vivere di rendita n. 5 , posso?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
bilocale da affittare. 250-300 euro al mese. si prendono due bilocali? si può arrivare a 500 euro al mese. costo di acquisto? 200K- 250K?

Beh su questo punto il costo è molto variabile dalla zona: un conoscente ne ha presi due e li ha affittati mi pare sui 450 euro al mese.
Costo 50 mila euro ciascuno........con 250 mila se ne prenderebbero 5......

era un semplice esempio, dipende da zona a zona
 
Carissimi amici del Forum.
Ora vi spiego la mia strategia alla quale sto lavorando da 7-8 anni.
Ho 42 anni. Ho iniziato a lavorare a 26 come dipendente (anno 2000) e quindi fortunatamente ho evitato di buttare i primi stipendi nella follia della new economy (diciamo che ho fatto un paio di piccole puntate e ho avuto anche la fortuna di vendere nel 2001 prima di perdere tutto quel che ci avevo messo).
Sin da ragazzo sono stato sempre un tipo risparmiatore e con una grande passione per le questioni economiche. Fino al 2008 avevo investito in titoli di stato, che a quel tempo davano rendimenti accettabili. Dal 2008 in poi cominciando a studiare il mercato azionario (leggendo i libri di B. Graham , P. Lynch e le biografie di Buffett) dopo i primi crolli ho man mano venduto le obbligazioni ed ho cominciato a spostarmi sull’azionario USA seguendo i criteri di J. Greenblatt (per chi lo ha sentito nominare è quello del famoso Piccolo Libro che batte il mercato azionario) investendo nello stesso modo anche tutto quello riuscivo a mettere da parte.
Passati i primi tempi difficili (e con non poche preoccupazioni) nel 2010 ho incominciato ad avere una crescita veloce del portafoglio grazie alle ottime performance di Wall Street (2010-2013) e alla rivalutazione del dollaro (2014-15), movimentando i titoli solo se strettamente necessario in modo da limitare la tassazione sui capital gain.
Nel tempo ho spostato la strategia cercando di avere un portafoglio il più possibile concentrato sui dividend aristocrats (società con dividendi crescenti da 25 anni o più) e achiever (dividendi crescenti da 10 anni o più) in modo da limitare la volatilità e garantire un rendimento costante e visto che non posso vendere per evitare le mazzate del 26%.
Oggi il mio portafoglio di azioni è di 600K (prima di agosto era di oltre 660K) a cui si aggiungono 80K di obbligazioni e 60K di buoni postali (vecchissimi di famiglia ed ora al 6% di interesse). Il rendimento complessivo del pft è di circa 1.300 euro al mese di cui 1.000 dai dividendi netti (nonostante la doppia tassazione). E’ tutto ciò che possiedo, non ho casa di proprietà (è di mia moglie che lavora anche lei).
Ipotizzando un raddoppio dei dividendi delle azioni in pft mediamente ogni 7 anni (tasso di crescita del 10% composto con reinvestimento di tutti i dividendi), in modo più o meno paragonabile alla media storica dei dividend aristocrats, potendo anche investirci quello che risparmio ogni anno.
In tal modo considerando i buoni e le obbligazioni da spendere in futuro per esigenze straordinarie (ristrutturazione casa, figli, imprevisti, ecc.) dopo 14-15 anni da oggi se tutto va bene la rendita da dividendi dovrebbe ammontare a 4.000 euro (due raddoppi), e all’età di 56 anni io e 54 mia moglie potremmo dimetterci (o optare per un part-time) prendere i TFR e vivere discretamente aspettando la pensione (sia pur ridotta con 30 anni di contributi) che (forse) ci daranno dopo 12-14 anni a 68/70 anni.
Fatemi sapere cosa ne pensate e quali possono essere le possibili controindicazioni.

Consigli ,leggendo la tua professionalità, non sono in grado di darne, ti auguro di continuare cosi, solo di stare con i piedi per terra e di controllare, se sei fortunato a farlo, i vari cambiamenti che sono sempre dietro l'angolo.
 
