thetruth34
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No non credo di essere stato io, anche perchè da laureato in statistica mi sentirei di aver buttato via qualche anno di troppo pensandola esattamente così (anche se forse sospetto di averlo fatto)Forse eri stato tu a pubblicare l'articolo che sosteneva questa tesi, e cioè che - in soldoni - la brutale pesca di modelli matematici dall'ambito della Fisica e della Matematica (calcolo stocastico su tutti) operata dall'Economia negli ultimi quarant'anni era stata spinta anche dal recondito desiderio di dimostrarsi una disciplina scientifica con le sue belle complessità di notazione anzichè continuare a giocare con le somme e qualche prodotto
In effetti, se ai corsi di Economia togli quel poco che si fa di option pricing ed econometria, cosa resta di quantitativo?
Io risponderei: «Ancora un po' di cose!�», pensando a tutto il calcolo differenziale impiegato in microeconomia, giusto per fare un esempio su tutti.
Tuttavia il vero nocciolo della questione è che quel percorso non conduce alla risoluzione di problema concreti, perchè poi degli isoquanti e del Saggio Marginale di Sostituzione Tecnica nella realtà te ne fai ben poco se non aver dimostrato perchè in certe parti della Terra conviene di più pagare a cottimo mille contadini piuttosto che comprare un macchinario
Però son da tempo appassionato della scuola austriaca e poi tutto il filone di behavioural finance/economics e cognitive neuroscience (dai mitici Kahneman&Tversky ai più recenti Ariely&Lo&Kurz tra gli accademici, oppure Montier tra i practitioners).
In ogni caso quando ho usato l'espressione "invidia della fisica" l'ho rubato da questo paper qui: WARNING: Physics Envy May Be Hazardous To Your Wealth! (simpatico paper di una 70ina di pagine, però assolutamente scorrevoli e/o skippabili alcune) del Prof. Lo che mi piace moltissimo (chi lo conosce direbbe "grazi al..." ) e di Mueller (fisico del MIT, che ora lavoro a GMO e prima tra GS e MS, quindi uno che ha unito i due aspetti in grande stile), non so se è quello a cui ti riferivi ma che eventualmente non avevo postato io (e che is worth reading anyway).
Comunque, ripeto, non era ovviamente un attacco ai "quant" e il paper lo sottolinea bene quest'aspetto (d'altronde dato i due autori non sarebbe molto coerente ) solo non condividevo il "se non capisci la fisica non puoi capire l'economia" di Frank (ovviamente considerazione biased, dato che di fisica ci ho sempre capito poco )
Dalle conclusione del paper:
So what does this imply for the future of finance? Our hope is that the future will be even brighter because of the vulnerabilities that the recent crisis has revealed. By acknowledging that financial challenges cannot always be resolved with more sophisticated mathematics, and incorporating fear and greed into models and risk-management protocols explicitly rather than assuming them away, we believe that the financial models of the future will be considerably more successful, even if less mathematically elegant and tractable. Just as biologists and meteorologists have broken new ground thanks to computational advances that have spurred new theories, we anticipate the next financial renaissance to lie at the intersection of theory, practice, and computation.