Trader Gennius operatività,indicazioni,analisi,spunti.. (2)

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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  • SONDAGGIO: Potrebbe interessarti una sezione "Trading Sportivo"?

    Ciao, ci piacerebbe sapere se potrebbe interessarti l'apetura di una nuova sezione dedicata unicamente al trading sportivo o betting exchange. Il tuo voto è importante perchè ci consente di capire se vale la pena pianificarla o no. Per favore esprimi il tuo voto, o No, nel seguente sondaggio: LINK.
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    Staff | FinanzaOnline

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le canzoni del momento...



... e quelle intramontabili ...



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Buona domenica a tutti aggiungo un video per concludere questo week end:


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a che siam in tema di musica... OK!




;)
 
si scende... bene :D
 
Ciao Gennietto ci tenevo a dirti che l'ultrashort da te segnalato da -4200 euro di mercoledì scorso è passato a + 190 e lo mollerò solo quando me lo dirai tu....:yes:
 
Ciao Gennietto ci tenevo a dirti che l'ultrashort da te segnalato da -4200 euro di mercoledì scorso è passato a + 190 e lo mollerò solo quando me lo dirai tu....:yes:

scusa, t riferisci a questo:ProShares Short Dow 30; oramai son in gain anche me anche se ho patito molto
 
:clap: bravi ragazzi!... la pazienza ha premiato! OK!

Il mio pmc è 36,60 e Gennius disse:Non lo mollo fino a 55 e mi acconteterei anche di meno,
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Borsa, titolo Mediaset sprofonda dopo sentenza processo Ruby

Milano, 24 giu. (LaPresse/Finanza.com) - Chiusura in profondo rosso per il titolo Mediaset, che cede il 5,3% a 2,392 euro. Nel finale di seduta il titolo ha incrementato le perdite dopo la sentenza di primo grado con cui il tribunale di Milano ha condannato Silvio Berlusconi a sette anni di reclusione per concussione per costrizione e prostituzione minorile nell'ambito del processo Ruby.


Wall Street prosegue in forte calo, Dow Jones -1,3%

I principali indici azionari statunitensi proseguono in forte calo. Il Dow Jones perde al momento l'1,3% e il Nasdaq Composite l'1,5%. Ai timori legati alla possibile riduzione degli stimoli monetari da parte della Fed si è aggiunta la preoccupazione per la crisi di liquidità del sistema finanziario cinese. La Borsa di Shanghai è oggi crollata del 5,3%. Si è trattato della peggiore seduta da quattro anni.
Tra i bancari Bank of America perde il 3,2% e J.P. Morgan Chase & Co. l'1,8%.
Nel settore industriale Caterpillar perde l'1,9% e General Electric il 2%. Deere & Company scende del 2,4%. J.P. Morgan ha tagliato il suo rating sul titolo del primo produttore al mondo di trattori e di macchine agricole da "Equal-weight" a "Underweight".
Il nuovo calo dei prezzi dei metalli penalizza i minerari. Freeport McMoRan perde il 4,2% e Newmont Mining l'1,4%.
AMD sale dell'1%. FBR Capital ha alzato il suo rating sul titolo dello sviluppatore di chip ad "Outperform".
 
Ultima modifica:
Bernanke ha fatto saltare il tappo sui titoli di Stato: i BTp balzano ai livelli della crisi post-elettorale

Da quando la Federal Reserve ha annunciato un piano di riduzione del "doping" ai mercati le reazioni degli investitori si sono fatte sentire. In due sedute WallStreet ha bruciato il 3%, Piazza Affari il 5%, Francoforte il 5,5% e così via. Non è stato colpito solo l'azionario ma anche il settore delle materie prime. L'oro è scivolato sotto i 1.300 dollari l'oncia avvicinandosi a quello che secondo alcuni analisti è il prezzo di produzione dell'oro (1.250) sotto il quale sarebbe praticamente venduto sottocosto.