Dato che si parla di dividendi non posso non citare il blog di un utente( che manda avanti ormai da anni un thread nella sezione "analisi fondamentale").
blackdogportfolio | Creare una seconda rendita grazie ai dividendi

Ciao

Sì lo conosco .... Ma a quanto ho visto si ispira ad un blog USA molto ben fatto
Sure Dividend - High Quality Dividend Stocks, Long-Term Plan Sure Dividend
io più o meno cerco di seguire dei criteri simili.
Ma anche di privilegiare la qualità dell'azienda in termini di ROIC oltre al dividendo (comunque indispensabile).
 
Nel tempo ho spostato la strategia cercando di avere un portafoglio il più possibile concentrato sui dividend aristocrats (società con dividendi crescenti da 25 anni o più) e achiever (dividendi crescenti da 10 anni o più) in modo da limitare la volatilità e garantire un rendimento costante e visto che non posso vendere per evitare le mazzate del 26%.
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Dato che si parla di dividendi non posso non citare il blog di un utente( che manda avanti ormai da anni un thread nella sezione "analisi fondamentale").
blackdogportfolio | Creare una seconda rendita grazie ai dividendi

Ciao

Sì lo conosco .... Ma a quanto ho visto si ispira ad un blog USA molto ben fatto
Sure Dividend - High Quality Dividend Stocks, Long-Term Plan Sure Dividend
io più o meno cerco di seguire dei criteri simili.
Ma anche di privilegiare la qualità dell'azienda in termini di ROIC oltre al dividendo (comunque indispensabile).

Bene, finalmente si incominciano a vedere degli spunti operativi

azioni con dividendi crescenti.

Ipotizzando quindi una nostra strategia autonoma di global income (dividendi, cedole etc..) quale % del portafoglio finanziario possiamo dedicarlo al comparto azionario e quale/i etf/fondo reputate più adeguati?
Infine pensate anche ad una copertura della parte azionaria? e se si cosa? un etf sul vix potrebbe essere utile?

Parliamone
 
Bene, finalmente si incominciano a vedere degli spunti operativi

azioni con dividendi crescenti.

Ipotizzando quindi una nostra strategia autonoma di global income (dividendi, cedole etc..) quale % del portafoglio finanziario possiamo dedicarlo al comparto azionario e quale/i etf/fondo reputate più adeguati?
Infine pensate anche ad una copertura della parte azionaria? e se si cosa? un etf sul vix potrebbe essere utile?

Parliamone

Se parliamo di patrimonio finanziario
Posto che oggi le azioni di qualità (blue chips) scambiano con P/E compresi tra 10 e 20, che equivalgono a earnings yeld tra il 5% e il 10%
mentre le obbligazioni di qualità (da A in su) a 10/20 anni sono intorno al 2%
non c'è paragone da fare il 100% del portafoglio va sull'azionario... tranne ciò che potrebbe servire nel giro di 3-5 anni.

Oggi i rendimenti di TDS e obbligazioni sono un'aberrazione storica. Se si mantenessero tali per sempre per garantire un'equivalenza tra le classi di investimento il mercato azionario dovrebbe avere un P/E medio di 35/40 (il doppio di oggi).

Per chi investe nel lungo termine (15/20 anni e più) non è indicata alcuna copertura nè sui cambi, nè sulla volatilità. Entrambi sarebbero "stirati" proprio dal lungo termine.

Un portafoglio di dividend aristocrats che cresce nel lunghissimo periodo è come un'arancia: un pò corrugata da vicino ......... ma molto liscia da lontano.
 
Guardatevi questo grafico allegato..........
 

Allegati

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Se uno avesse resistito per 25 anni reinvestendo tutto ........ con un moltiplicatore di 16X dell'investimento iniziale non gli interesserebbe nè del cambio eur/usd nè del vix, e quant'altro. ;)
 
Questo è un secolare del DJ: ci sono in mezzo due guerre mondiali, la crisi del 29' etc
http://1.bp.blogspot.com/_ix1qRsD71DE/SWNGjNrHl-I/AAAAAAAABv0/8ag-0VgkesY/s1600/djia1900s.png

