Artisti con mercato difficile nonostante gli sforzi

Carissima Lory, dalla mia personale esperienza posso affermare che sono pochissimi gli artisti in grado di spiegare la natura della loro ricerca. Figurarsi poi mettersi in evidenza in un forum come questo: impallinati alla prima occasione. 😀
 
"Una possibilità è alzare di tanto l'asticella del numero di opere da produrre, per evitare che l'artista abbia il tempo di fare opere al di fuori del contratto, ma il rischio oltre a creare tante opere, tali da inflazionare il mercato è che l'artista, per rincorrere l'obiettivo, perda la qualità e la voglia di fare"

"per comodità e mantenersi il dottorato avrebbe potuto vendermi delle opere direttamente. Non analizzai troppo la situazione e accettai pensando fosse un'opportunità per entrambi"

bellambientino 😂
 
Mi ricollego ad Heimat con una considerazione. Tra i diversi aspiranti artisti approdati qui nessuno che abbia affrontato un confronto dialettico sulla propria ricerca/visione anche difendendola dalle critiche.

Alla fine per uno che vuole svolgere professionalmente l'attività può essere un banco di prova e un modo per capire la direzione e l'aspettativa del mercato. Se non si accetta il confronto nemmeno si arriva a migliorare. Poteva costituire una sorta di "prima della prima".

basta chiedere
 
Mi ricollego ad Heimat con una considerazione. Tra i diversi aspiranti artisti approdati qui nessuno che abbia affrontato un confronto dialettico sulla propria ricerca/visione anche difendendola dalle critiche.

Alla fine per uno che vuole svolgere professionalmente l'attività può essere un banco di prova e un modo per capire la direzione e l'aspettativa del mercato. Se non si accetta il confronto nemmeno si arriva a migliorare. Poteva costituire una sorta di "prima della prima".

Non è detto, cara Lory, che per forza ci debba essere una "spiegazione" di un'opera...se, senza voler fare paragoni impossibili, un grande Artista come ad es. Burri diceva, se non vado errato, che in realtà non c'era nulla da dire e che ogni opera era fine a se stessa..poi ci sono Artisti che seguono un filone o una ricerca personale ...poi ci sono i Critici che, a tot euro a riga, ti scrivono loro dei bei paroloni..ci sono artisti ignoranti come capre ed altri che sono dei fini intellettuali...Personalmente mi piace potermi confrontare e cercare di migliorare, questo è uno dei motivi per cui partecipo al 3d Utenti del Fol Artisti; finora... mi pare che nessuno mi abbia mai chiesto nulla. Io dipingo essenzialmente per un'esigenza che ho già espresso come "terapia psichica"..è un'attività che mi fa star bene, mi scarica dallo stress e mi diverte..poi del resto, mi interessa poco o nulla. Ciao P:S: Onestamente se avessi 40 anni in meno..mi comporterei diversamente, ma la mia vita è andata come è andata, e indietro non si torna...
 
Non è detto, cara Lory, che per forza ci debba essere una "spiegazione" di un'opera...se, senza voler fare paragoni impossibili, un grande Artista come ad es. Burri diceva, se non vado errato, che in realtà non c'era nulla da dire e che ogni opera era fine a se stessa..poi ci sono Artisti che seguono un filone o una ricerca personale ...poi ci sono i Critici che, a tot euro a riga, ti scrivono loro dei bei paroloni..ci sono artisti ignoranti come capre ed altri che sono dei fini intellettuali...Personalmente mi piace potermi confrontare e cercare di migliorare, questo è uno dei motivi per cui partecipo al 3d Utenti del Fol Artisti; finora... mi pare che nessuno mi abbia mai chiesto nulla. Io dipingo essenzialmente per un'esigenza che ho già espresso come "terapia psichica"..è un'attività che mi fa star bene, mi scarica dallo stress e mi diverte..poi del resto, mi interessa poco o nulla. Ciao P:S: Onestamente se avessi 40 anni in meno..mi comporterei diversamente, ma la mia vita è andata come è andata, e indietro non si torna...

