Vivere di rendita, posso (Vol. LXXV)?

cfr. Piano uscita dall’euro di Savona
In preda ad un attacco autocelebrativo mi cito….sono andato a rivedere il piano Savona (nota città Ligure :) Regione di moda in questo periodo di tarda primavera e cognome dell’attuale presidente della CONSOB :eek) - mi ero dimenticato di questo fantastico piano….sembra veramente incredibile che gli italiani siano stati, siano e saranno del tutto indifferenti vs chi espone questi piani lungimiranti.
Ma quante altre €€€€€€€€ dovremmo ancora leggere ?
Ma sopratutto possiamo fidarci di questa fantastica classe “digerente”?

@alfa71 …questo è un vero piano B 😊

Col piano Savona l’uscita dall’euro è un regalo ai ricchi

No agli eurobond. Il piano si oppone a qualsiasi eurobond perché, in qualunque forma venissero emessi, non sarebbero comunque sotto esclusiva giurisdizione italiana (e ciò renderebbe più difficile una riduzione del debito attraverso un hair cut, slide 21). ……. .Controlli sui movimenti di capitale. Il piano operativo è abbastanza standard: dal momento dell’annuncio dell’intenzione di lasciare l’area dell’euro scatta l’imposizione di rigorosi controlli sui movimenti di capitale e sui conti bancari. Il tutto programmato per un fine settimana, con il cambio di valuta che segue quasi immediatamente. Savona prevede che il tasso di cambio iniziale della nuova valuta con l’euro sarebbe 1 a 1, per poi deprezzarsi (slide 40).Ridenominazione solo sul debito pubblico. Solo il debito pubblico verrebbe ridenominato nella nuova valuta, che dovrebbe deprezzarsi di circa il 15-25 per cento (slide 43), per ristabilire la competitività perduta nei confronti della sola Germania, e non rispetto a una media ponderata degli altri paesi euro. Seguirebbe poi un hair cut sul debito pubblico, per portare il rapporto debito-Pil al 60-80 per cento (slide 52). Non è scritto nel documento, ma questo significa una riduzione nominale del debito di circa il 50 per cento, visto che oggi il debito pubblico supera il 130 per cento del Pil. Dato che il debito residuo verrebbe pagato nella nuova lira svalutata, la perdita complessiva per gli investitori dovrebbe essere quindi superiore al 50 per cento. Savona “dimentica” che dal 1° gennaio 2013 le nuove emissioni di titoli pubblici superiori ai dodici mesi sono soggette a una clausola di azione collettiva che richiede l’accordo dei tre quarti dei creditori per qualsiasi modifica dei termini, inclusa la ridenominazione.……..
 
mi ero dimenticato di questo fantastico piano….sembra veramente incredibile che gli italiani siano stati, siano e saranno del tutto indifferenti vs chi espone questi piani lungimiranti.

Magari si limitassero soltanto ad essere indifferenti !!
Chi esponeva questi piani lungimiranti fino a pochi anni fa è stato applaudito e votato da una massa non irrilevante di elettori italiani...motivo per cui, ne sono sempre più convinto, il declino di questo paese è innazitutto imputabile ad un fattore culturale


@alfa71 …questo è un vero piano B 😊

Col piano Savona l’uscita dall’euro è un regalo ai ricchi

Seguirebbe poi un hair cut sul debito pubblico, per portare il rapporto debito-Pil al 60-80 per cento (slide 52). Non è scritto nel documento, ma questo significa una riduzione nominale del debito di circa il 50 per cento, visto che oggi il debito pubblico supera il 130 per cento del Pil.

In questo 3d ci sono alcuni utenti (me ne viene in mente uno in particolare che digita dalla ridente Liguria) i quali comprano BTP, mettono i soldi in CD di banche italiane...e poi inneggiano all'uscita dell'Italia dall'euro ovvero auspicano succeda quanto descritto nel piano B di Savona & Co.
 
