migliomiglio
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Buongiorno,
siamo nel momento del "fin che la barca va..." per cui, come da manuale, anche il thread ne risente (più un bene che un male per le ns finanze imho)
Sul cosa fare ora e poi come sempre è soggettivo e lo dividerei per semplificare in 2 correnti di pensiero (senza ritornare al discorso netto cassettista o trader) :
- se sono un investitore che non è abituato a stare fermo per carattere o per obiettivo, è chiaro che il continuare a reinvestire somme o proventi incassati a corso crescente è controproducente in ottica di vendita nel breve, perchè non si fa altro che aumentare il pmc, rischiando peraltro di non centrare eventuali "buy the dip"
- se sono un investitore che mira ad aumentare l'incasso costante e futuro anche in un mondo che avrà tassi più bassi degli attuali, incrementare le somme investite con le cedole, può garantire un tasso cmq interessante anche se in calo rispetto al precedente pmc, ma compensato da somme maggiori investite
Si deve sempre considerare che se si vende perchè si è raggiunto un buon gain tra pmc e prezzo di mercato, l'alternativa in quel momento non sarà all'altezza della precedente (è matematica), pertanto o si inizia un frazionamento di duration ad hoc preventivo oppure si deve ritarare il cervello nella componente più "greedy", rapportandolo al rendimento che si troverà in quel momento (qualsiasi esso sia) valutandolo come ottimo per quel tempo, senza riportare la mente ai rendimenti precedenti a cui si era abituati.
Esempio, se si è certi di un costante taglio tassi, si può valutare (anche per le somme saranno di certo meno pertanto il rischio va rapportato) di inseguire il rendimento scegliendo per i proventi un reinvestimento in tds più lunghi (cmq anche se senza cacs visto l'eventuale importo), dove con il passare del tempo si trova un rendimento fisiologicamente superiore con il corso che inevitabilmente subirà oscillazioni maggiori.
Io (ma ripeto io sono io per cui non sono consigli finanziari) mi sono dato un obiettivo minimo di prezzo (120 circa) per ragionare la vendita del nostro "no cacs", sotto il quale difficilmente agirò (forse, ma non credo solo parzialmente visto l'alto montante investito).
Salvo dati che mi indurranno ad ipotizzare (oggi non è così) che si andrà sotto il 2% (attualmente la mia idea di arrivo delle BC),
non farò nulla, continuando a cedolare, spendendo quando incassato, così da non intaccare la mia liquidità di riserva.
Se si dovesse effettivamente arrivare al 2% di tasso ufficiale con dinamiche soft landing, quella percentuale potrebbe essere il mio floor per valutare la vendita in toto.
Non ci dovesse arrivare non credo che mai premerò il tasto "sell".
Se invece dovesse arrivare al 2% con un accelerazione dovuta a fattori macro (non dico hard landing ma quasi), allora come in passato non farò nulla nemmeno a tasso 2% "toccato", perchè potrebbe svilupparsi la situazione di eventuale difficoltà economica e non escludo una visita a tassi sotto quel livello...da lì in poi però guarderei l'evoluzione molto più frequentemente che oggi, per cercare di uscire a livelli a me graditi...ma quest'ultima ipotesi vedrebbe il nostro 2037 a prezzi di mercato che metterebbero in difficoltà molti...
Diciamo che l'ultima parte del mio ragionamento dovrà non solo accadere (non facile ad oggi), ma accadere anche entro in un tempo congruo per non perdere l'impatto della duration sul corso.
Rassicurante la situazione dei detentori tds oggi...perchè il grosso è in mano a situazioni non speculative (retail, assicurazioni, fondi pensione, che vogliono garantirsi il più allungo possibile rendimenti interessanti e che non guardano al corso ma incamerano a prezzi libro a bilancio)...
Chi compra (Noi) spera in un taglio fino a zero, chi vende (Stati) spera in un taglio medio \modesto perchè sono stati aperti un sacco di debiti verso creditori attirati da tasso, dovesse non esserci più il tasso non sarebbe cosa semplice (es. per Giorgetti & co.) raccogliere quanto raccolto e che scadrà senza dare più nulla in cambio (vero che non che pagherebbero più interessi sul debito in essere, ma qualcuno dovrebbe rinnovare le scadenze a zero...BCE ???)
Con un 2% futuro ufficiale, un'inflazione intorno al 2% sia avrebbero compratori "veri" (non BCE o FED) e si rinnoverebbero le scadenze,
a tassi inferiori si inizia a fare fatica e l'intervento di riapertura del bilancio pro acquisti da parte delle BC sareebbe necessario se non obbligatorio.
Resto convinto che se non fossero tristi come un lago in una giornata piovosa, in BCE avrebbero dovuto fare un incipt di azione già ad Aprile e non attendere la FED che a differenza loro ha già pseudo dischiarato una ipotetica roadmap, avendo peraltro meno necessità dell'EU.
Ricordo cmq che più si attende con tassi attuali, più l'impatto su eventuali cut rates potrebbe essere "divertente" per noi...
Consiglio del trimestre : tenere ferma la mano dx con quella sx in caso di spike dei prezzi...penso sia veramente troppo presto
(poi non succede nulla sia chiaro, ci si può trovare solo poco dopo a rossichiarsi le mani...non muore nessuno. Anche perchè come dico sempre ognuno sa di casa sua, delle sue necessità, esperienze, somme esposte ecc ecc ecc)
PS : da monitorare il rendimento decennale nostro e dei crucchi...sotto 3,55% (siamo a 3,65%) circa per noi e sotto 2,10% (sono a 2,30%) per loro ci potrebbe essere un spinta importante sui corsi...