Conosco la tua posizione che ho sempre apprezzato per onestà e sincerità anche a volte non condividendo del tutto il tuo pensiero. Tu hai già chiarito le motivazioni per cui dipingi e affermi che tornando indietro, pur senza rivangare, il tuo approccio sarebbe stato diverso.
Vedo che sia da te che da Artista l'obiezione è stata la stessa "nessuno ha chiesto", provo a spiegarmi meglio.

In un post precedente ho affermato che il "sapersi gestire" è quasi altrettanto importante della motivazione artistica che è per me una precondizione. Mi riferisco quindi a chi decide di intraprendere un percorso/carriera professionale, non a chi dipinge per diletto.
Se la motivazione è forte devo essere in grado per primo di "sostenere" e "credere" nella mia arte e quale occasione più del Fol per stabilire un confronto diretto con il mio target potenziale, a prescindere da una "spiegazione" che può anche essere che non c'è nulla da spiegare perchè la mia pittura è impeto, istinto, rappresentazione di uno stato d'animo... etc.

Intendo dire che ci dovrebbe essere da parte dell'artista la determinazione e la disponibilità, forse anche il desiderio di mettersi in gioco e cercare il confronto anche al prezzo di un giudizio negativo o di una stroncatura per capire cosa non va e i margini di miglioramento.
Credo sia segno di maturita ed anche di "fame" di risultati piuttosto che perdere tempo, rimanendo invischiati tra autoreferenza ed autostima spesso dando la colpa alla sfortuna degli eventi.
A mia memoria tra i pochi che si sono esposti qui non ne ricordo uno in grado di cercare un dialogo, illustrare, replicare o difendere la propria arte ed ammetto la cosa mi ha sorpreso.
 
@Loryred visto che giustamente non è consentito aprire un 3d bancarella e che ritengo inutile mettere cose mie nel mercatino, cosa dovrei fare ? Propormi in privato? Sono egocentrico ma ho il senso del ridicolo, metto una cosa di là, sono disponibile al confronto e anche a critiche o consigli
 
artista ? sembri prendere di petto una legittima e, secondo me, impeccabile stilettata/proposta di Loryred. Lei ha parlato di "confronto dialettico sulla propria ricerca/visione", tu rispondi come se avesse preteso spiegazioni non richieste su ogni singola opera. La tua sembra una difesa aprioristica, mentre io interpreto il suo scritto come un semplice stimolo ad accompagnare opere o interventi con qualcosa in più del ripetutissimo e banalissimo "non spiego perchè ognuno deve dare la propria interpretazione". Tu artista comincia a dirmi cosa hai fatto, il tuo percorso, quale evento/situazione/stato d'animo ha stimolato la tua creatività, parliamone...
 
artista ? sembri prendere di petto una legittima e, secondo me, impeccabile stilettata/proposta di Loryred. Lei ha parlato di "confronto dialettico sulla propria ricerca/visione", tu rispondi come se avesse preteso spiegazioni non richieste su ogni singola opera. La tua sembra una difesa aprioristica, mentre io interpreto il suo scritto come un semplice stimolo ad accompagnare opere o interventi con qualcosa in più del ripetutissimo e banalissimo "non spiego perchè ognuno deve dare la propria interpretazione". Tu artista comincia a dirmi cosa hai fatto, il tuo percorso, quale evento/situazione/stato d'animo ha stimolato la tua creatività, parliamone...

ho messo una cosa su utenti del fol artisti, mai detto che l' arte si spiega da sola , anzi ritengo doveroso che l' artista fornisca una chiave di lettura
 
artista ? sembri prendere di petto una legittima e, secondo me, impeccabile stilettata/proposta di Loryred. Lei ha parlato di "confronto dialettico sulla propria ricerca/visione", tu rispondi come se avesse preteso spiegazioni non richieste su ogni singola opera. La tua sembra una difesa aprioristica, mentre io interpreto il suo scritto come un semplice stimolo ad accompagnare opere o interventi con qualcosa in più del ripetutissimo e banalissimo "non spiego perchè ognuno deve dare la propria interpretazione". Tu artista comincia a dirmi cosa hai fatto, il tuo percorso, quale evento/situazione/stato d'animo ha stimolato la tua creatività, parliamone...