Ma le vendite si sono scaricate anche sul mercato obbligazionario, lo stesso che si era fortemente apprezzato fino a maggio tanto che in molti avevano ipotizzato che si stesse creando una bolla dei titoli di Stato, BTp compresi.
Le vendite sui titoli di Stato si vedono analizzando la discesa dei prezzi e il conseguente proporzionale rialzo dei rendimenti che si muovono in direzione opposta. Dall'annuncio della Fed il rendimento dei BTp a 10 anni è salito di 34 punti base, dal 4,26% al 4,6%. In rialzo anche i tassi sui Bonos, balzati dal 4,52% della chiusura del 19 giugno (prima del discorso di Ben Bernanke della Fed che ha parlato alle 20.30 ora italiana) al 4,97% (tabella dei rendimenti dei bond dell'Eurozona). È aumentato di 39 punti base anche il rendimento dei titoli portoghesi e di 27 quello dei titoli irlandesi.

Ma le vendite non hanno colpito solo i titoli della periferia dell'Eurozona (così definiti perché hanno debiti pubblici considerati più traballanti e, di conseguenza, rating inferiori). Sono stati venduti anche i titoli dei Paesi a tripla A (come Germania, Olanda, Austria e Finlandia) e anche quelli della Francia (che non ha la tripla A ma al momento fa parte del club dei Paesi "core").

I tassi sui titoli tedeschi a 10 anni sono saliti dall'1,55% all'1,73% (18 punti base). Se si considera però lo scatto percentuale hanno fatto peggio di quelli dei Paesi periferici. I rendimenti dei bund tedeschi sono infatti balzati dell'11,6% contro il +8% dei BTp, il +10% dei Bonos spagnoli, il +6,43% di Portogallo e +6,9% dell'Irlanda. Anche i tassi sui titoli di Olanda e Austria sono schizzati di oltre 11 punti percentuali (tabella sul balzo dei bond dopo il tapering della Fed).

Non è quindi un caso che il discorso di Bernanke abbia avuto effetti consistenti su Borse, obbligazioni e materie prime (l'unica asset class ad essersi apprezzata nel frattempo è il dollaro che si pone in questa fase di incertezza come "bene rifugio" o, meglio, come "bene parcheggio") ma non ha mosso più di tanto lo spread fra i titoli periferici e il Bund tedesco. Quanto allo spread BTp-Bund è salito di 16 punti, molto meno dell'aumento del rendimento dei BTp nello stesso periodo (34 punti). Proporzioni analoghe si rilevano anche sugli altri bond del "Sud Europa".

Cosa significa questo in prospettiva? Che se si continua di questo passo, ovvero se vengono venduti i bond del "Nord Europa" quanto o più che proporzionalmente (come avvenuto la scorsa settimana) rispetto a quelli del "Sud Europa" lo spread potrebbe diventare un parametro falsante, depotenziato. Potrebbe perdere la sua capacità di misurare il rischio Paese. Lo spread tra BTp e Bund potrebbe infatti anche restare sotto i 300 punti in un ipotetico scenario in cui i titoli italiani a 10 anni salisssero al 6% e i rispettivi Bund tedeschi al 3%. In quel caso, lo spread potrebbe andare in pensione e dovremo preoccuparci di trovare un nuovo termometro finanziario.

Del resto, un esempio che lo spread rischia di diventare un paramentro meno efficace per misurare il termometro del rischio lo si ottiene osservando le quotazioni nei momenti più critici di quest'anno. Lo spread ha toccato il massimo dell'anno lo scorso 26 marzo, a quota 348 punti base. Il momento era istituzionalmente "caldo". Un mese dopo le elezioni l'Italia faticava a comporre un governo. Bene, in quello stesso periodo i BTp a 10 anni pagavano tra il 4,6 e il 4,7%, praticamente quanto oggi quando invece, come visto, lo spread è sotto 290 (circa 60 punti in meno rispetto ad allora).
 
Si conferma negativa la borsa americana, d'umore nero come le altre borse mondiali per via dei timori per la stretta creditizia in Cina. Da aggiungere poi le perplessità sulla riduzione degli stimoli all'economia da parte della Fed già a partire da settembre.