Vediamo...
siamo nel momento del "fin che la barca va..." per cui, come da manuale, anche il thread ne risente (più un bene che un male per le ns finanze imho)
Sul cosa fare ora e poi come sempre è soggettivo e lo dividerei per semplificare in 2 correnti di pensiero (senza ritornare al discorso netto cassettista o trader) :
- se sono un investitore che non è abituato a stare fermo per carattere o per obiettivo, è chiaro che il continuare a reinvestire somme o proventi incassati a corso crescente è controproducente in ottica di vendita nel breve, perchè non si fa altro che aumentare il pmc, rischiando peraltro di non centrare eventuali "buy the dip"
- se sono un investitore che mira ad aumentare l'incasso costante e futuro anche in un mondo che avrà tassi più bassi degli attuali, incrementare le somme investite con le cedole, può garantire un tasso cmq interessante anche se in calo rispetto al precedente pmc, ma compensato da somme maggiori investite
Si deve sempre considerare che se si vende perchè si è raggiunto un buon gain tra pmc e prezzo di mercato, l'alternativa in quel momento non sarà all'altezza della precedente (è matematica), pertanto o si inizia un frazionamento di duration ad hoc preventivo oppure si deve ritarare il cervello nella componente più "greedy", rapportandolo al rendimento che si troverà in quel momento (qualsiasi esso sia) valutandolo come ottimo per quel tempo, senza riportare la mente ai rendimenti precedenti a cui si era abituati.
Esempio, se si è certi di un costante taglio tassi, si può valutare (anche per le somme saranno di certo meno pertanto il rischio va rapportato) di inseguire il rendimento scegliendo per i proventi un reinvestimento in tds più lunghi (cmq anche se senza cacs visto l'eventuale importo), dove con il passare del tempo si trova un rendimento fisiologicamente superiore con il corso che inevitabilmente subirà oscillazioni maggiori.
Io (ma ripeto io sono io per cui non sono consigli finanziari) mi sono dato un obiettivo minimo di prezzo (120 circa) per ragionare la vendita del nostro "no cacs", sotto il quale difficilmente agirò (forse, ma non credo solo parzialmente visto l'alto montante investito).
Salvo dati che mi indurranno ad ipotizzare (oggi non è così) che si andrà sotto il 2% (attualmente la mia idea di arrivo delle BC),
non farò nulla, continuando a cedolare, spendendo quando incassato, così da non intaccare la mia liquidità di riserva.
Se si dovesse effettivamente arrivare al 2% di tasso ufficiale con dinamiche soft landing, quella percentuale potrebbe essere il mio floor per valutare la vendita in toto.
Non ci dovesse arrivare non credo che mai premerò il tasto "sell".
Se invece dovesse arrivare al 2% con un accelerazione dovuta a fattori macro (non dico hard landing ma quasi), allora come in passato non farò nulla nemmeno a tasso 2% "toccato", perchè potrebbe svilupparsi la situazione di eventuale difficoltà economica e non escludo una visita a tassi sotto quel livello...da lì in poi però guarderei l'evoluzione molto più frequentemente che oggi, per cercare di uscire a livelli a me graditi...ma quest'ultima ipotesi vedrebbe il nostro 2037 a prezzi di mercato che metterebbero in difficoltà molti...
Diciamo che l'ultima parte del mio ragionamento dovrà non solo accadere (non facile ad oggi), ma accadere anche entro in un tempo congruo per non perdere l'impatto della duration sul corso.
Rassicurante la situazione dei detentori tds oggi...perchè il grosso è in mano a situazioni non speculative (retail, assicurazioni, fondi pensione, che vogliono garantirsi il più allungo possibile rendimenti interessanti e che non guardano al corso ma incamerano a prezzi libro a bilancio)...
Chi compra (Noi) spera in un taglio fino a zero, chi vende (Stati) spera in un taglio medio \modesto perchè sono stati aperti un sacco di debiti verso creditori attirati da tasso, dovesse non esserci più il tasso non sarebbe cosa semplice (es. per Giorgetti & co.) raccogliere quanto raccolto e che scadrà senza dare più nulla in cambio (vero che non che pagherebbero più interessi sul debito in essere, ma qualcuno dovrebbe rinnovare le scadenze a zero...BCE ???)
Con un 2% futuro ufficiale, un'inflazione intorno al 2% sia avrebbero compratori "veri" (non BCE o FED) e si rinnoverebbero le scadenze,
a tassi inferiori si inizia a fare fatica e l'intervento di riapertura del bilancio pro acquisti da parte delle BC sareebbe necessario se non obbligatorio.
Resto convinto che se non fossero tristi come un lago in una giornata piovosa, in BCE avrebbero dovuto fare un incipt di azione già ad Aprile e non attendere la FED che a differenza loro ha già pseudo dischiarato una ipotetica roadmap, avendo peraltro meno necessità dell'EU.
Ricordo cmq che più si attende con tassi attuali, più l'impatto su eventuali cut rates potrebbe essere "divertente" per noi...
Consiglio del trimestre : tenere ferma la mano dx con quella sx in caso di spike dei prezzi...penso sia veramente troppo presto
(poi non succede nulla sia chiaro, ci si può trovare solo poco dopo a rossichiarsi le mani...non muore nessuno. Anche perchè come dico sempre ognuno sa di casa sua, delle sue necessità, esperienze, somme esposte ecc ecc ecc)
PS : da monitorare il rendimento decennale nostro e dei crucchi...sotto 3,55% (siamo a 3,65%) circa per noi e sotto 2,10% (sono a 2,30%) per loro ci potrebbe essere un spinta importante sui corsi...
Vediamo...