Vivere di rendita n 8 , posso?

Stato
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Beh non sono stato solo a Mindoro ovviamente, ma anche Manila sia Makati che Hermita (per confrontare dalle stelle alle stalle :D ), poi sono stato pure a Batangas.
Forse Cebu è meglio, non so, ci devo ancora andare, faccio fatica col lavoro a viaggiare per periodi superiori a 7gg.

Se mi vuoi dire anche solo in PM tu in che isola vai di solito, o dove hai tirato su la casa.

Comunque pinay world forever! :D

Io sono proprio a Cebu...vicino a me c'è un quartiere americano (quasi esclusivamente americano poi pure qualche giapponese)
Io mi trovo bene in quasi tutto (certo mai come in Italia)... Però si mangia strabene a conoscere i posti... Guarda il centro commerciale Ayala o il resort Shangri-La (dovrebbe scriversi cosi) dove vado spesso...sono posti di livello medio-alto per me...per i viaggi, non lavorando vado quando costa meno è c'è un po meno caldo (perché si schiatta sempre) e di solito sto un mese minimo...

;)
 
Sono d'accordo pure io.
Non sarà il mese prossimo e neanche l'anno prossimo, quindi non è il caso di creare panico nell'immediato.
Diciamo che, essendo gli italiani tra i più patrimonializzati in Europa (stiamo parlando della ricchezza accumulata negli anni d'oro) rimane ancora qualcosa da raschiare prima di arrivare al fondo del barile. Quindi già oggi stiamo vedendo, e lo vedremo sempre più nei prossimi anni, una chiamata alle armi dei risparmi degli italiani verso la disperata difesa del bilancio statale, ovviamente si tratta di una guerra persa in partenza se non ci saranno in parallelo anche riforme strutturali serie ed una taglio alla spesa pubblica. Non credo tale chiamata alle armi avverrà tramite aumento delle tasse, che già sono a livello record, ma piuttosto tramite un continuo restringimento del welfare pubblico. Tradotto significa che ti dovrai pagare di tasca tua la sanità per non finire in corsie di ospedali pubblici che saranno disastrati, o la scuola dei tuoi figli per non mandarli in quelle pubbliche che non offriranno loro una preparazione adeguata, fare la colletta con i condomini e pagarti la sorveglianza privata per evitare che ti entrino in casa a rubare dal momento che di pattuglie delle forze dell'ordine ce ne saranno in giro sempre meno.

Quindi è importante cominciare a muoversi adesso e sfruttare il tempo che rimane a disposizione prima del botto per rivedere i propri asset di investimento e magari valutare trasferimenti all'estero.

Quando ti vengono idee io sono tutto orecchie... Anche se di base un conto estero mi sembra l abc:D
 
Lo strumento con quel isin è in leva due long sull'indice italiano quindi investe sul mib, un indice piccolissimo, lo fa in leva, quindi bisogna conoscere molto bene lo strumento.

Il consulente fineco è stato imprudente e poco professionale nel far sottoscrivere uno strumento del genere senza elencare i pro e i contro, anche se mi sembra strano che consiglino ETF e non fondi.

Vero che trattasi di strumento rischioso non adatto a tutti, anche perché nei momenti di Orso va giù a rotta di collo, cmq questi sono i rendimenti:
6-Mesi 52,57 %
1-Anno 20,93 %
Annualizzati
3-Anni Ann.ti -6,78
5-Anni Ann.ti 7,30

Quindi alla lunga il suo lo fa.
SCONSIGLIABILE ai deboli di cuore, certamente.
 