Ti ringrazio ma mi spice se la mia considerazione ha avuto l'effetto della stilettata o della provocazione al di là delle intenzioni, quando voglio riesco a pungere davvero! :D

Un paio di considerazioni le ho scritte là ma già il rilancio fa capire che c'è disponibilità e forse anche sfida che sottintende una convinzione sulla propria proposta, una visione centrata e chiara della direzione ed una maturità forse anche anagrafica oltre ad ironia/autoironia che indicano già di per sè la capacità di mettersi in discussione.

Lungi da me giocare a fare il critico o la maestrina era solo un interrogativo sul perchè non sfruttare l'opportunità di uno spazio gratuito che può funzionare come indagine di mercato presso un target mirato e in molti casi più competente della media. Se si teme il Fol figuriamoci un mercato che a quanto mi insegnate non è popolato di educande ma di personaggi con una "folta pelliccia" sullo stomaco! :D
 
Concordo totalmente anche perchè quello degli addetti ai lavori mi pare un ambiente molto ristretto. La "socializzazione" della comunicazione agevola ed acccelera la circolazione delle informazioni e se perdi la reputazione o fai i capricci da star vieni scaricato in un attimo e definitivamente. Aggiungerei il pb. della serialità e inflazione di alcune produzioni low cost, magari "buttate" in aste tutte insieme.

Credo che la capacità di gestione debba andare oggi quasi alla pari con la qualità artistica, dosare l'ambizione e la sovraesposizione, numero congruo di opere e archiviazione puntuale, non prestarsi a "fiammate", alla fine è questione di intelligenza e di scegliere percorsi credibili.

Esistono poi i "sottovalutati cronici", alcuni anche piuttosto inspiegabili ma forse non ne conosco bene le vicende, il primo che mi viene in mente è Carmi. Anche Uncini tra quelli che mi piacciono ha vissuto un periodo di stanca, ora è in corso una mostra alla GAM staremo a vedere.

Interessante il punto di vista di Brian, quello di un addetto ai lavori che si qualifica come tale, non accade spesso, chapeau.

Non ci ho mai visto niente di male a palesare un ruolo in un forum che si occupa di finanza ed arte come investimento, ma mi sa che forse sono l'unico che la pensa così :D

Secondo me appartiene alla stessa scuola di Stacolanana, per cui mai dire mai.....

L'ho pensato anche io... ma credo che si avvicini più al Fragolari senza tagli :cool::D
 
Comunque, tornando al tema principale di questo thread, ovvero "artisti con mercato difficile nonostante gli sforzi", è stato citato, uno fra tutti Ennio Finzi e qualcun'altro ha giustamente riportato, qualche pagina fa, il nome di Concetto Pozzati, ma io aggiungerei anche Salvatore Magazzini, Arturo Carmassi, Marco Lodola e Mark Kostabi, ma la lista può essere allungata e non di poco.

A questo punto, come già abbiamo visto con Finzi, bisogna capire per il mercato è difficile per questi artisti e, soprattutto quali sforzi sono stati fatti da parte degli artisti, lo sforzo per autoaffossare il proprio mercato o veramente sono stati fatti sforzi per riportare in auge gli artisti?
 
Per quel poco che ne capisco io, mi sembrano, quelli postati da Brian78, nomi di Artisti con una sovrapproduzione o con soggetti poco apprezzati, se poi ci hanno messo anche del loro per autoaffondarsi...
 
La sovrapproduzione è del tutto relativa, quando hai un mercato che funziona quindi con una domanda superiore all'offerta, anche se produci molto, viene tutto ampiamente assorbito. Il problema potrebbe esserci quando, con un'alta domanda, aumenti via via l'offerta e quindi il divario domanda e offerta si equiparano.
 
Capisco la tua visione Batterista, diciamo che il mondo si divide sia in pessimi galleristi/mercanti, che in pessimi artisti, non solo nel senso artistico ma anche a livello personale.

Io mi trovo ad avere una visione certamente più vicina alla prima categoria e, sicuramente, di parte e per questo posso testimoniare che lavorare con gli artisti non è cosa semplice, proprio per niente. :no:

Quando l'artista non è nessuno è un idillio, perché lo avvicini ad un mondo che lui, con le sue sole forze, difficilmente avrebbe raggiunto e quindi ti segue nei consigli che gli dai, anche dal punto di vista artistico, suggerendo cosa meglio si avvicina al gusto delle persone e del mercato.
Le prime mostre curate, le prime vendite effettuate, con prezzi comunque accessibili ed i collezionisti e gli estimatori iniziano a seguire il lavoro dell'artista, tutto molto soddisfacente. OK!

