Analisi matematica

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Si, anche per me.

Tuttavia non credo che la fisica, almeno quella basata sui modelli attuali (compresi stringhe e standard), serva a qualcosa. Anzi, spesso e volentieri chi applica la fisica classica e moderna ai mercati si vincola a schemi controproducenti da cui difficilimente riesce a liberarsi.



E come fai a dirlo? Nella tua accezione di "andare a naso" io direi esattamente il contrario.

Chi "vince mediamente di più" probabilmente è esattamente chi riesce ad uscire dagli schemi dalla teorizzazione, ma questo non significa andare a naso. Perchè come giustamente dice FrankB, anche quando costruisci un modello vai a naso.

Va bene che il cervello umano è una "macchina" impressionante, ma ricordiamoci che è stato dimostrato il secolo scorso che non potrà mai capire se stesso.

P.S. Anche a me è piaciuto molto quel Du Sautoy.

L'ho detto perchè vedendo i profili dei primi 40 manager di hedge fund per retribuzione, almeno l'80% ha una preparazione di tipo economico, sono pochissimi quelli che hanno una preparazione di tipo quantitativo in questa categoria. Banalmente deduco che la preparazione economica è migliore nel campo economico.

Non è tanto che il cervello umano è complesso, ma è la capacità di fare salti logici impressionanti tipici dell'uomo e che nessun strumento matematico, ne la combinazione di più di essi è in grado anche minimamente di eguagliare, che rende migliore la performance dell'intuito rispetto al calcolo quando si opera in un campo irrazionale quale è quello finanziario.

Il cervello è in grado di elaborare contemporaneamente una quantità di informazioni di distinte categorie ad una velocita istantanea e con un consumo energetico bassissimo.

Faccio un esempio, quando lo spread BTP-Bund era a 580, il rendimento sfiorava l'8% e la cedolare secca della tassazione al 12,5% ne faceva uno degli strumenti finanziari più redditizi in circolazione. Poichè i modelli di pricing ci dicono che ad un certo rendimento corrisponde un certo rischio, un matematico, fisico o econometrista che avesse voluto contenere il rischio non avrebbe mai investito in tale strumento, facendo un errore.

L'errore era pensare che il rischio era alto, il modello in questione non contemplava alcune variabili, per esempio la volontà politica di difendere l'euro.

Ecco cosa non può ancora fare un computer, non può contemporaneamente processare informazioni di categorie diverse, pesarle e quindi decidere.


E vogliamo parlare del fondo LTCM?

Vogliamo parlare della funzione copula, quella che avrebbe dovuto limitare i rischi dei sub-prime parcellizzandoli in una infinità di strumenti finanziari?

Ricordo che se la FED non fosse intervenuta in non so quante situazioni oggi molti hedge fund sarebbero falliti.


Ritornando all'analisi, lo stesso concetto di limite e di infinito presuppone un salto logico e quindi un livello di astrazione che solo la mente umana riesce a formulare.


Inoltre penso che i sistemi robotizzati, potevano vincere quando erano pochi, oggi, se non ricordo male, le transazioni automatiche costituiscono l'80% delle transazioni al NYSE, praticamente è una guerra tra macchine. :D

In questa guerra, vedo però emergere le figure dei managers all'antica.

Almeno questa è la mia visione.

Se proprio devo usare la matematica in economia, preferisco cmq l'approccio che ha scritto FrankB in qualche post addietro, un sistema semplice non esente da errori ma il cui errore conosco a priori.
 
L'ho detto perchè vedendo i profili dei primi 40 manager di hedge fund per retribuzione, almeno l'80% ha una preparazione di tipo economico, sono pochissimi quelli che hanno una preparazione di tipo quantitativo in questa categoria. Banalmente deduco che la preparazione economica è migliore nel campo economico.

Non è tanto che il cervello umano è complesso, ma è la capacità di fare salti logici impressionanti tipici dell'uomo e che nessun strumento matematico, ne la combinazione di più di essi è in grado anche minimamente di eguagliare, che rende migliore la performance dell'intuito rispetto al calcolo quando si opera in un campo irrazionale quale è quello finanziario.

Il cervello è in grado di elaborare contemporaneamente una quantità di informazioni di distinte categorie ad una velocita istantanea e con un consumo energetico bassissimo.

