Si, anche per me.
Tuttavia non credo che la fisica, almeno quella basata sui modelli attuali (compresi stringhe e standard), serva a qualcosa. Anzi, spesso e volentieri chi applica la fisica classica e moderna ai mercati si vincola a schemi controproducenti da cui difficilimente riesce a liberarsi.
E come fai a dirlo? Nella tua accezione di "andare a naso" io direi esattamente il contrario.
Chi "vince mediamente di più" probabilmente è esattamente chi riesce ad uscire dagli schemi dalla teorizzazione, ma questo non significa andare a naso. Perchè come giustamente dice FrankB, anche quando costruisci un modello vai a naso.
Va bene che il cervello umano è una "macchina" impressionante, ma ricordiamoci che è stato dimostrato il secolo scorso che non potrà mai capire se stesso.
P.S. Anche a me è piaciuto molto quel Du Sautoy.
L'ho detto perchè vedendo i profili dei primi 40 manager di hedge fund per retribuzione, almeno l'80% ha una preparazione di tipo economico, sono pochissimi quelli che hanno una preparazione di tipo quantitativo in questa categoria. Banalmente deduco che la preparazione economica è migliore nel campo economico.
Non è tanto che il cervello umano è complesso, ma è la capacità di fare salti logici impressionanti tipici dell'uomo e che nessun strumento matematico, ne la combinazione di più di essi è in grado anche minimamente di eguagliare, che rende migliore la performance dell'intuito rispetto al calcolo quando si opera in un campo irrazionale quale è quello finanziario.
Il cervello è in grado di elaborare contemporaneamente una quantità di informazioni di distinte categorie ad una velocita istantanea e con un consumo energetico bassissimo.
Faccio un esempio, quando lo spread BTP-Bund era a 580, il rendimento sfiorava l'8% e la cedolare secca della tassazione al 12,5% ne faceva uno degli strumenti finanziari più redditizi in circolazione. Poichè i modelli di pricing ci dicono che ad un certo rendimento corrisponde un certo rischio, un matematico, fisico o econometrista che avesse voluto contenere il rischio non avrebbe mai investito in tale strumento, facendo un errore.
L'errore era pensare che il rischio era alto, il modello in questione non contemplava alcune variabili, per esempio la volontà politica di difendere l'euro.
Ecco cosa non può ancora fare un computer, non può contemporaneamente processare informazioni di categorie diverse, pesarle e quindi decidere.
E vogliamo parlare del fondo LTCM?
Vogliamo parlare della funzione copula, quella che avrebbe dovuto limitare i rischi dei sub-prime parcellizzandoli in una infinità di strumenti finanziari?
Ricordo che se la FED non fosse intervenuta in non so quante situazioni oggi molti hedge fund sarebbero falliti.
Ritornando all'analisi, lo stesso concetto di limite e di infinito presuppone un salto logico e quindi un livello di astrazione che solo la mente umana riesce a formulare.
Inoltre penso che i sistemi robotizzati, potevano vincere quando erano pochi, oggi, se non ricordo male, le transazioni automatiche costituiscono l'80% delle transazioni al NYSE, praticamente è una guerra tra macchine.
In questa guerra, vedo però emergere le figure dei managers all'antica.
Almeno questa è la mia visione.
Se proprio devo usare la matematica in economia, preferisco cmq l'approccio che ha scritto FrankB in qualche post addietro, un sistema semplice non esente da errori ma il cui errore conosco a priori.