Magari si limitassero soltanto ad essere indifferenti !!
Chi esponeva questi piani lungimiranti fino a pochi anni fa è stato applaudito e votato da una massa non irrilevante di elettori italiani...motivo per cui, ne sono sempre più convinto, il declino di questo paese è innazitutto imputabile ad un fattore culturale




In questo 3d ci sono alcuni utenti (me ne viene in mente uno in particolare che digita dalla ridente Liguria) i quali comprano BTP, mettono i soldi in CD di banche italiane...e poi inneggiano all'uscita dell'Italia dall'euro ovvero auspicano succeda quanto descritto nel piano B di Savona & Co.
E daje con sta povera Liguria….:ROFLMAO:
 
Col piano Savona l’uscita dall’euro è un regalo ai ricchi

No agli eurobond. Il piano si oppone a qualsiasi eurobond perché, in qualunque forma venissero emessi, non sarebbero comunque sotto esclusiva giurisdizione italiana (e ciò renderebbe più difficile una riduzione del debito attraverso un hair cut, slide 21). ……. .Controlli sui movimenti di capitale. Il piano operativo è abbastanza standard: dal momento dell’annuncio dell’intenzione di lasciare l’area dell’euro scatta l’imposizione di rigorosi controlli sui movimenti di capitale e sui conti bancari. Il tutto programmato per un fine settimana, con il cambio di valuta che segue quasi immediatamente. Savona prevede che il tasso di cambio iniziale della nuova valuta con l’euro sarebbe 1 a 1, per poi deprezzarsi (slide 40).Ridenominazione solo sul debito pubblico. Solo il debito pubblico verrebbe ridenominato nella nuova valuta, che dovrebbe deprezzarsi di circa il 15-25 per cento (slide 43), per ristabilire la competitività perduta nei confronti della sola Germania, e non rispetto a una media ponderata degli altri paesi euro. Seguirebbe poi un hair cut sul debito pubblico, per portare il rapporto debito-Pil al 60-80 per cento (slide 52). Non è scritto nel documento, ma questo significa una riduzione nominale del debito di circa il 50 per cento, visto che oggi il debito pubblico supera il 130 per cento del Pil. Dato che il debito residuo verrebbe pagato nella nuova lira svalutata, la perdita complessiva per gli investitori dovrebbe essere quindi superiore al 50 per cento. Savona “dimentica” che dal 1° gennaio 2013 le nuove emissioni di titoli pubblici superiori ai dodici mesi sono soggette a una clausola di azione collettiva che richiede l’accordo dei tre quarti dei creditori per qualsiasi modifica dei termini, inclusa la ridenominazione.……..

Un giorno, forse fra 200 anni o 500, gli storici e gli economisti del futuro studieranno questa roba e magari saranno in grado di fornire una sensata spiegazione su basi scientifiche, sotto il profilo antropologico/darwiniano, riguardo le cause che portarono alla estinzione della specie italopiteca
 
Un giorno, forse fra 200 anni o 500, gli storici e gli economisti del futuro studieranno questa roba e magari saranno in grado di fornire una sensata spiegazione su basi scientifiche, sotto il profilo antropologico/darwiniano, riguardo le cause che portarono alla estinzione della specie italopiteca
Saranno i dinosauri che si vendicheranno per essere stati banditi dalla scuola italiana* , ed insieme ai rettiliani si vendicheranno di qs affronto estinguendoci senza pietà

* sembra infatti che alcuni tenderebbero a non riconoscere il ruolo dell’evoluzione biologica nel comprendere noi stessi e il nostro ruolo nell’ambiente in cui viviamo… quindi sti dinosauri sono inutili
 
Caro Alfa, con tutto il rispetto, il piano non è fantomatico, ma è facilmente intuibile, ed è più semplice di quello che si potrebbe pensare, ovvero visto che i ragazzi studiano già all’estero sono già dotato di conti in loco, poi ho ben presente il “corralito” in Argentina e quello che è successo.

