BASICNET: UN TITOLO, UNA GARANZIA

questo non e' piu' un titolo di borsa e un c.e.s.s.o. dove solo una persona (societa') puo' andare a c.a.g.a.r.e e siccome a me non piace sono uscito con le ultime 4,5k .................faccio a tutti un in bocca al lupo, per i futuri guadagni ai quali non partecipero' ma sinceramente non ne sentiro' la mancanza.........................................grazie per l' ospitalita' di questi anni ed auguri di buona vita a tutti.
Il declino è iniziato con la p.o.r.c.a.t.a. dell’annullamento di azioni e tutto il susseguirsi via via di cali di quotazione sino a questi valori infimi.
Il tutto evidenzia che i personaggi in campo si associano perfettamente agli spolpatori conosciuti nel mondo della finanza, che perlomeno sono rimasti configurati come tali, a differenza di qlc che si erge a benefattore culturale…
Ma per favore: falsi dal mignolo dei piedi ai capelli, pronti a gìocarsi ruoli un giorno a sx e il giorno dopo a dx.
 
Il declino è iniziato con la p.o.r.c.a.t.a. dell’annullamento di azioni e tutto il susseguirsi via via di cali di quotazione sino a questi valori infimi.
Il tutto evidenzia che i personaggi in campo si associano perfettamente agli spolpatori conosciuti nel mondo della finanza, che perlomeno sono rimasti configurati come tali, a differenza di qlc che si erge a benefattore culturale…
Ma per favore: falsi dal mignolo dei piedi ai capelli, pronti a gìocarsi ruoli un giorno a sx e il giorno dopo a dx.
Spazzolina vado a memoria quindi dovrei verificare, ma così a naso mi pare che il declino sia iniziato anche un pò prima dell'annullamento delle azioni...
 

Benetton per rilanciare il business dei maglioni si ispiri al modello vincente di Ovs​

di Fabio Pavesi

Per tornare non tanto a fare utili ma almeno a chiudere i bilanci in pareggio, andrà cambiata la strategia e fortemente ribilanciati i costi rispetto alle attese sui ricavi | Benetton, affidato a Claudio Sforza il rilancio dei maglioncini. Sarà il nuovo amministratore delegato


:5eek::terrore::5eek::terrore: ma come non era il modello ban quello er mejo che c'avemo?? A Boglio' che mink.i.a.te hai detto per anni ?? il modello ban qui il modello ban qua... e poi si ispirano tutti al modello vincente di OVS ??
D'altronde il modello ban è basato sul timore e la paura imprenditoriale, infatti il grosso del lavoro sporco lo fanno altri e alla ban soltanto le briciole delle royalties... hanno illuso che comprando il licenziatario kway france aumentasse la redditività ma nianka a parlene...Boja faus!!
e scivolando lentamente verso gli inferi con una capitalizzazione da ridere, e anche il secondo trimestre si avvia verso un nulla di fatto, soltanto con l'ordinaria amministrazione la ban e il suo modello ormai sono cotti e stracotti, c'è da aggiungere altro (oltre alla gente che entri e compri nei negozi a insegna dei marchi del gruppo)
 
questo non e' piu' un titolo di borsa e un c.e.s.s.o. dove solo una persona (societa') puo' andare a c.a.g.a.r.e e siccome a me non piace sono uscito con le ultime 4,5k .................faccio a tutti un in bocca al lupo, per i futuri guadagni ai quali non partecipero' ma sinceramente non ne sentiro' la mancanza.........................................grazie per l' ospitalita' di questi anni ed auguri di buona vita a tutti.
Qualcuna dal nervoso l'ho venduta anch'io, ma le altre le terrò almeno ancora due anni, fino al post olimpiadi, vada come vada basta ban, mi ha fracassato veramente i maroni, loro e le loro chiacchere, quando c'è da tirare fuori gli argomenti escono con un aumento dei debiti e un calo dell'utile, loro tallone d'achille da sempre nonostante l'acquisto di kway france che non è servito a nulla, gli imprenditori bravi e redditizi sono fatti in un altro modo, loro tutto chiacchere e marchi, (mediocri e scarsi).
Mi ha fatto piacere leggerti e scambiare pareri e opinioni (molto originali) in bocca al lupo e buoni profitti con altri titoli, poi il forum è sempre qui...
 
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ecco come lavorano alla ban... e i risultati in borsa si vedono...

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Torino, 3 giugno 2024. Nell’ambito del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti tenutasi in data 16 aprile 2024 e il cui avvio è stato annunciato in pari data, BasicNet S.p.A., nel periodo dal 27 al 31 maggio 2024, ha acquistato sul mercato Euronext Milan (EXM) n. 24.650 azioni. A seguito degli acquisti di cui sopra BasicNet detiene complessivamente n. 4.644.150 azioni proprie, pari all’8,6% del capitale sociale e al 6,716% sui diritti di voto.