Da quello che dici deduco che tu preferisci un'operatività discrezionale ad una metodologica. E che credi sia questa la chiave del successo. Se sbaglio correggimi e non leggere il resto, altrimenti procedi pure :).

La critica di FrankB, che condivido, è che anche una metodologia, per quanto complessa, è frutto della mente umana, e quindi in questa logica dovrebbe essere ugualmente valida.

Io aggiungerei un paio di cose:

1) dalla formazione culturale dei manager di hedge fund per retribuzione non credo tu possa dedurre niente di utile alla tua tesi, se non FORSE, ammesso e non concesso che la loro retribuzione sia proporzionale ai loro risutati, che sono più liberi dagli schemi mentali delle materie più rigide come matematica e fisica.

2) per quanto il cervello umano sia una macchina strabiliante, è soggetto ad una serie di bias fortemente penalizzanti, soprattutto quando deve competere con altri cervelli, soprattutto in campo economico.

3) il cervello umano avrà anche capacità ed efficienza straordinarie, ma è progettato soprattutto per la sopravvivenza ed il progresso. Per alcune altre cose sono molto più performanti i computer, per altro creati dallo stesso cervello e catalizzatori potentissimi dello sviluppo umano.

Questo non per mettere in competizione computer e cervello, ma metodo e istinto. In alcuni campi può essere meglio l'istinto, ma non in tutti, visto che la velocità dell'istinto paga profondissimi bias, soprattutto sui mercati, dove la velocità di un algoritmo progettato da un uomo può essere molto più efficiente.

Faccio un esempio, quando lo spread BTP-Bund era a 580, il rendimento sfiorava l'8% e la cedolare secca della tassazione al 12,5% ne faceva uno degli strumenti finanziari più redditizi in circolazione. Poichè i modelli di pricing ci dicono che ad un certo rendimento corrisponde un certo rischio, un matematico, fisico o econometrista che avesse voluto contenere il rischio non avrebbe mai investito in tale strumento, facendo un errore.

L'errore era pensare che il rischio era alto, il modello in questione non contemplava alcune variabili, per esempio la volontà politica di difendere l'euro.

Ecco cosa non può ancora fare un computer, non può contemporaneamente processare informazioni di categorie diverse, pesarle e quindi decidere.


E vogliamo parlare del fondo LTCM?

Vogliamo parlare della funzione copula, quella che avrebbe dovuto limitare i rischi dei sub-prime parcellizzandoli in una infinità di strumenti finanziari?

Ricordo che se la FED non fosse intervenuta in non so quante situazioni oggi molti hedge fund sarebbero falliti.

Sono tutti esempi a posteriori la cui analisi è soggetta agli stessi bias mentali sopra menzionati: che sia survivorship, di conferma, hindsight, di merito non dimostrabile, o tanti altri. Ovvero non dimostrano niente (è overfitting :D)

...Inoltre penso che i sistemi robotizzati, potevano vincere quando erano pochi, oggi, se non ricordo male, le transazioni automatiche costituiscono l'80% delle transazioni al NYSE, praticamente è una guerra tra macchine. :D...

E questo forse dovrebbe farti capire che è l'esatto opposto di quanto asserisci :D

In questa guerra, vedo però emergere le figure dei managers all'antica.

Almeno questa è la mia visione.

Se proprio devo usare la matematica in economia, preferisco cmq l'approccio che ha scritto FrankB in qualche post addietro, un sistema semplice non esente da errori ma il cui errore conosco a priori.

E questa tua opinione secondo me è dovuta ad un altro paio di comunissimi bias mentali :)

P.S. A dire il vero questa storia della semplicità mi ha sempre fatto sorridere: è come dire che per vincere a scacchi bastano poche semplici regole :)
Se l'analisi delle serie storiche riservasse soluzioni semplici nell'ottica di ottenere "ottimo" profitto dai mercati, risulterebbe un paradosso grande quanto una casa! :D
 
Ultima modifica:
Da quello che dici deduco che tu preferisci un'operatività discrezionale ad una metodologica. E che credi sia questa la chiave del successo. Se sbaglio correggimi e non leggere il resto, altrimenti procedi pure :).

La critica di FrankB, che condivido, è che anche una metodologia, per quanto complessa, è frutto della mente umana, e quindi in questa logica dovrebbe essere ugualmente valida.