Ho strutturato i miei investimenti con una parte facilmente liquidabile (tripla a, CD…ecc) nel tempo di un disinvestimento e di un bonifico.
Non tutto ovviamente….ma una discreta parte 30-40% potrebbe essere movimentata in poco tempo

Certo che sarebbe un disastro, scenario apocalittico per me, anche solo perché gli immobili in Italia rimangano……e sono aggredibili ma almeno si cerca di sopravvivere degnamente.

Chiaro che i capitali saranno bloccati (cfr. Piano uscita dall’euro di Savona) ma mi aspetto che ci siano dei segnali deboli e spero di riuscirli ad interpretarli per tempo, spero di non sperimentare mai e neppure trovarmi a decidere una cosa del genere.

In ogni caso molti Greci ed Argentini hanno tuttavia salvato parte delle loro ricchezze.
Hai toccato solo alcuni punti dei rischi di chi aspira o gia' vive di rendita ne parlo da 3 mesi qui in questo 3d dedicato :
https://forum.finanzaonline.com/threads/la-vita-e-tutto-un-rischio-rischi-per-chi-pianifica-o-e-gia-in-fire-finantial-indipendence-retire-early.2051680/
 
Da dove viene fuori " Il Pil italiano supera quello francese..."?
Se clicco il titolo dell'articolo è un altro.
Naturalmente il PIl francese è nettamente superiore a quello italiano. Nell'articolo si prende un determinato arco temporale.
"Il Pil italiano supera quello francese..." esce fuori dal titolista del Sole che, evidentemente, dopo averlo scritto si è reso conto che non fosse corretto e lo ha modificato. Il titolo corretto era "la crescita del PIL italiano supera quello francese", ma ciò che conta è il contenuto dell'articolo, non tanto il titolo e questo indica un cambiamento di "momentum" nella crescita dei vari Paesi europei.
E, Marco Fortis è un autorevole economista industriale che da sempre osserva i dati anche dietro ai vari schiamazzi. Ed è forse, tra gli economisti, colui che conosce meglio (o comunque tra coloro che sono più competenti) la realtà industriale italiana. Quindi direi che attaccarsi sul titolo senza argomentare il contenuto sia un pò specioso.
Che cosa pensi delle osservazioni di Fortis ed in particolare:
- che negli ultimi anni le stime ex ante sul Pil italiano siano regolamente battute dai dati consuntivi;
- che la crescita italiana sia stata la migliore tra i grandi Paesi dell'Eurozona dal Covid in poi;
- che il debito pubblico francese stia crescendo MOLTO di più di quello italiano (e, ci aggiungo io, pure quello spagnolo);
- che la disoccupazione italiana sia inferiore a quella francese;
- che anche il "disagio sociale" transalpino sia più profondo ed accentuato di quello del Belpaese?

Mannaggia a te....sei davvero uno stronzio cinico.
Suvvia...non sbattere in maniera così cruda la realtà in faccia ai romantici patrioti del nostro 3d
Lasciali illudere ancora per un pò che il governo di centrodestra per il quale fanno il tifo sta davvero trasformando l'Italia nella nuova locomotiva d'Europa, soppiantando Francia e Germania.

Non so se ti riferisci a me, ma stai sereno che con l'attuale governo io c'azzecco proprio nulla. Semplicemente non sono accecato dal livore e guardo i dati.
 
Ultima modifica:
Tra due mesi compio dieci anni di iscrizione AIRE, più o meno questi concetti li esprimevo 15 anni fa ai miei amici milanesi, e continuo a non vedere prospettive di lungo termine per chi si ostina a risiedere in Italia pur capitalizzato. Non parliamo degli under 30 scolarizzati che anche nella lontana ipotesi arrivassero ad una pensione sarebbe insufficiente ad una vita dignitosa per quanto povera. Non a caso il vero e proprio esodo dalla penisola dei giovani medici sta a significare che chi anche il SSN è arrivato al capolinea.
I ceti una volta medi ora bassi si rifugiano nel voto ai populisti, come fosse una panacea. Peccato possano solo portare la repubblica sempre più in basso, l'elargizione di bonus e promesse incoerenti con la situazione di estrema dipendenza dai sottoscrittori del debito non possono che peggiorare il percorso.
L'italia e' il paese ideale per un rentier ,poi se la situazione dovesse peggiorare e diventare insostenibile, basta avere un'opzione pronta e testata per uscirne ci sono altri rischi molto piu' probabili da mitigare nel vivere di rendita ne parlo nel 3d appositamente creato per colmare questo gap con il dovuto savoir faire :
https://forum.finanzaonline.com/threads/la-vita-e-tutto-un-rischio-rischi-per-chi-pianifica-o-e-gia-in-fire-finantial-indipendence-retire-early.2051680/:
 
