Nassim Taleb - GIOCATI DAL CASO: La verità!

Bellissimo il passaggio del libro dove viene citato il modello di "Lucas"....mi ha riporato indietro di qualche anno, alle aule dell'università...
E' un vero peccato che solo pochi studenti di economia affrontino il tema (macroeconomia dinamica) in modo approfondito, a causa del fatto che il tema è spesso "confinato" a corsi di Economia Politica Avanzata (troppo spesso dribblata per i contenuti di matematica).

Di fatto nella maggior parte dei casi gli studenti studiano (in macro e micro) modelli razionali, e nel corso del tempo credono che le cose "funzionino proprio come illustrato dai modelli", trascurando le necessarie ipotesi semplificatrici, utili per non far durare un corso di Macro 3 anni.
Tuttavia in macro dinamica ci si accorge che i modelli razionali sono solo utili solo per contestualizzare gli argomenti, facendo comprendere che nella realtà tutto va in modo differente e secondo "più direzioni" (spesso poco razionali).
 
..... facendo comprendere che nella realtà tutto va in modo differente e secondo "più direzioni" (spesso poco razionali).

E' il bello della vita e l'essenza della Borsa che altrimenti: NON ESISTEREBBE! (SE I VALORI FOSSERO REALMENTE E UNIVOCAMENTE CALCOLABILI LA BORSA NON ESISTEREBBE, MA NON ESISTEREBBERO NEANCHE I MERCATI)
 
Bellissimo il passaggio del libro dove viene citato il modello di "Lucas"....mi ha riporato indietro di qualche anno, alle aule dell'università...
E' un vero peccato che solo pochi studenti di economia affrontino il tema (macroeconomia dinamica) in modo approfondito, a causa del fatto che il tema è spesso "confinato" a corsi di Economia Politica Avanzata (troppo spesso dribblata per i contenuti di matematica).

Di fatto nella maggior parte dei casi gli studenti studiano (in macro e micro) modelli razionali, e nel corso del tempo credono che le cose "funzionino proprio come illustrato dai modelli", trascurando le necessarie ipotesi semplificatrici, utili per non far durare un corso di Macro 3 anni.
Tuttavia in macro dinamica ci si accorge che i modelli razionali sono solo utili solo per contestualizzare gli argomenti, facendo comprendere che nella realtà tutto va in modo differente e secondo "più direzioni" (spesso poco razionali).

L'autore del testo da cui e tratto il brano sottostante, è professore aggiunto al COURANT INSTITUTE OF MATAMATICAL SCIENCES della NEW YORK UNIVERSITY
(e operatotore nei mercati finanziari con una sua società di intermediazione)
(pag. 220 - 221)