Anche la scorsa settimana hanno raccolto bene dalle mani di confidenti ben disposti a venderle a prezzi stracciati e nonostante i volumi settimanali non siano stati sostanziali.
Quindi tutte frottole. Se vogliono raccattarle non c’è limite se non quello indicato in borsa italiana relativo alla percentuale di scostamento in positivo e/o negativo rispetto alla chiusura precedente.
 

Marco Boglione nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana


Il fondatore e presidente di BasicNet Marco Boglione è stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. L’onorificenza gli è stata conferita a Torino domenica 2 giugno dal Prefetto Donato Giovanni Cafagna nell’Aula Magna della Scuola di Applicazione dell’Esercito (nella foto, alla destra di Marco Boglione). Il decreto di conferimento era stato firmato da Mattarella lo scorso 27 dicembre. Il 2 giugno 2011 Boglione era stato nominato Cavaliere al Merito del Lavoro dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Se la ban arriva a 10 euro al prossimo giro lo fanno presidente della repubblica...

:clap::clap:
 

Sebago, vetrine monomarca per la scarpa da barca di JFK e re Carlo III​

Nella strategia del brand Usa diventato italiano, nel bouquet del gruppo BasicNet, nuove aperture in diverse città italiane. Dopo Torino, Milano, Roma arriva Genova. E presto Bari, Bologna, Venezia. L’Italia regina delle vendite globali, in Liguria una partnership con il Genoa, con una linea dedicata
FABIO POZZO
03 Giugno 2024Aggiornato alle 21:31
2 minuti di lettura
La celebre foto di JFK e Jaqueline Kennedy sull' USS Joseph P. Kennedy, il 15 settembre 1962, durante l'America's Cup. (Robert Knudsen /White House Photographs) 

La celebre foto di JFK e Jaqueline Kennedy sull' USS Joseph P. Kennedy, il 15 settembre 1962, durante l'America's Cup. (Robert Knudsen /White House Photographs)


BasicNet lancia l’operazione negozi monomarca Sebago, il marchio americano acquisito nel 2017 dal gruppo torinese, che ha nel suo portafogli anche i brand Robe di Kappa, Kappa, K-Way, Superga e Jesus Jeans. Dopo Torino, Milano, Roma sono arrivate le vetrine della scarpa da barca che fu cara a John Fitzgerald Kennedy e a Lady Diana, e lo è da sempre a Carlo III, anche a Genova, città dove l’azienda ha lanciato anche una nuova linea di abbigliamento in partnership con il Genoa. Obiettivo, dice il direttore creativo e brand manager Marco Tamponi, quello di “cambiare il modo di percepire il marchio” e ovviamente di proseguire nella crescita del fatturato.
Sebago è un marchio storico non solo per le sue dockside, ma anche per i suoi mocassini e capi che richiamano lo stile Ivy League. Fondato nel 1946 nel Maine, è il classico esempio di come i marchi americani acquistati da italiani abbiano fortuna e la trovino soprattutto in Italia e in Europa. “Gli americani cercano il sogno italiano, con Gucci, Ferragamo e altri brand del lusso. Noi, e in egual modo solo il Giappone, vogliamo vivere quello americano, acquistando capi e scarpe che negli Stati Uniti sono circoscritti ad un ambiente di lavoro o del tempo libero. Penso a Barracuta, Blauer, Woolrich”. Da qui, il primo posto dell’Italia nelle vendite globali di Sebago, seguita da Francia, Spagna, Regno Unito, Germania, Grecia, Paesi Scandinavi.
Ora c’è anche il primo negozio monomarca in Liguria, regione dove esistono da tempo molti rivenditori del marchio e che, parlando dell’Italia, è al quarto posto per vendite. “La regione ha la nautica nel suo Dna, la scarpa da barca è da sempre ai piedi dei liguri”, conferma il manager. Che parla anche di altre nuove aperture, da Bari a Bologna a Venezia. La strategia, spiega Tamponi, è quella di sfruttare la storia del brand, ma proponendola in chiave moderna. “Abbiamo recuperato lo stile dei modelli di 20-30 anni fa, per rispettarne la tradizione. E abbiamo visto che questo salto indietro è piaciuto, perché si sta tornando ad acquistare capi originali”. Il manager aggiunge anche che l’età dei clienti Sebago si è abbassata, “segno che il messaggio è arrivato”, così come è cambiata la morfologia della clientela stessa. “Tre anni fa il 95% delle vendite erano a uomini, l’85% nel periodo estivo e solo il 15% in quello invernale, ma soprattutto dell’Emisfero Sud, dunque comunque estate australe. Oggi siamo al 55% uomini, 45% donne e al 50% inverno-estate”.