guarda come ho scritto in post precedenti faccio pochissime operazioni di trading nell´arco di 1 anno e la maggior parte le faccio con Venezuela e Grecia, nel 2015 mi hanno reso una decina di k e ad oggi le ho tutte in verde con la Ven 22 a +20% e le 2 greche in ptf intorno al +5%
anche col Porto ho fatto qualche dentro/fuori, puoi vedere in post precedenti al limite ho sbagliato le ultime entrate, ma ero uscito intorno ai 115 e sono rientrato sotto i 100
le Brasil e le Pbas le ho sempre considerate tranquillissime (e anche su pbas sono intorno al +20%) con le bei rischi sulla valuta é vero, peró le ho anche usate per crearmi minusvalenze quando ho venduto quelle sopra e ti pagano cedole tra 8 e 10%
ad oggi gli unici titoli in rosso sono le try le zar e le porto
nell´ottobre del 2015 mi chiamó il consulente di fineco per un appuntamento, mi consiglió esattamente quanto mi dici tu, qualche giorno dopo mi mandó una lista di 6 etf e la monitorai per alcuni mesi a marzo 2016 1 dei titoli aveva perso il 50% e gli altri erano tutti in rosso tra il 15 e il 20% ed inoltre si trattava di etf che non pagavano cedole
Vedi l'allegato 2375347

Sto pensando anch'io a diversificare acquistando alcune obbligazioni del genere.
Avevo adocchiato anch'io la Venezuela 22 al 12,75%, però sulle obbligazioni so pochino.
Questa quando paga la cedola semestrale?
Conosci GENERAL ELETRIC CAPITAL CORP 08/18 15,75% (xs0357344497) In Try. In questo caso il rischio è nel cambio ?
Che ne pensi di TURCHIA REPUBBLICA 00/2030 11,875% (us900123al40) ?
Grazie
 
Sto pensando anch'io a diversificare acquistando alcune obbligazioni del genere.
Avevo adocchiato anch'io la Venezuela 22 al 12,75%, però sulle obbligazioni so pochino.
Questa quando paga la cedola semestrale?
Conosci GENERAL ELETRIC CAPITAL CORP 08/18 15,75% (xs0357344497) In Try. In questo caso il rischio è nel cambio ?
Che ne pensi di TURCHIA REPUBBLICA 00/2030 11,875% (us900123al40) ?
Grazie


us900123al40 secondo me quota troppo alto, preferisco US105756BK57 ti da circa 1 punto in piu come rendimento e potrebbe salire ancora (ha quotato anche sopra i 150), in alternativa le Petrobras sempre in USD;
sempre in USD era interessante sino qualche tempo fa la US91086QAS75, se dovesse scendere ancora intorno ai 115 vale la pena comprarla
xs0357344497 come hai detto c´é il rischio cambio, peró con una cedola simile, e vista la scadenza, vale la pena affrontarlo
 
Buongiorno a tutti,
scrivo qui per la prima volta, ma vi seguo da anni, non vorrei andare off topic, ma voglio chiedere consiglio:

vecchia famiglia patriarcale (nonni, genitori, figli)

patrimonio mobiliare: nell'ordine dei 3kk

patrimonio immobiliare: circa 1,6 kk

redditi: da attività commerciali (rende abbastanza bene), da pensioni varie (3 k, 4 k potenziali), da affitti (1k).