“…Si ricorderà che ormai da molto tempo ho dichiarato guerra alla ciarlataneria di alcuni economisti finanziari in vista. Ecco le mie ragioni. Un certo Harry Markowitz ha ricevuto qualcosa chiamato premio Nobel per l'economia (che poi non è neanche un premio Nobel, visto che è assegnato dalla banca centrale svedese in onore di Alfred Nobel, e non è stato istituito da lui). quali meriti? Per aver creato un elaborato metodo per calcolare il rischio futuro se si conosce l'incertezza futura, ovvero nel caso che i mercati abbiano regole chiaramente definite; il che, evidentemente, non è vero. spiegato la cosa a un tassista che si è messo a ridere all'idea che qualcuno possa aver pensato che esista qualche metodo scientifico per comprendere i mercati e prevederne le caratteristiche. Quando si viene coinvolti nel campo dell'economia finanziaria, si tende in qualche modo a dimenticare, per via della cultura specifica del settore, questi fatti basilari.
Un risultato immediato della teoria del dottor Markowitz è stato il mezzo collasso del sistema finanziario nell' estate del 1998 (come abbiamo visto nei capitoli 1 e 5) causato da Long Term Capital Management (LTCM), un fondo con sede a Greenwich, nel Connecticut, guidato da due colleghi di Markowitz, anch' essi "Nobel". Si tratta di Robert Merton (lo stesso che nel capitolo 3 critica Shiller) e Myron Scholes, i quali pensavano di poter in qualche modo misurare scientificamente i loro rischi. I due non hanno dato alcuno spazio, nell' episodio di LTCM, all' eventualità di non capire i mercati o alla possibilità che i loro metodj fossero sbagliati. Non si trattava di un'ipotesi degna di considerazione. Mi capita invece di essere specializzato nel trarre profitti dai cigni neri e dalle crisi del sistema, e di scommettere contro gli economisti finanziari. In conseguenza del crollo di LTCM e dei profitti che ne trassi, molti cominciarono a mostrarmi un rispetto adulatorio e irritante. Merton e Scholes hanno contribuito a rendere noto il vostro umile autore e hanno favorito la nascita dell'azienda del vostro cacciatore di crisi, Empirica, poiché i soldi hanno cominciato ad arrivare a chi faceva per vivere l'esatto opposto di quei due.
Si penserebbe che, quando gli scienziati commettono un errore, sviluppino poi una nuova scienza che incorpora la lezione che ne hanno tratto. Quando dei professori universitari saltano in aria facendo trading, ci si aspetterebbe che integrino tale informazione nelle loro teorie, e riconoscano eroicamente di essersi sbagliati e di aver imparato qualcosa sul mondo reale. Nulla di tutto ciò. Merton e Scholes di sono invece lamentati del comportamento delle controparti di mercato, che sono piombate come avvoltoi per aggravare la loro caduta. Accettare quel che è successo, che è chiaramente la cosa coraggiosa da fare, invaliderebbe le idee che hanno elaborato nel corso di tutta la loro carriera accademica. Tutti i responsabili di LTCM che hanno discusso l'accaduto hanno dato vita a una farsa scientifica, adducendo spiegazioni ad hoc e dando la colpa a un evento raro (problema induttivo: come fanno a sapere che si tratta di un evento raro?). Hanno speso le proprie energie per difendersi invece di provare a guadagnare da ciò che hanno imparato. Li si confronti con Soros, che va in giro a dire di essere fallibile a chiunque abbia la pazienza di starlo ad ascoltare. La lezione che ho tratto da, Soros è di iriiziare ogni riunione nel mio ufficio di trading convincendo tutti che siamo solo un mucchio di ****** che non sanno nulla, inclini a commettere errori, ma dotati del raro privilegio di saperlo...”
 
L'autore del testo da cui e tratto il brano sottostante, è professore aggiunto al COURANT INSTITUTE OF MATAMATICAL SCIENCES della NEW YORK UNIVERSITY
(e operatotore nei mercati finanziari con una sua società di intermediazione)
(pag. 220 - 221)



“…Si ricorderà che ormai da molto tempo ho dichiarato guerra alla ciarlataneria di alcuni economisti finanziari in vista. Ecco le mie ragioni. Un certo Harry Markowitz ha ricevuto qualcosa chiamato premio Nobel per l'economia (che poi non è neanche un premio Nobel, visto che è assegnato dalla banca centrale svedese in onore di Alfred Nobel, e non è stato istituito da lui). quali meriti? Per aver creato un elaborato metodo per calcolare il rischio futuro se si conosce l'incertezza futura, ovvero nel caso che i mercati abbiano regole chiaramente definite; il che, evidentemente, non è vero. spiegato la cosa a un tassista che si è messo a ridere all'idea che qualcuno possa aver pensato che esista qualche metodo scientifico per comprendere i mercati e prevederne le caratteristiche. Quando si viene coinvolti nel campo dell'economia finanziaria, si tende in qualche modo a dimenticare, per via della cultura specifica del settore, questi fatti basilari.
Un risultato immediato della teoria del dottor Markowitz è stato il mezzo collasso del sistema finanziario nell' estate del 1998 (come abbiamo visto nei capitoli 1 e 5) causato da Long Term Capital Management (LTCM), un fondo con sede a Greenwich, nel Connecticut, guidato da due colleghi di Markowitz, anch' essi "Nobel". Si tratta di Robert Merton (lo stesso che nel capitolo 3 critica Shiller) e Myron Scholes, i quali pensavano di poter in qualche modo misurare scientificamente i loro rischi. I due non hanno dato alcuno spazio, nell' episodio di LTCM, all' eventualità di non capire i mercati o alla possibilità che i loro metodj fossero sbagliati. Non si trattava di un'ipotesi degna di considerazione. Mi capita invece di essere specializzato nel trarre profitti dai cigni neri e dalle crisi del sistema, e di scommettere contro gli economisti finanziari. In conseguenza del crollo di LTCM e dei profitti che ne trassi, molti cominciarono a mostrarmi un rispetto adulatorio e irritante. Merton e Scholes hanno contribuito a rendere noto il vostro umile autore e hanno favorito la nascita dell'azienda del vostro cacciatore di crisi, Empirica, poiché i soldi hanno cominciato ad arrivare a chi faceva per vivere l'esatto opposto di quei due.
Si penserebbe che, quando gli scienziati commettono un errore, sviluppino poi una nuova scienza che incorpora la lezione che ne hanno tratto. Quando dei professori universitari saltano in aria facendo trading, ci si aspetterebbe che integrino tale informazione nelle loro teorie, e riconoscano eroicamente di essersi sbagliati e di aver imparato qualcosa sul mondo reale. Nulla di tutto ciò. Merton e Scholes di sono invece lamentati del comportamento delle controparti di mercato, che sono piombate come avvoltoi per aggravare la loro caduta. Accettare quel che è successo, che è chiaramente la cosa coraggiosa da fare, invaliderebbe le idee che hanno elaborato nel corso di tutta la loro carriera accademica. Tutti i responsabili di LTCM che hanno discusso l'accaduto hanno dato vita a una farsa scientifica, adducendo spiegazioni ad hoc e dando la colpa a un evento raro (problema induttivo: come fanno a sapere che si tratta di un evento raro?). Hanno speso le proprie energie per difendersi invece di provare a guadagnare da ciò che hanno imparato. Li si confronti con Soros, che va in giro a dire di essere fallibile a chiunque abbia la pazienza di starlo ad ascoltare. La lezione che ho tratto da, Soros è di iriiziare ogni riunione nel mio ufficio di trading convincendo tutti che siamo solo un mucchio di ****** che non sanno nulla, inclini a commettere errori, ma dotati del raro privilegio di saperlo...”


