli con trend erogazione dividendi verso la parte alta ..

Ceteris paribus ...

Non succede tutto oggi, eh...
 
Oggi si è visto che la vecchia Unipol non esiste più, in una giornata del genere sarebbe andata a fondo insieme al listino.
 
Forse non hai capito ho solo questo titolo e sono estremamente sbilanciato, sono un cassettista come ho sempre detto e se vendevo anche ai massimi 9,6 avrei pagato una cifra notevole di tasse che per ricomprare le stesse azioni, poiché non ho fatto mistero che miro al dividendo, Unipol doveva scendere e non superare gli 8 euro, forse non capisci la logica del cassettista rispetto allo speculatore, per il cassettista ha poca importanza che valga 10 o 8, per quanto mi riguarda spero in un notevole incremento di dividendo il prossimo anno.
Ho inoltre detto che la valuto non meno di 16 € ma venderò solo quando le coop venderanno, se non venderanno credo di non vendere meno di 16€
Il treno è una battuta che mi riferivo alla canzoni di Cocciante.
Peccato qualche giorno prima del mio intervento avevi venduto, poi leggendomi sei rientrato.
Actarus è rientrato sicuramente grazie al fatto che ha letto il tuo intervento; meno male che ci sei tu a dispensare consigli utili 🤷‍♂️🤣
 
Actarus è rientrato sicuramente grazie al fatto che ha letto il tuo intervento; meno male che ci sei tu a dispensare consigli utili 🤷‍♂️🤣
Forse se seguiva la mia filosofia, ho detto che sono cassettista e ho solo questo titolo, perché lo ritengo ancora sottovalutato, nonostante la grossa crescita, non aveva bisogno di rientrare poiché non avrebbe venduto.
Io dal treno non scendo, anche se posso prevedere dei periodi negativi, perché come ho detto dovrei pagare un notevole cifra di tasse e non compensabile da una correzione dei corsi, come ho spiegato precedentemente, diversa è la posizione di chi ha un gain limitato che può essere assorbito con una semplice flessione dei corsi.
Ognuno investe in borsa con la sua logica, per me essere cassettista con unipol mi ha dato notevoli soddisfazioni in dividendi ed aumento di valore e nel mio piccolo prevedo che me ne dia altre.
 
Forse se seguiva la mia filosofia, ho detto che sono cassettista e ho solo questo titolo, perché lo ritengo ancora sottovalutato, nonostante la grossa crescita, non aveva bisogno di rientrare poiché non avrebbe venduto.
Io dal treno non scendo, anche se posso prevedere dei periodi negativi, perché come ho detto dovrei pagare un notevole cifra di tasse e non compensabile da una correzione dei corsi, come ho spiegato precedentemente, diversa è la posizione di chi ha un gain limitato che può essere assorbito con una semplice flessione dei corsi.
Ognuno investe in borsa con la sua logica, per me essere cassettista con unipol mi ha dato notevoli soddisfazioni in dividendi ed aumento di valore e nel mio piccolo prevedo che me ne dia altre.

Le tasse le paghi pure sui dividendi :oe comunque sempre meglio pagare tasse che avere minus :mmmm::D
 
Ho spiegato che sono un cassettista e unipol, forse erroneamente, ma la valuto non meno dei 16 €.
Il cassettista mira ai dividendi annuali, che sono sempre stati in aumento negli 9 anni passati da 0,16 a 0,39 e reputo che aumenteranno anche in futuro perché non ci sarà mai un buyback in quanto le coop, come me, hanno bisogno di una rendita annuale, se avessi venduto ai massimi 9.6 con le tasse pagate avendole in carico a valori molto inferiori, per avere lo stesso numero di azioni doveva non scendere ma crollare a circa 8 €, ritengo non si avveri.
Certo uno speculatore non guarda il dividendo ma il gain, lui guarda l’andamento della borsa io i bilanci e vedo che ancora non vale in borsa il suo patrimonio ed ora molte finanziarie alzano il rating.
Ognuno che acquista un titolo deve porsi sono un cassettista e lucro sul lungo periodo oppure cerco di prevedere l’andamento della borsa nel breve.
Sono due situazioni diverse.
 
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Qualcuno ha l'articolo per intero?