A livello familiare la situazione sta precipitando in termini di salute da un paio di anni (nonni e papà). Gestiamo una piccola attività commerciale a livello familiare, che impegna per tantissime ore, il cui carico lavorativo sta diventando insostenibile. L'attività di per se "mantiene" la famiglia e rende qualcosa (tuttavia ben poco se raffrontata al restante 95% del patrimonio). Tutto, di fatto, sta sulle spalle di mia madre. Mia sorella lavora nell'attività, io studio ancora (26 anni, purtroppo ho perso tempo sia per motivi personali che per stare dietro a questa situazione), papà, ex statale, è in pensione da anni.
I nonni devono essere seguiti giorno per giorno. I miei non sono più in grado di vedere razionalmente la questione.
Il punto centrale è l'attività commerciale: nessuno la vorrebbe più portare avanti ma non è ammissibile cederla, in quanto deve essere mantenuta per noi figli, stante la difficile situazione occupazionale italiana. L'etica del lavoro della mia famiglia non ammette trattative: o lavori o lavori.
Io non so che fare. L'unica soluzione che vedo è dare in gestione l'attività (2 k al mese minimo sindacale), comunque camperemmo bene lo stesso tra pensioni e rendite varie, forse senza neanche intaccare il capitale. I miei perlomeno, non più giovanissimi, potrebbero vivere alla grande di rendita. Noi figli, comunque da sempre abituati al lavoro, ci possiamo pure arrangiare. Alle parole "chiudere" e "rendita", scoppia il putiferio.
Mia madre non c'è la fa più, fisicamente e mentalmente. Ogni volta che la vedo mi si stringe il cuore e mi sento una m.erda, per non essermi ancora laureato e aver trovato lavoro, in modo da sgravarli da una preoccupazione.
Di questo passo i 3 M finiranno tutti in medicine, badanti e medici.
Come posso far loro capire che non è immorale vivere di rendita?
 
Buongiorno a tutti,
scrivo qui per la prima volta, ma vi seguo da anni, non vorrei andare off topic, ma voglio chiedere consiglio:

vecchia famiglia patriarcale (nonni, genitori, figli)

patrimonio mobiliare: nell'ordine dei 3kk

patrimonio immobiliare: circa 1,6 kk

redditi: da attività commerciali (rende abbastanza bene), da pensioni varie (3 k, 4 k potenziali), da affitti (1k).

A livello familiare la situazione sta precipitando in termini di salute da un paio di anni (nonni e papà). Gestiamo una piccola attività commerciale a livello familiare, che impegna per tantissime ore, il cui carico lavorativo sta diventando insostenibile. L'attività di per se "mantiene" la famiglia e rende qualcosa (tuttavia ben poco se raffrontata al restante 95% del patrimonio). Tutto, di fatto, sta sulle spalle di mia madre. Mia sorella lavora nell'attività, io studio ancora (26 anni, purtroppo ho perso tempo sia per motivi personali che per stare dietro a questa situazione), papà, ex statale, è in pensione da anni.
I nonni devono essere seguiti giorno per giorno. I miei non sono più in grado di vedere razionalmente la questione.
Il punto centrale è l'attività commerciale: nessuno la vorrebbe più portare avanti ma non è ammissibile cederla, in quanto deve essere mantenuta per noi figli, stante la difficile situazione occupazionale italiana. L'etica del lavoro della mia famiglia non ammette trattative: o lavori o lavori.
Io non so che fare. L'unica soluzione che vedo è dare in gestione l'attività (2 k al mese minimo sindacale), comunque camperemmo bene lo stesso tra pensioni e rendite varie, forse senza neanche intaccare il capitale. I miei perlomeno, non più giovanissimi, potrebbero vivere alla grande di rendita. Noi figli, comunque da sempre abituati al lavoro, ci possiamo pure arrangiare. Alle parole "chiudere" e "rendita", scoppia il putiferio.
Mia madre non c'è la fa più, fisicamente e mentalmente. Ogni volta che la vedo mi si stringe il cuore e mi sento una m.erda, per non essermi ancora laureato e aver trovato lavoro, in modo da sgravarli da una preoccupazione.
Di questo passo i 3 M finiranno tutti in medicine, badanti e medici.
Come posso far loro capire che non è immorale vivere di rendita?

Patrimonio importante se fosse tutto tuo.
Bisogna vedere quanti siete in famiglia a ereditarlo un domani per valutare .
26 anni sono pochini
 
Mia madre non c'è la fa più, fisicamente e mentalmente. Ogni volta che la vedo mi si stringe il cuore e mi sento una m.erda, per non essermi ancora laureato e aver trovato lavoro, in modo da sgravarli da una preoccupazione.

