U]la riflessione di Gugliemo è corretta.[/U]
Specialmente quando parliamo di un market la cui impostazione e divisione non premia una certa base investitrice.
E i traders ne sono parte integrante.
Ecco ,uno dei tanti motivi per cui qualsiasi grado di AT, se apllicato dal basso vesro l'alto fa cilecca.
Non serve a niente sperimentare fuori dalla borsa alcun meccanismo contabile.
Risultati di questo genere sono lontani dai risultati reali che i mercati tracciano lavorando in simultanea per inglobare le microrisorse finanziarie apportate dai trader stessi.
Il vero real time appartiene solo a loro.
Loro girano e tu sei rigirato.
Loro invertono ed il tuo TS è un "invertebrato"
I numeri in borsa tradiscono, riprendendo un vecchio motto di Beniamino Franklin «A questo mondo non c''è niente di certo a parte la morte e le tasse».
E non è neppure un'ode al dubbio!
In quanto è contestabile anche l'affermazione chei mercati nuotano nell'incertezza.
Dove esistono altissime concentrazione di capitali esistono altrettante centrali di controllo.
Rapissime nel monitorare e spostarsi senza particolari ripercussioni interne.
I traders, a mio parere, se comprendessero le straordinarie geometrie del potere invece che occuparsi di deboli "previsioni del tempo" conserverebbero nel tempo molte + risorse da impiegare in strategie lontane da quelle proposte e organizzate dal sistema stesso.
I mercati seguono linee di forza + che di numeri in senso stretto e quantificabile.
«L''incertezza quantificata sulla base di osservazione empiriche è detto rischio», dice Gigerenzer.
E il sistema vende solo quello ai traders, a cominciare da quanti suggeriscono di comprare questo o quello compreso il sottoscritto che ieri ha consigliato di investire sui metalli tramite ETF collegati all' oro o azioni di società minerarie.
Resta infine il concetto di
"rischio calcolato", sul quale è interessante argomentare, ma che purtroppo risulta poco praticabile lavorando direttamente sui mercati ; non solo per le ragioni esposte da Guglielmo , quanto per la mancanza di meccanismi
aperti che ostacolano e impediscono all'investitore di base di programmare qualcosa che sia vicino o approssimato al calcolo vero, ossia a quella serie operativa che non assuma le proporzioni di una variabile, coartata o violentata geometria.
Preciso che alcune mie considerazioni
non sono rivolte all'operatività personale di Guglielmo,ho solo preso spunto dalle sue riflessioni per imbastire le mie)
il sonno profondo dura poco, pochissimo poi c'è un grande dormiveglia
permaflex