Io ho letto e "studiato" tutto quello che ha scritto Taleb-

Sono giunto alla conclusione che i profitti di Empirica e Universa siano a rischio tanto quanto i profitti del BERKSHIRE HATHAWAY INC.

Un cigno bianco ..evento al quale Taleb attribuisce evidentemente probabilità inferiori di verificarsi...lo spazzerebbe via.

Ovviamente le mie sono conclusioni da barbiere.

Saluti,


 
SE I VALORI FOSSERO REALMENTE E UNIVOCAMENTE CALCOLABILI LA BORSA NON ESISTEREBBE, MA NON ESISTEREBBERO NEANCHE I MERCATI

Beh, dai, diciamo che la borsa esisterebbe ed esisterebbero i mercati finanziari, ma non come li conosciamo noi: si ridurrebbe di molto il numero degli operatori (un bene) e degli strumenti trattati (un bene) poichè vi sarebbe la "certezza" del prezzo (o un ragionevole dubbio sul prezzo futuro, così come avviene in qualsiasi mercato rionale dove si compravendono quotidianamente beni di consumo ;-)

E' un pò come dire che l'esistenza e la conoscenza del calcolo delle probabilità dovrebbe portare alla sparizione di tutte le sale da gioco: tuttavia la "speranza e l'avidità" (i peggiori nemici del trader...non cito da dove l'ho presa perchè lo sai bene ;-)) danno profondità e vita a "mercati e valori" che in natura non esistono.

I mercati finanziari, oggi come oggi, sono a mio parere degli ottimi misuratori dell'emotività umana...e dei pessimi misuratori del valore attuale e "sperato" di un asset.


Io ho letto e "studiato" tutto quello che ha scritto Taleb-

Sono giunto alla conclusione che i profitti di Empirica e Universa siano a rischio tanto quanto i profitti del BERKSHIRE HATHAWAY INC.

Un cigno bianco ..evento al quale Taleb attribuisce evidentemente probabilità inferiori di verificarsi...lo spazzerebbe via.

Ovviamente le mie sono conclusioni da barbiere.

Saluti,

Non credo:
- un conto è essere "vincente" in quanto "sopravvisuto" in modo random all'interno di un certo contesto, ed essere convinto d'essere "bravo"...(elementi destinati a sparire);
- un altro è pianificare una strategia di controllo del rischio, che punta a raccogliere "poco, ma spesso", consci di quanto si può perdere sia in termini di "perdita secca in caso di mercato orso", sia in termini di "sottoperformance" rispetto ai "vincitori di moda" in un determinato intervallo termporale.