Dato che noi teorizziamo il vivere di rendita e non l'accumulazione di capitale, va da se che parte dei proventi andrebbero spesi per vivere di rendita per cui il grafico postato da dividend30 sarebbe un po' meno inclinato.
PS. per le percentuali, io ancora sono distante da un struttura rigida di strumenti obbligazionari/azionari. Ma il mio obbiettivo è arrivare a ribilanciare il ptf ogni 3 mesi, e se non mi sono bruciato tutto prima e soprattutto se la salute mi assiste, potrei finalmente vivere di rendita (nel mio progetto ci sono anche immobiliare e polize salute e ltc, non vita alle quali credo poco e poco funzionali al mio tipo di vita).
Ciao
 
Carissimi amici del Forum.
Ora vi spiego la mia strategia alla quale sto lavorando da 7-8 anni.
Ho 42 anni. Ho iniziato a lavorare a 26 come dipendente (anno 2000) e quindi fortunatamente ho evitato di buttare i primi stipendi nella follia della new economy (diciamo che ho fatto un paio di piccole puntate e ho avuto anche la fortuna di vendere nel 2001 prima di perdere tutto quel che ci avevo messo).
Sin da ragazzo sono stato sempre un tipo risparmiatore e con una grande passione per le questioni economiche. Fino al 2008 avevo investito in titoli di stato, che a quel tempo davano rendimenti accettabili. Dal 2008 in poi cominciando a studiare il mercato azionario (leggendo i libri di B. Graham , P. Lynch e le biografie di Buffett) dopo i primi crolli ho man mano venduto le obbligazioni ed ho cominciato a spostarmi sull’azionario USA seguendo i criteri di J. Greenblatt (per chi lo ha sentito nominare è quello del famoso Piccolo Libro che batte il mercato azionario) investendo nello stesso modo anche tutto quello riuscivo a mettere da parte.
Passati i primi tempi difficili (e con non poche preoccupazioni) nel 2010 ho incominciato ad avere una crescita veloce del portafoglio grazie alle ottime performance di Wall Street (2010-2013) e alla rivalutazione del dollaro (2014-15), movimentando i titoli solo se strettamente necessario in modo da limitare la tassazione sui capital gain.
Nel tempo ho spostato la strategia cercando di avere un portafoglio il più possibile concentrato sui dividend aristocrats (società con dividendi crescenti da 25 anni o più) e achiever (dividendi crescenti da 10 anni o più) in modo da limitare la volatilità e garantire un rendimento costante e visto che non posso vendere per evitare le mazzate del 26%.
Oggi il mio portafoglio di azioni è di 600K (prima di agosto era di oltre 660K) a cui si aggiungono 80K di obbligazioni e 60K di buoni postali (vecchissimi di famiglia ed ora al 6% di interesse). Il rendimento complessivo del pft è di circa 1.300 euro al mese di cui 1.000 dai dividendi netti (nonostante la doppia tassazione). E’ tutto ciò che possiedo, non ho casa di proprietà (è di mia moglie che lavora anche lei).
Ipotizzando un raddoppio dei dividendi delle azioni in pft mediamente ogni 7 anni (tasso di crescita del 10% composto con reinvestimento di tutti i dividendi), in modo più o meno paragonabile alla media storica dei dividend aristocrats, potendo anche investirci quello che risparmio ogni anno.
In tal modo considerando i buoni e le obbligazioni da spendere in futuro per esigenze straordinarie (ristrutturazione casa, figli, imprevisti, ecc.) dopo 14-15 anni da oggi se tutto va bene la rendita da dividendi dovrebbe ammontare a 4.000 euro (due raddoppi), e all’età di 56 anni io e 54 mia moglie potremmo dimetterci (o optare per un part-time) prendere i TFR e vivere discretamente aspettando la pensione (sia pur ridotta con 30 anni di contributi) che (forse) ci daranno dopo 12-14 anni a 68/70 anni.
Fatemi sapere cosa ne pensate e quali possono essere le possibili controindicazioni.

