buongiorno, questa la prima della giornata:
Mediobanca: la sfida su assetto Piazzetta Cuccia coinvolge Trieste (MF)
ROMA (MF-NW)--Mediobanca si avvia a tornare al centro delle cronache. Il prossimo
24 maggio - una data storica - presentera' il nuovo piano industriale, come e' stato ricordato il 3 maggio su queste colonne segnalando la "salita" della partecipazione del gruppo Caltagirone al 9,9%. Prima,
l'11 prossimo, si conoscera' la semestrale. In quella occasione, scrive MF-Milano Finanza, aleggeranno le previsioni su
cio' che potra' accadere il 28 ottobre, ulteriore riferimento storico, quando, con l'assemblea annuale, si dovra' procedere all'elezione per il rinnovo degli organi deliberativi e di controllo. Tra due importanti date, cariche, l'una, del ricordo di una storia di contrattacco e di liberazione (il Piave) e, l'altra, di una reminiscenza nettamente negativa (la marcia fascista su Roma), si decidera' anche il futuro per i prossimi anni di Mediobanca? Con revisioni strategiche sostanziali, in una con la decisione sul futuro dei vertici ora in carica? Oppure si arrivera', nel frattempo, a una pax che, pero', non sembra proprio possa adagiarsi sullo status quo ante? Se si considerano, oltre a Caltagirone, le quote riconducibili a Delfin, pari al 19,9% , vi e', per l'istituto di Piazzetta Cuccia, un assetto azionario che non ha le naturali proiezioni negli organi amministrativi. E' vero che l'eventuale ulteriore crescita di questa partecipazione e il suo possibile utilizzo per trarne le naturali conseguenze sulla governance della Banca potrebbero trovare limiti nel ruolo dei gruppi societari, secondo una normativa che pero' si apre a possibili censure anche sul piano della sua costituzionalita', dal momento che si vuole che ne conseguirebbe il non facilmente accettabile assoggettamento dello stesso intero gruppo alla Vigilanza bancaria. E', tuttavia, prevedibile che la situazione azionaria non possa alla lunga restare cosi' bloccata. Un tempo, prima che il timone passasse a banchieri come Cesare Geronzi e Alessandro Profumo, insieme con Fabrizio Palenzona, si era realizzata la straordinaria condizione in virtu' della quale Mediobanca era di proprieta' delle allora Bin che avevano la maggioranza assoluta - cioe' le banche d'interesse nazionale, Comit, Credit e Banca di Roma- ma agiva, forte delle straordinarie capacita' del dominus, Enrico Cuccia, come se fosse essa la proprietaria delle Bin, i cui esponenti, per esempio, conoscevano gli argomenti su cui erano chiamati a deliberare solo durante la riunione del consiglio di amministrazione. Oggi siamo lontanissimi da quel tempo e le azioni non si pesano piu', come voleva Cuccia, ma si contano e il conteggio non puo' essere meramente platonico. Ne', per usare un'altra espressione di quel grande banchiere (nel bene e nel male), si puo' pensare che vi sia chi voglia combattere "solo con le gengive". In questo quadro, fondamentale diventa il rapporto di Mediobanca con le Generali di cui detiene il 13% circa: una nuova impostazione strategica non puo' fare a meno di pronunciarsi motivatamente, con adeguate argomentazioni attuali e prospettiche, sull'esercizio di questa interessenza. , questo, allora il "punto d'appoggio" della leva di Archimede per trovare una composizione nell'azionariato, la quale ha motivazioni sostanziali sue proprie, non solo legate all'intento di conseguire la pax citata? E puo' tornare di attualita' l'operazione di cessione di Banca Generali a Mediobanca da parte del Leone, alla quale, sia pure con cautela e senza esprimere alcuna valutazione, ha fatto riferimento anche Palenzona eletto al vertice della Crt, anch'essa partecipante al capitale della Compagnia? Su questa vicenda si proietta la norma contenuta nel decreto Omnibus, varato dal Consiglio dei ministri il 5 maggio e di cui e' stato riferito sul settimanale MF-Milano Finanza in edicola, che introduce, a determinate condizioni e con conseguenze, la possibilita' per le societa' quotate di prevedere nello statuto la facolta' del cda uscente di presentare una propria lista per il rinnovo della composizione dell'organo: una innovazione che richiama alla memoria la lista del consiglio presentata dalle Generali lo scorso anno con il consenso della prima azionista Mediobanca (e affermatasi nel voto) senza, pero', la vigenza di una norma di legge regolatrice. Sia pure ex post, il caso merita una riflessione. Insomma, non si arriva qui a scrivere che tra maggio e ottobre si discutera' (e si decidera' a Piazzetta Cuccia), ma che questi momenti riguarderanno anche il Leone o saranno ben percepibili nel non detto. Tuttavia, il coinvolgimento e' inevitabile, ma anche necessario. La ridefinizione degli assetti, che cominci con il rafforzare l'istituto milanese dando ad esso una configurazione all'altezza dei tempi e delle trasformazioni, potra' avere un effetto catalizzatore anche del consolidamento in alcune fasce del sistema bancario. Insomma, si apre una fase non ordinaria. importante che cosi' sia vissuta da coloro che formuleranno programmi e proposte, "in primis", dal vertice di Mediobanca che molto probabilmente sara' chiamato a rivedere impostazioni e prospettive. Un tempo, non vicino, a qualsiasi spirare di venti, si chiamava in ballo la difesa di questo storico istituto, della sua autonomia. Era un difesa collettiva, a volte piu' che giusta. "Or non e' piu' quel tempo e quell'eta'". alu fine MF NEWSWIRES (
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09/05/2023 08:47