Due anchor investor per la privatizzazione finale di Mps. Faro su Unipol e Anima. Ma l’operazione non è semplice​

di Fabrizio Massaro e Luca Gualtieri

Partono le grandi manovre per l’uscita del Tesoro dal capitale con la cessione delle quote a nuovi soci forti per Siena. Il divorzio da Axa nel ramo polizze è un tassello chiave. Da portare in dote a Unipol​

 
Il resto dell’art. di Milano finanza

Il Tesoro ha sei mesi per mantenere gli impegni presi con l’Unione Europea su Mps. In diverse occasioni il ministro Giancarlo Giorgetti ha ribadito la volontà di completare la exit dalla banca senese entro il 2024. Se sul calendario c’è insomma una data già cerchiata, l’intenzione di via XX Settembre è di muoversi senza fretta per valorizzare al meglio il suo 26,7% residuo e scegliere con cura i futuri soci di riferimento di Mps.

I prossimi passi

Dopo la scadenza del lock-up, lunedì 1 luglio non scatterà alcuna vendita dell’ultima tranche della banca. Già nel corso dell’ultimo collocamento di aprile, che ha fruttato allo Stato circa 650 milioni per il 12,5%, diversi banchieri d’affari avevano sconsigliato al Tesoro di scendere sotto il 26% nonostante il forte appetito degli investitori: una dismissione più consistente avrebbe esposto via XX Settembre al rischio di perdere il controllo di fatto sull’istituto. Se il Tesoro fosse rimasto attorno al 20%, potenzialmente un altro socio in assemblea avrebbe potuto strappare all’azionista pubblico la maggioranza del board senza essere obbligato a lanciare l’opa.



Per questa ragione vengono giudicati improbabili nuovi collocamenti sul mercato. La strada maestra dovrebbe quindi passare dall’individuazione di uno o più anchor investor sui quali incardinare le ultime tappe della privatizzazione e la futura governance del Montepaschi.

Le opzioni del Tesoro

Le ipotesi allo studio sono diverse, tutte accomunate dal marcato profilo industriale e dalla coerenza con le strategie attuali e future della banca. Ad agosto il vertice di Siena aggiornerà gli obiettivi del piano visto che negli ultimi trimestri il ceo Luigi Lovaglio non solo ha presentato al mercato risultati finanziari di soddisfazione ma ha anche raggiunto in anticipo molti target della strategia 2026.
 
Il resto dell’art. di Milano finanza

Il Tesoro ha sei mesi per mantenere gli impegni presi con l’Unione Europea su Mps. In diverse occasioni il ministro Giancarlo Giorgetti ha ribadito la volontà di completare la exit dalla banca senese entro il 2024. Se sul calendario c’è insomma una data già cerchiata, l’intenzione di via XX Settembre è di muoversi senza fretta per valorizzare al meglio il suo 26,7% residuo e scegliere con cura i futuri soci di riferimento di Mps.

I prossimi passi

Dopo la scadenza del lock-up, lunedì 1 luglio non scatterà alcuna vendita dell’ultima tranche della banca. Già nel corso dell’ultimo collocamento di aprile, che ha fruttato allo Stato circa 650 milioni per il 12,5%, diversi banchieri d’affari avevano sconsigliato al Tesoro di scendere sotto il 26% nonostante il forte appetito degli investitori: una dismissione più consistente avrebbe esposto via XX Settembre al rischio di perdere il controllo di fatto sull’istituto. Se il Tesoro fosse rimasto attorno al 20%, potenzialmente un altro socio in assemblea avrebbe potuto strappare all’azionista pubblico la maggioranza del board senza essere obbligato a lanciare l’opa.



Per questa ragione vengono giudicati improbabili nuovi collocamenti sul mercato. La strada maestra dovrebbe quindi passare dall’individuazione di uno o più anchor investor sui quali incardinare le ultime tappe della privatizzazione e la futura governance del Montepaschi.

Le opzioni del Tesoro

Le ipotesi allo studio sono diverse, tutte accomunate dal marcato profilo industriale e dalla coerenza con le strategie attuali e future della banca. Ad agosto il vertice di Siena aggiornerà gli obiettivi del piano visto che negli ultimi trimestri il ceo Luigi Lovaglio non solo ha presentato al mercato risultati finanziari di soddisfazione ma ha anche raggiunto in anticipo molti target della strategia 2026.
Mi piace l'ipotesi di entrare anche in Mps, vedremo se saremo protagonisti del risiko bancario che a mio avviso partirà a breve
 
C’è da considerare alcuni aspetti:
primo deve recidere il contratto con AXA
Secondo ci sono ancora un numero notevoli di cause legali relative al terzo filone dei crediti deteriorati non indicate nei bilanci 2014 e2015, che hanno secondo me un grossa possibilità di andare in porto.
Terzo vedere a quale prezzo possa entrare unipol o eventualmente BPER.
C’è un anche da considerare che il MEF che controlla il MPS è di espressione politica diversa dalle coop rosse che controllano unipol e questo credo che sia un grosso problema.
Vedremo gli sviluppi.
 