In questa strategia di vetrine monomarca (“Non riteniamo ne possano risentire i rivenditori, ma anzi gli altri negozi possono sfruttare l’effetto trainante di uno spazio di vendita dedicato. Ovviamente noi applichiamo una politica dei prezzi che non va a danneggiare i nostri dealer”) rientra anche la partnership col Genoa, squadra a cui BasicNet è già vicina, fornendo la divisa tecnica ai suoi calciatori. “Il nuovo accordo fa di Sebago il lifestyle partner del team di Serie A. Significa che i giocatori nel tempo libero indosseranno le nostre scarpe e i nostri capi”.
L’azienda ha lanciato in questi giorni una “capsule collection” del Genoa che – spiega Tamponi – “comprende due t-shirt, due felpe, un cappellino e un costume. Abbiamo creato una comunità vera e propria, che si riconosce nel nostro yacht club creato per Genova e stiamo preparando una linea completa, che sarà accompagnata da un merchandising dedicato al Genoa e a Genova”. Perché il calcio? “Perché allarga la platea dei nostri prodotti, inizialmente di nicchia”. Perché il Genoa? “Perché ha origini antiche, anglosassoni. Un imprinting vicino allo stile del nostro marchio”. Inutile dire che la città ligure ha due squadre. “Non potevamo apparentarci con entrambe”.
 
Dopo il crac, sotto sequestro i patrimoni degli amministratori
Sotto sequestro i beni della famiglia Vitale. Il tribunale fallimentare di Torino ha disposto il sequestro conservativo dei beni di amministratori e sindaci del Maglificio calzificio torinese (conosciuto per i marchi Robe di Kappa e Jesus), fallito nel gennaio scorso e guidato da Paolo Edoardo Vitale. Il provvedimento è stato deciso dal giudice delegato, Vittoria Nosengo, in seguito all’azione di responsabilità presentata dal curatore Enrico Stasi, pari a 27 miliardi, equivalenti al danno presunto arrecato ai creditori. L’iniziativa, che non si sa quanto potrà effettivamente “congelare”, si e resa necessaria dopo l’individuazione di irregolarità nei bilanci. Da una prima stima, il ”buco” dell’Mct ammonterebbe a un centinaio di miliardi e sarebbe costituito in larga parte da debiti contratti con il sistema bancario. Il marchio Robe di Kappa, in ogni caso, è già al sicuro. A metà aprile, infatti, il curatore fallimentare aveva stipulato un contratto di affitto d’azienda con la Basic Merchandise, società controllata dalla Football sport Merchandise, che fa capo a Marco Boglione e alla quale partecipa anche il gruppo Rinascente. In occasione della firma del contratto, la Basic ha garantito che parteciperà alla gara d’acquisto dell’azienda con un’offerta non inferiore ai 21 miliardi. Alla gara, che dovrebbe essere aperta entro il 30 ottobre prossimo, dovrebbe partecipare anche la Invicta.

E' del 03/06/1994, trent'anni fa, le origini della ban...
 
Dopo il crac, sotto sequestro i patrimoni degli amministratori
Sotto sequestro i beni della famiglia Vitale. Il tribunale fallimentare di Torino ha disposto il sequestro conservativo dei beni di amministratori e sindaci del Maglificio calzificio torinese (conosciuto per i marchi Robe di Kappa e Jesus), fallito nel gennaio scorso e guidato da Paolo Edoardo Vitale. Il provvedimento è stato deciso dal giudice delegato, Vittoria Nosengo, in seguito all’azione di responsabilità presentata dal curatore Enrico Stasi, pari a 27 miliardi, equivalenti al danno presunto arrecato ai creditori. L’iniziativa, che non si sa quanto potrà effettivamente “congelare”, si e resa necessaria dopo l’individuazione di irregolarità nei bilanci. Da una prima stima, il ”buco” dell’Mct ammonterebbe a un centinaio di miliardi e sarebbe costituito in larga parte da debiti contratti con il sistema bancario. Il marchio Robe di Kappa, in ogni caso, è già al sicuro. A metà aprile, infatti, il curatore fallimentare aveva stipulato un contratto di affitto d’azienda con la Basic Merchandise, società controllata dalla Football sport Merchandise, che fa capo a Marco Boglione e alla quale partecipa anche il gruppo Rinascente. In occasione della firma del contratto, la Basic ha garantito che parteciperà alla gara d’acquisto dell’azienda con un’offerta non inferiore ai 21 miliardi. Alla gara, che dovrebbe essere aperta entro il 30 ottobre prossimo, dovrebbe partecipare anche la Invicta.

E' del 03/06/1994, trent'anni fa, le origini della ban...
BANDì BANnati, ciao Gigio

è importante conoscrere la propria storia, come pure quella degli altri...me lo dicevano pure a skuola :D
 
Nel finale l'hanno tirata un pò giù....con pochissimi pezzi....tutto come da copione :censored: :'( :mad:
 
Buon dì.
18.000 pezzi nei primi 40 minuti di contrattazione
Si smuove qualcosa.
 
Compricchiato ancora qualcosina in questi gg.
Da questi livelli deve rimbalzare.
Saluti
 
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