Io aggiungerei un paio di cose:

1) dalla formazione culturale dei manager di hedge fund per retribuzione non credo tu possa dedurre niente di utile alla tua tesi, se non FORSE, ammesso e non concesso che la loro retribuzione sia proporzionale ai loro risutati, che sono più liberi dagli schemi mentali delle materie più rigide come matematica e fisica.

2) per quanto il cervello umano sia una macchina strabiliante, è soggetto ad una serie di bias fortemente penalizzanti, soprattutto quando deve competere con altri cervelli, soprattutto in campo economico.

3) il cervello umano avrà anche capacità ed efficienza straordinarie, ma è progettato soprattutto per la sopravvivenza ed il progresso. Per alcune altre cose sono molto più performanti i computer, per altro creati dallo stesso cervello e catalizzatori potentissimi dello sviluppo umano.

Questo non per mettere in competizione computer e cervello, ma metodo e istinto. In alcuni campi può essere meglio l'istinto, ma non in tutti, visto che la velocità dell'istinto paga profondissimi bias, soprattutto sui mercati, dove la velocità di un algoritmo progettato da un uomo può essere molto più efficiente.



Sono tutti esempi a posteriori la cui analisi è soggetta agli stessi bias mentali sopra menzionati: che sia survivorship, di conferma, hindsight, di merito non dimostrabile, o tanti altri. Ovvero non dimostrano niente (è overfitting :D)



E questo forse dovrebbe farti capire che è l'esatto opposto di quanto asserisci :D



E questa tua opinione secondo me è dovuta ad un altro paio di comunissimi bias mentali :)

P.S. A dire il vero questa storia della semplicità mi ha sempre fatto sorridere: è come dire che per vincere a scacchi bastano poche semplici regole :)
Se l'analisi delle serie storiche riservasse soluzioni semplici nell'ottica di ottenere "ottimo" profitto dai mercati, risulterebbe un paradosso grande quanto una casa! :D

Ammetto che quella sull'overfitting è bella :D


No il discorso è secondo me semplice.

Si chiaramente tutto è frutto della mente umana ma io non discuto l'origine del metodo (che è appunto lo stesso, l'uomo) io discuto il metodo a partire dai risultati.

Se la scala di valore è la retribuzione mi accorgo attraverso l'evidenza empirica che coloro che hanno una formazione economica e che applicano tale metodologia nei mercati guadagna di più di chi applica i modelli quantitativi.

Il che è abbastanza coerente, a sistemi irrazionali applico metodi irrazionali, meno coerente è l'applicazione di metodi esatti.

Mi piace ricordare l'espressione di "esuberanza irrazionale" citata da Greespan rivolto ai mercati finanziari.

Attenzione io non voglio demonizzare i metodi quantitativi, semplicemente vedendo che c'è una specie di amore verso la matematica applicata all'economia ne discuto l'efficienza partendo dai risultati.

Anche in questo caso sono stato "curioso" :D
 
Ammetto che quella sull'overfitting è bella :D


No il discorso è secondo me semplice.

Si chiaramente tutto è frutto della mente umana ma io non discuto l'origine del metodo (che è appunto lo stesso, l'uomo) io discuto il metodo a partire dai risultati.

Se la scala di valore è la retribuzione mi accorgo attraverso l'evidenza empirica che coloro che hanno una formazione economica e che applicano tale metodologia nei mercati guadagna di più di chi applica i modelli quantitativi.

Il che è abbastanza coerente, a sistemi irrazionali applico metodi irrazionali, meno coerente è l'applicazione di metodi esatti.

Mi piace ricordare l'espressione di "esuberanza irrazionale" citata da Greespan rivolto ai mercati finanziari.

Attenzione io non voglio demonizzare i metodi quantitativi, semplicemente vedendo che c'è una specie di amore verso la matematica applicata all'economia ne discuto l'efficienza partendo dai risultati.

Anche in questo caso sono stato "curioso" :D

Comunque devo darti atto che in alcune "metodologie" di trading l'aspetto intuitivo e di sintesi della mente umana può risultare più efficiente.

Analizzare tutte le sfaccettature politiche di una determinata situazione economica è un'analisi difficilmente (se non "impossibilmente") modellizzabile con algoritmi implementabili su computer. Mentre una mente lucida potrebbe con relativa calma e "semplicità" ottenere ottimi risultati.