Il caro Buffet ha una cosa che, seppure elementare, gli permette già di essere in vantaggio su almeno il 60% degli operatori (di posizione) sul mercato: ha una strategia umile!
Il fatto di avere una strategia lo rende superiore al 50% degli operatori...il fatto che sia umile accresce il vantaggio di un altro 10%, il fatto che sia semplice gliene dà un altro 10% :-)

Ovviamente sono numeri sparati a caso, ma danno l'idea di quello che è il mio pensiero a riguardo.

Sono "solo" 7 anni che lavoro nel settore della finanza (origination di strutturati), ed ancora oggi faccio fatica a trasmettere al trader di fronte a me (per le posizioni personali) che occorre lasciar correre i guadagni e tagliare le perdite, a prescindere da quello che scorre sulle news in push di reuters....: invece sono sempre tutti a vendere una volta raggiunto un target al rialzo (paura inverce di speranza), ed a mediare o tenere quanto il titolo scende (speranza invece di temere).
 
Ultima modifica:
andiamo a vedere quanto ha guadagnato il taleb in questa crisi...

il cigno bianco (2003 2008 low volatility high trend) ha portato Taleb a profitti inferiori a quelli dei T-bond
alpha negativo comunque recuperato negli ultimi anni (2008 2009)
 
....
I mercati finanziari, oggi come oggi, sono a mio parere degli ottimi misuratori dell'emotività umana...e dei pessimi misuratori del valore attuale e "sperato" di un asset....

Il caro Buffet ha una cosa che, seppure elementare, gli permette già di essere in vantaggio su almeno il 60% degli operatori (di posizione) sul mercato: ha una strategia umile!
Il fatto di avere una strategia lo rende superiore al 50% degli operatori...il fatto che sia umile accresce il vantaggio di un altro 10%, il fatto che sia semplice gliene dà un altro 10% :-)
....ancora oggi faccio fatica a trasmettere al trader di fronte a me (per le posizioni personali) che occorre lasciar correre i guadagni e tagliare le perdite, a prescindere da quello che scorre sulle news in push di reuters....: invece sono sempre tutti a vendere una volta raggiunto un target al rialzo (paura inverce di speranza), ed a mediare o tenere quanto il titolo scende (speranza invece di temere).

Frasi da scolpire nella pietra! (ma chi non opera sui mercati ma fà accademia non può capire:))
;););)
 
Ultima modifica:
stò leggendo "giocati dal caso" e il "cigno nero" , mahh siceramente non mi pare grankè di esaltante....cerca a tutti i costi di circoscrivere la varibili e gli accadimenti dell'eistenza senza riuscirci a parer mio e soprattutto restando molto influenzato da quella che è la sua eperienza personale,in fondo egli mi pare sia un "dipendente" sia come lavoratore che mentalmente ....un altro trader mancato che non avendo trovato il successo economico facendo il trader lo ha trovato facendo lo scrittore.....ottimo scrittore per altro...la mia non è una critica o valutazione negativa,solo cercavo di vedere un pò nell'essenziale della cosa:)
 
stò leggendo "giocati dal caso" e il "cigno nero" , mahh siceramente non mi pare grankè di esaltante....cerca a tutti i costi di circoscrivere la varibili e gli accadimenti dell'eistenza senza riuscirci a parer mio e soprattutto restando molto influenzato da quella che è la sua eperienza personale,in fondo egli mi pare sia un "dipendente" sia come lavoratore che mentalmente ....un altro trader mancato che non avendo trovato il successo economico facendo il trader lo ha trovato facendo lo scrittore.....ottimo scrittore per altro...la mia non è una critica o valutazione negativa,solo cercavo di vedere un pò nell'essenziale della cosa:)

Beh...hai in pratica sostenuto in tutto le sue tesi :)
Sulla mancanza di originalità te ne dò atto: di fatto non vi è nulla di eccezionale, a mio parere, in termini di contenuti....eccezionale è però il fatto che argomenti complessi vengano rappresentati ed illustrati in modo consì semplice e comprensibile: riesce a parafrasare concetti probabilistici molto complessi, rendendoli intelleggibili quasi da chiunque.