Quando l'artista inizia ad alzare la cresta, iniziano i problemi! :wall:

Spesso e volentieri dietro l'artista c'è una moglie, una madre o comunque qualcuno che inizia a mettere bocca e, ovviamente, essendo persone che vanno oltre all'amicizia che può essere nata durante i primi anni di lavoro, avranno sicuramente più influenza del mercante, curatore o gallerista di turno.

Di solito la prima cosa che succede è quella di voler aumentare i prezzi, paragonandosi a Tizio o Caio, sostenendo di aver più abilità di quelli, oppure, guardando al mercato degli allievi e di quelli che hanno iniziato dopo di lui ma che, grazie ad un altro gallerista, hanno quotazioni più alte.
Sinceramente quello che riscontro più spesso negli artisti è più un bisogno/necessità di tipo economico, che quello artistico di potersi/volersi esprimere pubblicamente.
Non è il mercante che mercifica l'artista, ma l'artista stesso vuole tale mercificazione, nascondendola dietro ad un dito e dicendo di dipingere perché non può farne a meno, cosa sicuramente vera, ma non del tutto. :mmmm:

Quando ci sono problemi con gli artisti, al 90% sono problemi di ordine economico: "alziamo i prezzi", "non posso costare così poco", "io sono io e gli altri non un c###o" per citare il Marchese del Grillo ed alcuni artisti.

L'artista pur di dire che costa di più di un altro artista farebbe carte false, con la conseguenza, spesso e volentieri che sei costretto ad assecondare le sue richieste ed iniziare ad alzare i prezzi, di frequente con conseguente calo delle vendite.

Via via che si avanti, si fanno mostre, certo anche mostre via via sempre più importanti, l'artista prende coscienza del suo ruolo ed inizia a montarsi, inevitabilmente, la testa e diventa sempre più difficile collaborare.

Purtroppo i contratti con gli artisti sono un'arma a doppio taglio, non saprai mai se l'artista vende al di fuori del contratto, sua l'arte, sua la tecnica e sua è la velocità di capire come può girare attorno al contratto.
Una possibilità è alzare di tanto l'asticella del numero di opere da produrre, per evitare che l'artista abbia il tempo di fare opere al di fuori del contratto, ma il rischio oltre a creare tante opere, tali da inflazionare il mercato è che l'artista, per rincorrere l'obiettivo, perda la qualità e la voglia di fare.

Certo, ci sono artisti corretti, anche oltre ogni pensiero, artisti che rispettano gli accordi anche se verbali e avvertono di ogni vendita fatta in studio e, quando c'è un accordo che prevede una percentuale su tutte le vendite, sono coloro con cui vorresti lavorare tutta la vita! :mano:
Anche loro, sicuramente una buona percentuale, sono comunque vittime del prezzo ed ogni tanto spingono per alzare i prezzi ed anche loro spesso hanno familiari che pressano e che minano il terreno attorno all'artista.

Ho fatto questo lungo discorso un po' per spiegare che lavorare con gli artisti non è tutto rose e fiori e spesso ti trovi difronte alle situazioni di cui ho parlato e un po' per far capire che se un artista, anche se bravo e storicizzato, non decolla sul mercato, spesso e volentieri è lui la causa e chi è causa del suo mal pianga sé stesso! :cool:

Per dovere di cronaca, Alfredo Rapetti Mogol è un paroliere come suo padre e come suo nonno, quindi non è solo grazie ai soldi di papino che fa il pittore, ma anche grazie ai suoi ;)
Poi sulle qualità dell'artista e del fatto che ci sia qualcosa di interessante in quel che fa, mi sento di dissentire da ciò che è stato detto da alcuni di voi, perché a mio avviso l'artista ha quel qualcosa che sul mercato potrebbe funzionare, il problema è capire cosa non sta andando, qual è il vero problema.
Io ho conosciuto le sue opere 10/12 anni fa, da un amico gallerista con cui collaboravo e sinceramente l'idea della scrittura "incisa" nel colore, non era male all'epoca e non è male adesso.