Ma restiamo su una scala temporale molto più dilatata, ad esempio, del tuo stesso TS (se ricordo bene).

A proposito, come va? :confused:
 
Secondo me fai anche tu il solito, classico, ripetutissimo errore di fondo: consideri il mercato un sistema deterministico, quand'anche tu lo voglia modellizzare con la teoria del caos.

Lo considero un sistema complesso. Cioe un sistema composto da cosi tanti "atomi" che se anche conosco esattamente come essi interagiscono l'un con l'altro (che e' dubbio nel caso in questione) non posso calcolarne la dinamica in questo modo, bottom-up. E' proprio come si fa in termodinamica e meteorologia.

Perchè i modelli caotici è vero che fanno quello che dici, ovvero modellizzano con approssimazione accettabile sistemi per cui risulta praticamente impossibile calcolare ogni singola forza in gioco, ma lo fanno comunque su sistemi che di base sono deterministici.
Certamente poi se di un sistema non so niente, niente posso dire.

Di nuovo il classico errore. Il mercato non è un sistema di assicurazione.
Era solo un esempio. Assicurazioni, gas, fasci di particelle,...ce ne sono tanti

P.S. Sempre molto piacevole discutere con te ;)
Likewise!

Faccio un esempio, quando lo spread BTP-Bund era a 580, il rendimento sfiorava l'8% e la cedolare secca della tassazione al 12,5% ne faceva uno degli strumenti finanziari più redditizi in circolazione. Poichè i modelli di pricing ci dicono che ad un certo rendimento corrisponde un certo rischio, un matematico, fisico o econometrista che avesse voluto contenere il rischio non avrebbe mai investito in tale strumento, facendo un errore.

L'errore era pensare che il rischio era alto, il modello in questione non contemplava alcune variabili, per esempio la volontà politica di difendere l'euro.
Allo stesso tempo avrebbero dovuto avere il fiuto di non comprare tds greci, che sembravano un' occasione ancora piu ghiotta ?

Chiaro che nessuno puo prevedere queste cose grazie alle sue capacita analitiche. Chi ci azzecca puo credere che sia grazie a quelle, ma in realta e' solo stato fortunato.

Un'altra mia frase preferita e' che in finanza non ci sono cervelli piu fini, ma solo orecchie piu lunghe.
Non voglio dire che siamo tutti "intelligenti" uguali, ma che dato l'elevato numero di attori e' molto poco probabile che partendo dagli stessi dati a disposizione solo uno veda un certo esito. Se lo fa uno, lo faranno dieci, e se lo fanno dieci il vantaggio e' molto ridotto.
 
Lo considero un sistema complesso. Cioe un sistema composto da cosi tanti "atomi" che se anche conosco esattamente come essi interagiscono l'un con l'altro (che e' dubbio nel caso in questione) non posso calcolarne la dinamica in questo modo, bottom-up. E' proprio come si fa in termodinamica e meteorologia.

Certo, però in termodinamica e meteorologia ogni "atomo" ha un comportamento deterministico. Nei mercati gli "atomi" sono persone, che non solo non sono deterministiche, ma reagiscono "attivamente" e competitivamente con gli altri "atomi".

...Certamente poi se di un sistema non so niente, niente posso dire...

Però se sai che un sistema non è deterministico, sai anche che i metodi della fisica deterministica non funzionano (ne possono funzionare per ovvie ragioni).

...Era solo un esempio. Assicurazioni, gas, fasci di particelle,...ce ne sono tanti...

... e ci sono i tornanti di montagna, la pesca, il golf, lo sci, e chi più ne ha più ne metta (questa la capiranno solo pochi vecchi compagni di forum :)). Tutti esempi di nessuna attienza con i mercati, ovviamente. Sarebbe troppo bello e facile.


Tutto questo per dire che, secondo me, la fisica del determinismo non serve ne può servire per prevedere i mercati. Quand'anche fosse utile per descrivere sistemi "apparentemente" caotici, ma che in realtà di caotico hanno solo la nostra incapacità di osservarli nei minimi particolari.

(vorrei parlare anche di Heisenberg, ma poi mi dicono che dico sempre le stesse cose, e non ho voglia di sembrare più anziana di quello che sono :D)
 
Certo, però in termodinamica e meteorologia ogni "atomo" ha un comportamento deterministico. Nei mercati gli "atomi" sono persone, che non solo non sono deterministiche, ma reagiscono "attivamente" e competitivamente con gli altri "atomi".
...
Però se sai che un sistema non è deterministico, sai anche che i metodi della fisica deterministica non funzionano (ne possono funzionare per ovvie ragioni).