Tuttavia, a mio parere, per apprezzarne totalmente i contenuti occorre avere forti basi matematiche e di calcolo delle probabilità.

Successo economico facendo il Trader: e quale sarebbe la misura del successo?
Avere accumulato decine di milioni di € ed averli ancora "sul conto"?
Perchè, se fosse così, mi verrebbe da chiederti se esista questa specie umana...O per lo meno, esiste al di fuori della casualità, o al di fuori dei casi di vincita a lotterie milionarie?

Se invece per "successo" intendi capacità di realizzare guadagni "di tutto rispetto", con una certa regolarità (regolarità non significa "in un breve intervallo di tempo"), allora di trader di successo ve ne sono non pochi, e tra questi rientra Taleb.

Se invece ora mi citi una manciata di nomi di plurimilionari trader, dammi una decina di minuti, e ti trovo una manciata di vincite record alle lotterie sparse per il mondo: per quanto mi riguardi, i soggetti sono equalmente "vincenti e preparati".


andiamo a vedere quanto ha guadagnato il taleb in questa crisi...

il cigno bianco (2003 2008 low volatility high trend) ha portato Taleb a profitti inferiori a quelli dei T-bond
alpha negativo comunque recuperato negli ultimi anni (2008 2009)

Avresti i dati o la fonde dove poter dare un occhio?
Guadagno: sono sicuro che il più grande guadagno per Taleb sia stato a livello "emotivo personale"...nel senso che dai suoi testi si evince un certo "senso di goduria" nell'aver assistito al declino di "finti belli". :)

Frasi da scolpire nella pietra! (ma chi non opera sui mercati ma fà accademia non può capire:))
;););)

No no....che se poi li scolpisci va a finire che qualcuno inizia ad "imparare" qualcosa....i mercati diventano "efficienti"....ed i rendimenti attesi si collano a qualche bps sopra all'eur3M....ahahahahahahah ;)
 
Beh...hai in pratica sostenuto in tutto le sue tesi :)
Sulla mancanza di originalità te ne dò atto: di fatto non vi è nulla di eccezionale, a mio parere, in termini di contenuti....eccezionale è però il fatto che argomenti complessi vengano rappresentati ed illustrati in modo consì semplice e comprensibile: riesce a parafrasare concetti probabilistici molto complessi, rendendoli intelleggibili quasi da chiunque.

Tuttavia, a mio parere, per apprezzarne totalmente i contenuti occorre avere forti basi matematiche e di calcolo delle probabilità.

Successo economico facendo il Trader: e quale sarebbe la misura del successo?
Avere accumulato decine di milioni di € ed averli ancora "sul conto"?
Perchè, se fosse così, mi verrebbe da chiederti se esista questa specie umana...O per lo meno, esiste al di fuori della casualità, o al di fuori dei casi di vincita a lotterie milionarie?

Se invece per "successo" intendi capacità di realizzare guadagni "di tutto rispetto", con una certa regolarità (regolarità non significa "in un breve intervallo di tempo"), allora di trader di successo ve ne sono non pochi, e tra questi rientra Taleb.

Se invece ora mi citi una manciata di nomi di plurimilionari trader, dammi una decina di minuti, e ti trovo una manciata di vincite record alle lotterie sparse per il mondo: per quanto mi riguardi, i soggetti sono equalmente "vincenti e preparati".




Avresti i dati o la fonde dove poter dare un occhio?
Guadagno: sono sicuro che il più grande guadagno per Taleb sia stato a livello "emotivo personale"...nel senso che dai suoi testi si evince un certo "senso di goduria" nell'aver assistito al declino di "finti belli". :)



No no....che se poi li scolpisci va a finire che qualcuno inizia ad "imparare" qualcosa....i mercati diventano "efficienti"....ed i rendimenti attesi si collano a qualche bps sopra all'eur3M....ahahahahahahah ;)