Ciao,

innanzitutto complimenti anche da parte mia per il metodo e la costanza
Io fino ad ora mi sono prevalentemente interessato a temi relativi a diversificazione e asset allocation (leggendo testi come Asset Allocation di Gibson, The Ivy Portfolio, ecc)
Trovo però molto interessante la ricerca di extrarendimenti attraverso la selezione di singoli titoli e soprattutto attraverso la selezione di "segmenti" di investimento che nel corso del tempo hanno saputo generare extrarendimento
Mi piacerebbe a questo proposito capire se, quando ad es citi i dividend aristocrats e simili, tu procedi all'acquisto dei singoli titoli o se invece utilizzi strumenti come gli etf (nel qual caso mi piacerebbe conoscere quali hai scelto e su che basi)

ps: mi sembra inoltre di capire che buona parte del tuo portafoglio sia su titoli USA giusto? Se è così questa scelta deriva dal fatto che (quasi) tutta la letteratura è americana (e quindi forse ritieni questo mercato più affidabile) o c'è dell'altro?
 
Ciao,

innanzitutto complimenti anche da parte mia per il metodo e la costanza
Io fino ad ora mi sono prevalentemente interessato a temi relativi a diversificazione e asset allocation (leggendo testi come Asset Allocation di Gibson, The Ivy Portfolio, ecc)
Trovo però molto interessante la ricerca di extrarendimenti attraverso la selezione di singoli titoli e soprattutto attraverso la selezione di "segmenti" di investimento che nel corso del tempo hanno saputo generare extrarendimento
Mi piacerebbe a questo proposito capire se, quando ad es citi i dividend aristocrats e simili, tu procedi all'acquisto dei singoli titoli o se invece utilizzi strumenti come gli etf (nel qual caso mi piacerebbe conoscere quali hai scelto e su che basi)

ps: mi sembra inoltre di capire che buona parte del tuo portafoglio sia su titoli USA giusto? Se è così questa scelta deriva dal fatto che (quasi) tutta la letteratura è americana (e quindi forse ritieni questo mercato più affidabile) o c'è dell'altro?

Io possiedo i singoli titoli

Che io sappia fino a poco fa non c'erano ETF che si basavano sui dividend aristocrats. Da un paio d'anni c'è questo ETF sulla borsa di londra:

SPDR® S&P US Dividend Aristocrats UCITS ETF (USD) ETF | IE00B6YX5D40

dovrebbe essere armonizzato e pagare il dividendo, come dice la scheda di morningstar

Borsa, Quotazioni Azioni, Fondi, ETF, Fondi Pensione | Morningstar

Mi sembra che però abbia delle differenze rispetto al tradizionale criterio degli aristocrats (considera 20 anni e non 25) e non ho approfondito come pesa i vari titoli del paniere.
 
I dividend aristocrat e simili non ci sono sul mercato italiano, dove la qualità media dei titoli è tra le più scarse (salvo poche eccezioni).
Ci sono in USA ed in parte ci sono sul mercato inglese.

Gli altri mercati europei non mi interessano perchè la tassazione sui dividendi è troppo penalizzante.

Io comunque anche se vi fosse un ETF possieso e preferisco possedere i singoli titoli per vari motivi, tra cui:

1- se l'ETF venisse liquidato dovrei pagare tutte le plusvalenze (e tanti ETF sono stati liquidati;
2- se la società che gestisce l'ETF fosse coinvolta in qualche problema, scandalo, ecc. rimarrei con il patrimonio bloccato;
3- se per qualche motivo avessi bisogno di soldi posso scegliere cosa vendere e magari minimizzare l'impatto del capital gain;
 
Tra i dividend aristocrats più famosi (chiamati dividend kings perchè hanno aumentano i dvd per 50 anni di seguito) vi sono ad esempio:

Coca cola
Pepsi cola
Procter & Gamble
Johnson e J.
Colgate Palmolive
3M
 
Tra i dividend aristocrats più famosi (chiamati dividend kings perchè hanno aumentano i dvd per 50 anni di seguito) vi sono ad esempio:

Coca cola
Pepsi cola
Procter & Gamble
Johnson e J.
Colgate Palmolive
3M

Per chi ne vuole sapere di più lo invito a leggersi i post di suredividend.com
 
Questo è un secolare del DJ: ci sono in mezzo due guerre mondiali, la crisi del 29' etc
http://1.bp.blogspot.com/_ix1qRsD71DE/SWNGjNrHl-I/AAAAAAAABv0/8ag-0VgkesY/s1600/djia1900s.png