Hai ragione se ti riferisci ad una sola persona, se vuoi sapere cosa fa Facebook domani mattina, e cose di questo genere. Queste sono dinamiche non prevedibili in alcun modo, io credo.
Pero, quando prendi un gran numero di persone, per irrazionali, reattivi, e quant'altro possano essere, ci sono parametri globali che invece possono essere dedotti con sufficiente precisione.
E' cosi che funzionano gli exit polls e, esempio ancora piu calzante, la pubblicita.
 
Hai ragione se ti riferisci ad una sola persona, se vuoi sapere cosa fa Facebook domani mattina, e cose di questo genere. Queste sono dinamiche non prevedibili in alcun modo, io credo.
Pero, quando prendi un gran numero di persone, per irrazionali, reattivi, e quant'altro possano essere, ci sono parametri globali che invece possono essere dedotti con sufficiente precisione.

Forse, ma non certo utilizzando i modelli fisici utilizzati per le previsioni metereologiche o per la dinamica dei fluidi, che non c'entrano niente con i comportamenti di massa (o di stormo, come andava di moda poco tempo fa). Comportamenti di massa che per giunta inquadrati in un contesto fortemente competitivo ed adattativo come sono i mercati finanziari complicano notevolmente la cosa.

La mia opinione, fisica, psicologia di massa o psicostoria che sia, è che questa "sufficiente precisione" sia ancora fantascienza, ed anche abbastanza spinta. E che qualora fosse raggiunta dovrebbe rispettare regole molto ferree, come ad esempio quelle di questo paste, scritte da un fisico biochimico molto famoso:

...la psicostoria tramite metodi matematici e statistici è in grado di prevedere, sia pure solo a livello probabilistico, l'evoluzione futura di una determinata società, a condizione che:
1.essa comprenda un numero particolarmente elevato di intelligenze umane, dell'ordine minimo di un centinaio di miliardi;
2.almeno il 99% di questa collettività non sia al corrente delle predizioni della psicostoria;
3.non esistano all'interno di tale raggruppamento significative intelligenze non umane (non solo in senso quantitativo, ma anche qualitativo), come alieni, robot o individui mutanti (infatti la psicostoria è applicabile solo ai comportamenti degli esseri umani, per cui le reazioni di esseri diversi, come gli alieni, le risulterebbero del tutto imprevedibili)*
4.non avvenga fra il momento in cui la previsione viene stipulata e il momento in cui dovrebbe avverarsi una sostanziale e imprevedibile modifica nella società umana (per esempio grandi progressi tecnologici non prevedibili o previsti ma considerati tanto poco probabili da sembrare impossibili)


E' cosi che funzionano gli exit polls e, esempio ancora piu calzante, la pubblicita.

Ma quelli usano la statistica, non certo la fisica. E anche in questo caso le differenze con i mercati finanziari sono alquanto evidenti e sostanziali, anche se non basate così evidentemente sul semplice determinismo.
 
La termodinamica non e' altro che la meccanica statistica di una enorme quantita di atomi.
Come vedi c'entra sia la statistica che lo studio delle masse.

La psicostoria ha una risoluzione troppo alta, a mio parere di diversi ordini di grandezza. Del resto la storia umana si sviluppa a grandi salti, che sono loro che fanno le grandi differenze. Cigni neri, li potrebbe chiamare un' ingegnere mancato dal pessimo carattere.
Da un certo punto di vista, quelli che introducono eccessive sofisticherie matematiche nello studio dei mercati non sono altro che una versione in sedicesimo degli psicostorici di Asimov. Destinati al fallimento entrambi.
 
Comunque devo darti atto che in alcune "metodologie" di trading l'aspetto intuitivo e di sintesi della mente umana può risultare più efficiente.

Analizzare tutte le sfaccettature politiche di una determinata situazione economica è un'analisi difficilmente (se non "impossibilmente") modellizzabile con algoritmi implementabili su computer. Mentre una mente lucida potrebbe con relativa calma e "semplicità" ottenere ottimi risultati.

Ma restiamo su una scala temporale molto più dilatata, ad esempio, del tuo stesso TS (se ricordo bene).

