Già... Domanda alla quale anch'io al momento (vista la mia situazione personale uguale alla vostra) non so darmi una risposta.
Su FOL si possono trovare suggerimenti ed idee anche interessanti su come mettersi al riparo.
Qui ci sono persone che già hanno fatto la scelta di andare a vivere all'estero.
Ma per avere un piano di azione fatto bene a mio avviso è meglio rivolgersi a consulenti ed esperti, ce ne sono in tal senso anche se solitamente accettano di assistere solo soggetti con determinati patrimoni.
Diciamo che mettere in salvo i propri risparmi è forse la cosa più semplice, tanto per cominciare basta tenerli lontani da asset che riguardano il sistema Italia come ad esempio titoli di stato, immobili (soprattutto la fascia di immobili per la classe media come appartamenti e box delle periferie o provincie sperdute) e titoli di banche italiane (in uno scenario di default nazionale le banche saltano assieme allo stato, oltretutto quelle italiane sono piene zeppe di BTP).
Mettere in salvo se stessi è più complicato e lo diventa ancora di più se si ha famiglia.
Poi, uno potrebbe decidere di mettere in salvo il proprio denaro e rimanere comunque a vivere nel Paese Con La Costituzione Più Bella Del Mondo ma la vedo una scelta pericolosa. Uno stato che rimane senza soldi e dichiara bancarotta non è uno scherzo...salta per aria tutto...economia, sicurezza pubblica, welfare.
Chi ha una qualifica professionale molto alta a mio avviso è avvantaggiato perchè può cercare un posto di lavoro all'estero e magari trovare condizioni retributive e di vita migliori dell'Italia. Se poi una ha denaro a sufficienza per vivere di rendita senza fare nulla, buon per lui.
Capisco che lasciare il paese nel quale si è nati e vissuti per anni non è cosa semplice, non lo sarà nemmeno per me quando quel giorno arriverà, soprattutto per gente provinciale come gli italiani, tradizionalmente legati alla propria realtà locale ed alla rete di familiari, amici, abitudini varie.
Tuttavia le prospettive che ci attendono sul suolo patrio sono davvero preoccupanti, anche se di questo mi rendo conto la stragrande maggioranza degli italiani non ne sono consapevoli. Dopotutto, interi decenni di benessere e dolcevita dal boom economico degli anni 50/60 fino grossomodo agli anni 90, hanno abituato bene le generazioni contemporanee di italiani e fatto dimenticare la miseria e le difficoltà ataviche se non per aver letto qwualcosa sui libri di storia e visto qualche film sul tema (come ad esempio Nuovomondo). Proprio per questo motivo l'attuale declino del paese renderà tutto molto più drammatico per una massa di italiani totalmente impreparati ad affrontarlo dal punto di vista psicologico e di conseguenza anche pratico, i quali si rifugiano in dogmi illusori come i "diritti acquisiti" ed il ritorno alla lira che rimette tutto a posto e vissero felici e contenti.