"Il Pil italiano supera quello francese..." esce fuori dal titolista del Sole che, evidentemente, dopo averlo scritto si è reso conto che non fosse corretto e lo ha modificato. Il titolo corretto era "la crescita del PIL italiano supera quello francese", ma ciò che conta è il contenuto dell'articolo, non tanto il titolo e questo indica un cambiamento di "momentum" nella crescita dei vari Paesi europei.
E, Marco Fortis è un autorevole economista industriale che da sempre osserva i dati anche dietro ai vari schiamazzi. Ed è forse, tra gli economisti, colui che conosce meglio (o comunque tra coloro che sono più competenti) la realtà industriale italiana. Quindi direi che attaccarsi sul titolo senza argomentare il contenuto sia un pò specioso.
Che cosa pensi delle osservazioni di Fortis ed in particolare:
- che negli ultimi anni le stime ex ante sul Pil italiano siano regolamente battute dai dati consuntivi;
- che la crescita italiana sia stata la migliore tra i grandi Paesi dell'Eurozona dal Covid in poi;
- che il debito pubblico francese stia crescendo MOLTO di più di quello italiano (e, ci aggiungo io, pure quello spagnolo);
- che la disoccupazione italiana sia inferiore a quella francese;
- che anche il "disagio sociale" transalpino sia più profondo ed accentuato di quello del Belpaese?



Non so se ti riferisci a me, ma stai sereno che con l'attuale governo io c'azzecco proprio nulla. Semplicemente non sono accecato dal livore e guardo i dati.
L'Italia cerco, mia patria, e i miei avi
Virgilio
L'Italia, circa 301000 km quadrati, minuscola sul planisfero, è però la settima economia mondiale, il secondo paese manifatturiero europeo dopo la Germania, il quinto al mondo dopo Cina, Giappone, Germania e Corea.
Cosa significa?
Significa che le nostre capacità produttive sono elevatissime e la potenzialità del nostro sistema produttivo incredibile.
Serve far aumentare il turismo, d'obbligo per il "paese più bello del mondo", ora solo quinto (fu perfino primo negli anni del boom economico). Ma si badi: non si vive di turismo. Non c’è benessere senza industria.
L'industria, grazie a ottimi quadri ed eccellente manodopera sa costruire di tutto in tutti i campi: elettronica, meccatronica, avionica, cantieristica navale civile e militare, idraulica, robotica, moda, accessori di lusso, auto di lusso e non, gioielleria, oreficeria, mobili, agricoltura, cucina che attira turismo specializzato, progettistica e design, architettura.
Si badi, è una piccola parte di ciò che produciamo.
Cosa ci manca, allora?
Manca uno spirito d'unità, l'orgoglio d' essere cittadini di un paese che ha 28 secoli di storia, tramite un filo rosso che solo chi è in malafede non coglie. Un Paese, il nostro Paese, che ha fondato nei secoli della romanità un sistema giuridico base per qualsiasi stato avanzato, che ha fondato l' economia moderna con banche a Venezia e Genova, che ha inventato la scienza con Galileo (metodo sperimentale), la politica moderna(Machiavelli), elettricità (Galvani e Volta), radio e telegrafo (Marconi), telefono (Meucci), motore a scoppio (Barsanti e Matteucci), microprocessore (Faggin), reattore nucleare (Fermi), antiparticella (Majorana) e perfino il personal computer (Perotto).
Serve investire in scuola e ricerca, siamo nella top ten dei brevetti in Europa, non basta, serve fare di più e servono investimenti.
Dobbiamo uscire dallo stereotipo post 1945 da tipico italiano medio che si sente in dovere d’umiliarsi, di considerare il proprio popolo una nullità, fa sorridere che comprenda perfino se stesso.
Quest’ atteggiamento ha contribuito ad offuscare l' immagine dell'Italia in tutto il mondo.
Non si può, non si deve, essere orgogliosi d' esser italiani solo quando si vincono i Mondiali di Calcio.
Non siete stanchi di questa narrazione da straccioni che molto spesso è veicolata anche da politici distratti nelle trasmissioni televisive?
Io personalmente sì.
Spunto dal Libro :
Sentimento Italiano;Storia, Arte, Natura Di Un Popolo Inimitabile
SEM, 2020
Manfredi, Valerio Massimo
 