A proposito, come va? :confused:

parto dalla fine.

Ti scrivo dal pc che ho dedicato alle transazioni. ho dovuto ricostruire più volte il sistema in quanto ho avuto parecchi problemi tecnici nella gestione automatica e contemporanea di 30 titoli, li ho portati a 20 perdendo molto tempo che ritaglio tra famiglia e lavoro, vediamo se oggi va tutto bene.

Finchè non rendo tutto automatico è come se non partissi. :D

Paradossale se ci pensi detto da uno che ha demolito il trading automatico, ma la mia contraddizione è pari solo alla mia inedia. :D
 
La termodinamica non e' altro che la meccanica statistica di una enorme quantita di atomi.

Non esageriamo, la termodinamica è questa: Termodinamica - Wikipedia

Credo tu stia mescolando statistica e fisica con troppa libertà.

Per l'ennesima volta, la termodinamica studia fenomeni deterministici ed applicarla ai mercati è come applicare le equazioni di Maxwell al gioco del poker.

Alla fine ti resta semplicemente la statistica, quella degli exit poll, della pubblicità, e della teoria del caos. E pur mettendo un attimo da parte il centro della discussione, ovvero che la fisica non c'entra niente, ovvero che la statistica non è una branca della fisica, sappiamo fin troppo bene quanto funzioni la statistica in generale per prevedere i mercati (pur funzionando bene per prevedere tempo, traffico, eventi assicurati, risultati elettorali e altro ancora).

Come vedi c'entra sia la statistica che lo studio delle masse.

Appunto: non c'entra la fisica.

La psicostoria ha una risoluzione troppo alta, a mio parere di diversi ordini di grandezza. Del resto la storia umana si sviluppa a grandi salti, che sono loro che fanno le grandi differenze. Cigni neri, li potrebbe chiamare un' ingegnere mancato dal pessimo carattere.
Da un certo punto di vista, quelli che introducono eccessive sofisticherie matematiche nello studio dei mercati non sono altro che una versione in sedicesimo degli psicostorici di Asimov. Destinati al fallimento entrambi.

La risoluzione della psicostoria è semplicemente una condizione per il suo funzionamento. E' fantascienza. E mi è servita solo da esempio per farti capire l'impossibilità di quello che proponi.

parto dalla fine.

Ti scrivo dal pc che ho dedicato alle transazioni. ho dovuto ricostruire più volte il sistema in quanto ho avuto parecchi problemi tecnici nella gestione automatica e contemporanea di 30 titoli, li ho portati a 20 perdendo molto tempo che ritaglio tra famiglia e lavoro, vediamo se oggi va tutto bene.

Finchè non rendo tutto automatico è come se non partissi. :D

Paradossale se ci pensi detto da uno che ha demolito il trading automatico, ma la mia contraddizione è pari solo alla mia inedia. :D

A prescindere dal risultato che otterrai, credo tu stia facendo un lavoro costruttivo, soprattutto se ti piace farlo.

Facci sapere ;)
 
Non esageriamo, la termodinamica è questa: Termodinamica - Wikipedia

Credo tu stia mescolando statistica e fisica con troppa libertà.

Per l'ennesima volta, la termodinamica studia fenomeni deterministici ed applicarla ai mercati è come applicare le equazioni di Maxwell al gioco del poker.

Visto che ti piace wiki Statistical Physics

Il fatto e' che didatticamente molte cose in fisica si cominciano a studiare da un punto di vista fenomenologico (che poi e' la via per la quale sono state scoperte), mentre e' solo quando uno si avventura in uno studio approfondito che esce fuori come le stesse cose discendano dai pochi principi base della fisica.
Io personalmente rimasi molto sorpreso quando mi fecero vedere che le equazioni di Maxwell venivano fuori applicando la meccanica razionale alle cariche.
 

Statistical physics is the branch of physics that uses methods of probability theory and statistics, and particularly the mathematical tools for dealing with large populations and approximations, in solving physical problems.

Fisica e statistica sono due cose differenti, e spero questo sia pacifico. Tu stai ripetendo che la fisica è utile alla finanza perchè usa la statistica. Peccato che usare la statistica per stabilire la dinamica di un fluido oppure un premio di assicurazione oppure i risultati elettorali non equivale affatto ad usare la statistica per prevedere l'andamento dei mercati.