Dato che noi teorizziamo il vivere di rendita e non l'accumulazione di capitale, va da se che parte dei proventi andrebbero spesi per vivere di rendita per cui il grafico postato da dividend30 sarebbe un po' meno inclinato.
PS. per le percentuali, io ancora sono distante da un struttura rigida di strumenti obbligazionari/azionari. Ma il mio obbiettivo è arrivare a ribilanciare il ptf ogni 3 mesi, e se non mi sono bruciato tutto prima e soprattutto se la salute mi assiste, potrei finalmente vivere di rendita (nel mio progetto ci sono anche immobiliare e polize salute e ltc, non vita alle quali credo poco e poco funzionali al mio tipo di vita).
Ciao

Gli indici si distinguono in normali e total return (questi ultimi capitalizzano i dvd). Io ho postato un indice TR a 25 anni (che può rappresentare un orizzonte di investimento quasi adeguato per una pensione).

Gli indici secolari per il singolo individuo non hanno molto senso imho.
 
Io possiedo i singoli titoli

Che io sappia fino a poco fa non c'erano ETF che si basavano sui dividend aristocrats. Da un paio d'anni c'è questo ETF sulla borsa di londra:

SPDR® S&P US Dividend Aristocrats UCITS ETF (USD) ETF | IE00B6YX5D40

dovrebbe essere armonizzato e pagare il dividendo, come dice la scheda di morningstar

Borsa, Quotazioni Azioni, Fondi, ETF, Fondi Pensione | Morningstar

Mi sembra che però abbia delle differenze rispetto al tradizionale criterio degli aristocrats (considera 20 anni e non 25) e non ho approfondito come pesa i vari titoli del paniere.

Strumento molto interessante. Un difetto a mio avviso è che distribuisce e non capitalizza i dividendi (per cui diventa fiscalmente inefficiente...), ma per chi vuol vivere di rendita questo può anche essere un vantaggio

Per curiosità, dovendo andarti a scegliere i singoli titoli (ma immagino non movimentando spesso, salvo reinvestimento dei dividendi) quanto tempo ti richiede mediamente alla settimana/mese?

ps: quanto si paga di imposte sui titoli azionari americani? 26% sul capital gain e 26% + ? sui dividendi?
 
Strumento molto interessante. Un difetto a mio avviso è che distribuisce e non capitalizza i dividendi (per cui diventa fiscalmente inefficiente...), ma per chi vuol vivere di rendita questo può anche essere un vantaggio

Per curiosità, dovendo andarti a scegliere i singoli titoli (ma immagino non movimentando spesso, salvo reinvestimento dei dividendi) quanto tempo ti richiede mediamente alla settimana/mese?

ps: quanto si paga di imposte sui titoli azionari americani? 26% sul capital gain e 26% + ? sui dividendi?

Io opero in questo modo:
- conosco già i titoli che mi interessano perchè faccio le mie ricerche un paio di volte la settimana (che includono anche i titoli che già possiedo)
- guardo quotidianamente i prezzi in modo che se si presenta qualche occasione relativamente a detti titoli (anche di incrementare la posizione) posso acquistare a prezzo conveniente.

Per le società con sede in usa il 15% + 26% salvo eccezioni come Philip Morris.
Per quelle in UK solo il 26% italiano.

Considero il 15% su un dividendo del 3%, ossia lo 0,45% come il costo che dovrei pagare per un ETF, avendo però i vantaggi che ho scritto sopra ( che non è poco).
 
Complimenti

Ciao e complimenti.
Molto interessante.
Chiedevi pareri.

L´unica cosa che mi sentirei di commentare e´ di consolidare i gain, abbassando la % di pf azionaria
a favore di un altro immobile (da qui a 5-7 anni) e aumentando del 5-10% la liquidita´ (titoli a 12 mesi max) per approfittare delle fluttuazioni in borsa.


Io opero in questo modo:
- conosco già i titoli che mi interessano perchè faccio le mie ricerche un paio di volte la settimana (che includono anche i titoli che già possiedo)
- guardo quotidianamente i prezzi in modo che se si presenta qualche occasione relativamente a detti titoli (anche di incrementare la posizione) posso acquistare a prezzo conveniente.