Scusa anche se ti trovi un lavoro che non è nell'attività che fa tua madre/famiglia, non mi è chiaro come li sgraveresti dalla preoccupazione.
Cioè o gli aiuti, dopo laurea, nell'attività, oppure cosa cambia dopo? :mmmm:

Poi guarda che non tutti sono poi così contenti di smettere di lavorare. Mio padre dopo 1 anno di pensione sembrava un morto che cammina. Adesso che da 15 anni è tornato a lavorare (ora ne ha 80 anni) sta molto meglio, nonostante gli stress e le lunghe ore che impiega a causa anche della sua bassa produttività dovuta alla lentezza nell'uso di device informatici (PC, e ancora senza smartphone).
Ieri è tornato alle 2 di notte dall'ufficio, perché voleva mettere in ordine tutto per non lavorare a Pasqua. A vederlo faceva una gran pena, ma ripensando a come era ridotto15 anni fa dopo 1 anno a non fare un kapzo, ti garantisco che è molto meglio adesso.
Certe persone sono talmente abituate a lavorare e tanto, che smettere per loro è come morire.
 
Buongiorno a tutti,
scrivo qui per la prima volta, ma vi seguo da anni, non vorrei andare off topic, ma voglio chiedere consiglio:

vecchia famiglia patriarcale (nonni, genitori, figli)

patrimonio mobiliare: nell'ordine dei 3kk

patrimonio immobiliare: circa 1,6 kk

redditi: da attività commerciali (rende abbastanza bene), da pensioni varie (3 k, 4 k potenziali), da affitti (1k).

A livello familiare la situazione sta precipitando in termini di salute da un paio di anni (nonni e papà). Gestiamo una piccola attività commerciale a livello familiare, che impegna per tantissime ore, il cui carico lavorativo sta diventando insostenibile. L'attività di per se "mantiene" la famiglia e rende qualcosa (tuttavia ben poco se raffrontata al restante 95% del patrimonio). Tutto, di fatto, sta sulle spalle di mia madre. Mia sorella lavora nell'attività, io studio ancora (26 anni, purtroppo ho perso tempo sia per motivi personali che per stare dietro a questa situazione), papà, ex statale, è in pensione da anni.
I nonni devono essere seguiti giorno per giorno. I miei non sono più in grado di vedere razionalmente la questione.
Il punto centrale è l'attività commerciale: nessuno la vorrebbe più portare avanti ma non è ammissibile cederla, in quanto deve essere mantenuta per noi figli, stante la difficile situazione occupazionale italiana. L'etica del lavoro della mia famiglia non ammette trattative: o lavori o lavori.
Io non so che fare. L'unica soluzione che vedo è dare in gestione l'attività (2 k al mese minimo sindacale), comunque camperemmo bene lo stesso tra pensioni e rendite varie, forse senza neanche intaccare il capitale. I miei perlomeno, non più giovanissimi, potrebbero vivere alla grande di rendita. Noi figli, comunque da sempre abituati al lavoro, ci possiamo pure arrangiare. Alle parole "chiudere" e "rendita", scoppia il putiferio.
Mia madre non c'è la fa più, fisicamente e mentalmente. Ogni volta che la vedo mi si stringe il cuore e mi sento una m.erda, per non essermi ancora laureato e aver trovato lavoro, in modo da sgravarli da una preoccupazione.
Di questo passo i 3 M finiranno tutti in medicine, badanti e medici.
Come posso far loro capire che non è immorale vivere di rendita?