Usare la "fisica statistica" per modellare i mercati finanizari è come voler andare da Roma a Milano passando per Palermo. E, aggiungerei, senza neanche arrivare a destinazione.

Il fatto e' che didatticamente molte cose in fisica si cominciano a studiare da un punto di vista fenomenologico (che poi e' la via per la quale sono state scoperte), mentre e' solo quando uno si avventura in uno studio approfondito che esce fuori come le stesse cose discendano dai pochi principi base della fisica.
Io personalmente rimasi molto sorpreso quando mi fecero vedere che le equazioni di Maxwell venivano fuori applicando la meccanica razionale alle cariche.

Direi che stiamo cominciando a girare in tondo! :D
 
avete letto Marx? Anche per lui la storia era prevedibile e la rivoluzione era imminente? Non è il capostipite di coloro che pensano che la storia sia prevedibile?
 
Non esageriamo, la termodinamica è questa: Termodinamica - Wikipedia

Credo tu stia mescolando statistica e fisica con troppa libertà.

Per l'ennesima volta, la termodinamica studia fenomeni deterministici ed applicarla ai mercati è come applicare le equazioni di Maxwell al gioco del poker.

Alla fine ti resta semplicemente la statistica, quella degli exit poll, della pubblicità, e della teoria del caos. E pur mettendo un attimo da parte il centro della discussione, ovvero che la fisica non c'entra niente, ovvero che la statistica non è una branca della fisica, sappiamo fin troppo bene quanto funzioni la statistica in generale per prevedere i mercati (pur funzionando bene per prevedere tempo, traffico, eventi assicurati, risultati elettorali e altro ancora).



Appunto: non c'entra la fisica.



La risoluzione della psicostoria è semplicemente una condizione per il suo funzionamento. E' fantascienza. E mi è servita solo da esempio per farti capire l'impossibilità di quello che proponi.



A prescindere dal risultato che otterrai, credo tu stia facendo un lavoro costruttivo, soprattutto se ti piace farlo.

Facci sapere ;)

In realtà ero partito da metà novembre con ca. 98.000 $ di capitale (paper trading), sono arrivato sino a 102.000, ma in quel caso stavo solo provando il software di gestione.

Il software di gestione è costruito in dot.Net su OS XP, il problema principale è la gestione dell'update dei prezzi nel DB. Ero partito con 50 stocks di cui ne utilizzavo 30, ma nonostante l'introduzione di metodi asincroni per la gestione di dati ad alta frequenza capitava che il sistema si freezzava con ripercussioni sull'orologio di sistema su cui sono schedulate tutta una serie di procedure automatiche.

Ho deciso di portare a 25 da 50 i titoli in gestione, la situazione è migliorata parecchio ma ancora devo efficientare per rendere fluido l'update. In particolare ho riscontrato che al NYSE negli ultimi 30 min di transazione ore 9:30 PM (italia) la frequenza delle transazioni esplode creando innumerevoli tick price che ancora rallentantano un pò(nonostante l'architettura di gestione sia quella necessaria a questo tipo di situazione) l'orologio di sistema.

Vediamo un pò che cosa mi invento ancora per renderlo stabile.

La cosa che sicuramente ho imparato è che se è complesso creare e testare un modello matematico per i mercati finanziari, lo è estremamente di più creare il software di gestione che rende quanto più simile l'ambiente reale a quello simulato.
 
In realtà ero partito da metà novembre con ca. 98.000 $ di capitale (paper trading), sono arrivato sino a 102.000, ma in quel caso stavo solo provando il software di gestione.

Il software di gestione è costruito in dot.Net su OS XP, il problema principale è la gestione dell'update dei prezzi nel DB. Ero partito con 50 stocks di cui ne utilizzavo 30, ma nonostante l'introduzione di metodi asincroni per la gestione di dati ad alta frequenza capitava che il sistema si freezzava con ripercussioni sull'orologio di sistema su cui sono schedulate tutta una serie di procedure automatiche.

Ho deciso di portare a 25 da 50 i titoli in gestione, la situazione è migliorata parecchio ma ancora devo efficientare per rendere fluido l'update. In particolare ho riscontrato che al NYSE negli ultimi 30 min di transazione ore 9:30 PM (italia) la frequenza delle transazioni esplode creando innumerevoli tick price che ancora rallentantano un pò(nonostante l'architettura di gestione sia quella necessaria a questo tipo di situazione) l'orologio di sistema.