Quando BPER acquisì Carige la stessa Carige aveva una partnership bancassicurativa con Amissima.
La partnership bancassicurativa Carige-Amissima scadeva addirittura nel 2028 (!!!).
Nel 2022 Unipol/BPER fecero una transazione con Amissima ed un Unipol iniziò a collocare polizze tramite gli sportelli di Carige.
Se e sottolineo se Unipol/BPER acquisissero il controllo di MPS nel 2025 lo scenario base sarebbe stato (se non fosse spuntata la celebre opzione di riacquisto detenuta dal Monte nei confronti di AXA) la verifica della stessa identica situazione (una transazione con AXA come venne fatta con Amissima) ad un biennio dalla scadenza anziché sei (6!!!) anni dalla scadenza.
Ma in questi casi si accordano sempre perché quando vanno in crisi le partnership il filibustering che può fare il collocatore rende completamente irragionevole proseguire.
Rispetto a Carige-Amissima la distanza dalla scadenza è enormemente inferiore.
Si parlerebbe quindi del niente (di nuovo).
In questo caso oltretutto si parla del niente al quadrato perché MPS ha direttamente un'opzione per riacquistare il business da AXA e lo può esercitare sia autonomamente sia, eventualmente, dopo che il controllo di MPS fosse passato a BPER/Unipol.
Peraltro non è nemmeno che il contratto con AXA vada rescisso PRIMA per forza.
L'esercizio di questo tipo di opzioni costa tanto meno quanto più si è vicini alla scadenza.
Se venisse fatto da Unipol/BPER DOPO l'eventuale acquisizione del controllo del Monte sarebbe un non problema, anzi.

P.S.
Il Monte è perfettamente autosufficiente.
A me piacerebbe che Unipol ne acquisisse direttamente od indirettamente il controllo, ma non è certo nelle condizioni di Carige.
 
Quando BPER acquisì Carige la stessa Carige aveva una partnership bancassicurativa con Amissima.
La partnership bancassicurativa Carige-Amissima scadeva addirittura nel 2028 (!!!).
Nel 2022 Unipol/BPER fecero una transazione con Amissima ed un Unipol iniziò a collocare polizze tramite gli sportelli di Carige.
Se e sottolineo se Unipol/BPER acquisissero il controllo di MPS nel 2025 lo scenario base sarebbe stato (se non fosse spuntata la celebre opzione di riacquisto detenuta dal Monte nei confronti di AXA) la verifica della stessa identica situazione (una transazione con AXA come venne fatta con Amissima) ad un biennio dalla scadenza anziché sei (6!!!) anni dalla scadenza.
Ma in questi casi si accordano sempre perché quando vanno in crisi le partnership il filibustering che può fare il collocatore rende completamente irragionevole proseguire.
Rispetto a Carige-Amissima la distanza dalla scadenza è enormemente inferiore.
Si parlerebbe quindi del niente (di nuovo).
In questo caso oltretutto si parla del niente al quadrato perché MPS ha direttamente un'opzione per riacquistare il business da AXA e lo può esercitare sia autonomamente sia, eventualmente, dopo che il controllo di MPS fosse passato a BPER/Unipol.
Peraltro non è nemmeno che il contratto con AXA vada rescisso PRIMA per forza.
L'esercizio di questo tipo di opzioni costa tanto meno quanto più si è vicini alla scadenza.
Se venisse fatto da Unipol/BPER DOPO l'eventuale acquisizione del controllo del Monte sarebbe un non problema, anzi.

P.S.
Il Monte è perfettamente autosufficiente.
A me piacerebbe che Unipol ne acquisisse direttamente od indirettamente il controllo, ma non è certo nelle condizioni di Carige.
Non credo che Unipol possa essere interessata al controllo di Mps ma, come ha fatto con Bper e la Sondrio, potrebbe entrare con una quota vicina al 20% e poi eventualmente essere l'ago della bilancia per favorire un'integrazione tra i tre istituti. Per il momento è fantafinanza ma spero che qualcuno in via Stalingrado ci stia pensando.
 
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