E fin lì siamo d'accordo ma perché dovrebbe essere più conveniente che il finanziamento dello stato sia da parte delle famiglie italiane piuttosto che da risparmiatori stranieri? Gli altri paesi sviluppati non hanno questa pulsione.
Che vantaggio ha un paese ad aumentare il suo costo di finanziamento (e non di poco)?
Una spiegazione più tecnica te l’ha data l’utente sopra, magari ce ne saranno anche altre di non immediata intuizione. Io ribadisco quella già espressa all’inizio, più immediata e intuitiva per tutti: se lo Stato paga a me, cittadino e contribuente, un certo rendimento (qualsiasi forma esso abbia), io quei soldi non li faccio sparire presso le Isole Cayman.
Il rendimento che io, cittadino residente, percepisco dal mio Paese (ma anche da privati o paesi esteri) mi può permettere di integrare il mio reddito, garantendomi maggiore tranquillità e benessere economico, anche a
supporto dei consumi e della mia capacità di spesa; può aumentare la mia capacità di risparmio che, in gran parte, viene reindirizzata tramite tasse, tributi e altri investimenti verso il mio Paese.
Finanziare il debito di uno stato significa "investire" in quello stato. Lo stato italiano ha dimostrato da svariati decenni (ormai 40 anni) che non è in grado di investire oculatamente i denari che raccoglie. Quindi è meglio faccia meno debito possibile e specialmente paghi il minor tasso possibile.
In parte posso anche essere d’accordo con te, alcune misure negli anni, anche recenti, le ritengo indifendibili. Ma ciononostante, ritengo che l’intento sia lodevole in un Paese il quale, proprio per gli sperperi a cui fai riferimento, c’è una pressione fiscale inaccettabile a fronte dei servizi erogati; e numerose patrimoniali, esplicite e implicite, che tendono a colpire anche beni improduttivi.
Quindi, nel caso, possono tagliare la spesa per altro o emettere minor debito per le emissioni standard (come, sicuramente, faranno in linea al fabbisogno programmatico).
Se proprio un paese che fa operazioni del genere per cui aumenta il costo di finanziamento senza apparentemente motivo mi da ancora meno fiducia perché aumenta la possibilità di un haircut domestico totale.
In un "mondo ideale" tutto il debito pubblico italiano è detenuto da famiglie italiane per cui quando diventasse insostenibile potrebbero semplicemente tosare i detentori domestici senza il fastidio di interagire con creditori esteri.
questo da contribuente....
perchè ovvio che come investitore sarebbe un regalo trovarsi con 30000€ di nominale e 9000€ (il 30%) di detrazione l'anno dell'acquisto e imposte sulle cedole azzerate.
da contribuente rimane una porcheria.
Su questo non sono d’accordo, semplicemente perché ad oggi non credo, e non ho mai creduto in passato, ad un default dell’Italia. Mi spaventa di gran lunga di più l’aumento della pressione fiscale e l’inflazione, ma è il tuo parere, non è un unicum, ed è rispettabilissimo.
Con questi "btp autarchici" e 10000€ di investimento ho
10000€ di restituzione del capitale
3000€ di detrazione
1700€ netti visto che non ho l'imposta del 12.5%
per un 14700€ totali
rendimento annuo 8%
da investitore godo
da contribuente piango
Non ho capito perché non ci sarebbe l’imposta del 12,5% sulle cedole. E comunque ho ribadito, e penso che la prassi parlamentare lo possa confermare, che la somma è stata indicata per eccesso, al fine di giungere ad un compromesso al ribasso.
Inoltre sembra che il Governo stia solo prendendo spunto dal progetto, ma questo BTP speciale come lo hai letto, non sarà mai emesso, e il progetto di legge resterà chiuso in un cassetto e mai calendarizzato nei lavori delle Camere come sovente accade con molti progetti di legge.
A me piacerebbe godere, infatti li aspetterò con un pò di cartucce pronte, ma non sarà così vantaggioso, fidati
Concordo in pieno. Al momento accumulo e basta, salvo occasioni clamorose (che al momento, per quanto mi riguarda, non si vedono) su quanto è già in circolazione.