sono ancora a metà circa di entrambi quindi in effetti potrei aver pensato quel che lui stesso teorizza......sul fatto che abbia una notevola capacità di rendere comprensibili a chiunque anche materie ai piu difficile concordo e son d'accordo pure che una buona conoscenza di statistica ,colcolo probabiltà ecc facilità notevolmente la comprensione e magari i vari significati che vuol evidenziare.....ma il punto che volevo evidenziere( io al contrario del signore sono la negazione nella scrittura e ancor meno nello spiegare concetti) è un altro : il concetto di trader di successo ,e il significato di trader....il nocciolo di "tutta l'architettura del taleb pensiero" secondo me è li....secondo me lui non è un trader, lui è un manager di un'azienda(un fondo un edge ,quel che è)....ed è conscio di esserlo ,ma si definisce trader,perkè tecnicamente lo è in effetti.....ha imparato il"mestiere" da qualcun altro ma evidentemente sà che non ha portato nulla di nuovo al mondo del tradare,si è limitato a mettere sul campo le indubbie capacità matematiche statistiche ecc,che gli son state sufficiente ad essere considerato uno che ce l'ha fatta,considerato che la maggior parte di chi trad o dei dipendenti dei vari fondi banche ecc è ad un livello molto basso di conoscenze. Mi chiederai,ma secondo tè chi è un vero trader?
 
Vedano...io non vorrei che discussioni pacate come questa si trasformino in:

"chi fa accademia non guadagna una fava..chi teorizza il controllo dell'emotività sì".

A scanso di equivoci..e per riportare su binari congrui la discussione, evidenzio che per approcciare il caro Nassim qui più volte citato (alcune a sproposito) si devono possedere i seguenti requisiti:


http://www.universa.net/internship.htm

Non é evidenziato, come potete agevolmente appurare, alcun requisito lontanamente riconducibile a peculiarità psichiche (ad esclusione di un robusto I.Q suppongo..) ma sono sufficienti un forte background econometrico probabilistico ed una forte conoscenza nel processo dei dati, unita ad eccellente abilità nella programmazione.


Niente di eccezionale rispetto al potere di controllare le emozioni...ma questo..ahimé...chiedono:)
 
Singolare il logo del fondo di Nassim.

Se Universa fosse scritto a sinistra della distribuzione e la sottolineatura partisse da destra, sarebbe decisamente un colpo di classe.
Credo gli manderò una mail, così, per far colpo :)

P.s. Taleb ogni tanto bazzica wilmott, nickname kurtosis :D
 
Vedano...io non vorrei che discussioni pacate come questa si trasformino in:

"chi fa accademia non guadagna una fava..chi teorizza il controllo dell'emotività sì".

A scanso di equivoci..e per riportare su binari congrui la discussione, evidenzio che per approcciare il caro Nassim qui più volte citato (alcune a sproposito) si devono possedere i seguenti requisiti:


http://www.universa.net/internship.htm

Non é evidenziato, come potete agevolmente appurare, alcun requisito lontanamente riconducibile a peculiarità psichiche (ad esclusione di un robusto I.Q suppongo..) ma sono sufficienti un forte background econometrico probabilistico ed una forte conoscenza nel processo dei dati, unita ad eccellente abilità nella programmazione.


Niente di eccezionale rispetto al potere di controllare le emozioni...ma questo..ahimé...chiedono:)
-mi perplime questo suo intervento ,a me pare del tutto pacata come discussione....ipotizzarne una eventuale evoluzione in un senso o in un altro non ha "nessun senso", mi pare evidente sia impossibile saperlo . Ognuno credo sia libero di esprime liberamente i propri pensieri ,teorie supposizioni ecc,in base alle proprie esperienze .......Credo inoltre sia anche sbagliato suppore che per approcciare Nassim servano determinati requisiti,anzi proprio il taglio dei suoi libri dimostra il suo tentativo di rivolgersi al maggior numero di persone possibili indipendetemente dalle loro competenze e o studi di determinate materia.....io la vedo così;)
 
Vedano...io non vorrei che discussioni pacate come questa si trasformino in:

"chi fa accademia non guadagna una fava..chi teorizza il controllo dell'emotività sì".

A scanso di equivoci..e per riportare su binari congrui la discussione, evidenzio che per approcciare il caro Nassim qui più volte citato (alcune a sproposito) si devono possedere i seguenti requisiti:


http://www.universa.net/internship.htm

Non é evidenziato, come potete agevolmente appurare, alcun requisito lontanamente riconducibile a peculiarità psichiche (ad esclusione di un robusto I.Q suppongo..) ma sono sufficienti un forte background econometrico probabilistico ed una forte conoscenza nel processo dei dati, unita ad eccellente abilità nella programmazione.