non credo tu possa convincerli puoi solo assecondare il loro modo di fare, o meglio mettere delle paratie negli spigoli in cui vedi che stanno per andare a sbattere, te lo dico perchè una cosa analoga è capitata anche a me quando avevo la tua età nel 2001, patrimonio molto inferiore ma una situazione favorevole che poteva far passare una serena pensione a mio padre e una vito meno complicata a me e alle mie sorelle, mio padre è sempre stato nel settore del mobile ma dopo gli anni '90, con l'avvento dei prodotti dall'oriente, non ha più realizzato utili anzi si è lentamente rimangiato i capitali. negli anni 2000 appunto un vicino mirava al capannone che mio padre aveva costruito in un area peep con un mutuo notevolissimo contratto nel 1998 per 700.000.000 di lire, all'epoca trasloco macchine e impianti indebitarono ancora di piu un azienda artigianale che vedeva gia i fatturati calare. di fianco a noi un fabbro stava espandendo il duo opificio e offri a mio padre 1.000.000 di euro nel 2002 ricordo a spanne quando il mutuo ns era di 350.000 euro piu tanti altri finanziamenti accesi da mio padre per lavorare. nel 2002 compravi un area edificabile e vendevi appartamenti solamente raccontando come li avresti fatti :D inizialmente mio padre valuto la proposta perchè il ns lavoro era poco, ma poi dovendo rifare strasloco e pagare pure una plusvalenza sull immobile respinse l'offerta, ora faccio un salto di 15 anni: i debiti sono rimasti quasi gli stessi circa 230.000 euro dopo vari aggiustamenti l'attività cessata ora è in pensione è finalmente riuscito ad affittare il capannone ma vale la 1/2 e all'affitto deve quasi aggiungere tutta la sua pensione per coprire le rate del mutuo residuto ;) ha 72 anni sta bene ma vive veramente ai confini della decenza... io ho dovuto reinventarmi sempre nell'immobiliare ma con le risorse che avevo, ma so di aver fatto tutto quello che potevo per convincerlo senza aver ottenuto il minimo risultato :D aggiungerei che mio padre è un vero asino..... anche se gli sto mancando di rispetto lo devo dire che sarebbe bastato essere meno superbi per passare veramente una vecchiaia molto piu decorosa
 
rileggendo mi sono accorto di aver omesso dei dettagli che rendono meglio il disastro gestionale che è stato condotto negli ultimi 15 anni. mentre l'attività iniziò ad imbarcare acqua e lentamente gli "gli operai se ne andavano perchè non sapevano piu che fare erano 12" mio padre pur di tenere aperto si è mangiato un terreno di 4 ettari, un altro magazzino, i risparmi dei miei notti e se avesse avuto altro avrebbe buttato anche altro.....
 
rileggendo mi sono accorto di aver omesso dei dettagli che rendono meglio il disastro gestionale che è stato condotto negli ultimi 15 anni. mentre l'attività iniziò ad imbarcare acqua e lentamente gli "gli operai se ne andavano perchè non sapevano piu che fare erano 12" mio padre pur di tenere aperto si è mangiato un terreno di 4 ettari, un altro magazzino, i risparmi dei miei notti e se avesse avuto altro avrebbe buttato anche altro.....

:eek:

Comunque se ne sentono molte di storie così, chissà perché lo fanno?! :mmmm:

Forse perché quel lavoro è tutta la loro vita, tutto quello che hanno, sono quello, si identificano proprio nell'attività/azienda.

Mah, che sfi.ga comunque fare così, gettare alle ortiche le fatiche di una vita.
 
Scusa anche se ti trovi un lavoro che non è nell'attività che fa tua madre/famiglia, non mi è chiaro come li sgraveresti dalla preoccupazione.
Cioè o gli aiuti, dopo laurea, nell'attività, oppure cosa cambia dopo? :mmmm:

Vogliono che io "mi sistemi", a livello economico l'impatto sarebbe minimo, ma a livello psicologico aver chiuso la loro attività con un figlio "a spasso"sarebbe devastante, per loro è la cosa più disonorevole che possa esserci.