Sta diventando sempre più il thread della coperta di Linus.

Ma a che serve non lavorare per poi passare le giornate a fare il toto catastrofe?

Enjoy life, my friends 😊
 
Marco Fortis è un autorevole economista industriale che da sempre osserva i dati anche dietro ai vari schiamazzi.

Marco Fortis.....
Ah ecco...adesso mi è tutto chiaro
Guarda...senza offesa....Marco Fortis (Fondazione Edison) già lo conosco in quanto di lui e della sua mania di travisare e di riportare i dati ed i fatti sull'economia italiana al fine di magnificarla, ne aveva già trattato un canale di informazione che seguo da anni.








 
L'Italia cerco, mia patria, e i miei avi
Virgilio
L'Italia, circa 301000 km quadrati, minuscola sul planisfero, è però la settima economia mondiale, il secondo paese manifatturiero europeo dopo la Germania, il quinto al mondo dopo Cina, Giappone, Germania e Corea.
Cosa significa?
Significa che le nostre capacità produttive sono elevatissime e la potenzialità del nostro sistema produttivo incredibile.
Serve far aumentare il turismo, d'obbligo per il "paese più bello del mondo", ora solo quinto (fu perfino primo negli anni del boom economico). Ma si badi: non si vive di turismo. Non c’è benessere senza industria.
L'industria, grazie a ottimi quadri ed eccellente manodopera sa costruire di tutto in tutti i campi: elettronica, meccatronica, avionica, cantieristica navale civile e militare, idraulica, robotica, moda, accessori di lusso, auto di lusso e non, gioielleria, oreficeria, mobili, agricoltura, cucina che attira turismo specializzato, progettistica e design, architettura.
Si badi, è una piccola parte di ciò che produciamo.
Cosa ci manca, allora?
Manca uno spirito d'unità, l'orgoglio d' essere cittadini di un paese che ha 28 secoli di storia, tramite un filo rosso che solo chi è in malafede non coglie. Un Paese, il nostro Paese, che ha fondato nei secoli della romanità un sistema giuridico base per qualsiasi stato avanzato, che ha fondato l' economia moderna con banche a Venezia e Genova, che ha inventato la scienza con Galileo (metodo sperimentale), la politica moderna(Machiavelli), elettricità (Galvani e Volta), radio e telegrafo (Marconi), telefono (Meucci), motore a scoppio (Barsanti e Matteucci), microprocessore (Faggin), reattore nucleare (Fermi), antiparticella (Majorana) e perfino il personal computer (Perotto).
Serve investire in scuola e ricerca, siamo nella top ten dei brevetti in Europa, non basta, serve fare di più e servono investimenti.
Dobbiamo uscire dallo stereotipo post 1945 da tipico italiano medio che si sente in dovere d’umiliarsi, di considerare il proprio popolo una nullità, fa sorridere che comprenda perfino se stesso.
Quest’ atteggiamento ha contribuito ad offuscare l' immagine dell'Italia in tutto il mondo.
Non si può, non si deve, essere orgogliosi d' esser italiani solo quando si vincono i Mondiali di Calcio.
Non siete stanchi di questa narrazione da straccioni che molto spesso è veicolata anche da politici distratti nelle trasmissioni televisive?
Io personalmente sì.
Spunto dal Libro :
Sentimento Italiano;Storia, Arte, Natura Di Un Popolo Inimitabile
SEM, 2020
Manfredi, Valerio Massimo

 
Sta diventando sempre più il thread della coperta di Linus.

