Dalla newsletter di Flash Art
UN GRANDE SUCCESSO IL PADIGLIONE ITALIA?
LO SOSTIENE LUCA BEATRICE
Cari amici, cosa è meglio alla BIENNALE DI VENEZIA? La sezione internazionale “Making Worlds” di Daniel Birnbaum? Oppure Bruce Nauman, o Roman Ondák, Fiona Tan, Nathalie Djurberg, Wolfgang Tillmans, Wade Guyton, Michelangelo Pistoletto? No, tutto questo è solo un contorno al munifico PADIGLIONE ITALIA, il quale ha anche contribuito a incrementare l'affluenza record del pubblico, mentre Sandro Chia e Gian Marco Montesano, grazie al PADIGLIONE ITALIA, hanno addirittura visto crescere le loro quotazioni del 15-20%.
Non è Silvio Berlusconi a L'Aquila che ostenta questi risultati, ma l'amico Luca Beatrice, il curatore (assieme a Beatrice Buscaroli) del PADIGLIONE ITALIA, (vedi Il Giornale, domenica 13 settembre): per Beatrice il vero successo alla BIENNALE DI VENEZIA è stato decretato dal suo padiglione di artisti italiani.
Cari amici, l'Italia è il paese specializzato nelle autocelebrazioni, nel (far) credere che il nostro prodotto sia il migliore del mondo, ed esaltare anche l'opera, la mostra o l'evento meno attendibile e qualificato.
Però (e mi spiace dichiararlo) Luca Beatrice sta un po' esagerando. Dalle pagine di Libero prima a quelle de Il Giornale più recentemente (che, un po' come Sgarbi, usa in termini molto personalistici e propagandistici, senza che la redazione intervenga: come se i lettori, ammesso che ce ne siano, fossero interessati alle sue vicende personali), ora si sta prendendo troppo sul serio.
Chi per pudore, chi per quieto vivere, chi ancora per amicizia o per indifferenza, tutti noi amici, anche bonariamente, per non sparare troppo sulla Croce Rossa Italiana (perchè come dice il nostro beneamato Líder Máximo, non dobbiamo essere “antitaliani”), abbiamo glissato sul Padiglione Italia, che moltissimi (la maggioranza degli osservatori qualificati, cioè il vero Sistema dell'arte) hanno definito modesto, mediocre, patetico o tragico.
E noi credevamo di essercela cavata. Felici che Luca e gli artisti avessero trascorso una bella estate di gloria e di vanità a basso costo.
Ma no, il Luca nazionale torna a insistere chiamando a raccolta, dalle colonne delle sue testate (possiamo affermare, almeno sul piano culturale, dello stesso livello del suo PADIGLIONE ITALIA?), i suoi fidi seguaci: artisti dimenticati e diseredati, sognatori di gloria e pittori della domenica, gallerie in cerca di sopravvivenza, colleghi di bocca buona. E parla di DIPINGERE COME MANGIARE (cioè con le mani? O di tutto?), abbassando considerevolmente il livello della discussione, tirando anche in campo la solita sinistra che ha declinato in malo modo la cultura e sfasciato tutto.
Ma Luca (il giovanotto è oltremodo intelligente e il suo gusto e le sue qualità vanno ben oltre le sue scelte quotidiane) non si sa guardare attorno? Non vede dove e come si muove l'arte? Non guarda (almeno sul web) i programmi delle più autorevoli gallerie, i progetti dei curatori più "cool", le grandi mostre di Londra, New York, Berlino, Parigi, Tokyo? Non si è accorto che nulla, dico nulla, somiglia al suo PADIGLIONE ITALIA? Possibile che tutti gli altri siano sciocchi e solo lui intelligente? Certo, i lettori di Libero e Il Giornale (poveri innocenti) potranno anche crederlo, ma l'arte, la ricerca vera, l'intelligenza sofisticata, vanno in altra direzione. Continuando così, per compiacere Bondi & C., Luca resterà solo con la sua armata brancaleone (peraltro apprezzabile sul piano umano).
Caro Luca, se per il Líder Máximo le speranze di rinsavire sono poche, tu faresti ancora in tempo a ravvederti, senza concedere troppo alla piazza.
Un abbraccio da un tuo amico di sempre.
Giancarlo Politi
Tratto da: Dalla newsletter di Flash Art