A livello macro si è registrato un miglioramento dell'indice Fed Chicago sull'attività nazionale (CFNAI), a -0,30 punti dai -0,52 di aprile, risultando però sotto le attese del mercato che erano per -0,10 punti. Migliora a giugno la situazione dell'attività manifatturiera nel Distretto di Dallas. Il relativo indice elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, infatti, si è attestato a +6,5 punti dai -10 precedenti e dai -2,5 punti del consensus.

A metà seduta il Dow Jones mostra un calo dello 0,98%, l'S&P500 un decremento dell'1,34% a 1580,44 punti e il Nasdaq una minusvalenza dell'1,23%.

Tra le singole note giù Apple, depressa da Jefferies. Gli analisti della banca d'affari hanno ridotto il target price sul titolo della Mela Morsa a 405 da 420 dollari citando una possibile riduzione della produzione a causa dell'elevato livello di scorte di iPhone.
La raccomandazione resta "hold".

Su di giri la Vanguard Health Systems, dopo l'offerta della rivale Tenet Healthcare.
 
Buonasera Gennius, arrivo in ritardo perché ho fatto un po' di scalping con risultati pessimi, sono andato over con Fondiaria Saipem Telecom e Mediobanca, tutte ciofeche che speriamo domani o prossimamente possano dare soddisfazioni...tu come va tutto bene?

Piazza Affari: i titoli bancari sprofondano

Mentre Piazza Affari subisce il quinto ribasso consecutivo tutto il resto dell'Europa mette a segno un bel rimbalzo, in particolare Francoforte guadagna l'1,6% ma anche Parigi (+1,5%) e Londra (+1,2%) non le sono da meno.

Per il nostro Ftse Mib (MDD: FIB.MDD - notizie) (-0,37%) ancora una volta sono i titoli bancari a pesare sul risultato, ed ecco il bagno di sangue odierno: Bper (-6,56%), BpM (-5,45%), Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) (-4,97%), Banca MPS (MDD: BMPS.MDD - notizie) (-3,80%), Banco Popolare (Francoforte: A0MWJR - notizie) (-2,80%), Ubi Banca (MDD: UBI.MDD - notizie) (-2,02%), Unicredit (EUREX: CR5H.EX - notizie) (-1,18%) ed Intesa Sanpaolo (Monaco: 850605 - notizie) (-0,49%).

Il motivo della Caporetto per i nostri titoli bancari è da ricercare nell'asta dei Ctz, a sentire i nostri giornali radio e telegiornali c'è quasi da ridere (se la situazione non fosse drammatica), in quanto la notizia viene data così “pieno successo dell'asta dei titoli di stato, assegnati 3,5 miliardi di Ctz” … … pieno successo? Ma se i rendimenti sono più che raddoppiati rispetto al mese scorso, se fosse stato un insuccesso che cosa sarebbe accaduto? Il tasso di interesse sui titoli a due anni è passato dall'1,1% di maggio al 2,4% attuale, altro che successo, una vera e propria debacle, ed ovviamente il mercato, che non si fa prendere per i fondelli da un'informazione tipica delle Repubbliche delle banane, ha pesantemente venduto i titoli del comparto bancario.

Il nostro spread è salito oltre i 300 punti e la situazione sta diventando critica, ma non preoccupatevi, con il “Decreto del fare” si normalizzerà tutto, la nostra economia ripartirà e tutti i nostri giovani troveranno un'occupazione, anzi, saremo costretti ad importare mano d'opera perché il nostro apparato industriale diventerà il più competitivo al mondo.

Ma, come se non bastassero i titoli bancari, oggi dobbiamo registrare altri pesanti ribassi, su tutti Fondiaria Sai (Milano: FSA.MI - notizie) (-4,18%) al quinto ribasso nelle ultime sei sedute, tornato su quota 1,40 euro.