Niente di eccezionale rispetto al potere di controllare le emozioni...ma questo..ahimé...chiedono:)

Intervento saggio ma che avrei apprezzato sopratutto se la discussione si fosse svolta nel forum di econometria. Nel forum di psicologia economica e comportamentale il tema mi pare affrontato correttamente, sia pur con delle forti riserve da parte degli statistici econometrici...
;)
 
... il taglio dei suoi libri dimostra il suo tentativo di rivolgersi al maggior numero di persone possibili indipendetemente dalle loro competenze e o studi di determinate materia.....io la vedo così;)

in Italia il golf è uno sport di ..."classe"....
in Usa no!
in Italia la Borsa è una attività per uomini di "classe" ... (accademica, istituzionale, ...???)
;)
Non importa se poi perdono soldi....
:D:D:D
 
in Italia il golf è uno sport di ..."classe"....
in Usa no!
in Italia la Borsa è una attività per uomini di "classe" ... (accademica, istituzionale, ...???)
;)
Non importa se poi perdono soldi....
:D:D:D

Dipende in primis da gli Italiani,popolo con forma mentis contorta.
L' italiano non conosce il veroi significato di democrazia per cui erge barricate a difesa del proprio staus ,la politica è la sua droga,identifica auto straniere come status symbol e la stessa cosa cosa fà per lo sport ,per le abitazioni , per i lavori .
L' italiano è degeneratamente classista nulla di meno gli appartiene che il sogno americano.
Pertanto si approccia anche al mondo degli investimenti con la stessa mentalità, chiunque abbia fatto il consulente finanziario in questo paese ,o ci abbia provato , si è sentito dire :" perchè devo pagare quando in banca le stesse cose me le dicono gratis?" Il concetto di conflitto di interesse neanche lo sfiora.
Chiedete lo ad un Americano o ad un Inglese
In Inghilterra esistono public course (campi da golf pubblici ) assimilabili alle nostre bocciofile.
I pensionati Italiani però continuano a giocare a bocce...

saluti
M
 
in Italia il golf è uno sport di ..."classe"....
in Usa no!
in Italia la Borsa è una attività per uomini di "classe" ... (accademica, istituzionale, ...???)
;)
Non importa se poi perdono soldi....
:D:D:D

http://www.youtube.com/watch?v=XB3TfBXUOKw :D laBorsa in Italia è un'attività "di classe" ok, ma il trading puro è un'arte apolitica,astatale,aaccademico ,aterritoriale....è su un piano diverso ,non riconosche chi clica sul book
 
Ultima modifica:
sono ancora a metà circa di entrambi quindi in effetti potrei aver pensato quel che lui stesso teorizza......sul fatto che abbia una notevola capacità di rendere comprensibili a chiunque anche materie ai piu difficile concordo e son d'accordo pure che una buona conoscenza di statistica ,colcolo probabiltà ecc facilità notevolmente la comprensione e magari i vari significati che vuol evidenziare.....ma il punto che volevo evidenziere( io al contrario del signore sono la negazione nella scrittura e ancor meno nello spiegare concetti) è un altro : il concetto di trader di successo ,e il significato di trader....il nocciolo di "tutta l'architettura del taleb pensiero" secondo me è li....secondo me lui non è un trader, lui è un manager di un'azienda(un fondo un edge ,quel che è)....ed è conscio di esserlo ,ma si definisce trader,perkè tecnicamente lo è in effetti.....ha imparato il"mestiere" da qualcun altro ma evidentemente sà che non ha portato nulla di nuovo al mondo del tradare,si è limitato a mettere sul campo le indubbie capacità matematiche statistiche ecc,che gli son state sufficiente ad essere considerato uno che ce l'ha fatta,considerato che la maggior parte di chi trad o dei dipendenti dei vari fondi banche ecc è ad un livello molto basso di conoscenze. Mi chiederai,ma secondo tè chi è un vero trader?

Putroppo (o per fortuna, perchè offre opportunità di confronto) non mi trovi d'accordo.
Di fatto il rendersi conto che le proprie performances e capacità di "sopravvivenza" siano "relative" (in termini di "condizionamento dalla bravura specifica-tecnica"), ossia dipendano dal fatto che "gli altri fanno più errori di lui", e che tali errori non sono dati da carenze "tecniche" (scientifiche, economiche, pratiche), ma da carenze comportamentali (come "super io" o altri "bias comportamentali") introduce concetti sui quali Kahneman e Tversky hanno vinto, in quegli anni, il Nobel (certo, da questo punto di vista il libro di Lars Tvede offre maggiori spunti, ma quello di Taleb può essere a mio parere propedeutico).