Poi guarda che non tutti sono poi così contenti di smettere di lavorare. Mio padre dopo 1 anno di pensione sembrava un morto che cammina. Adesso che da 15 anni è tornato a lavorare (ora ne ha 80 anni) sta molto meglio, nonostante gli stress e le lunghe ore che impiega a causa anche della sua bassa produttività dovuta alla lentezza nell'uso di device informatici (PC, e ancora senza smartphone).
Ieri è tornato alle 2 di notte dall'ufficio, perché voleva mettere in ordine tutto per non lavorare a Pasqua. A vederlo faceva una gran pena, ma ripensando a come era ridotto15 anni fa dopo 1 anno a non fare un kapzo, ti garantisco che è molto meglio adesso.
Certe persone sono talmente abituate a lavorare e tanto, che smettere per loro è come morire.

I miei personalmente non hanno mai "digerito" il loro lavoro. Il fondatore è mio nonno, loro ci si sono trovati. Questo accadeva negli anni '80, un periodo d'oro sia per l'andamento dell'attività sia per le concrete possibilità (poi vanificate) di investimento del patrimonio. Ma avevano sempre pensato di fare altro o mettersi definitivamente a riposo. Io sono cresciuto col mantra del "voi figli dovete obbligatoriamente fare la vostra strada, indipendentemente dal nostro lavoro. Noi ci metteremo a riposo il prima possibile." Negli ultimi 5-6 anni invece hanno cambiato idea "c'è crisi..il lavoro non si trova.."
Mio padre poi è l'esatto contrario del tuo, si vede proprio che fa quel che fa (purtroppo piuttosto male) perché deve e non perché non sappia stare senza lavorare.
 
:eek:

Comunque se ne sentono molte di storie così, chissà perché lo fanno?! :mmmm:

Forse perché quel lavoro è tutta la loro vita, tutto quello che hanno, sono quello, si identificano proprio nell'attività/azienda.

Mah, che sfi.ga comunque fare così, gettare alle ortiche le fatiche di una vita.

nel caso di mio padre direi si tratta di un mix di 2 fattori che in 43 anni ho messo ben a fuoco, è cresciuto con il mito delle aziende nel boom anni '60/'70 quando nelle mie zone molti mobilieri hanno fatto fortuna, poi quando nel 76 mia madre morì a lui manco una valida spalla, anche se lui era un bravo artigiano non è mai stato un gran lavoratore o meglio non abbastanza aggressivo sul piano commerciale, inoltre cresciuto da figlio unico ha sempre amministrato le pensioni dei miei nonni e non si è mai sbattuto per capire che le cose cambiavano, a maggio di ogni anno prendeva la sua bagnarola e andava al mare a pescare....
il secondo fattore che lo ha portato bruciare il risparmio di 2 generazioni è sempre stata la superbia, non ha mai ascoltato nessuno, diciamo che ha sempre fatto l'esatto contrario di ciò che gli era stato consigliato, nel suo cervello l'azienda è sempre stata un entità dotata di vita sua, disponibile ad essere munta..... e si è ritrovato a passare gli ultimi 15 anni della sua vita ad allattarla senza uno scopo, non ha mai pensato a un piano B e ha divorato tutto, nelle sue giustificazioni c'è solo l'ineluttabilità del fato non la sua suprema ignoranza a non ascoltare nessuno... anche se un po' mi dispiace nel vederlo ancora imprigionato ai suoi errori mi sento la coscienza in pace oltre non potevo fare, qualche volta gli ho prestato qualche soldo ma onestamente non può chiedermi di supportare il frutto di tanta cupidigia anche perchè non potrei neanche volendo
 