Ennesimo ribasso poi per Saipem (Berlino: SPE.BE - notizie) (-2,73%) che non riesce a trovare una base dalla quale ripartire, in intraday è arrivato quasi a sfiorare quota 12 euro!!! Male anche Finmeccanica (Francoforte: A0ETQX - notizie) (-2,62%) in trend negativo da oltre un mese, forti cali anche per le utilities, A2A (MDD: A2A.MDD - notizie) (-2,40%), Snam Rete Gas (-2,15%) e Terna (Milano: TRN.MI - notizie) (-1,93%).

Ma diamo un'occhiata alla parte alta della classifica, dopo diverso tempo in vetta ritroviamo Tenaris (MDD: TEN.MDD - notizie) (+3,46%) che ha preceduto Diasorin (Berlino: 34D.BE - notizie) (+3,37%) uno dei titoli migliori in questa fase di turbolenza e poi la sempre più sorprendente Fiat (Berlino: FIAT.BE - notizie) (+3,00%) che conferma il gran rimbalzo della vigilia.

E concludiamo segnalando le buone performances di Prysmian (Berlino: AEU.BE - notizie) (+2,92%), Salvatore Ferragamo (Other OTC: SFRGF - notizie) (+2,27%), Atlantia (MDD: ATL.MDD - notizie) (+1,98%), Mediaset (Monaco: 901402 - notizie) (+1,84%) in ripresa dopo la batosta della vigilia



Le borse europee tornano a salire, EuroStoxx 50 +1,3%

Quasi tutti i principali indici azionari europei hanno chiuso oggi in rialzo. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato l'1,2%, il DAX a Francoforte l'1,6%, l'IBEX 35 a Madrid lo 0,7%, il CAC40 a Parigi l'1,5% e lo SMI a Zurigo il 2%. Il FTSE MIB a Milano ha perso lo 0,4%. L' EuroStoxx 50 , l'indice delle 50 principali blue chips della zona euro , è salito dell'1,3%.

I timori relativi alle tensioni nel sistema finanziario cinese si sono ridotti. Ling Tao, vice direttore della succursale di Shanghai della Banca Popolare della Cina, ha assicurato che le oscillazioni sul mercato monetario sono solo temporanee e che i rischi sono gestibili.

Le borse del Vecchio Continente hanno beneficiato inoltre dei positivi dati macroeconomici pubblicati oggi negli USA. Gli ordini di beni durevoli sono cresciuti lo scorso mese del 3,6%, contro il +3% atteso dagli economisti. L'indice relativo alla fiducia dei consumatori è salito ai massimi da gennaio 2008.

Il settore dell'auto ha guidato la lista dei rialzi. Daimler ha guadagnato il 4,9%. Il gruppo tedesco ha comunicato che durante l'estate non ci sarà, eccezionalmente, alcun stop alla produzione. Peugeot ha guadagnato il 4,9%. Il gruppo francese ha già ricevuto in Europa 26.000 ordini per il il crossover urbano 2008.

La maggior parte dei bancari ha registrato una ripresa. Barclays ha guadagnato l'1,5%, Deutsche Bank l'1,3%, BNP Paribas il 2,9%, B BVA l'1,5% e UBS il 2,7%. Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno perso rispettivamente lo 0,5% e l'1,2%. I rendimenti dei titoli di stato italiani sono oggi ulteriormente aumentati.

Vodafone ha guadagnato il 2,4%. Nomura ha alzato il suo rating sul titolo del colosso della telefonia mobile da "Neutral" a "Buy".

Wall Street prosegue sulla strada dei rialzi

Continua il rimbalzo di Wall Street. Gli indici statunitensi percorrono la strada dei rialzi: l'indice S&P500 segna +0,88%, mentre il Dow sale dello 0,81%. Positivo anche il Nasdaq che guadagna lo 0,62%. A sostenere il mercato azionario americano le indicazioni arrivate dal fronte macroeconomico, tra cui gli ordini di beni durevoli migliori delle attese e le vendite di nuove case ai massimi dal luglio del 2008.

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Ultima modifica:
Saipem: Exane taglia il target del 20% a 14,40 euro
 
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Piazza Affari accelera al rialzo, Ftse Mib guadagna il 2% in area 15.350 punti
 
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