Vediamo un pò che cosa mi invento ancora per renderlo stabile.

Problemi che conosco e riconosco bene. Una soluzione, anche se potrebbe risultare costosa, è quella di utilizzare più account in parallelo, e servirsi anche dei paper per l'informativa. Anche con la stessa macchina non danno alcun problema di ... "freeze" (bravo, rende bene l'idea ;) Ci è passato anche Cren senza saperlo! :D)

La cosa che sicuramente ho imparato è che se è complesso creare e testare un modello matematico per i mercati finanziari, lo è estremamente di più creare il software di gestione che rende quanto più simile l'ambiente reale a quello simulato.

IB l'ambiente simulato te lo crea identico a quello reale, quindi risparmi moltissima fatica.

Ma confessiamolo, se si ha una strategia funzionante tutto questo è solo lavoro da tecnici, che si può anche delegare (sempre con profonda e accurata supervisione).
 
utilizzi un trading system particolare caro Amartya?
 
Statistical physics is the branch of physics that uses methods of probability theory and statistics, and particularly the mathematical tools for dealing with large populations and approximations, in solving physical problems.

Vabbe, dice pure che e' il fondamento teorico della termodinamica, mentre tu col tuo link cercavate di negare questa verita.

Fisica e statistica sono due cose differenti
La fisica moderna non e' altro che quello che un tempo era chiamata filosofia naturale. In altre parole e' lo studio di tutto quello che ci circonda e che possiamo osservare con metodi obbiettivi.
La statistica sono metodi matematici che quando applicati alla fisica diventano fisica pure loro. Non mi dirai adesso che le equazioni cardinali della meccanica non sono fisica perche sono matematica!

Tu stai ripetendo che la fisica è utile alla finanza perchè usa la statistica. Peccato che usare la statistica per stabilire la dinamica di un fluido oppure un premio di assicurazione oppure i risultati elettorali non equivale affatto ad usare la statistica per prevedere l'andamento dei mercati.

La fisica ti dice che l'S&P500 e' meno volatile della media delle volatilita dei suoi singoli componenti. Siccome questo entra nel prezzo delle opzioni, mi sembra di vedere le guglie del Duomo.
 
Vabbe, dice pure che e' il fondamento teorico della termodinamica, mentre tu col tuo link cercavate di negare questa verita.

Francamente che il fondamento teorico della termodinamica sia la fisica statistica, oltre a non crederlo ne leggerlo nel tuo link, non mi interessa minimamente ai fini del discorso attuale. Ovvero ne voglio ne mi serve negarlo.

Semplicemente ti facevo notare che fisica e statistica sono campi nettamente distinguibili tra loro. Ed il fatto che la statistica venga applicata con successo alla fisica, alla termodinamica, ecc, non significa che possa venire applicata con successo anche ai mercati, vista la loro natura competamente diversa dall'oggetto di studio della fisica del determinismo.

Tantomeno significa che all'analisi dei mercati possa essere utile la fisica, la termodinamica, ecc. (io addirittura credo il contrario). Ricordiamoci che perno e partenza della discussione è stata questa tua frase:

...se non capisci la fisica non puoi capire l'economia...

Che alla luce di quanto detto francamente mi sembra un errore colossale (perdona la franchezza).

Avrei sorvolato molto più a cuor leggero su "se non capisci la statistica non puoi capire l'economia" :D

La fisica moderna non e' altro che quello che un tempo era chiamata filosofia naturale. In altre parole e' lo studio di tutto quello che ci circonda e che possiamo osservare con metodi obbiettivi.
La statistica sono metodi matematici che quando applicati alla fisica diventano fisica pure loro. Non mi dirai adesso che le equazioni cardinali della meccanica non sono fisica perche sono matematica!

No, ma non dico neanche che per capire un'equazione matematica mi serve la fisica, come invece stai facendo tu.

E questo è un esempio calzante ...

La fisica ti dice che l'S&P500 e' meno volatile della media delle volatilita dei suoi singoli componenti.

... questo non te lo dice la fisica, che non c'entra precisamente nulla: te lo dice la statistica!

Se poi vuoi proprio vederci qualche riferimento alla fisica, allora possiamo metterci anche biologia, filosofia, letteratura, storia e religione.
 
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