non credo tu possa convincerli puoi solo assecondare il loro modo di fare, o meglio mettere delle paratie negli spigoli in cui vedi che stanno per andare a sbattere, te lo dico perchè una cosa analoga è capitata anche a me quando avevo la tua età nel 2001, patrimonio molto inferiore ma una situazione favorevole che poteva far passare una serena pensione a mio padre e una vito meno complicata a me e alle mie sorelle, mio padre è sempre stato nel settore del mobile ma dopo gli anni '90, con l'avvento dei prodotti dall'oriente, non ha più realizzato utili anzi si è lentamente rimangiato i capitali. negli anni 2000 appunto un vicino mirava al capannone che mio padre aveva costruito in un area peep con un mutuo notevolissimo contratto nel 1998 per 700.000.000 di lire, all'epoca trasloco macchine e impianti indebitarono ancora di piu un azienda artigianale che vedeva gia i fatturati calare. di fianco a noi un fabbro stava espandendo il duo opificio e offri a mio padre 1.000.000 di euro nel 2002 ricordo a spanne quando il mutuo ns era di 350.000 euro piu tanti altri finanziamenti accesi da mio padre per lavorare. nel 2002 compravi un area edificabile e vendevi appartamenti solamente raccontando come li avresti fatti :D inizialmente mio padre valuto la proposta perchè il ns lavoro era poco, ma poi dovendo rifare strasloco e pagare pure una plusvalenza sull immobile respinse l'offerta, ora faccio un salto di 15 anni: i debiti sono rimasti quasi gli stessi circa 230.000 euro dopo vari aggiustamenti l'attività cessata ora è in pensione è finalmente riuscito ad affittare il capannone ma vale la 1/2 e all'affitto deve quasi aggiungere tutta la sua pensione per coprire le rate del mutuo residuto ;) ha 72 anni sta bene ma vive veramente ai confini della decenza... io ho dovuto reinventarmi sempre nell'immobiliare ma con le risorse che avevo, ma so di aver fatto tutto quello che potevo per convincerlo senza aver ottenuto il minimo risultato :D aggiungerei che mio padre è un vero asino..... anche se gli sto mancando di rispetto lo devo dire che sarebbe bastato essere meno superbi per passare veramente una vecchiaia molto piu decorosa

Guarda se dovessi stare a elencare tutti i clamorosi errori (tutti riconosciuti da loro come tali) fatti da nonni e genitori non basterebbero centinaia di messaggi. Errori in termini di mancati investimenti. L'attività invece è sempre andata bene. Hanno pensato solo a lavorare h 24 (solo il lato operativo però) Amministrata sempre "ad c.azzum". Trattandosi di una piccolissima attività commerciale non ci sono dipendenti fissi o altre grosse spese fisse. Investimenti da sempre ridotti al minimo, 0 debiti, 0 mutui. Ma ci trasciniamo dietro una serie di pecche gestionali gravissime, che non vogliono risolvere, e che prima o poi ci danneggeranno seriamente. Avessimo avuto dipendenti fissi saremmo già saltati da anni. Mio padre pure è 70enne (io sono nato "tardi"), e già qualche hanno lo scontro generazionale è nell'aria.
 
nel caso di mio padre direi si tratta di un mix di 2 fattori che in 43 anni ho messo ben a fuoco, è cresciuto con il mito delle aziende nel boom anni '60/'70 quando nelle mie zone molti mobilieri hanno fatto fortuna, poi quando nel 76 mia madre morì a lui manco una valida spalla, anche se lui era un bravo artigiano non è mai stato un gran lavoratore o meglio non abbastanza aggressivo sul piano commerciale, inoltre cresciuto da figlio unico ha sempre amministrato le pensioni dei miei nonni e non si è mai sbattuto per capire che le cose cambiavano, a maggio di ogni anno prendeva la sua bagnarola e andava al mare a pescare....
il secondo fattore che lo ha portato bruciare il risparmio di 2 generazioni è sempre stata la superbia, non ha mai ascoltato nessuno, diciamo che ha sempre fatto l'esatto contrario di ciò che gli era stato consigliato, nel suo cervello l'azienda è sempre stata un entità dotata di vita sua, disponibile ad essere munta..... e si è ritrovato a passare gli ultimi 15 anni della sua vita ad allattarla senza uno scopo, non ha mai pensato a un piano B e ha divorato tutto, nelle sue giustificazioni c'è solo l'ineluttabilità del fato non la sua suprema ignoranza a non ascoltare nessuno... anche se un po' mi dispiace nel vederlo ancora imprigionato ai suoi errori mi sento la coscienza in pace oltre non potevo fare, qualche volta gli ho prestato qualche soldo ma onestamente non può chiedermi di supportare il frutto di tanta cupidigia anche perchè non potrei neanche volendo
Sei della zona di Urbino a giudicare dal nick ? :mmmm:
 