Per le società con sede in usa il 15% + 26% salvo eccezioni come Philip Morris.
Per quelle in UK solo il 26% italiano.

Considero il 15% su un dividendo del 3%, ossia lo 0,45% come il costo che dovrei pagare per un ETF, avendo però i vantaggi che ho scritto sopra ( che non è poco).
 
Parere

Ci sono anche appartamenti a circa 16'000 euro che rendono 250 euro al mese circa.. Ovviamente il rischio aumenta ;)

Nel caso del mio conoscente uno è affittato direttamente ad un centro commerciale per il suo responsabile......se cambia la persona il contratto prosegue con un altro tizio......ottima soluzione....
 
Carissimi amici del Forum.
Ora vi spiego la mia strategia alla quale sto lavorando da 7-8 anni.
Ho 42 anni. Ho iniziato a lavorare a 26 come dipendente (anno 2000) e quindi fortunatamente ho evitato di buttare i primi stipendi nella follia della new economy (diciamo che ho fatto un paio di piccole puntate e ho avuto anche la fortuna di vendere nel 2001 prima di perdere tutto quel che ci avevo messo).
Sin da ragazzo sono stato sempre un tipo risparmiatore e con una grande passione per le questioni economiche. Fino al 2008 avevo investito in titoli di stato, che a quel tempo davano rendimenti accettabili. Dal 2008 in poi cominciando a studiare il mercato azionario (leggendo i libri di B. Graham , P. Lynch e le biografie di Buffett) dopo i primi crolli ho man mano venduto le obbligazioni ed ho cominciato a spostarmi sull’azionario USA seguendo i criteri di J. Greenblatt (per chi lo ha sentito nominare è quello del famoso Piccolo Libro che batte il mercato azionario) investendo nello stesso modo anche tutto quello riuscivo a mettere da parte.
Passati i primi tempi difficili (e con non poche preoccupazioni) nel 2010 ho incominciato ad avere una crescita veloce del portafoglio grazie alle ottime performance di Wall Street (2010-2013) e alla rivalutazione del dollaro (2014-15), movimentando i titoli solo se strettamente necessario in modo da limitare la tassazione sui capital gain.
Nel tempo ho spostato la strategia cercando di avere un portafoglio il più possibile concentrato sui dividend aristocrats (società con dividendi crescenti da 25 anni o più) e achiever (dividendi crescenti da 10 anni o più) in modo da limitare la volatilità e garantire un rendimento costante e visto che non posso vendere per evitare le mazzate del 26%.
Oggi il mio portafoglio di azioni è di 600K (prima di agosto era di oltre 660K) a cui si aggiungono 80K di obbligazioni e 60K di buoni postali (vecchissimi di famiglia ed ora al 6% di interesse). Il rendimento complessivo del pft è di circa 1.300 euro al mese di cui 1.000 dai dividendi netti (nonostante la doppia tassazione). E’ tutto ciò che possiedo, non ho casa di proprietà (è di mia moglie che lavora anche lei).
Ipotizzando un raddoppio dei dividendi delle azioni in pft mediamente ogni 7 anni (tasso di crescita del 10% composto con reinvestimento di tutti i dividendi), in modo più o meno paragonabile alla media storica dei dividend aristocrats, potendo anche investirci quello che risparmio ogni anno.
In tal modo considerando i buoni e le obbligazioni da spendere in futuro per esigenze straordinarie (ristrutturazione casa, figli, imprevisti, ecc.) dopo 14-15 anni da oggi se tutto va bene la rendita da dividendi dovrebbe ammontare a 4.000 euro (due raddoppi), e all’età di 56 anni io e 54 mia moglie potremmo dimetterci (o optare per un part-time) prendere i TFR e vivere discretamente aspettando la pensione (sia pur ridotta con 30 anni di contributi) che (forse) ci daranno dopo 12-14 anni a 68/70 anni.
Fatemi sapere cosa ne pensate e quali possono essere le possibili controindicazioni.

Penso che dovrei leggere i libri di cui hai parlato e imparare.
Da quale libro dovrei partire secondo te?
Vorresti condividere con noi maggiori dettagli del tuo portafoglio?
OK!
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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