A mio parere è innovativo il fatto che la sintesi del libro (a mio personale parere) sia:
- essere fortunati è una condizione necessaria, ma non sufficiente per essere "i campioni"
- essere preparati è una condizione non necessaria e non sufficiente per essere "i campioni"
- fare introspezione ed analizzare la propria psiche (ed i bias comportamentali degli attori che ci sono vicini e che, incredibilmente, dal punto di vista induttivo sono molto simili all'aggregato dei traders (per lo meno alla data del libro) credo sia il vero plus del libro, e credo sia una condizione sempre necessaria, ma ancora non sufficienti, per essere "i campioni" (o avere semplicemente "adeguato successo alle proprie aspettative").

Oggi la finanza comportamentale è nota un pò a tutti (anche se viene snobbata da troppi), 10 anni fa non era una "novità pura", ma aveva il suo bel fascino.


Vedano...io non vorrei che discussioni pacate come questa si trasformino in:
"chi fa accademia non guadagna una fava..chi teorizza il controllo dell'emotività sì".
A scanso di equivoci..e per riportare su binari congrui la discussione, evidenzio che per approcciare il caro Nassim qui più volte citato (alcune a sproposito) si devono possedere i seguenti requisiti:

http://www.universa.net/internship.htm

Non é evidenziato, come potete agevolmente appurare, alcun requisito lontanamente riconducibile a peculiarità psichiche (ad esclusione di un robusto I.Q suppongo..) ma sono sufficienti un forte background econometrico probabilistico ed una forte conoscenza nel processo dei dati, unita ad eccellente abilità nella programmazione.

Niente di eccezionale rispetto al potere di controllare le emozioni...ma questo..ahimé...chiedono:)

Permettimi, ma non vedo forti correlazioni tra quanto espresso nel libro e la ricerca di un determinato profilo di "operai della finanza" :)
La ferrari, per vincere il mondiale di F1, ha bisogno sia del pilota, sia del meccanico primo al mondo nell'avvitare e svitare un bullone in meno di 4 secondi.
Di certo il "primo" non lo ricerca attraverso un job posting :)....mentre il secondo si.

Il tutto secondo il mio personalissimo e limitato parere.

Ognuno credo sia libero di esprime liberamente i propri pensieri ,teorie supposizioni ecc,in base alle proprie esperienze .......Credo inoltre sia anche sbagliato suppore che per approcciare Nassim servano determinati requisiti,anzi proprio il taglio dei suoi libri dimostra il suo tentativo di rivolgersi al maggior numero di persone possibili indipendetemente dalle loro competenze e o studi di determinate materia.....io la vedo così;)

Vero...però leggere il libro di Taleb avendo profonde conoscenze di calcolo delle probabilità, analisi matematica ed economia (non troppa ;)) è un pò come guardare un incontro di Pugilato ed essere stato un pugile: si apprezzano "movimenti e tecnicismi" che altrimenti non si apprezzerebbero fino in fondo.
 
http://www.youtube.com/watch?v=XB3TfBXUOKw :D laBorsa in Italia è un'attività "di classe" ok, ma il trading puro è un'arte apolitica,astatale,aaccademico ,aterritoriale....è su un piano diverso ,non riconosche chi clica sul book


Ogni trader è identificabile da un numero o da una sequenza alfanumerica

Ogni soggetto abilitato è identificabile da un numero o da una sequenza alfanumerica.

Ogni intermediario è identificabile da un numero o da una sequenza alfanumerica.

Ogni soggetto istituzionale nazionale o sovranazionale è identificabile da un numero o da una sequenza alfanumerica.

Una delle migliori tecniche di trading in sala è sempre stata seguire pedissequamente quello che fanno le major identificabili da un numero o da una sequenza alfanumerica.

comunque

come volevasi dimostrare...
;)
saluti
Mistral

Ps : per i neoifiti ovviamente i codici di cui sopra sono visibili affianco a gli ordini in book ,disponendo ovviamente delle autorizzazioni in funzione del livello.
 
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