Ma a che serve non lavorare per poi passare le giornate a fare il toto catastrofe?

Enjoy life, my friends 😊
Enjoy Gianluca Vacchi del 2106
Una vita privata tra la sua Bologna e Milano, Cortina, la Costa Smeralda e Miami e per buona parte passata al fianco di donne bellissime, Gianluca Vacchi è il perfetto esempio dell'uomo di successo nel senso più tradizionale del termine, se non fosse per il suo personalissimo ed eccentrico stile che ne ha fatto in poco tempo una star del web. Da poco più di tre anni ha aperto un profilo Instagram, una fan page di Facebook e un sito privato, GVLifestyle. I numeri di visualizzazione che ha raggiunto in pochi mesi, mettendo a frutto quello che chiama il suo "capitale di visibilità", lo ha decretato ufficialmente il "re dei social". In questa biografia "concettuale" Mr. Enjoy, come è conosciuto nel mondo della rete, ci parla non solo delle sue origini ma anche di seduzione e tatuaggi, di lifestyle e di attività fisica, di eleganza, educazione e ironi a edi qualche episodio di follia che hanno contribuito a farlo diventare quello che è.
Enjoy - Gianluca Vacchi - Libro - Mondadori Electa - Madeleines. Extra | IBS
 

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"Il Pil italiano supera quello francese..." esce fuori dal titolista del Sole che, evidentemente, dopo averlo scritto si è reso conto che non fosse corretto e lo ha modificato. Il titolo corretto era "la crescita del PIL italiano supera quello francese", ma ciò che conta è il contenuto dell'articolo, non tanto il titolo e questo indica un cambiamento di "momentum" nella crescita dei vari Paesi europei.
E, Marco Fortis è un autorevole economista industriale che da sempre osserva i dati anche dietro ai vari schiamazzi. Ed è forse, tra gli economisti, colui che conosce meglio (o comunque tra coloro che sono più competenti) la realtà industriale italiana. Quindi direi che attaccarsi sul titolo senza argomentare il contenuto sia un pò specioso.
Che cosa pensi delle osservazioni di Fortis ed in particolare:
- che negli ultimi anni le stime ex ante sul Pil italiano siano regolamente battute dai dati consuntivi;
- che la crescita italiana sia stata la migliore tra i grandi Paesi dell'Eurozona dal Covid in poi;
- che il debito pubblico francese stia crescendo MOLTO di più di quello italiano (e, ci aggiungo io, pure quello spagnolo);
- che la disoccupazione italiana sia inferiore a quella francese;
- che anche il "disagio sociale" transalpino sia più profondo ed accentuato di quello del Belpaese?

Capisco quello che vuoi dire. Il problema però è che spesso quello che viene letto sono solo i titoli. Un articolo anche corretto e interessante con un titolo sballato può fare molti click e ancor di più danni.
 
Non so se ti riferisci a me, ma stai sereno che con l'attuale governo io c'azzecco proprio nulla. Semplicemente non sono accecato dal livore e guardo i dati.


Bene...allora se non sei accecato dal livore (come me) e guardi i dati in maniera obiettiva (come me) ti ho appena postato tre video pieni di analisi sui dati i quali smontano pezzo per pezzo tutte le argomentazioni della Fondazione Edison ovvero Marco Fortis (il quale era suo presidente) . Le stesse argomentazioni distorte che Fortis usa ancora oggi nei suoi articoli sul Sole24Ore
 
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