Talvolta continuate a dipingere anche quando schiattate :censored::D:D:D
Ti sembrera' strano, caro Brian, ma lo stesso identico fenomeno succede nell'ambito musicale a proposito dei cantanti. Ne ho fatti a suo tempo debuttare 3 a vari festival, e avevano buone qualita'. Si sono montati la testa, ascoltato sirene pacchiane quanto seducenti, e sono spariti nello spazio di un amen (alla lettera:cool: ).
Personalmente credo che succeda in campi dove la vera capacita' conta poco o nulla, tanto il ''mercato'' viene comunque costruito e anche un defi.ciente incapace avra' successo, se tanto viene deciso da chi puote cio' che vuole.
 
Ti sembrera' strano, caro Brian, ma lo stesso identico fenomeno succede nell'ambito musicale a proposito dei cantanti. Ne ho fatti a suo tempo debuttare 3 a vari festival, e avevano buone qualita'. Si sono montati la testa, ascoltato sirene pacchiane quanto seducenti, e sono spariti nello spazio di un amen (alla lettera:cool: ).
Personalmente credo che succeda in campi dove la vera capacita' conta poco o nulla, tanto il ''mercato'' viene comunque costruito e anche un defi.ciente incapace avra' successo, se tanto viene deciso da chi puote cio' che vuole.

Perfettamente d'accordo, purtroppo molto spesso contano più le capacità di un mercante, promotore o produttore, che quelle reali dell'artista, qualsiasi sia il suo talento, o presunto tale.
Questo discorso è valido, come dici tu Gino, per qualsiasi mercato, siano essi artisti visivi, cantanti o attori e specialmente per questi ultimi si aprono scenari anche più bizzarri... sì, diciamo bizzarri va.
 
Viviamo in un mondo dove domina l'apparire più che l'essere. L'arte è trattata come un prodotto di consumo per cui spesso vince l'apparenza per il modo con cui viene proposta. E'indubitabile che anche gli artisti di sostanza abbiano la necessità di essere proposti in modo adeguato. Spesso però ci vengono proposti artisti senza qualità come se fossere dei nuovi Caravaggio.
 
mi perdonerà Brian, ma mettere nello stesso gruppo un Maestro come Pozzati insieme a Mark Kostabi, per me è blasfemo.
 
mi perdonerà Brian, ma mettere nello stesso gruppo un Maestro come Pozzati insieme a Mark Kostabi, per me è blasfemo.

Pozzati fatte salve le opere relative all'iperproduzione dettatagli da qualcuno (...) è assolutamente un artista da considerare, andatevi a cercare i lavori degli anni 60' e poi ne riparliamo o anche alcuni cicli degli anni 80'. Stesso discorso per Finzi, ripeschiamo i quadri del 50-54 o anche alcuni degli anni 60' e poi parliamo della qualità oggettiva di quei lavori che ad oggi son venduti a cifre da pianto quando dovrebbero costare 6-7 volte di più. Perchè il mercato, senza star a cercare i colpevoli che peraltro conosciamo, è stato iperinflazionato. Vogliamo parlare anche di grandi nomi che comunque hanno un mercato? Arman..un gigante, eppure soprattutto ultimamente alcuni lavori si trovano a cifre assolutamente non concepibili per un nome del genere...anche li, negli ultimi anni chiediamoci quanto ha prodotto...chi studia l'artista lo sa bene.
@Brian78 ha detto una cosa giusta e che non vale solo per gli artisti...quando arriva la fama e la voglia di soldi, dettata non dall'amore per il denaro ma spesso per dall'esigenza o dalla necessità di spenderlo per i vizi o per soddisfare le proprie manie di grandezza materiali, si perde di vista il punto principale dell'attività che è la creatività e la produzione artistica. Alcuni artisti ad un certo punto vogliono solo vendere il più possibile ed incassare, indipendentemente se il quadro è bello o è stato fatto per il mercato. E diciamocelo, anche alcuni galleristi...partiti proponendo lavori selezionati per poi proporre in quantità industriale lavori di basso profilo ma commerciali solo per fare cassa velocemente.
 
Come si dice? Il danaro è il salario del Diavolo...c'è poco da fare.
 
beh Kostabi non era male all inizio e tra i citati è l' unico che ha venduto nel mondo
 
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