Guarda se dovessi stare a elencare tutti i clamorosi errori (tutti riconosciuti da loro come tali) fatti da nonni e genitori non basterebbero centinaia di messaggi. Errori in termini di mancati investimenti. L'attività invece è sempre andata bene. Hanno pensato solo a lavorare h 24 (solo il lato operativo però) Amministrata sempre "ad c.azzum". Trattandosi di una piccolissima attività commerciale non ci sono dipendenti fissi o altre grosse spese fisse. Investimenti da sempre ridotti al minimo, 0 debiti, 0 mutui. Ma ci trasciniamo dietro una serie di pecche gestionali gravissime, che non vogliono risolvere, e che prima o poi ci danneggeranno seriamente. Avessimo avuto dipendenti fissi saremmo già saltati da anni. Mio padre pure è 70enne (io sono nato "tardi"), e già qualche hanno lo scontro generazionale è nell'aria.

se certe miopie non hanno causato danni importanti ci può stare... le scelte non si fanno sempre con dati sufficienti per giudicare, da me si parla di un atteggiamento che ha sempre cercato di voler essere protagonista andando sempre contro, anche in condizioni difficili, ti consiglio un atteggiamento zen il comportamento dei tuoi genitori non è controllabile (secondo me parlo non conoscendoli mi baso su quello che dici) ma in genere a una certa età non sentono ragioni, assecondali senza farsi coinvolgere io ho attivato la politica del cinese sul bordo del fiume perchè la contrapposizione era a 360°
 
Patrimonio importante se fosse tutto tuo.
Bisogna vedere quanti siete in famiglia a ereditarlo un domani per valutare .
26 anni sono pochini

Osservazione corretta e direi che tutte le valutazioni devono partire da questo presupposto.
Patrimonio di una certa entità ma bisogna vedere nei vari step tra gli assi ereditari nonni, genitori e figli cosa rimane in mano a ciascuno.
Il patrimonio che non subisce frazionamenti durante gli step ereditari è quello che si trasmette senza dispersioni tra figli unici.
Per quanto riguarda gli immobili, vale il solito discorso, ovvero per capire quanto realmente valgono oggi bisogna farsi fare una valutazione ai prezzi di mercato corrente, che sono più bassi anche solo rispetto a quelli di 5/10 anni fa soprattutto se parliamo di zone periferiche o della remota provincia.

Per quanto riguarda il discorso dell'attività di famiglia (mobile/arredamento se non ho capito male) si tratta di un settore che assolutamente non conosco ma posso fare alcune considerazioni osservando quanto accaduto negli ultimi anni in un distretto del mobile vicino a dove vivo (la Brianza). Diversi mobilifici che producevano/vendevano mobili di basso costo hanno chiuso, sotto il peso della crisi ed anche di mastodontici negozi Ikea o catene tipo Mondo Convenienza. In compenso si sono salvati solo quelli che esportano oppure quelli che lavorano solo con il mercato interno ma con produzioni di fascia medio/alta rivolte ad una clientela pur sempre della classe media o medio/alta ma che vuole una qualità maggiore avendo ancora qualche soldo in più da spendere (ovviamente fino a quando arriverà il default dell'Italia il quale raderà al suolo tutto quanto). Se io ereditassi una attività che produce mobili in concorrenza con l'Ikea, per non saper leggere e scrivere, venderei tutto in fretta.
 
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